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NESOSILICATI
SOROSILICATI
INOSILICATI
FILLOSILICATI
TECTOSILICATI 2.4. Le Argille
Reologia della sospensione.
Plasticità all’impasto (Proprietà di un solido di deformarsi sotto l’azione di una forza esterna e
di mantenere la forma acquisita permanentemente).
Carico di rottura Sia sul materiale cotto che su quello crudo.
Microstruttura del materiale cotto.
Composizione mineralogica del cotto.
2.4.1. Gruppo della Caolinite
La caolinite è una argilla con struttura T-O. La struttura ottaedrica è simile a quella della
gibbsite.
Ogni strato T-O è elettricamente neutro perciò il legame tra strato e strato è debole e dovuto a
legami di tipo van de Waals. La caolinite ha la seguente formula chimica Al Si O (OH) .
2 2 5 4
Si forma da processi idrotermali di silicoalluminati. Rocce ricche di feldspati sono spesso
+ + 2+ 2+
degradate a caolinite. Durante tale processo ioni quali Na , K , Ca , Mg , e ioni ferro sono
eliminati. Un pH acido favorisce la loro eliminazione.
Rocce granitiche, ricche di feldspati, sono una fonte comune di caolino. La caolinite non
assorbe acqua e non espande quando entra a contatto con l’acqua.
L’Halloysite, ha una struttura simile a quella della caolinite e differisce da questa per la
presenza di molecole di acqua tra i fogli T-O. La sua formula: Al Si O (OH) 4H O.
2 2 5 4 2
2.4.2. Gruppo della Ilite
3+ 4+
Le argille illitiche hanno una struttura di tipo T-O-T. Ioni Al sostituiscono ioni Si nei tetraedri.
La deficienza di cariche positive che si generano vengono integrati da ioni alcalini. Le Illiti si
formano per degradazione di rocce ricche (Muscovite e feldspati) di potassio K e allumina Al,
in condizione di pH elevato. Le Illiti sono le principali costituenti di rocce antiche.
La formula generale dell’illite è la seguente: K Al (Si ,Al )O (OH)
y 4 8-y y 20 4
2+ 2+ +
Con 1 < y < 1,5, ma inferiore a 2 Ioni Ca e Mg possono avvolte sostituire il potassio K come
bilanciatori di carica.
+ 2+ 2+
Gli ioni K , Ca , o Mg si pongono negli interstrato tra uno strato T-O-T e il successivo.
Impediscono l’entrata di molecole di H O, pertanto le illiti non sono argille che si espandono o
2
si contraggono in funzione del contenuto di acqua.
2.4.3. Gruppo delle Cloriti
Per clorite si intende un gruppo di fillosilicati complesso dove le diversità nascono dalla
quantità di ioni Al che sostituiscono Mg e Si. La struttura è quella T-O-T con uno strato tipo
brucitico [Mg(OH)2] parzialmente sostituito. 2+
Lo strato brucitico è formato da 2 strati di ioni OH i quali racchiudono ioni positivi come Mg ,
2+ 3+
Fe , o Al al centro degli ottaedri. La carica totale dello strato è positiva e neutralizza
totalmente o parzialmente la carica negativa dello strato T-O-T.
In quest’ultimo l’eccesso di carica negativa viene bilanciato da cariche positive assorbite
dall’esterno sulla superficie 2.4.4. Gruppo delle Smectiti
Le smectiti rappresentano una famiglia di minerali fillosilicatici di tipo T-O-T. In questa gruppo
sono compresi:
Montmorillonite (Na,Ca) (Al,Mg) Si O (OH) ·n(H O)
0,3 2 4 10 2 2
Beidellite Na Al (Si Al )O (OH) ·n(H O)
0.5 2 3.5 0.5 10 2 2
++
Saponite (Ca/2,Na) (Mg,Fe ) (Si,Al) O (OH) · (H O)
0,3 3 4 10 2 4 2
+++2
Nontronite Na Fe (Si,Al) O (OH) ·n(H O)
0.3 4 10 2 2
E altre specie minori.
Nelle Smectiti si assiste a sostituzioni nei tetraedri e negli ottaedri
2+ 2+ 2+ 3+
Ottaedri Mg , Fe , Mn Al
3+ 3+ 4+
Tetraedri Al (o Fe ) Si
Queste sostituzioni determinano un eccesso di cariche negative che vengono neutralizzate da
ioni alcalino e alcalino terrosi che si posizionano nell’interstrato.
Lo spazio tra gli strati può essere occupato anche da molecole di H O. Ciò determina la
2
possibilità di un allontanamento degli strati all’aumentare delle molecole di acqua.
Argille ricche di Smectiti possono variare in volume anche di un 30%. Queste variazioni può
produrre fratture nel corpo ceramico durante la fase di essiccamento. I cationi presenti
nell’interstrato possono essere scambiati con l’ambiente esterno.
Questo scambio deve mantenere la elettroneutralità globale dell’argilla. Le smectiti
presentano valori di scambio cationico nell’ordine del 80-150 meq/100 g.
2.5. Argille ceramiche
Le argille utilizzate in ceramica sono costituite da numerosi e vari minerali argillosi, con diversi
gradi di impurezza:
ARGILLE CAOLINITICHE
ARGILLE QUARZIFERE
ARGILLE REFRATTARIE FIRE CLAYS
ARGILLE CALCAREE
ARGILLE FERRUGINOSE
ARGILLE ALCALINE O DA GRES (BALL CLAYS)
2.5.1. Argille Caolinitiche
Contengono prevalentemente caolinite, e sono relativamente plastiche e refrattarie. Utilizzate
per:
Ceramiche fini terraglie, gres artistici, vitreous, porcellane tenere.
Refrattari. 2.5.2. Argille Quarzifere
Contengono quantità variabili di quarzo (SiO ) più o meno grossolano. Scarsamente plastiche.
2
Danno prodotti porosi più o meno colorati.
Refrattarietà legata alla percentuale di ossidi fondenti.
Generalmente si usano come correttivi di altre argille.
2.5.3. Argille Refrattarie fire clays
Scarsamente plastiche.
Refrattari e chamottes refrattarie. 2.5.4. Argille Calcaree
Presenza di carbonato di calcio (CaCO ) e di magnesio (MgCO ). Costituite da:
3 3
Minerali argillosi a tre strati (illite, montmorillonite)
A quattro strati (Clorite)
Calcare, quarzo, componenti del ferro.
Plasticità variabile a seconda del tenore di minerali argillosi. Per terrecotte e faenze vengono
utilizzate argille con un contenuto di calcare attorno al 6-20% (argille marnose).
Fusibili. lo stesso impiego hanno le argille calcaree con tenori in carbonati del 20-40% dopo
miscelazione con altre argille in modo da riportare il contenuto in carbonati alla percentuale
precedente.
Con maggior contenuto di carbonati vengono utilizzate soprattutto per la produzione di calci e
cementi. 2.5.5. Argille Ferruginose
Presenza di composti del ferro.
Colorazione e fusibilità.
Alta plasticità dovuta al tipo di minerale argilloso.
2.5.6. Argille Alcaline o da gres (Ball Clays)
Sono costituite da minerali argillosi a due o tre strati, mescolati a composti insolubili di sodio
Na e potassio K (elementi alcalini) e a quarzo estremamente fine. I composti di sodio e
potassio durante la cottura, esercitano una azione fondente.
La massa essiccata presenta una grande resistenza meccanica alla flessione. Queste argille
vengono utilizzate negli impasti per aumentarne la plasticità e la tenacità in crudo.
2.6. Quarzo
Diminuisce la plasticità del crudo.
Equilibratore della viscosità e dei flussi vetrosi.
Base della fase cristallina presente nel prodotto finito.
Controllo del ritiro in essiccamento e cottura (Costituisce uno scheletro nella massa
ceramica).
Influisce sulla porosità del manufatto ceramico.
Inerte.
È uno degli ossidi più diffusi sulla terra. Si trova sia in forma libera (Quarzo e forme similari) che
combinata. Abbiamo diversi tipi di quarzo:
Quarzo α.
Quarzo β.
Cristobalite α.
Cristobalite β.
Tridimite α.
Tridimite β. 4-
Differiscono per come i tetraedri di [SiO ] si legano tra loro, non per la formula chimica che
4
rimane per tutti SiO .
2
Il quarzo in un impasto ceramico ha le seguenti funzioni:
Inerte.
Aumenta la porosità e la refrattarietà del manufatto.
Riduce il ritiro in essiccamento e cottura.
Diminuisce la plasticità.
Aumenta la possibilità di interscambio di gas tra manufatto ed ambiente esterno.
2.7. Carbonati
Principalmente CaCO e MgCO :
3 3
Calcite.
Dolomite CaMg(CO ) .
3 2
Comportamento nell’impasto ceramico: 2.8. Feldspati
Feldspati di sodio e calcio:
Albite NaAlSi3O8.
Anortite CaAl2Si2O8.
Feldspati di potassio:
Microclino KAlSi3O8.
Sanidino KAlSi3O8.
Ortoclasio KAlSi3O8.
Le rocce feldspatiche sono il tipo di fondente più noto in campo ceramico. Entra direttamente
o indirettamente, come impurezza presente in altre materie prime, nella composizione di tutti
gli impasti. Il feldspato potassico contiene sempre una certa quantità di feldspato sodico. Dal
punto di vista commerciale e dell'impiego, i feldspati sono tanto più pregiati quanto più piccola
è la quantità di ferro presente nella loro composizione; inoltre possono contenere quantità
variabili di quarzo con diminuzione del potere fondente. Trovano utilizzo:
Impasti per ceramiche pregiate.
Miscele per vetri e fritte. 2.9. Fondenti
Permettono l’ottenimento del prodotto a temperature inferiori. Possono essere già presenti
naturalmente in alcune materie prime naturali. Alcuni fondenti agiscono creando nuovi
composti che conferiscono al corpo ceramico insolubilità e resistenza meccanica a
temperature più basse:
Carbonati di calcio e di magnesio.
Silicato di calcio naturale o sintetico (wollastonite).
Silicato di magnesio (talco).
Altri fondenti agiscono creando una "fase vetrosa" liquida che porta alla fusione dell‘impasto
in un intervallo più lungo, entro il quale il materiale attraversa stati successivi di sempre
maggiore fluidità. Questi fondenti provocano la "greificazione" che porta ad una diminuzione
progressiva della porosità aperta, un aumento della resistenza meccanica.
3. La macinazione
3.1. Definizione
La macinazione è un processo industriale che ha come scopo la riduzione controllata della
distribuzione granulometrica di materiale solido.
Ci sono 5 ragioni per fare la macinazione:
1. Per preparare le materie prime per successive separazioni: Esempio: Separazione dei
minerali preziosi dai loro materiali accessori.
2. Per preparare le materie prime per successive reazioni chimiche: Un aumento della
superficie specifica del solido permette di aumentare la velocità di reazione.
3. Per ottenere una granulometria definita per la qualità del prodotto finale: Esempio:
Riempitivi come carica nelle pitture, materie plastiche, ed agrochimici. etc.
4. Produce un miscelamento tra le diverse componenti del solido.
5. Preparazione di prodotti di scarto per il riciclaggio.
Fattore coinvolto:
Durezza del materiale:
Soft size reduction Moh's hardness 1-3
Medium-hard size reduction Moh's hardness 4-6
Hard size reduction Moh's hardness 7-10
3.2 Fenomeno della frattura
La frattura si basa sulla teoria della frattura fragile di Griffith (1921). Secondo questa teoria,
affinche una frattura si propaghi in un materiale occorre che siano soddi