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SINTAGMI SEMPLICI SINTAGMI COMPLESSI

Formati solo dalla testa o nucleo, la categoria intorno a cui si organizza il sintagma, il nucleo si espande attraverso altri elementi detti modificatori o determinanti, che dipendono dal nucleo stesso e che possono essere reiterati formando espressioni sempre più complesse (Luigi vende la casa > la casa rosa > la casa rosa di famiglia > etc.).

I modificatori dei SN sono aggettivi in funzione attributiva, frasi relative, SP e apposizioni.

I criteri che possono definire i sintagmi sono:

  1. SOSTITUZIONE (tramite pronominalizzazione): Due elementi costituiscono un sintagma se possono essere sostituiti con pronomi. Il SN ‘il poliziotto’ può essere pronominalizzato con ‘egli’, mentre il SN ‘il ladro’ con ‘lo’ = A mezzanotte egli lo catturò.
  2. MOVIMENTO (permutazione o mobilità): Le parole che fanno parte di uno stesso gruppo si spostano insieme.

A mezzanotte il poliziotto

Il poliziotto catturò il ladro a mezzanotte.

ENUNCIABILITÀ IN ISOLAMENTO

Due elementi sono un sintagma se possono essere pronunciati da soli rispetto alla frase.

Chi catturò il ladro? Il poliziotto.

COORDINABILITÀ

A mezzanotte e il poliziotto sono due sintagmi perché i costituenti appartengono a categorie diverse e non possono essere coordinati fra loro.

SCISSIONE

La frase scissa denota i sintagmi attraverso la struttura è…che.

È a mezzanotte che il poliziotto catturò il ladro.

SINTAGMA PROPOSIZIONALE (SP)

Un sintagma polivalente che può valere con varie funzioni:

  • Modificatore di SN (il gelato di Giulia)
  • Modificatore di un modificatore di SA (goloso di gelato alla nocciola = ‘di gelato’ dipende da ‘goloso’, ma ‘alla nocciola’ dipende direttamente da ‘gelato’, non da ‘goloso’)
  • Complemento del verbo (Pietro litiga
con Giovanni)
Es.
A mezzanotte il poliziotto catturò il ladro
a) A mezzanotte = SP = P (a) + SN - N (mezzanotte)
b) Il poliziotto = SN = Det (il) + N (poliziotto)
c) Catturò il ladro = SV = V (catturò) + SN (il ladro) = V + Det (il) + N (ladro)

L’analisi configurazionale risolve le possibili ambiguità lineari delle frasi:
‘Le ragazze e le signore col cappellino’
a) Le ragazze e le signore (solo le signore hanno il cappellino):
SN = SN + CONG + SN1. SN = le ragazze2. CONG = e3. SN = SN (le signore) + SPrep (col cappellino)
b) Le ragazze e le signore (entrambe hanno il cappellino):
SN = SN + SPREP1. SN = SN (le ragazze) + CONG (e) + SN (le signore)2. SPrep = col cappellino

‘La vecchia porta la sbarra’
a) La signora vecchia porta la sbarra da un posto A ad un posto B:
1. F = SN + SV frase complessa
2. SN = Det (la) + N (vecchia)
3. SV = V (porta) + SN
4. SN = Det (la) + N (sbarra)
b) La vecchia porta sbarra qualcosa:
1. F = SN + SV
2. SN = Det (la) +
  1. SN (vecchia porta)
  2. SN = Agg (vecchia) + N (porta)
  3. SV = Pron (la) + V (sbarra)‘La donna osserva il ragazzo con il cannocchiale’
  4. a) La donna osserva il ragazzo attraverso il cannocchiale (strumento) il SP è determinante del verbo quindi dipende dal nodo SV complesso:
    1. F = SN + SV
    2. SN = Det (la) + N (donna)
    3. SV = SV (osserva il ragazzo) + SP (con il cannocchiale)
    4. SV = V (osserva) + SN = Det (il) + N (ragazzo)
    5. SP = P (con) + SN = Det (il) + N (cannocchiale)
  5. b) La donna osserva il ragazzo (che ha un cannocchiale) SP è modificatore di SN (il ragazzo), quindi dipende dal nodo SNcomplesso:
    1. F = SN + SV + SN
    2. SN = Det (la) + N (donna)
    3. SV = V (osserva)
    4. SN = SN (il ragazzo) + SP (con il cannocchiale)
    5. SN = Det (il) + N (ragazzo)
    6. SP = P (con) + SN = Det (il) + N (cannocchiale)
  6. La posizione lineare di SP può essere diversa nell’indicatore sintagmatico:
  7. →‘Gianni ha letto il libro con piacere’ con piacere specifica

il modo con cui è avvenuta l'azione 'leggere', quindi è undeterminante del verbo e dipende direttamente dal nodo SV:

  1. f = SN (Gianni) + SV
  2. SV = SV + SP
  3. SV = V (ha letto) + SN = Det (il) + N (libro)
  4. SP = con piacere → 'Gianni ha letto il libro con la copertina blu' il libro è determinato da SP non il verbo 'ha letto', anche se è nella posizione lineare di 'con piacere', qui il SP modifica il SN:

1. F = SN (Gianni) + SV

2. SV = SV (ha letto) + SN

3. SN = N (Det = il + N = libro) + SP (con la copertina blu) → 'Gianni ha letto il libro per tutta la notte' non modifica né il verbo né il SN ma caratterizza la frase nel suo insieme, perciò dipende direttamente dal nodo F:

1. F = F + SP (per tutta la notte)

2. F = SN (Gianni) + SV

3. SV = V (ha letto) + SN = Det (il) + N (libro) → 'Certamente Gianni ha letto il libro per tutta la notte' certamente è

un avverbio modale (Sadv) che determina tutta la frase specificando il grado di certezza con cui il parlante afferma che Gianni ha letto il libro, quindi dipende da un nodo F superiore:

  1. F = Sadv (sintagma avverbiale = certamente) + F
  2. F = F + SP (per tutta la notte)
  3. F = SN (Gianni) + SV = V (ha letto) + SN (Det = il + N = libro)

C'è rapporto tra gerarchia strutturale e l'ordine con cui gli elementi si susseguono nelle frasi. Nella rappresentazione della struttura ogni costituente deve comparire al rango (o posizione) gerarchico in cui interviene a contribuire al valore generale della frase.

I sintagmi assumono determinati valori funzionali necessari per l'interpretazione semantica delle frasi.

Frase X Barra

L'analisi proposta dalla grammatica generativa considera il SN superiore come un nome a due barre N''', che nel primo livello della derivazione viene riscritto come N' a una barra. Da N' derivano N e i complementi (sintagmi).

FINALE (a destra)X’’ = Spec + X’
X’’ = Spec + X’
X’ = X + Compl(emento)
X’ = Compl + X
I sintagmi si dividono anche per le categorie funzionali:
• Sfless (sintagma flessionale)
Rappresenta la flessione verbale e determina l’accordo tra soggetto e verbo, è quindi un nodo superiore a SN e SV. Il SN soggetto diventa lo specificatore del SFless:
1) SFless’’ = SN (specificatore) + SFless’
2) SFless’ = Fless (testa) + Compl‘
Luisa ha sempre mangiato mele’
1) Sfless’ = SN (Luisa) + SFless
2) Sfless = Fless (ha) + SV’’
3) SV’’ = Avv (sempre) + SV’→
4) SV’ = SN [Luisa] + SV dalla posizione di SN, Luisa si muove dal nodo SV’ e risale l’albero derivazionale andando adoccupare la posizione di SN per specificare il SFless
5) SV = V (mangiato) + SN (mele)
• SCOMP (sintagma del complementatore)
Ha come testa un complementatore, ovvero tutti gli

elementi connettivi che introducono una frase subordinata o interrogativa (wh-).‘I colleghi ripartiranno domani’

  1. F = F + Avv (domani)
  2. F = SN (Det = i + N = colleghi) + SV = V (ripartiranno)

‘I colleghi ripartiranno quando l’accordo sarà concluso’

  1. F = F (i colleghi ripartiranno) + F (quando l’accordo sarà concluso)
  2. F = SN (Det = i + N = colleghi) + V (ripartiranno)
  3. F = COMP (quando) + F
  4. F = SN (Det = l’ + N = accordo) + SV (Aus = sarà + PP = concluso)

2. PROSPETTIVA SINTATTICA

La prospettiva sintattica (2° prospettiva di analisi) individua le funzioni sintattiche, ovvero il ruolo che i sintagmi svolgono nella struttura della frase.

I sintagmi possono avere diversi valori:

  • SN = può essere soggetto o complemento oggetto
  • SV = ha funzione di predicato verbale
  • SP = ha funzione di oggetto indiretto o complemento

Il soggetto può essere definito come il SN dominato direttamente dal nodo

F: il SN soggetto è un costituente immediato della frase perché la connessione del SN soggetto e del SV completa la struttura sintattica. Il soggetto è definibile anche come l'argomento esterno al SV o come il SN che specifica il SFless determinando l'accordo con il verbo.

I SN complemento (oggetto diretto o indiretto) dipendono direttamente dal nodo verbale SV, quindi sono complementi del verbo.

VALENZA VERBALE

Le funzioni sintattiche vengono assegnate a partire dagli schemi valenziali, che configurano il quadro minimale delle frasi individuando gli argomenti e i sintagmi nominali necessari a descrivere un'azione, uno stato o una relazione. Per esempio, 'Paolo ama Francesca' è una relazione a due posti perché il verbo amare richiede un SN soggetto e un SN oggetto.

Per enunciare qualcosa sottoforma di frase si parte dalla selezione del verbo, che è associato a delle valenze, implicate dal tipo di significato del verbo e

Dalla natura del processo. Le valenze sono argomenti obbligatori del verbo, sono le sue proprietà sintattiche che si proiettano nella frase. Ogni verbo stabilisce il numero e la natura delle valenze necessarie, quindi ogni verbo ha uno schema valenziale (per esempio, il verbo amare ha uno schema valenziale biargomentale, con due argomenti x e y occupati da SN).

VERBO (o predicato) - ARGOMENTO DEL VERBO (attante)

L'elemento linguistico il cui significato descrive uno stato di cose, una situazione, un evento, una partecipanti all'evento o alla situazione, è obbligatorio e forma la griglia tematica volontariamente o involontariamente.

In base alla valenza, si possono distinguere diverse tipologie di verbi:

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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara.Bresciani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Tenchini Mariapaola.