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La distribuzione delle occlusive nelle lingue tohono o'odham e kipsigis
Dall'analisi della fonologia di queste lingue possiamo concludere che i suoni [d] e [t] in tohono o'odham e i suoni [k], [g] e [p] in kipsigis sono in distribuzione complementare.
Nel caso della lingua tohono o'odham, il suono [d] viene trovato prima del suono [u], del suono [ɯ] e del suono [i] (quindi prima delle vocali alte), mentre il suono [t] è la variante fondamentale in tutti gli altri casi.
Nel caso della lingua kipsigis, il suono [k] viene trovato prima del suono [i], del suono [u] e del suono [ɯ] (quindi prima delle vocali alte), mentre il suono [g] e il suono [p] sono le varianti fondamentali in tutti gli altri casi.
g kLa la troviamo in posizione interna variante combinatoria di quest’ultima compare in posizione iniziale e finalek k g N.B. IPOTESI SBAGLIATA/ / variante fondamentale di e bLa la troviamo tra due vocali e tra una vocale e una consonante sonora p(assimilazione) variante combinatoria di quest’ultima compare in tutti gli altri casi.MORFOLOGIA…consideriamo l’analisi di alcune parole scritte in atzeco…1. ničoka ‘piango’2. ničokaʔ ‘piangevo’3. nimayana ‘ho fame’4. nimayanaʔ ‘avevo fame’5. nimayanaya ‘ho avuto fame’6. timayana ‘hai fame’7. nimayanas ‘avrò fame’8. tičoka ‘piangi’9. ničokaya ‘ho pianto’10. ničokas ‘piangerò’PreludioPossiamo identificare delle «parti» di parola che hanno un significato?SI Quale «parte» significa «prima persona»? NiQuale«parte» significa «seconda persona»?
• Ti
Quale «parte» significa «piangere»?
• Čoka
Quale «parte» significa «avere fame»?
• Mayana
Quale «parte» significa «imperfetto»?
• Ɂ (segno strano della lingua a noi sconosciuta)
Quale «parte» significa «futuro»?
• S
Quale «parte» significa «passato prossimo»?
• Ya
Conclusioni sorte dopo l’analisi:
– Le parti “significative” di una parola possono trovarsi in qualsiasi posizione: la categoria della persona si trova in italiano alla fine della parola, mentre a inizio della parola in atzeco
– Le diverse categorie grammaticali (tempo, persona) in genere compaiono nella stessa posizione: 1° e 2° persona prefissi; mentre futuro, imperfetto e passato prossimo suffissi…aggiungendo dei dati…
– A due categorie diverse della lingua x può corrispondere una
categoria della lingua: non dobbiamo dare per scontato che come in italiano tutte le lingue abbiano la distinzione tra passato, presente e futuro. Ad esempio, ogni lingua esprime nelle sue parole alcune categorie grammaticali che possono non essere espresse in altre lingue (es. in alcune lingue non c'è distinzione tra presente e passato, ma esistono il futuro e il non futuro).
Livello morfologico e livello fonologico: vivono in simbiosi, in stretto contatto. Le parti di parola dotate di significato non devono necessariamente rappresentare un segmento fonico continuo.
NOZIONI DI BASE:
La morfologia è quella parte della linguistica che si occupa delle parole, del fatto che le parole si modificano, cioè cambiano la loro forma per esprimere significati diversi. È la parte della linguistica che analizza la struttura interna e la forma delle parole e i processi che intervengono nella loro formazione o trasformazione. Ad esempio, bell-o, bell-i, bell-e...
Due tipi di modificazione:
bello abbellire)- Creazione di nuove parole a partire da parole più semplici (bello belli, ecc.)
- Creazione di nuove forme della stessa parola
- (a) morfologia flessiva - si analizza il modo in cui una parola si modifica per esprimere determinate categorie grammaticali
- (b) morfologia derivativa - modi in cui da una parola ne otteniamo delle altre
- (c) morfologia della composizione - unione di più parole creando parole nuove
NOZIONE DI PAROLA: nozione intuitiva; in maniera tecnica si può definire come: "un segmento della catena parlata o del testo scritto tale che non sia interrompibile da altri elementi, che sia mobile, che possa comparire da solo e che abbia un significato"... problemi... Quando allarghiamo l'orizzonte di riferimento ad altre lingue, ci accorgiamo però che la definizione precedente può non essere del tutto soddisfacente: Ciò che conta come parola in una lingua, non
è detto che sia una parola ancheo in altre lingue (es. una frase tradotta dall’italiano al latino avrà meno parole)
In alcune lingue è possibile costruire parole anche molto complesse; cosa che ino italiano è possibile solo limitatamente
Linguistica Generale
Nozioni di base di morfologia
LEMMA è la forma di citazione di una parola. Quando una parola ha diverse forme–(es. verbi e nomi in italiano), si sceglie per convenzione una forma particolare dellaparola che è utilizzata, ad esempio, nei dizionari di una lingua.
Questa scelta non è identica per tutte le lingue: es. differenza tra latino e italiano in–latino la forma di citazione dei verbi è la prima persona singolare del presenteindicativo, mentre in italiano è l’infinito presente.
RADICE è la parte invariabile, comune a tutti i membri della stessa famiglia–lessicale: am-
Es. amai, amerò, amasse hanno in comune (radice lessicale).
Problemi: non
sempre è facile identificare la radicevenire,Es. nel caso di un verbo irregolare come ci sono forme flesse che hanno poco incomune vieni, venne, vengono, verròQuindi per ricostruire la forma originaria della radice è necessario ricorrere allaricostruzione linguistica.
RADICE ≈ MORFEMA LESSICALE (la parte di una parola che fornisce informazioni)
TEMA radice + vocale tematica.Infatti, la radice dei verbi regolari italiani, di norma si combina con una vocaletematica.
am + a + re ama-tema
tem + e + re teme-tema
sent + i + re senti-tema
CLASSI DI PAROLE le parole di una lingua non sono tutte uguali, ma in base allapropria funzione si dividono in classi (quelle che nella grammatica italiana chiamiamonome, verbo, aggettivo, pronome, articolo, preposizione, avverbio,parti del discorso):congiunzione, interiezionele parti del discorso, però, non sono uguali in tutte le lingue: alcune lingue nonhanno l’articolo, altre invece hanno un numero limitato
di aggettivi.In italiano (lingua con aggettivi) si usano gli aggettivi in due funzioni: - FUNZIONE ATTRIBUTIVA: una casa grande - FUNZIONE PREDICATIVA: la casa è grande Lingue senza aggettivi per formare un aggettivo si usano i verbi: es. una casa → "grandeggia", la casa "grandeggiante" verbo nome perché? Due classi di parole universali: e → Noi usiamo la lingua per due funzioni principali: Nominare degli oggetti indicare con dei nomi gli oggetti (ciò nell'antichità facilitava l'interazione tra gli uomini) Informare gli altri di cose che succedono agli oggetti Sono due classi ben distinte. Nomi, verbi, aggettivi, articoli e pronomi sono classi di parole variabili (possono essere modificate), mentre preposizioni, congiunzioni e avverbi sono invariabili. Inoltre, si distinguono in: aperte Classi il numero di membri di queste classi può essere aumentato o indefinitamente (nomi, verbi, aggettivi, avverbi) chiuse Classi il numero di membri di queste classi è limitato (articoli, pronomi, preposizioni, congiunzioni)loro membri non possono essere aumentati (articoli, pronomi, preposizioni, congiunzioni, interiezioni)
Alcune classi di parole si possono identificare anche in base alla loro distribuzione, ossia ci sono classi di parole che hanno posizioni fisse
Es. ITALIANO gli articoli appaiono sempre alla sinistra di un nome e mai a destra; gli aggettivi attributivi non compaiono mai prima degli articoli (neanche in inglese), possono comparire tra l'articolo e il nome.
RUMERO gli articoli compaiono sempre alla destra dei nomi (contrario dell'italiano)
Ciascuna classe di parole è a sua volta suddivisa in sottocategorie sulla base di alcuni tratti... riflettiamo... Da questi esempi si nota che non tutti i membri di Il ragazzo legge il libro una classe di parole (in questo caso i nomi)*Il cane legge il libro possono comparire nelle stesse posizioni come *La virtù legge il libro leggere soggetto di possono comparire soltanto Il ragazzo insegue il gatto nomi che
Possiedono un tratto [+umano], mentre il cane insegue il gatto come soggetto di soltanto nomi che La virtù insegue il gatto possiedono il tratto [+animato]. Quindi suddividiamo i nomi a seconda di un tratto che indica che esso sia [+animato] o [-animato]; il [+animato] a sua volta si può distinguere in [+umano] o [-umano (animali)]. Inoltre hanno un altro tratto importante, ossia l’essere o meno numerabili [±numerabili].
I verbi, invece, sono suddivisi in [+eventivo] o [-eventivo]. Per eventivo indichiamo un verbo che designa un’azione che uno compie su qualcun altro; i verbi [-eventivi] sono ad esempio i verbi di stato (come conoscere).
MORFEMA: Unità di prima articolazione, l’unità linguistica minima dotata di significato. Riprendiamo la distinzione fatta da Martinet. Martinet doppia articolazione del segno linguistico: ci sono le unità di seconda articolazione (definite da Martinet unità fonemi).
foniche/suoni prive di significato e cimorfemi sono le unità di prima articolazione
Suddividiamo i morfemi in:
- Morfemi lessicali: morfema portatore del significato lessicale
- Morfemi grammaticali: comprende i morfemi derivazionali e i morfemi flessionali
parole di base: formate da un morfema lessicale unito a un morfema grammaticale (es. libr-o, ga)