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Integrazione e acclimatamento dei prestiti
Vi sono due aspetti importanti per capire il contatto tra lingue. Il fenomeno del prestito è un concetto molto complesso. Vi sono due aspetti:- Acclimatamento (aspetto sociale): riguarda la diffusione, il successo di un'espressione, che è presa all'interno di una comunità di parlanti. Maggiore è il grado di acclimatamento, maggiore sarà la stabilità del prestito nel vocabolario della lingua in arrivo. (Computer, chat...)
- Integrazione (aspetto strutturale): è l'influsso che la lingua di arrivo esercita per adeguare l'espressione di matrice eteroglotta alle proprie tendenze strutturali. (Quando un prestito viene ripreso viene integrato)
L'integrazione può anche essere elevata e la matrice del prestito può non essere più riconoscibile, perché l'espressione è indistinguibile da altre espressioni della lingua di arrivo.
Es. minster (da monasterium), bishop (da episcopu)
A volte, i prestiti possono cambiare la fonologia della lingua di arrivo (beige e garage usano una pronuncia tipicamente francese).
A volte, dei suoni acquisiscono nuove posizioni (stop, sport, crack, snob) presentano una consonante in posizione finale, che in italiano non è prevista.
In altri casi, il suono del modello è sostituito da un altro suono, presente nella lingua di arrivo (club: replicato in modi diversi a seconda dell'epoca e della varietà di italiano parlato).
Le forme recepite come verbi dall'inglese, ricevono in italiano le desinenze della coniugazione in -are, cheè quella più produttiva: basti l'esempio dichattare o di taggare. Gli aggettivi invece possono non avere né genere né numero (soft). Gli anglicismi nelle diverse lingue possono avere generi diversi (ita: la star/ted: der Stern). Lingue e categorizzazione "reading of the world". Categorizzare significa riconoscere una caratteristica (oggetti, eventi ecc...). Una lingua, o meglio una varietà, è anche strumento per categorizzare l'esperienza (le lingue differiscono per il modo in cui categorizzano: es nipote). Può essere rilevata in due aspetti: Pertinenza semiotica. Motivazione. Pertinenza semiotica (relevance). Differenze semantiche (di senso) possono essere tenute distinte con mezzi diversi (safety: security). Molte parole sono vaghe o hanno più sensi e possono manifestarsi con la stessa espressione. (Sicurezza). La distinzione diventa semiotica (significato distinto anche nello strumento espressivo). È pertinente perché distingue.
due parole: ha pertinenza semiotica
Differenza obbligatoria
- Sensi diversi (differenza semantica) >>> parole diverse (differenza semiotica)
- La differenza è pertinente per una data lingua, perché è registrata nel repertorio dei mezzi espressivi, è "obbligatoria"
- A volte, la mancata distinzione semiotica, può pregiudicare la comprensione della diversità semantica: si può far fatica a distinguere un tempo verbale da un tempo reale e vedere differenze di significato è importante per poter vedere bene la realtà. Se esiste la pertinenza semiotica non ci si può sbagliare.
Casi
- A volte, non vi è differenza semiotica, ma la differenza semantica si individua facilmente riflettendo sugli usi diversi: Non ho tempo VS il tempo è brutto (per comprendere i due sensi non è necessario ricorrere a confronti con inglese time VS weather)
- Altre volte, non vi è differenza semiotica e la
differenza semantica non è avvertita: emettere un assegno VS emettere un'obbligazione (qui ad esempio il tedesco avrebbe una differenza semiotica)
In altri casi ancora, vi è differenza semiotica, ma quella semantica sfugge: capire VS comprendere
Una differenza semiotica sembra la stessa in due lingue, ma in realtà è solo apparente
Di solito, una lingua "altra", presenta differenze semiotiche che aiutano a individuare le differenze semantiche nella propria lingua. Ad esempio, l'italiano "molto", può essere avverbio, aggettivo o pronome indefinito. Le diverse funzioni di questo elemento si riconoscono anche in altre lingue, soprattutto in francese.
Bisogna riconoscere le differenze semantiche, ma bisogna anche apprendere le differenze semiotiche, che sono obbligatorie. Quelle semantiche che non hanno pertinenza semiotica non sono obbligatorie, cioè possono emergere nei testi se vi sono parlanti che ne fanno uso in modo
consapevolezza. La familiarità con un'altra lingua può mostrare delle differenze nella realtà che la propria lingua non ritiene pertinenti e non distingue "a parole". Trasparenza della forma linguistica - Molte espressioni sono "trasparenti": si riconoscono le parti e si comprende il legame tra queste. Ad esempio, cacciavite (strumento per cacciare, spingere, infilare una vite). - Da una lingua all'altra si può cambiare la motivazione, cioè il modo in cui si legge un aspetto della realtà. Ad esempio, in italiano ferro di cavallo, in inglese horse shoe (scarpa per cavalli), in tedesco Hufeisen (ferro dello zoccolo), in russo podkova (sotto e forgiare). Numeri - I sistemi di numerazione sono sensibili alle culture linguistiche. - Nelle lingue europee la base è di solito un criterio decimale, anche se è noto il caso del quatre-vingt francese (quattro volte venti), ereditato dal sistema celtico, che era vigesimale (basato sul 20). Analogo è ilcaso del georgiano, dove è presente in modo stabile e completo. Rata voloira A volte, lingue lontane e prive di contatti presentano strutture omologhe, ossia dotate di una motivazione simile. Ted. Fledermaus Piemontese: Rata Voloira Topo che svolazza Whisky >>> calco strutturale di acqua vite Lo stesso per vodka (diminutivo di acqua) wódka (polacco) Molte città hanno nomi molto simili fra di loro. Town (ing, città: ciò che è dentro al recinto), Tuin (ner, giardino) Zaun (ted, recinto) Metonimia: cambiare il significato di un nome, cambiando di posto in una realtà (leggo Dante, si beve un bicchiere) Toponimi Rilevano comunanze di sguardi culturali che rendono permeabili i confini linguistici. Relazione fra Burg e Gorod è tratta probabilmente da un calco semantico dalle lingue germaniche a quelle slave. Questo dato è sufficiente per riconoscere la trasparenza di molti toponimi: Novgorod. "Leggi" fonetiche In una lingua, irappresentato daloro i dati delle fasi più antiche delle lingue
considerate• Si considera il lessico originario, non quello acquisito per contatto
Prima constatazione• Si individuano corrispondenze regolari (che si presentano sistematicamente e non solo casualmente) ovvero: dove in una lingua A c'è un suono x, in una lingua B c'è un suono y.
Ipotesi• Corrispondenze regolari mettono in luce somiglianze fra lingue• La somiglianza viene spiegata ricorrendo all'ipotesi della parentela• Come le lingue romanze continuano il latino, così alcuni ritengono che le lingue germaniche, slave, italiche ecc... siano la continuazione di uno stadio unitario detto "Indo-europeo".
Lingue germaniche di antica attestazione: Orientali (gotico), Settentrionali (antico nordico) e Occidentali (antico sassone, antico alto tedesco e antico inglese)
[p] [t] [k]• Sono consonanti sorde (non c'è meccanismo nella laringe che da suoni sonori)
Modo di articolazione: consonanti occlusive• Luogo di articolazione: p è bilabiale, t è alveo-dentale, k è post-palatale
Dente (dentem lat.), ma tooth• Lacrima (dacrima lat.), ma tearg : k• latino gelo, ma cold• Latino genu (ginocchio), ma knee• Latino ager (agro/campo), ma inglese acre e tedesco Acker
Altre consonantiSpesso le lingue germaniche e quelle slave hanno parole simili con b d g (ingbrother, rus brat; ing bear, rus brat'). Non si tratta di p t k indoeuropee che diventano b d g nelle lingue germaniche, sono altre consonanti.
ConclusioneLe corrispondenze rilevate si possono considerare l'esito di un mutamento