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SECONDA GUERRA PUNICA
L'accordo con Cartagine non regge e nel 219 iniziano operazioni a Cartagine per dar vita alla
seconda guerra punica, guerra nota come "guerra Annibalica" perchè il ruolo di Annivale fu
fondamentale sia nel convincere i cartaginesi a prendere le armi contro Roma, sia nella gestoine
militare di questo conflitto. Guerra che ha 2 grandi leader: Annibale, figlio di Amilcare e che fa
parte della famiglia dei Barca e il padre fu sconfitto dai Romani e ha cresciuto suo figlio con la
promessa della vendetta, è un grande stratega ma perse la guerra nella battaglia di Zama (Africa) e
dovette fuggire, fu accolto da Antioco III di Siria ma alla fine morì suicida 233-232 che voleva
evitare di essere consegnato ai romani.
Altro protagonista è Publio Cornelio Scipione che prenderà poi il cognome onorifico di Africano
ed è un personaggio che segna una svolta importante a Roma perchè ottiene il comando delle
operazioni contro Annibale nel 209 come una sorta di eredità familiare: a Roma si era costruita una
carriera nelle magistrature, ma il padre di Scipione e lo zio avevano il governo della Spagna prima
della guerra e muoiono entrambi e il comando delle operazioni in Spagna viene attribuito a Scipione
che è giovane ma che non ha un incarica magistratuale, cioè è un privatus, privato cittadino a cui
viene attribuito un imperium. Questo è il precedente di tutta una serie di comandi straordinari che
verranno attribuiti nella tarda repubblica e che faranno collassare il sistema costituzionale romano.
Scipione sconfigge Asdrubale, fratello di Annibale e poi decide di portare dalla spagna la guerra in
Africa e sarà lui a vincere grazie al suo esercito e alle sue strategie a Zama.
Il casus Belli è la città di Sagunto (la guerra scoppia in Spagna), città che si trova a Sud del fiume
Ebro ed è quindi nell'area di potenziale espansione di Cartagine. Quindi sagunto poteva essere
conquistata da Annibale ma era un città federata, che aveva un patto con Roma, quindi quando
Annibale assedia Sagunto, Roma decide di intervenire. Il senato è contrario alla guerra ma alla fine
il popolo vota di si alla guerra. Da quel momento inizia l'avanzata di Annibale che passa le Alpi con
gli elefanti: i romani subiscono delle sconfitte pesanti per arrivare alla battaglia di Canne nel 816 in
cui muoiono migliaia di uomini. La strategia di Annibale si fonda su 2 obbiettivi:
1.Rompere la rete di alleanze che Roma aveva in Italia, portare dalla sua parte le comunità italiche,
funziona parzialmente ma non così come sperava perchè doveva fare i conti che i romani avevano
costruito con le comunità italiche una rete di interessi economici forte e rompere quelle alleanza per
le comunità italiche significa indebolire la situazione economica. Molte restano con Roma quindi.
Sono le comunità dell'Italia inoltre che continuano a dare molti rinforzi all'esercito romano.
2.Aprire nuovi fronti: far si che altre popolazioni entrino in guerra vs Roma e in questo riesce a
coinvolgere nella Guerra la Macedonia = modo per avere nuovi alleati e far sì che Roma possa
spostare eserciti in aree differenti e lontane. Ad Annibale non va bene perchè i romani intercettano
l'accordo tra Annibale e Filippo di Macedonia. La guerra si conclude in Africa e per Cartagine è
quasi la fine anche se la città privata della sua flotta, comunque viene mantenuta in vita. La fine di
Cartagine avverrà nel 146, anno di conclusione della terza guerra punica, il vincitore sarà Scipione
Emiliano e da quel momento finirà la "paura dei nemici".
(fonte di polibio: "perchè risulti chiare.....di 20.000 uomini" =
16/10 ESPANSIONE DEL III SECOLO A.C.
dispensatrice di beni e ricchezza che si distribuisce su tutti i ceti anche se in forma diseguale e in
corrispondenza allo sforzo che ognuno mette a disposizione dei conflitti. Le guerre romane devono
essere sempre guerre giuste. La guerra giusta lo è quando è preceduta da riti, pratica dei culti
funzionale a interpellare gli dei e quando non è una guerra di aggressione ma di tutela dei diritti
propri e di quelli dei propri alleati quindi può essere anche una guerra preventiva.
Guerra giusta = bello iustum.
Le classi dirigenti dalla guerra guadagnano prestigio che è il motore della carriera politica, più
prestigio, più possibilità fare carriera e più aumentano i propri clienti.
Il prestigio deriva dalla cerimonia del trionfo che è la visualizzazione della conquista e dei suoi
benefici ma l'importanza del trionfo non si esauriscono nel momento in cui si compie questa sfilata
per le strade di Roma ma questi benefici continuano a sopravvivere di generazione in generazione.
Durante il trionfo sfilano dei pannelli dipinti, delle immagini che raffigurano il territorio conquistato
e anche dei testi scritti, dipinti su legno che descrivono la conquista.
Questi testi scritti vengono poi ricopiati su pietra; Roma promuove una cultura della scrittura
esposta e anche queste iscrizioni diventano parte del corredo urbano.
ESEMPIO fonte: colonna rostrata di Gaio Duilio: iscrizione trionfale di Gaio che riporta l'iscrizione
delle conquiste per mare e per terra.
Simboli che dovevano essere decodificati da parte di tutti i cittadini.
Questa iscrizione racconta la campagna : “console liberò i Segestani...... cittadini liberi di
Cartagine =Quantità di oro che aveva portato a Roma.
Associa i rostri delle navi a una nuova possibilità di ricchezze a Roma: comunicazione per
immagine. E' un iscrizione che per la paleografia si data in età imperiale perchè quando un
iscrizione si usurava la si rifaceva = si voleva eternare il ricordo di quegli eventi.
Le guerre portano inoltre alle classi dirigenti bottino che va a crescere il patrimonio personale del
comandate e dei suoi ufficiali, poi viene usato per edificare un tempio o un altare, per la cultualità,
e inoltre il bottino serve per le operazioni di deduzioni coloniarie e quindi è funzionale a creare dei
nuovi legami tra coloro che si insedieranno in quelle nuove colonie e il comandante che avrà
conquistat quelle nuove regioni ma che le avrà anche riorganizzate trasformandole in fondi di
ricchezza per gli assegnatari. Quindi nasce una nuova forma di clientela che comprende i nuovi
assegnatari ma che comprende anche i vinti è la cosìdetta “clientela dei vinti”, coloro che vengono
conquistati identificano nel loro comandante che li ha sconfitti il loro referente a Roma e si legano
con lui attraverso un rapporto di fides.
La ricchezza si distribuisce anche nel ceto medio, un ceto di commercianti e artigiani = grandi
commercianti; acquisizione di materie prime come le miniere e avere nuovi mercati in cui esportare
i prodotti romani. Il proletariato guadagna terra ed è costituito da individui che vivono in città ma
che non hanno proprietà individuali, sono piccoli commercianti e piccoli artigiani. Per loro nuove
terre significa garantirsi sopravvivenza attraverso l'agricoltura e salto di qualità dal punto di vista
sociale perchè si entra nella classis, si diventa piccoli proprietari. E anche gli alleati beneficiano
della politica di deduzione coloniaria perché possono partecipare ai bandi delle colonie latine e
quindi migliorano la loro condizione, diventano latini. Inoltre la guerra porta schiavi che diventano
il motore dell'economia romana. Economia che ormai è schiavistica.
Dopo la caduta di Cartagine nel mercato degli schiavi di Delo si vendono 10.000 schiavi al giorno e
sono prigionieri di guerra.
Gli schiavi sono considerati oggetti, beni, proprietà.
L'ARISTOCRAZIA SENATORIA NEL III SECOLO
In conseguenza delle guerre nasce un nuovo ceto, gruppo di individui che fanno fortuna soprattutto
grazie ai commerci. Si creano dei patrimoni in seguito ai commerci e per il sistema romano tutto ciò
è pericoloso perchè l'attività politica prevede dei requisiti censitari che devono essere stabili, legati
alla terra e quindi per tenere fuori dalla politica queste famiglie che si arricchiscono nel 218 viene
approvata la Legge Claudia: fonte Livio “egli era odiato dai senatori.....secondo consolato” = Gaio
contrastava la spinta sul mare degli Scipioni. Questa legge serve a distinguere le carriere, a
individuare un gruppo che farà politica ma non avrà ricchezza fondata sul commercio e un gruppo
che potrà arricchirsi con il commercio ma che non potrà fare politica. Si vieta ai senatori di
possedere una flotta mercantile, possono possedere nelle navi solo per trasporto di uso personale,
300 anfore sono il quantitativo sufficiente e necessario per una famiglia senatoria in un anno.
CURSUS HONORUM
Nel 180 a.C viene varata la Villia Annalis = che regola gli intervalli annuali tra le cariche, è la legge
che regolamenta la carriera dei magistrati. Che mette ordine tra tutte quelle cariche che si erano
sviluppate attraverso il conflitto tra i patrizi e i plebei. Questa legge regolamenta gli inervalli tra una
carica e quella successiva, intervalli che sono viennali e stabilisce un età minima per l'accesso a
ciascuna magistratura. Nasce la carriera senatoria, ovvero il cursus onorum, carriera degli onores
(cariche magistratuali).
Le cariche magistratuali vengono ripartite in 3 categorie: la cariche inferiori che sono quelle sine
imperio, che non prevedono l'esercizio del potere supremo né in ambito civile né in ambito militare,
sono la questura, il tribunato della plebe, l'edilità.
Poi ci sono le magistrature superiori che sono cum imperium, destinate a magistrati che esercitano il
potere superiore, sono la pretura, la censura e il consolato.
Poi ci sono le magistrature straordinarie che vengono attivate in casi particolari, non ci sono ogni
anno. Quella per eccellenza è la dittatura.
Il sistema della carriera senatoria prevede alcuni principi:
1. La separazione dei poteri;
2. La collegialità delle cariche, con eccezione della dittatura;
3. La Annualita, con eccezione della censura
4. Carattere elettivo: Dai comizi tributi nel caso delle magistrature inferiori, dai comizi centurati nel
caso delle magistrature superiori.
Il giovane romano diventa senatore solo quando ricopre la prima carica ovvero la questura, primo
gradino del cursus honorum. La sua attività pubblica inizia alcuni anni prima in cui deve impegnarsi
in un apprendistato civile e militare e prima ancora dedicarsi agli stipendia che sono il servizio
militare se svolto in fanteria per 10 anni, se svolto nella cavalleria per 6.
Ogni politico deve quindi avere anche delle competenze militari.
Sono di 2 tipologie di apprendistato civile militare:
vigintivirato: 20 uomini, apprendistato civile, un anno in carica e possono essere inseriti in uno tra 4