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Locri: greci stabiliti a Capo Zefirio, non adatto però alla vita stabile e quindi accordo
con gli indigeni e lo spostamento definitivo nel luogo di fondazione.
Necropoli enotrie della Sibaritide
Scavi iniziati nei primi anni ’60 da Zancani Montuoro e insieme a Juliette de La Geniere
nella zona di Francavilla Marittima, con lo studio del periodo precedente all’arrivo dei
coloni, ma anche dopo.
Renato Peroni: studio delle società protostoriche (studio all’Amendolara con analisi del
periodo dl Bronzo, con retrocessione di alcuni fenomeni, come l’arrivo dell’ulivo).
All’arrivo dei greci, con la fondazione di Sibari, avviene la distruzione del ciclo
insediativo indigeno.
Secondo la studiosa tedesca Kliebrink , c’è invece una continuità con le popolazioni
indigene.
Impatto greci indigeni
Studiosa danese Jacobsen crede che a Timpone della Motta ci siano stati dei greci
euboici vissuti prima della fondazione delle colonie.
Timpone della Motta: ceramica enotrio – euboica. Skifoi, scodelle tipiche indigene.
Abitato di Francavilla Marittima:
edifici con materiali deperibili, si continuano ad utilizzare con l’arrivo dei greci, ma in
muratura soprattutto nel V sec.
Necropoli:
continuità d’uso tra età del ferro e fase arcaica.
La maggior parte delle sepolture, databili al ferro 2B (800-720 a. C.), collocate decenni
prima della fondazione di Sibari, e alcune databili al VII e al VI sec. a.C.
Macchiabate:
età del ferro, deposizione del defunto in posizione supino-rannicchiata.
Tombe a tumulo con pietre e vasi (a bombarda), vasi che facevano da segnacolo della
tomba.
Corredo: vasi d’impasto grossolano, scura, lucida, tazze, bicononici.
Fibule a 4 spirali con rivestimento di ferro o bronzo, fibule a staffa, fibule a disco, fibule
ad arco semplice, doppie.
Anelli, bracciali, orecchini, anelli troncoconici convessi, punte di giavellotto.
Fibule siciliane “serpeggiante a occhio”. Fibule 2° età del ferro ad arco.
Scarabei che arrivano dall’Egitto e dalla Siria.
Questa necropoli aveva contatti con i Fenici, ad es. statuette di uomo e donna, amuleti
magici per favorire la buona riuscita del matrimonio e la fertilità.
Oggetti particolari: serie di tubicini in bronzo, inseriti in tombe femminili, ma nn
sappiamo a cosa servissero.
Forse tombe di donne in una posizione sociale particolare, forse sacerdotesse.
Tomba della Basilicata, collana in bronzo e materiali preziosi: orecchini con perle,
collane con ambra, fibule di ferro a spirale, cintura con vari elementi e catenelle,
maglie sospese e cono centrale, bottoncini cuciti sul vestito.
Indigeni della Sicilia: Sicani, Siculi e Morgeti
Tucidide, libro VI:
- Ciclopi e Lestrigoni, creature leggendarie, ne parlano i poeti
- Sicani: primo popolo, ritenuto autoctono, ma in realtà iberi scacciati dai Liguri
dal fiume Sicano in Iberia. Da loro la Trinacria fu chiamata Sicania, nel V sec.
vivevano in Sicilia occidentale
- Dopo la caduta di Troia giunsero Elimi, cui si aggiunsero Focei: Erice e Segesta,
ai confini coi Sicani
- Siculi: in fuga dagli Opici, arrivano con zattere o altro, ai tempi di Tucidide c’è
ancora qualche gruppo in Italìa (da Italo, re dei Siculi). Respinsero i Sicani
spingendoli a Ovest. Da loro la Sicania prese il nome di Sicilia. Tutto ciò 300 anni
prima delle colonie greche.
- Coi Siculi giunsero anche i Morgeti (fondarono Morgantina)
- Diffusa presenza di Fenici sulle coste siciliane, ma all’arrivo dei Greci si
concentrarono a Mozia, Solunto e Panormo, vicino agli alleati Elimi e a
Cartagine.
Forse Tucidide attinge da Italikà di Antioco di Siracusa.
Sicani:
S. Angelo Muxaro
- Forse Kamikos, capitale di Cocalos, re dei Sicani.
- In effetti ritrovamenti di oggetti in oro nell’area. Rinvenimenti dal 1700, ma
anche in età moderna (Orsi), necropoli vasta da Tardo Bronzo ad età storica.
- Tombe a grotticella artificiale, a fine periodo “monumentalizzate”.
- Rinvenimento di diverse coppe d’oro
- Raffigurazioni in stile miceneo, secondo altri influsso greco
- Anelli d’oro simili ad oggetti più antichi, di cui uno al dito di un inumato di età
storica
- Ceramica incisa del IX secolo, impressa nel VIII e VII. Elementi ricorrenti: occhi,
spirali, motivi ondulati o impressi, applicazione plastiche, forse volti umani o
bucranio, a un certo punto anche dipinte, dapprima monocrome, poi bicrome.
Polizzello
- Luogo sacro al centro di territorio più vasto
- oggetti provenienti anche da fuori
- Scavi di Orsi e Palermo
- Santuario di più fasi
- forme delle strutture da rotonde a quadrangolari (forse influsso greco?) e infine
di nuovo rotonde (ritorno alle origini?)
- Produzione ceramica di altissimo livello, rinvenimento di un elmo. Oinochoe
dipinta, forse raffigurazione di un guerriero. Forse sono richiami micenei, ma c’è
chi suggerisce modelli corinzi.
- Sacelli in ceramica (assenti nella Sicilia orientale) (forme plastiche di cavalli
forse a imitazione di acroteri dei templi greci?)
- Forti radici etniche
Siculi:
Seri di movimenti di migrazione nello spazio e nel tempo che interagirono con
elementi locali, non necessariamente violenti. Ellenico propone data del 1270 a.C.
Tucidide 1050 a.C., forse parlavano di due momenti distinti della migrazione. Si tratta
in ogni caso di un movimento di oggetti e popolazione tra fine II e inizio I millennio a.C.
che portò gruppi a mescolarsi o scontrarsi coi Sicani già presenti.
Pantalica
- dal XIII secolo all’arrivo dei Greci.
- Sito nell’interno degli Iblei, lungo l’Anapo (fiume molto importante).
- Forse era la capitale del regno di re Iblon, Ibla, regno che arrivava fino a
Siracusa e di cui Ortigia era scalo marittimo.
- Abitata nella protostoria e dai Bizantini durante la conquista musulmana
- B. Brea sosteneva un movimento di popolazione da Thapsos verso Pantalica nel
XII secolo (Ausonio I)
- 4 Fasi di popolamento:
1. Necropoli Nord (Pantalica Nord), abitata da popolazioni che si spostano
dalla costa
2. Crollo a Pantalica, ritorno alle aree costiere, fibule, contatti col
mediterraneo (fase di Cassibile)
3. Pantalica Sud
4. Arrivo dei Greci, poco documentata (fase di Finocchito), sito
abbandonato, pochissima presenza, forse solo un piccolo santuario
L’unico edificio presente ricorda i palazzi micenei, ma Orsi non conosceva ancora i
palazzi di Thapsos, contatti col mondo egeo. La fase medievale ha riutilizzato il
“palazzo”. Le pietre della struttura vengono da altrove. Vi è stato rinvenuto un tesoro
di monete e monili legato a Costante II. L’edificio più recente si appoggia a quello più
antico, sotto il quale sono state rinvenute forme di fusione.
Dai corredi si vedono ancora contatti col mondo egeo, con specchi, vasi, forme
collegate a forme egee (come un vaso simile a un askos)
Ausoni-Morgeti XI secolo
Facies Pantalica II
- Epicentro nella piana di Catania
- Rottura degli equilibri del Bonzo Recente (Pantalica Nord) di chiefdom come
quelli di Desueri a causa dell’espansione di gruppi provenienti anche
direttamente dalla penisola (e quindi non solo dalle Eolie)
- Facies archeologica mista (Mulino della Badia)
- Mantengono propri usi e caratteristiche socio-politiche, ma accolgono tratti
culturali locali (ceramiche)
- Il salso rappresenta il punto di rottura, a ovest resta la facies Pantalica Nord,
mentre a est avviene il cambiamento
Morgantina:
- Sito a ovest di Catania
- Cittadella: abitazioni diverse dal resto di Sicilia, “longhouse”, grandi edifici
quadrangolari (simili ad altri in Italia), con banchine, fori per i pali, muretti per
dare solidità alla capanna
- Ceramiche locali: brocche piumate realizzate al tornio; esterne: scodelle
realizzate a mano come nella penisola
Metapiccola:
- Sito a sud di Catania, vicino Lentini
- Stesse capanne di Morgantina, dotate anche di porticato simili a quelle del
palatino
Cassibile:
- Ceramica con decorazione piumata, ispirata alla fase precedente
- Presenza diffusa di fibule, anche italiche
- Tombe (c’è l’immagine nella slide, nel quaderno l’avevo semplicemente
disegnata)
Mulino della Balia:
- Necropoli
Sepolture:
- Metapiccola: solo 2 tombe a enchytrismos
- Cittadella di Morgantina: nessuna sepoltura
- Tombe peninsulari: tombe a fossa (Calabria), tombe a enchytrismos, in
sarcofago ma anche incinerazione
- Corredi diversi da Pantalica: pochi vasi di scarsa qualità (il prof ha detto “brutti”)
ma molti bronzi, similmente alla Calabria, non solo fibule: anelli, strumenti
musicali, ecc.
Probabilmente la grande quantità di oggetti di bronzo era dovuta a una certa facilità
nell’approvvigionamento del metallo, e forse anche da produzione locale
Pantalica Sud :
- Ceramiche: continuità col periodo precedente, ma presentano differenze,
presenza di forme italiche come le scodelle (prima sconosciute) ma con
caratteristiche locali
- Repertorio bronzeo non troppo vasto, diverse varianti di fibule, oggetti a spirale
Cosa succede all’arrivo dei greci?
Tutto questo si vede molto bene nel sito di Monte Finocchito, un po’ più a sud di
Pantalica.
Gli indigeni scelgono le zone collinari difendibili e isolate da cave profonde.
Si trova in una posizione più aperta, sul fiume Fallaro.
Monte Finocchito
Alture con cime piatte, che ospitvano prob. Piccoli villaggi e zone di coltivazione.
L’importanza di questo sito (fase III di Pantalica) è che è abitato prima dell’arrivo dei
greci.
Tombe: quadrangolari o arrotondate con presenza di un guanciale in pietra scavato
nella roccia, dove si poggiava la testa del defunto.
Sepolture per lo più individuali o al max 3 o 4 persone.
2 campagne di scavo di P. Orsi in questa necropoli (fine ‘800, pubblicata sul bullettino
di paletnologia).
Tombe sparse sui lati delle colline.
Materiali: fine IX – prima parte del VIII
Dall’VIII arrivo dei greci (portano le tecniche e i modelli di vasi che sostituiscono in
parte quelli indigeni)
Fibule: si caratterizzano per la staffa molto allungata e con l’arco con rigonfiamento.
Fibula in ferro con rivestimento in ambra e avorio, tipiche greche.
Si nota, in maniera repentina, l’abbandono della decorazione dei vasi indigeni,
sostituita da quella greca.
Già dall’VIII secolo, alla foce del fiume Fallaro, erano insediati i greci.
Questo sito era molto più aperto rispetto a quello di Pantalica, difficilmente
raggiungibile, ed è percorso da una strada----- fondazione di Eloro pe il controllo della
zona.
Probabilmente i greci, durante le prime fasi, avevano bisogno di materie prime,
man