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Adattamento e Risorse

Iniziamo dal concetto di adattamento/risorse, e vediamo due immagini, la prima a sinistra del fotografo Salgado che ci mostra una miniera a cielo aperto. Questo da il via al concetto di risorsa naturale, cioè qualcosa che gli umani hanno scoperto essere utile per sopravvivere (es. l'acqua, il suolo fertile, i minerali...). Sono risorse anche i combustibili fossili (che sono di origine vegetale o animale), ma sono considerate non rinnovabili per questioni di tempo.

La capacità di usare le risorse della natura ci porta alla seconda immagine e al secondo termine: adattamento. La specie umana è una delle specie che meglio si adatta in qualunque situazione si venga a trovare, portando la presenza umana diffuse in tutto il pianeta e in ogni continente. Nella seconda immagine vediamo infatti le serre dell'Almeria in Spagna, in cui in una zona arida dove non era consentita la coltivazione, grazie alle risorse tecnologiche e alla capacità umana si...

èriuscito a costruire un is tema di orti far i più produttivi del continente. Da un lato abbiamo quindi un immagine dell’estrazione delle materie prime, a destra invece abbiamo una foto non più di una risorsa primaria, ma bensì di una trasformazione di queste. Nell’immagine seguente vediamo invece l’oasi di Kebili in Tunisia, oasi che é una zona di terradesertica nella quale riaffiora l’acqua, che senza la gestione umana andrebbe a perdersi. Questa canalizzazione e gestione dell’acqua é frutto di una cultura progredita nei secoli. Il punto è che intorno continua ad esserci il deserto, quindi la natura non ha comunque rinunciato alla sua parte. Questo ci porta a vedere una relazione tra cultura e natura che porta ad una coevoluzione, che però ha anche un lato più pragmatico e cioè la produzione di alteritá o conoscenza ed anche un lato più tecnico di identità, visto cheprovoca radicamento, cioè nuovi luoghi in cui l'uomo si stabilisce. A sua volta l'alterità porta diversità e l'identità porta ad un cambiamento del paesaggio. Il circolo si chiude con una relazione fra questi due elementi che produce diversità, letto in chiave multiculturali cioè non solo una diversità umana dei diversi modi di abitare il pianeta ma anche diversità dell'ambiente naturale stesso che cambia ogni qualvolta la natura incontri le attività umane. Spazio è essere una parola utilizzata in più casi e ambiti, dal punto di vista fisico, astronomico e perfino metaforico. Ma in geografia cos'è lo spazio? Viene indicato come spazio geografico l'estensione fisica (la superficie del nostro pianeta) del nostro pianeta nella quale (o sulla quale) avvengono i fatti geografici, cioè le relazioni fra esseri umani e ambiente. Quindi è incluso dalla crosta terrestre fino.

Ai mari, includendo tutte le zone in cui l'essere umano può arrivare o è arrivato, inclusa l'atmosfera, anche se il cuore è la superficie del nostro pianeta. Lo spazio per il geografo non è quindi solo materiale e pertanto misurabile, difatti non può essere definitiva in modo oggettivo. Una delle parole che usiamo per distinguere i vari termini usati per la parola 'spazio', è 'territorio' che definisce un modo con cui le comunità umane utilizzano le proprie capacità e le risorse dell'ambiente per strutturare il loro ambiente di vita.

Appunti

Quinta lezione (15/10/2020)

L'idea più tradizionale del concetto di territorio è l'idea dell'estensione (in km^2), ma al giorno d'oggi i geografi, tranne nell'area anglosassone, lo definiscono come la combinazione di risorse materiali e simboliche capaci di strutturare le condizioni per la vita di individui e

società e di essere base per l'identità individuale e collettiva. Quando noi diamo il nome ad un posto, lo denominiamo con il nome proprio della morfologia (es. collina, montagna, ecc) seguito dal nome proprio del luogo che denota proprio quel posto specifico li. Ogni popolo utilizzerà la propria lingua per dare un nome al luogo, e questo nome proprio resterà tale nei secoli fin quando non viene adattato o cambiato il nome in base al possesso di diverse etnie che da lì sono passate (es. 'augusta taurinensis' in epoca romana, oggi Torino o ancora Istanbul oggi che era l'antica Costantinopoli). Il secondo passaggio sul territorio è la reificazione, cioè la trasformazione fisica del paesaggio stesso attraverso delle coltivazioni o dei disboscamenti al fine di sfruttare al meglio le risorse, specie per convenienza quindi economica (il paese vicino alle aree coltivabili più vicine, anche per non occupare le aree

coltivabili stesse) o per la vicinanza ai corsi d'acqua o ancora perché è il posto più difendibile (motivi militari).

La terza cosa è la strutturazione del territorio, cioè la costruzione e la pianificazione degli spazi, di modo da dividere le aree coltivabili da quelle boschive, dividere anche in base alla politica (regione, provincia...).

Quindi le tre basi per la formazione di concetto di territorio sono:

  1. Denominazione, atto simbolico;
  2. Reificazione, trasformazione materiale e fisica;
  3. Strutturazione, assegnazione di regole, funzioni, organizzazioni e gestione del territorio.

N.B. Attenzione non confondiamo terreno/suolo, che è quello che calpestiamo mentre il territorio è luogo dove anche abitiamo (quindi non la luna). Ad esempio un'isola disabitata non può essere considerata territorio in quanto non vi è l'azione antropica trasformatrice dell'uomo. Un'altra differenza è quella tra

territorio e regione. Le due parole possono essere confuse. Il territorio è un concetto di ordinazione logica, poiché è un territorio che necessita di confini ben delineati, il cui confine delimita i luoghi che hanno tutti caratteristiche comuni e sottostanno a regole comuni (es. il confine di stato delinea fino a dove arriva la giurisdizione di uno stato). Al contrario, il confine è una linea immaginaria che delimita gli spazi geografici dei diversi gruppi umani. Il confine è sempre invisibile ma non va confuso con la frontiera, che è l'area regionale che si affaccia sul confine stesso e dalla quale viene influenzato. Da qui dobbiamo arrivare al concetto di luogo, il quale a sua volta è diverso dal concetto di territorio, tranne che per i geografi anglosassoni che usano poco il concetto di territorio. Il luogo è dunque la costruzione sociale, cioè un'entità modificabile e in continua trasformazione. La caratteristica

Il senso del luogo è fondamentale per comprendere la diversità di un luogo, che può differenziarsi da un altro per cultura, valori, estetica, politica o altro. Il senso del luogo rappresenta il legame tra le persone e l'ambiente in cui vivono.

Un altro concetto importante è quello di sito, che identifica le caratteristiche fisiche, naturali e ambientali di un luogo. Un esempio di sito è rappresentato dalla città di Torino, che si trova sulla destra della collina torinese, mentre sulla sinistra si estendono altre colline fino alle montagne, con i laghi di Avigliana. Seguendo questa linea, troviamo la collina morenica di Rivoli, formata dai detriti del ghiacciaio lungo il quale scorre il fiume Dora, che ha dato origine alla pianura torinese su cui sorge Torino. La parte di pianura di questa città è chiamata pianalto torinese ed è un'estensione della pianura padana. Il fiume Po scorre lungo la collina di Superga.

è particolare in quanto è natodai detriti dei tre fiumi, soprattutto Dora e Stura, ma è ancora in dislivello (circa 100m). N.B. Ogni luogo è un sito ma non ogni sito è un luogo!
  1. Appunti
  2. Sesta lezione (16/10/2020)

Il concetto di paesaggio é un concetto molto sfaccettato, utilizzate talvolta in più discipline.

Questo termine nasce in Occidente in ambito artistico, e ottiene il suo primo significato benconcreto nel medioevo con l’opera ‘la salita del Mont Ventoux’ di Petrarca. Egli infatti dice che il paesaggio lo distrae dai suoi pensieri, a tal punto che tra la sua anima e quel paesaggio si crea un legame ed un discorso.

Il paesaggio è uno dei primi concetti usati come espressione culturale dello stare al mondo di una società, in modo tale da produrre conoscenza ed emozionalitá.

La prima convenzione europea del paesaggio fu scritta dal Consiglio d’Europa nel 2000, e prende atto di tutte le

considerazioni fatte precedentemente sul paesaggio, definendolo come "unadeterminata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni". Altri concetti sono localizzazione e ubicazione, che sono sinonimi utilizzati per indicare la posizione geografica dei luoghi e può essere assoluta o relativa. Un ulteriore termine è la distanza, che mi indica la lontananza tra un luogo geografico all'altro e anch'essa può essere assoluta (la distanza espressa in Km, m...), relativa (riferita ad aspetti relativi, ed include nella misurazione un secondo elemento cioè il tempo) o psicologica (cioè in relazione ad un valore affettivo). Un altro termine da conoscere è il movimento, che è anche uno dei 5 temi fondamentali della geografia statunitense e australiana, ma non nella geografia italiana. Noi intendiamocon "movimento" l'intero spostamento che esso sia di persone, risorse, materiali o anche capitali finanziari, energia e informazioni. Il movimento ha anche alcune concettualizzazioni più specifiche, come ad esempio la diffusione spaziale, cioè il movimento nel tempo e nello spazio di un fenomeno (es. COVID). La relazione fra due o più soggetti che si influenzano reciprocamente viene detta interazione, che è un aspetto del movimento fra luoghi diversi di individui, merci e informazione, un segno dell'interdipendenza fra spazi geografici vicini e lontani. L'interazione porta spesso ad un influenza, spesso anche reciproca, che conduce ad una trasformazione più o meno radicale che può migliorare e far migliorare. Da qui vediamo bene un immagine che ci indica che l'orientamento non deve essere solo fisico, nord sud ovest est, ma anche culturale in cui vado ad analizzare, capire e captare in base a zone, territori, lingue.colture e culture diverse al fine di conoscere il mondo, cioè fornire delle coordinate culturali per capire i luoghi. Il penultimo dei nostri concetti è quello di scala, cioè il modo in cui le dimensioni di un oggetto o di un fenomeno influenzano la sua percezione e comprensione. La scala può essere sia geografica, riferendosi alle dimensioni fisiche di un territorio, sia culturale, riferendosi alle dimensioni sociali e simboliche di una comunità. La scala geografica può variare da un piccolo villaggio a una grande città, da una regione a un continente, da un paese a tutto il mondo. La scala culturale, invece, può variare da una singola famiglia a una comunità locale, da una nazione a un gruppo etnico, da una civiltà a tutte le civiltà umane. La scala influisce sulla nostra percezione e comprensione del mondo perché determina la portata e l'ambito delle nostre esperienze e conoscenze. Ad esempio, se viviamo in un piccolo villaggio, la nostra scala geografica sarà limitata e la nostra comprensione del mondo sarà influenzata principalmente dalla nostra esperienza locale. D'altra parte, se viviamo in una grande città o viaggiamo in tutto il mondo, la nostra scala geografica sarà molto più ampia e la nostra comprensione del mondo sarà influenzata da una varietà di esperienze e conoscenze. Allo stesso modo, la scala culturale influisce sulla nostra comprensione del mondo perché determina le nostre prospettive, i nostri valori e le nostre tradizioni. Ad esempio, se facciamo parte di una comunità locale con una cultura specifica, la nostra scala culturale sarà limitata a quella comunità e la nostra comprensione del mondo sarà influenzata principalmente dalla nostra cultura locale. D'altra parte, se facciamo parte di una comunità globale con una varietà di culture, la nostra scala culturale sarà molto più ampia e la nostra comprensione del mondo sarà influenzata da una varietà di prospettive, valori e tradizioni. In conclusione, le colture e le culture diverse ci forniscono delle coordinate culturali per capire i luoghi, mentre la scala geografica e culturale influisce sulla nostra percezione e comprensione del mondo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
38 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matty_Car33 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Giorda Cristiano.