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Piano di salvataggio della Grecia e debito pubblico italiano
L'articolo parla del piano di salvataggio della Grecia, un paese che desidera rimanere nell'area euro ma che non ha la forza economica necessaria. Per poter rimanere nell'area euro, sono stati stabiliti dei parametri contenuti nel trattato di Maastricht.
L'articolo affronta anche il concetto di debito pubblico italiano. Il bilancio dello stato italiano deve essere in pareggio, ovvero le entrate devono essere uguali alle uscite. La principale fonte di entrate è il gettito fiscale. Se il bilancio non è in pareggio, si verifica un deficit di bilancio, ovvero le uscite superano le entrate.
Per coprire le uscite, lo stato italiano si indebita attraverso l'emissione di titoli di debito pubblico. Lo stato prende in prestito denaro dai soggetti economici e successivamente lo restituisce con gli interessi. Ogni anno, lo stock di debito aumenta a causa del nuovo debito che si aggiunge al debito pregresso.
L'indebitamento viene misurato in percentuale rispetto al PIL (Prodotto Interno Lordo).
Il PIL dà l'idea della capacità economica di un paese (la capacità di produrre beni e servizi). Misura della capacità di produrre ricchezza di un paese (potenza economica). Si misura l'indebitamento sulla base della capacità economica di un paese (quanto riesce quindi a produrre in un anno). Debito italiano: 133% del PIL. L'Unione Europea aveva posto come obiettivo che i paesi non avessero un debito superiore al 60%. Il rapporto tra deficit e PIL non può superare il 3%. Il deficit è il deficit annuale (il passivo non può superare il 3% del PIL → limite massimo di indebitamento, limite all'accumulo di debito). Crescita economica → fenomeno molto importante da tenere in considerazione. È la crescita del PIL (aumenta la produzione di beni e servizi e aumentano anche i redditi). Il PIL si misura ogni 3 mesi. Recessione → PIL che diminuisce (se il PIL diminuisce nei primi 2 trimestri, allora nel terzo).
Trimestre (si parla di recessione) → quindi gettito fiscale minore. La crescita economica è molto importante sia per gli individui sia per lo stato (che ha getti maggiori e può sostenere tutte le spese). In Italia il PIL sta aumentando, ma in misura abbastanza trascurabile. Gli altri paesi hanno sfruttato una particolare situazione a livello europeo per aumentare il PIL. Si crea una disparità tra paesi che crescono e l'Italia che cresce di meno rispetto agli altri. Se noi avessimo una crescita maggiore avremmo meno problemi di deficit di bilancio. Se avessimo meno problemi potrebbero diminuire le tasse. La situazione dell'Italia è preoccupante.
La situazione attuale europea è favorevole per 3 motivi: gli stimoli della BCE di Mario Draghi, tassi di interesse vicini allo zero ed euro debole e prezzi bassi del petrolio.
Quantitative easing → politica messa in atto dalla BCE acquistando titoli di debito dei paesi per abbassare i tassi di interesse.
Sei il tasso di interesse è basso ci saranno maggiori soggetti economici che vorranno dare vita a nuove attività economiche. I tassi di interesse bassi stimolano l'investimento e la crescita economica (aumento della produzione) → aumenta l'occupazione (nuove assunzioni) → gli occupati producono un reddito. [Macroeconomia → studio dei consumi a livello aggregato e non individuale]. Gli altri paesi hanno sfruttato questi tassi di interessi bassi, l'Italia invece non lo ha fatto ed è cresciuta meno degli altri paesi e ciò non è positivo. Si parla anche di euro debole (rispetto al dollaro). Negli ultimi anni c'è stato un sensibile indebolimento dell'euro (ciò dipende molto dal tasso di cambio). Esportare è positivo, importare è negativo. Esportare vuol dire che l'impresa A produce mobili e li vende. I compratori pagano per acquistarli. Quindi aumenta il PIL italiano (aumentaL'afflusso di capitale è positivo (entrata di denaro nel paese) e contribuisce alla crescita economica. Per produrre i mobili vengono assunti dei lavoratori che generano un reddito.
L'importazione invece è negativa. Se si acquistano mobili in un altro paese, le aziende italiane produrranno meno mobili. Importando i mobili, si paga e il denaro esce dall'Italia e va in Cina.
Tasso di cambio → se l'euro è forte è meno conveniente comprare beni in euro (perché nella loro valuta l'euro è molto costoso). Se l'euro è debole è più conveniente comprare beni in euro → ciò favorisce l'esportazione!
Bassi prezzi del petrolio → se il prezzo del petrolio è alto vi sono alti costi di produzione e alti prezzi per i consumatori. Se i prezzi sono bassi si può vendere a prezzi più bassi, ciò vuol dire maggiore domanda, maggiore vendita e aumento del PIL.
Questi 3 aspetti sono fondamentali per far crescere i sistemi economici dei paesi.
Crediti
deteriorati → quando la banca vanta un credito che poi però diventerà inesigibile (ad esempio denaro prestato ad aziende fallite).
Ciclo politico elettorale → espansione (per ottenere la rielezione, nell’ultimo anno di vita del governo) e poi situazione restrittiva (una volta eletto il governo).
L’unione europea chiede all’Italia di ridurre la spesa o di aumentare le entrate dello 0,2 %. Legge di bilancio: entrate e uscite dello Stato legate all’anno successivo. L’UE poi stabilisce se i parametri sono o meno rispettati (e imporre una manovra correttiva). Vi sono poi delle multe, delle sanzioni da pagare.
Spread → differenziale tra buoni del tesoro (es., btp: titoli del debito pubblico che lo stato emette per coprire il proprio deficit di bilancio; in Germania ci sono i bund, che equivalgono ai btp italiani). Il spread tra btp e bund è di 187 punti percentuali. Differenza tra il tasso d’interesse tedesco e quello italiano su due
titoli omogenei. L'Italia dovrà pagare l'1,87% in più rispetto alla Germania. I tassi d'interesse italiani saranno maggiori di quelli tedeschi. Lo spread dipende da tanti fattori: basso tasso di crescita, alto indebitamento; poi ci sono altri fattori di natura politica: caduta di un governo, elezioni. La spesa per gli interessi in Italia è molto elevata → bisogna fare nuovo debito per pagare gli interessi sul vecchio debito. Inflazione → aumento dei prezzi, con conseguente aumento dei salari, aumentano i costi (si ha la cd spirale inflazionistica). Deflazione → riduzione dei prezzi (bisogna capire perché): vi può essere quando c'è una riduzione della domanda → la riduzione della domanda porta a una riduzione dei prezzi (si parla di deflazione negativa, perché comporta anche una diminuzione dei redditi). Analisi del pil PIL PRO CAPITE: pil reale del paese diviso il numero di abitanti del paese. Il pil misuraLa potenza economica di un paese (valore dei beni e servizi - non quantità fisiche ma valore monetario). Analisi di un grafico presente sull'elearning (relativo al Regno Unito). Se aumenta il PIL a causa dell'aumento dei prezzi, non si parla di arricchimento. Il PIL considera la quantità di prodotti moltiplicato per il prezzo in un determinato periodo di tempo. L'andamento del PIL è generalmente crescente (retta crescente). Nel grafico si osserva come durante la guerra, l'aumento del PIL subisca una diminuzione (recessione), così come dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001. La crescita del PIL è discontinua (up and down) - in economia prende il nome di ciclo economico: ci sono periodi di boom alternati a periodi di crisi. Avremo a che fare con modelli economici molto semplici: l'economista deve prendere una situazione pratica e descriverla con un modello economico - usato per indicare la relazione tra
intersezione tra le due curve è il punto di equilibrio, in cui la quantità domandata è uguale alla quantità offerta.equilibrio (prezzo di equilibrio e quantità di equilibrio). Se aumenta la domanda del bene (ad esempio se il reddito aumenta), la curva di domanda si sposta verso destra, vi sarà un aumento di prezzo e un aumento della quantità. Se vi è una riduzione dell'offerta, vi sono meno imprese → riduzione della quantità offerta, nuovo equilibrio in cui la quantità si riduce e il prezzo aumenta.
Variabili endogene: quantità domandata, offerta e prezzo
Variabili esogene: reddito consumatori e prezzi dei fattori
Una variazione della variabile esogena determina un cambiamento dell'equilibrio e bisogna ricalcolare il nuovo equilibrio.
Per costruire un modello bisogna conoscere variabili endogene ed esogene.
Nel breve periodo i prezzi sono rigidi mentre nel lungo periodo i prezzi sono flessibili.
Dati della macroeconomia → ne definiamo almeno 3: il PIL (o GDP), l'indice dei prezzi al consumo e il tasso di disoccupazione.
PIL →
imprese) e le imprese ricevono il pagamento (la moneta va dalle imprese alle famiglie). Questo flusso di denaro tra imprese e famiglie contribuisce alla formazione del PIL. Il PIL è un indicatore importante per valutare la salute economica di un paese. Un PIL in crescita indica che l'economia sta prosperando, mentre un PIL in calo può indicare una recessione economica. Per calcolare il PIL, vengono considerati tutti i beni e servizi prodotti all'interno dei confini dello stato in un determinato periodo di tempo. Questo include beni tangibili come automobili, elettrodomestici e prodotti alimentari, così come servizi intangibili come assistenza sanitaria, istruzione e turismo. Il valore di ogni bene o servizio viene determinato moltiplicando la quantità prodotta per il suo prezzo di mercato. Questo processo di aggregazione dei beni disomogenei consente di ottenere una misura complessiva del valore della produzione nel paese. È importante notare che il PIL considera solo la produzione interna di un paese. Se un'azienda straniera ha una filiale in Italia e produce beni all'interno del paese, questi beni contribuiranno al PIL italiano e non al PIL del paese di origine dell'azienda. Il PIL si differenzia dal Prodotto Nazionale Lordo (PNL) in quanto quest'ultimo tiene conto della nazionalità del produttore anziché del luogo di produzione. Ad esempio, se un'azienda italiana produce beni all'estero, questi beni contribuiranno al PNL italiano e non al PIL del paese in cui sono stati prodotti. Inoltre, la spesa dei consumatori diventa reddito per i venditori o introito per le imprese. Questo flusso di denaro tra consumatori e imprese è un elemento chiave del mercato e contribuisce alla formazione del PIL. In sintesi, il PIL è una misura del valore di tutti i beni e servizi prodotti in un paese in un determinato periodo di tempo. È un indicatore importante per valutare la salute economica di un paese e tiene conto della produzione interna, il flusso di denaro tra imprese e famiglie e la differenza tra PIL e PNL.imprese→ flusso di moneta). La spesa delle famiglie diventa ricavo delle imprese. Le imprese utilizzano fattori di produzione→ le imprese assumono lavoratori. I consu