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Scambio e vantaggi comparati

ATTILIO RENZO50 (-25=25) 25 25 (+25=50)0 (+37=37) 37 150 (-37=113)(rispetto a prima dello scambio) in totale +25 pesci (+12 di Attilio e +13 di Renzo)

La piccola società formata da Renzo e Attilio è più ricca di 25 pesci. Attilio non è più efficace di Renzo né con le banane né con il pesce, ma anche se Attilio è meno produttivo, Renzo guadagna comunque più pesci nel momento in cui si mette a scambiare con Attilio che è meno produttivo di lui. In ogni caso gli scambi crescono ed entrambi si arricchiscono.

Non ci sono quindi solo vantaggi assoluti, ma ci sono anche vantaggi comparati (come Renzo e Attilio). La specializzazione indotta dallo scambio fa sì che aumenti la produttività anche del soggetto più produttivo. Noi scambiamo perché non siamo soddisfatti delle sole cose che riusciamo a produrre da soli, perché abbiamo necessità che da soli non soddisfiamo. Scambiare è

possibile perché gli esseri umani possono comunicare. Anche gli animali, come gli uomini, hanno dei bisogni. Forse "due levrieri che rincorrono la stessa lepre danno talvolta l'impressione di agire di comune accordo. Ognuno la volge verso il compagno o cerca di intercettarla quando il suo compagno la spinge lui" ma "nessuno ha mai visto un cane fare con un altro cane uno scambio leale e deliberato verso di un osso con un altro". La globalizzazione Cos'è e a cosa serve: 1) dall'estensione c'è La divisione del lavoro è limitata del mercato. In qualsiasi comunità umana Più ampia è l'estensione interazione di scambio. dello scambio e più sono le possibilità di Un grande economista dello sviluppo del '900, Peter specializzazione. T. Bauer, ha studiato da vicino alcuni paesi in via di sviluppo, dove il reddito pro-capite era molto basso, e ha affermato che inc'èspazio per la nascita di Iassenza di scambio non nuovi lavori specializzati. produttoriabbandonano la produzione di sussistenza solo se si accorgono che ciò è vantaggioso e se sono messi– L’assenza di collegamentiin condizione di farlo Peter T. Bauer. quindi comporta un limite, perchéin assenza di occasione di scambio non c’è il bisogno di creare specializzazioni. La mancanza dio impedisce l’arrivo o lacollegamenti di tipo commerciale a un più vasto tessuto sociale ostacola–nascita di nuove idee, metodi, colture o bisogni Bauer. La maggiore divisione del lavoro coincidecon i minori costi di transazione. Le occasioni di scambio e le transazioni aumentano nelmomento in cui costano di meno, non solo nel senso del prezzo del bene scambiato ma nel sensodella fatica che ci tocca fare per entrare in un rapporto di scambio con altri. Noi abbiamo scambifrequenti tra compagni di corso, e non tra

studenti che studiano le stesse cose in università lontane. Più costa entrare in una relazione di scambio (maggiore è la fatica) e meno scambi ci saranno. È l'esito di precise scelte.

La globalizzazione politiche che risalgono al dopoguerra e che sono state prese soprattutto dagli Stati Uniti in risposta alle difficoltà che il protezionismo della Grande Depressione aveva creato ostacolando ulteriormente il cammino di quelle società. Nasce quindi il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) nel 1947 come sistema multilaterale a guida americana e furono ridotti multilateralmente più di 1/3 dei dazi.

Ma la globalizzazione è anche l'esito dell'innovazione tecnologica, che porta il mondo ad essere più vicino. Soprattutto, non è anarchia o anomia (cioè assenza di norme), ma ha una robusta infrastruttura regolatoria. La produzione nell'800 (ad esempio i trattati di Cavour sul libero scambio) era

molto meno regolamentata, a livello ambientale, sanitario, di concorrenti… Dal 1995, la World Trade Organization dà la possibilità di produzioni sono “distorte”. applicare dazi e tariffe se le condizioni di Quando si cerca di allargare il circuito degli scambi, quindi quando si parla di globalizzazione, bisogna rendere omogenea la propria regolamentazione, armonizzarla. Molte polemiche a livello di scambio internazionale hanno infatti a che fare, per esempio, con il fatto che realizzare un certo bene in un certo modo può essere permesso in Unione Europea e non in Australia. Lo scambio deve essere quindi regolato in modo omogeneo.

2) I costi di transazione

La globalizzazione è dunque un complesso edificio legale, che non può però bastare, perché alla fine conta quello che si scambia, le merci che si spostano. Per questo motivo è importantissimo tenere conto dei costi di transazione, cioè le spese necessarie per

perfezionare una transazione, ma che non implicano un trasferimento di risorse dall'acquirente al venditore del bene o del servizio scambiato.
  1. In senso proprio (in termini tecnici), il costo di transazione è la possibilità di utilizzare il sistema legale, che è necessario perché la prima condizione per entrare in una relazione di scambio è essere sicuri che quell'altro sia l'effettivo proprietario del bene. Devono essere stabiliti i diritti di proprietà e devono essere istituite delle condizioni legali che tutelino le due parti. Il fatto che i diritti di proprietà siano ben definiti è qualcosa che abbiamo sviluppato nel tempo per ridurre i conflitti e rendere più semplice la cooperazione sociale. Se avessimo paura che i nostri scambi fossero fraudolenti non scambieremmo, mentre il fatto che i diritti di proprietà sono stabiliti ci rassicura.
  2. Parlando di costi di transazione possiamo però...

Riferirci più in generale, in senso lato, anche a tutti i costi da sostenere nel momento in cui si entra in uno scambio. È l'informazione.

Il primo e principale costo: Io non entro in uno scambio con Lucia e Giorgio se non so che loro hanno qualcosa che mi interessa.

È importantissimo anche considerare i costi associabili alla logistica: se un certo bene sappiamo ci viene consegnato nel giro di 3 giorni magari lo acquistiamo, ma se ci arriva in 4 settimane allora forse cambiamo idea. Nulla è slegato dal fattore tempo.

Inoltre, va tenuto in considerazione anche il tema di informazione come creazione di certezza: per scambiare con degli estranei bisogna essere sicuri che non si tratti di truffatori. Questo viene consentito sia dal sistema legale sia, per quanto riguarda le piattaforme online, anche da strumenti che surrogano questo processo: like, cuoricini, recensioni da parte di persone che sono entrate in relazione di scambio con quei determinati attori in passato.

I costi di informazione si riducono se ci sono tante recensioni positive e siamo molto più aperti ad entrare in una relazione di scambio con degli estranei. Altro aspetto fondamentale della globalizzazione è che abbassa i costi di transazione: avviene in un contesto in cui si riducono i costi dei trasporti, la logistica migliora, si riesce a scambiare a distanza, sia per la robusta infrastruttura legale sia grazie agli strumenti che creano fiducia tra persone che non si conoscono. Buona parte dello scambio globale oggi è occupato da cose che servono a fare altre cose, le quali vengono scambiate da operatori che possono comunicare, lamentarsi, avere un confronto in tempo reale grazie allo sviluppo tecnologico. I costi di transazione non attengono il prezzo della transazione economica, ma hanno a che fare con tutti i costi del meccanismo di mercato.

3) Il commercio rende ricchi

Noi scambiamo con cose che servono a fare altre cose, non si tratta solo di beni finiti. La Barbie

La produzione di automobili viene realizzata da imprese in numerosi Paesi diversi: nonostante sia un oggetto tanto semplice, necessita di una forte collaborazione internazionale. Quando Trump ha cercato di rilanciare la realizzazione di automobili statunitensi qualcuno ha ragionato sulla percentuale di componenti statunitensi riguardo valore di un'auto statunitense. Si è visto che la Corea è coinvolta, così come il Giappone, l'Europa, al Taiwan, Singapore, UK, Irlanda e Barbados. Quindi il prodotto stesso beneficia di collaborazioni internazionali molto diffuse. Non è questione di chi detiene il capitale ovviamente, ma dei soggetti che prendono parte al processo produttivo: il 63% di un'auto americana è fatto fuori dagli USA. L'esito di questo processo è che, guardando il grafico di correlazione tra esportazioni e crescita del PIL, il commercio rende ricchi o, comunque, decisamente meno poveri. Nel grafico si vede la popolazione mondiale da una parte e

Dall'altra gli anni. È rappresentata la popolazione mondiale che vive con meno di 1.90€ al giorno (grafico da aggiornare dopo gli effetti del covid). Negli ultimi 30 anni è successo che il numero di persone che vivono con meno di 1,90€ al giorno si è quasi dimezzato, a fronte di una popolazione mondiale cresciuta. Soprattutto in alcune aree geografiche, specialmente l'Asia Orientale e il Pacifico, il numero di persone in una situazione di povertà nera è molto diminuito. Questo ha a che fare con la disponibilità di occasioni di scambio. In queste aree sono state date occasioni di scambio che prima non c'erano per vari motivi politici e tecnologici, come è il caso della Cina.

Cos'è successo in Kenya e in Taiwan? Nel 1950 avevano un PIL pro capite quasi uguale (Kenya: 947$; Taiwan: 922$), una grande sproporzione (Kenya: 1.812$; Taiwan: 39.767$). Le differenze sono tante,

punto di vista delle imprese (che possono espandersi a livello internazionale e aumentare i loro profitti). Inoltre, lo scambio internazionale favorisce la diffusione delle conoscenze e delle tecnologie, stimolando l'innovazione e il progresso economico. Il commercio internazionale è fondamentale anche per i paesi che non hanno grandi materie prime, come Taiwan e il Giappone. Questi paesi possono compensare la mancanza di risorse naturali importando ciò di cui hanno bisogno e esportando i loro prodotti e servizi. In questo modo, possono sfruttare le loro competenze e vantaggi competitivi per creare valore aggiunto e generare ricchezza. Tuttavia, il coinvolgimento nel circuito degli scambi internazionali comporta anche sfide e rischi. I paesi devono essere in grado di attrarre capitali e imprese estere offrendo un ambiente istituzionale stabile e prevedibile. Ciò implica la presenza di istituzioni che proteggano i diritti di proprietà, i diritti contrattuali e che garantiscano un sistema legale affidabile. Ad esempio, Taiwan ha sviluppato una solida democrazia e ha stabilito un quadro normativo che favorisce gli investimenti e la crescita economica. In conclusione, il commercio internazionale arricchisce sia i consumatori che le imprese, migliorando la qualità della vita e stimolando la crescita economica. Tuttavia, per beneficiare appieno dei vantaggi dello scambio internazionale, i paesi devono creare un ambiente istituzionale favorevole e adottare politiche economiche adeguate.

punto di vista del produttore (per cui aumenta la divisione del lavoro, la possibilità di specializzazione e l'efficienza produttiva)

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
58 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gcignoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende e dei mercati internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Mingardi Alberto.