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BIOGRAFIE, AUTOBIOGRAFIE E DIARI

Genere cambia si parla di rapporti soprattutto con le minoranze. Questo accade per

volontà di indipendenza, quindi in un certo senso quest'apertura illuminista maschera

l'opportunismo e la necessità di un esecito.

Samuel Sewall, William Penn e William Byrd elaborano il problema degli indiani e

degli indiani nelle loro opere.

Samuel Sewall, puritano, ammette la differenza e la tollera, mostrando come la

religione puritana si stia sfaldando. Scrive “The Selling of Joseph” (1700): parla della

vendita degli schiavi indiani e afroamericani. In quest’opera dice che la schiavitù non è

giustificabile perché se tutti gli uomini derivano da Adamo ed Eva sono tutti fratelli

e non è possibile vendere un proprio fratello.

William Penn, quacchero, scrive nel 1682 “Some Fruits of Solitude”, opera in forma

diaristica. È un testo nel quale incoraggia rapporto paritario tra nativi e afroamericani,

esplicitando che le persone devono essere in pace le une con le altre.

William Byrd, anglicano, nei suoi diari si fa promotore della commistione razziale

attraverso matrimoni caritatevoli: l’unico presupposto vero è che i bianchi sono

superiori a tutto, tant’è che possono essere caritatevoli abbastanza da sposare una

persona di razza inferiore.

Comunione ora aperta a tutti e quindi i predicatori perdono potere, c'è apertura verso la

secolarizzazione, aspetto economico comincia ad essere fondamentale, la grazia ora è

data dal denaro, frana punto cardine del puritanesimo.

Unito a questo tipo di letteratura, ci sono i captivity tales, racconti di prigionia rivelatisi

poi falsi. Essi nascono come prodotti che servono a confermare la superiorità del

bianco nei confronti del nativo: quando il bianco veniva fatto prigioniero, il nativo,

rendendosi conto della sua superiorità, gli dà carta e penna per fargli scrivere la sua

storia di prigionia. Mary Rowlandson è l’autrice più importante di captivity tales.

Venne fatta prigioniera durante la guerra di Re Filippo da Metacom, che le diede carta e

penna per scrivere. Legata a questo senso della finzione ci sono anche i conversion tales,

racconti scritti ipoteticamente da afroamericani (in realtà essi vennero scritti dai bianchi)

in cui loro scrivevano come si erano convertiti al puritanesimo.

JONATHAN EDWARDS (1703-1758)

Alla sua epoca cambia il diritto al voto: se prima gli aventi diritto erano coloro che

avevano la grazia (quindi coloro che potevano partecipare all’eucaristia), adesso hanno la

possibilità di esprimere il loro voto le persone di uno strato sociale alto,

indipendentemente dalla religione.

Edwards era il nipote (grandson) di Solomon Stuttdard, eretico arminiano . Tuttavia,

35

egli va contro quello che disse suo nonno, inasprendo le posizioni dei puritani e

superando, così, il rigore morale di Winthrop.

“Il Great Awakening” è un risveglio dell’ortodossia dei puritani e delle posizioni più

austere del puritanesimo. Jonathan Edwards era un uomo colto; aveva letto Platone,

Plotino, cercando di coniugare il puritanesimo con il platonismo : all’interno di Sinners

36

In The Hands of An Angry God (1741) spiega cos’è l’essere umano rispetto a Dio

usando la metafora di una mano con sopra un ragno sospesa su un fuoco; Dio è la

mano, il fuoco è l’Inferno, e Dio quindi ha il potere supremo nei confronti

dell’uomo. L’uomo è sospeso sulle fiamme dell’Inferno e solo Dio può salvarlo.

L’uomo non ha dignità, non è niente. A proposito della scintilla divina, Edwards

ammette sì che l’uomo è un ragno nelle mani di Dio, ma è anche vero che egli ammette la

possibilità, da parte dell’uomo, di riscattarsi dalla propria condizione, tutto però è nelle

35 Gli eretici arminiani dicevano che si può decadere dalla grazia, ma anche

acquisirla.

36 Il platonismo affermava che l’uomo avesse la scintilla divina al suo interno, ma

la scelta finale spettava a Dio.

Da valore all'iniziativa divina e asseconda le tendenze del periodo allo stesso

tempo.

mani di Dio. Il modello che l’uomo deve seguire nel proprio cammino è Cristo, che è

l’emanazione più perfetta di Dio. Il Great Awakening conosce due fasi nelle quali si

contarono veri e propri suicidi di massa

Jonathan Edwards parla del Self, paragonandolo al vomito di un cane. I suoi sermoni

erano talmente paurosi ed efficaci che la gente si suicidava. Jonathan Edwards venne poi

allontanato dalla comunità perché i suoi sermoni risultarono terribili per il destino della

comunità. Fonda poi l’università di Princeton e predica presso gli indiani operando anche

delle conversioni. Muore per mano del vaiolo. Con lui finisce la grande stagione del

puritanesimo.

Dopo Jonathan Edwards, la religione al centro della vita dell’uomo viene sostituita

dall’idea di libertà, l’idea che i limiti possano essere varcati. Edmund Burke e Thomas

Paine, intellettuali inglesi, scrivono due trattati a favore della separazione dell’America

dall’Inghilterra; Burke lo fa per motivazioni economiche, Paine, quacchero, scrivendo il

pamphlet “Common Sense” (1776), dichiara che l’America e l’Inghilterra si debbano

separare perché non hanno più nulla in comune.

BENJAMIN FRANKLIN (1706-1790)

È una figura che rappresenta lo spirito di libertà dell’epoca che squarcia il velo oscuro del

puritanesimo.

Egli nasce a Boston (puritanesimo), passa la maggior parte della sua vita a Philadelphia

(quaccherismo) e la sua famiglia numerosa e non particolarmente agiata era in origine

anglicana. Suo padre era commerciante e voleva avviarlo alla vita clericale, ma Franklin

lascia la scuola e studia da autodidatta. Era giornalista e il fratello aveva una stamperia

ma non gli faceva pubblicare quello che scriveva. Di conseguenza, Franklin usa lo

pseudonimo di Mrs Silence Dogood per scrivere: il ruolo di assurgere un ruolo

femminile era al passo con i tempi. Animato dal suo spirito imprenditoriale, decide di

farsi finanziare un viaggio in Inghilterra dal governatore Keith. Egli va quindi in

Inghilterra nel 1724 e torna in America l’anno successivo. Tornato, crea la Pennsylvania

Gazette (1730-1800) e comincia a creare tutte le sue innovazioni; viene preso come

modello della Royal Society inglese per quello che aveva creato e i suoi scritti scientifici

vengono divulgati in Inghilterra;

Tornato ritrova Deborah Reed? Sposata con uomo che ha preso la sua dote ed è andato

nelle Barbados. Per risolvere il problema inventa il matrimonio de facto, il matrimonio

non sancito da un rito religioso, la convivenza.

Scrive “Poor Richard’s Almanac” (1733), in cui raccoglie tutti i proverbi e la saggezza

popolare. Nel 1753 gli vengono date due lauree Honoris Causa da Harvard e Yale per i

suoi meriti letterari e scientifici da autodidatta. La sua opera più importante è

“Autobiography” (pubblicato per la prima volta in francese nel 1791 e in inglese in

versione ridotta nel 1818. La versione definitiva è del 1868. La prima parte del libro è

dedicato al figlio William. In origine Franklin voleva chiamare Memoir la sua opera;

37

egli sceglie coscientemente di usare il termine “autobiography” per sovvertire e

squarciare la tradizione puritana dall’interno: l’autobiografia non è per imporre un

modello di vita, ma per dare diverse alternative che l’uomo può seguire. Ci troviamo

di fronte un’America che sta andando incontro all’innovazione e non alla ripetizione

pedissequa. Franklin vuole infondere nei lettori l’idea che tutto può essere fatto,

l’idea del selfmade man. Concetto parente del self-reliable man, uomo che dipende da se

stesso.

DISPENSE → Insiste su senso di identità nazionale avvicinandosi così all’indipendenza

americana.

Franklin sostiene che non servono i coloni per portare la civiltà e mette in discussione la

centralità del punto di vista del bianco, in quanto anche loro consideravano i bianchi

selvaggi.

Nel paragrafo seguente parla della società nativa come perfetta: i giovani combattono e

gli anziani diventano consiglieri, ognuno è parte attiva. Se Franklin esalta le qualità

degli indiani è per fare in modo che loro si schierino al fianco degli americani nella

guerra d’indipendenza. A proposito delle donne indiane, che hanno la funzione di

tramandare la storia del loro popolo, così facendo le conferisce una dignità che fino ad

allora non avevano mai avuto.

Dice che la loro conversione avveniva spesso senza problemi per la loro gentilezza e non

per altro.

In Autobiography Franklin dice che preferiva studiare in modo da farsi un idea personale,

aveva una ua forma di religiosità che deriva dall’unione di ciò che riteneva valido nelle

diverse confessioni (sincretismo). Franklin apprezzava molto il quaccherismo e

disprezzava il puritanesimo. Finora la religione è servita per dividere gli uomini e

renderli ostili gli uni agli altri ma ora serve arrivare a un tessuto sociale coeso per

combattere un giorno tutti insieme per l’indipendenza americana.

Le 13 virtù per Franklin sono presenti nei testi sacri di qualsiasi religione e di testi

pagani e sono utili e indispensabili per una condotta morale sana. Essi sono

temperanza (non mangiare fino a diventare scemo e non bere fino a esagerare), silenzio

37 Selezione di episodi ricostruiti e reinventati. L’autobiografia invece racconta

tutto in ordine cronologico. Inizialemnte non voleva ricollegarsi alla tradizione

letteraria.

(non dire cose se non quello che può generare benefici agli altri o a te ed evitare

conversazioni stupide), ordine (che tutte le cose abbiano il loro posto, sia in senso morale

che in senso fisico; fare tutto con i tempi giusti), risolutezza (fare tutto per tempo),

frugalità (non sprecare nulla), operosità (non perdere tempo; essere impegnati sempre in

qualcosa di utile), sincerity (non ingannare; pensare in modo innocente e giusto),

giustizia (non fare del male a nessuno facendo cose sbagliate o omettere di fare qualcosa

di bene agli altri), moderazione (evitare gli estremi; astenersi dal risentire dalle ingiurie

se sono meritate), pulizia (la sporcizia non è tollerata nel corpo, nei vestiti e nella casa),

tranquillità (non farsi turbare dalle cose di poco conto o da ciò che è inevitabile), castità

(raramente si può indulgere in piaceri sessuali per la salute o per procreare, mai fino a

rovinarsi, mai fino a diventare troppo deboli, mai in modo che faccia male alla pace e alla

reputazione pro

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
38 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/11 Lingue e letterature anglo-americane

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fraru92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura anglo-americana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Marino Elisabetta.