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SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE ATTIVE E PASSIVE: DIRITTI ASSOLUTI E DIRITTI RELATIVI
Capacità di agire: capacità di mobilizzare liberamente la propria sfera giuridica facendo entrare o uscire diritti. La capacità di agire richiede una maggiore consapevolezza rispetto a quella che abbiamo alla nascita; dunque, si acquisisce a 18 anni (art. 2 c.c.), età stabilita dall'ordinamento giuridico alla quale si presume che l'individuo abbia acquisito la maturità necessaria a modificare la propria sfera giuridica.
Capacità giuridica: è una situazione che tutti gli individui possiedono dalla nascita e che rinchiude tutti i diritti fondamentali dell'essere umano. Si distinguono all'interno di questa le attive situazioni giuridiche soggettive (che riguardano il soggetto) (diritti), all'interno dei diritti assoluti e diritti relativi, passive quali c'è l'importante distinzione tra doveri e diritti.
Situazioni
giuridiche soggettive attive Situazioni giuridiche soggettiveDiritti assoluti; passive Obbligo;Diritti relativi; Onere;Diritto potestativo; Potestà; Interesse legittimo; Aspettativa;Situazioni giuridiche soggettive attiveIl diritto assoluto è un diritto che vale nei confronti di tutti gli altri individui dell'ordinamento giuridico. Allo stesso tempo se un individuo vanta questo diritto su tutti i soggetti, questi ultimi devono astenersi dal ledere il diritto stesso. Esempi di diritti assoluti sono i diritti della personalità, che riguardano la persona e la sua tutela. Una seconda categoria di diritti assoluti è quella dei diritti reali, che riguardano la proprietà. All'interno di questa categoria si dividono i diritti reali di godimento, i diritti in forza dei quali il titolare del diritto gode di un bene, e i diritti di garanzia. Il diritto reale di godimento principale è il diritto di proprietà. Nel caso dei diritti relativi, ilIl titolare può far valere una pretesa nei confronti di uno o più soggetti dell'ordinamento giuridico a fronte del quale l'altro soggetto è tenuto ad un determinato comportamento. Ad esempio, il diritto di obbligazione è un diritto relativo. Si definisce "relativo" perché mette in "relazione" due individui, tramite la relazione di creditore. Di questi legami si parla in particolare nel quarto libro del Codice civile.
Il diritto potestativo è il potere riconosciuto al soggetto di incidere nella sfera giuridica altrui con un proprio atto di volontà; non è necessario che l'altro soggetto sia d'accordo (es. diritto di licenziamento).
La potestà è il potere che ha un individuo di compiere degli atti che incidano nella sfera giuridica di un soggetto ma nel suo interesse specifico. È ad esempio il rapporto genitore-figli.
L'interesse legittimo è una situazione
La situazione giuridica soggettiva è un vantaggio che spetta ad un soggetto in ordine ad un bene della vita oggetto di un provvedimento amministrativo e consistente nell'attribuzione a tali soggetti di poteri idonei ad influire sul corretto esercizio del potere, in modo da rendere possibile la realizzazione dell'interesse al bene. Per esempio, il candidato in un concorso pubblico non può avere il diritto soggettivo ad essere assunto o ad essere valutato in modo corretto, ma ha un interesse legittimo a che le operazioni si compiano secondo legge e in modo uguale e trasparente per tutti.
Si ha un'aspettativa quando l'acquisto di un diritto dipende dal verificarsi di un evento dedotto in condizione. Esempio tipico è quello del caso in cui un famigliare cada vittima di un incidente stradale e l'aspettativa legittima dei familiari è quella del risarcimento.
Situazioni giuridiche soggettive passive: L'obbligo è un vincolo giuridicamente previsto e imposto, in
Corrispondenza delle norme vigenti all'interno di una collettività o di un ambiente. Non obbligatorio, richiesto.
L'onere è un comportamento ma per trarne un vantaggio. Ad esempio, se comprando un cellulare trovo un difetto, ho l'onere di denunciare il malfunzionamento e ottenere una serie di vantaggi, ma solo se ne denuncio i difetti, cosa che non sono obbligato a fare.
I SOGGETTI DEL DIRITTO, CAPACITÀ GIURIDICA E CAPACITÀ DI AGIRE
Soggetto del diritto: con la definizione intendiamo ogni soggetto che, secondo l'ordinamento giuridico, è considerato possibile titolare di diritti e obblighi. Un singolo individuo possiede una capacità giuridica alla nascita, invece per le aggregazioni di soggetti si utilizza la definizione personalità giuridica che fa riferimento a gruppi di persone, come le società. La capacità di agire invece si acquista a 18 anni, perché si presuppone che a questo punto il soggetto
La capacità legale di agire è l'idoneità ad intendere e a volere. Viene definita anche come "capacità di agire" poiché è la legge a definire il momento in cui si è capaci di modificare la propria sfera giuridica. Alla capacità di intendere e di volere, a differenza della capacità legale di agire, si fa riferimento anche come "capacità naturale" perché non fa riferimento a un ordinamento giuridico, ma alla capacità di ogni soggetto di comprendere ciò che gli accade intorno. È possibile che anche dopo i 18 anni di età la capacità di intendere e di volere venga a meno, motivo per il quale l'ordinamento presta una protezione per coloro che, pur avendo la capacità legale, non possono detenere la capacità di intendere e di volere. In quei casi entra in vigore l'articolo 428 del Codice civile: gli atti compiuti da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche transitoria.incapacità di intendere e di volere al momento in cui gli atti sono stati compiuti, possono essere annullati su istanza della persona stessa o dei suoi eredi o aventi causa, se ne risulta un grave pregiudizio all'autore. L'annullamento dei contratti non può essere pronunciato se non quando, per il pregiudizio che sia derivato o possa derivare alla persona incapace di intendere o di volere o per la qualità del contratto o altrimenti, risulta la malafede dell'altro contraente. L'azione si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui l'atto o il contratto è stato compiuto. Limitazioni della capacità di intendere e di volere: - Limitazioni temporanee: se per un determinato periodo di tempo si è incapaci di intendere e di volere, devono essere tutelati i diritti di entrambe le parti. L'annullamento dei contratti per malafede non avviene finché non si stabilisce se colui che aveva contrattato fosse stato in malafede o meno.meno approfittato della situazione. Solo il giudice pronuncerà l'annullamento del contratto a seconda della vicenda, e in questo caso la proprietà rientrerà nella sfera giuridica di colui che non aveva avuto capacità di intendere e di volere a patto di restituire, in buona fede, il denaro. Per quanto riguarda il concetto di buona fede in senso soggettivo, si rimanda all'articolo 1147 del diritto. La buona fede non giova se l'ignoranza dipende da colpa grave. La buona fede è presunta e basta che vi sia stata al tempo dell'acquisto. Si può parlare di buona fede quando il soggetto non è consapevole di ledere il diritto altrui. Tuttavia, per definirsi in buona fede non è sufficiente "ignorare", è anche necessario che questa "non consapevolezza" non derivi da colpa grave.⇴ Limitazioni durature: può accadere che il soggettosia per un grave evento o una patologia, in una situazione di incapacità e questa si prolunghi nel tempo. Allora non è più sufficiente rivolgersi all'articolo 1147 e sono necessari strumenti più idonei che limitino la sua capacità di agire. Questi strumenti sono Interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno. Il maggiore di età e il minore emancipato, i quali si trovano in Interdizione (art. 414) → condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti quando ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione. Il soggetto interdetto non sarà libero di compiere atti modificativi nella propria sfera giuridica, ma dovrà essergli affiancato un tutore competente per curare i suoi contratti, i quali dovranno essere conclusi dal tutore stesso (indifferentemente per atti di ordinaria o straordinaria amministrazione). L'interdizioneÈ la situazione più invasiva, poiché priva completamente l'individuo della capacità legale di agire; l'inabilitazione e l'amministrazione di sostegno sono parzialmente volte invece a privarlo della capacità di agire. Possono essere inabilitati coloro che, per prodigalità o per abuso Inabilitazione (art. 415) → abituale di bevande alcooliche o di stupefacenti, espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici. Possono infine essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un'educazione sufficiente, salva l'applicazione dell'art. 414 quando risulta che essi sono del tutto incapaci di provvedere ai propri interessi. Il soggetto inabilitato sarà libero di compiere validamente tutti gli atti di ordinaria amministrazione che non attacchino il patrimonio del soggetto, ma non potrà compiere da solo gli atti di straordinaria amministrazione.Poiché dovrà essere affiancato da un curatore che si preoccuperà di tutelare gli atti, la persona che, per Amministrazione di sostegno (art. 404) è stata introdotta nel 2004: effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nell'impossibilità anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice. Mentre il tutore si sostituisce al beneficiario nel compimento degli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, nel caso dell'amministratore di sostegno, il beneficiario instaura un rapporto di informazione tempestiva degli atti da compiere.
Norme comuni a interdizione e inabilitazione: La norma 416 del Codice civile, stabilisce che il minore non emancipato può essere interdetto o inabilitato nell'ultimo anno della sua minore età. L'interdizione o l'inabilitazione ha effetto dal giorno in
cui il minore