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FAMIGLIE IMPRESE

Sono proprietarie dei fattori della produzione (terra, lavoro, capitale, informazione, know how) che offrono alle imprese per produrre beni e servizi. Ricevono un reddito dalle imprese in cambio della fornitura dei fattori della produzione. Talora forniscono i fattori su base volontaria o in forma gratuita. Spendono per i beni e i servizi prodotti dalle imprese e vendono beni e servizi alle famiglie.

Il flusso circolare del reddito mostra i flussi reali e monetari di scambio tra famiglie e imprese. In un'economia di mercato, il flusso interno rappresenta i trasferimenti reali tra famiglie e imprese, mentre il flusso esterno indica i corrispondenti flussi monetari. Un'economia pianificata, al contrario, potrebbe organizzare i flussi in modo diverso.

trasferimenti di risorse senza l'uso del flusso esterno (monetario). Esistono 3 modi di misurare l'ammontare dell'attività produttiva di un sistema economico:

  1. il valore dei beni e servizi prodotti;
  2. la remunerazione totale ottenuta dalle famiglie per la cessione dei servizi dei fattori;
  3. il valore della spesa per beni e servizi.

L'insieme dei pagamenti è il corrispettivo del trasferimento di risorse reali. Supponendo che tutti i pagamenti vengano spesi per acquistare risorse o beni e servizi reali, ecco che le tre misure possibili coincidono.

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) misura il valore dei beni e servizi (output) prodotti dai fattori della produzione localizzati in un sistema economico, indipendentemente dalla nazionalità dei proprietari dei fattori. Il PIL misura il valore dell'output prodotto all'interno di un sistema economico, indipendentemente dalla nazionalità delle risorse.

Il valore aggiunto è

Il valore aggiunto è l'incremento del valore ottenuto da una merce quando questa è uscita da un processo produttivo. Si ottiene sottraendo al valore del bene finito il costo dei beni intermedi che sono serviti a produrlo. Questa distinzione è simile a quella tra beni finali e beni intermedi. Beni finali sono quelli acquistati dall'utilizzatore finale, come i beni di consumo acquistati dalle famiglie o i beni capitali (come i macchinari) acquistati dalle imprese. Beni intermedi sono i beni parzialmente finiti che costituiscono gli input per altre imprese che li utilizzeranno nei propri processi produttivi. L'investimento è la spesa per l'acquisto di beni capitali (beni strumentali), effettuata dalle imprese. Il risparmio è quella parte del reddito delle famiglie che non viene spesa per acquistare beni e servizi di consumo. Un prelievo è costituito da un flusso monetario che fuoriesce dal circuito e dunque riduce la spesa per beni.nazionali. Un'immissione è invece un flusso monetario che entra nel circuito e fa aumentare la spesa per beni nazionali. Con la lettera Y si indica il reddito delle famiglie, che equivale al PIL. Se C è la spesa per beni di consumo e S il risparmio, precedentemente definito come la parte di reddito non spesa per l'acquisto di beni di consumo, allora, per definizione, Y ≡ C + S dove il simbolo ≡ significa identità. Poiché è anche vero che, per definizione, il PIL (Y) è identico a C + I, se ne deduce che S ≡ I (Investimento). Si è mostrato che il risparmio in un periodo deve essere uguale all'investimento nello stesso periodo. Nulla si è detto sulla determinazione reale del risparmio o dell'investimento in un sistema economico; e nemmeno si è ipotizzato che ci debba sempre essere un equilibrio anche tra questi ultimi due. Le scorte sono costituite dal valore dei beni o fattori della

produzione che saranno venduti o utilizzati in successivi cicli produttivi. Poiché i beni in magazzino non sono stati utilizzati nel processo produttivo e nemmeno venduti durante l'anno corrente, questi stock di beni sono classificati come beni capitali. Un aumento delle scorte è considerato un investimento nel capitale d'esercizio. Una diminuzione delle scorte sarà allora da considerarsi come un investimento negativo o un disinvestimento.

Se, a fronte di una produzione di automobili per 5000€, il produttore vende automobili solo per 4000€, l'aumento delle scorte di 1000€ sarà trattato come una spesa per beni finali. Bisogna distinguere tra una classificazione per merci e una per uso economico. Quando l'acciaieria produce e vende acciaio, realizza un bene intermedio. Poiché lo vende a qualcuno, la misura della spesa finale apparirà successivamente nella catena del processo produttivo. Ma quando

L'impresa conserva dell'acciaio in magazzino, si valuta contabilmente come una spesa per un bene finale, perché il valore di questa merce non apparirà successivamente nei processi produttivi della contabilità nazionale.

Il Governo

Le entrate del Governo provengono sia dalle imposte dirette T, che colpiscono i redditi e i patrimoni (salari, rendite, interessi e profitti), sia dalle imposte indirette che colpiscono i trasferimenti di ricchezza, beni e servizi (IVA, imposte sui carburanti e sulle sigarette). Le entrate pubbliche servono a far fronte a due tipi di spese:

  1. Per la spesa pubblica per beni e servizi G, che comprende la spesa per i salari dei dipendenti pubblici e dei militari, carri armati, fabbricazione di strade e di ospedali...
  2. Per trasferimenti (B) o altre forme di benefici verso i soggetti del sistema economico: pensioni, sussidi di disoccupazione, sussidi a imprese private (finanziamenti) e la copertura delle perdite di imprese

I trasferimenti (B) sono pagamenti ai quali non è associato lo scambio di alcun bene o servizio. I trasferimenti non si aggiungono al reddito nazionale e nemmeno al prodotto nazionale. Le tasse e i trasferimenti ridistribuiscono semplicemente il reddito esistente e il potere di acquisto da alcuni individui ad altri individui. Al contrario, la spesa pubblica per beni e servizi genera un incremento nel prodotto, attiva fattori della produzione e quindi aggiunge nuova capacità di spesa alle famiglie che ricevono un reddito per aver fornito i fattori della produzione. Quindi una spesa pubblica G per beni e servizi deve invece essere inclusa nel PIL, poiché si tratta di una spesa per beni e servizi finali, effettuata da un particolare consumatore: lo Stato.

Il PIL ai prezzi di mercato misura il prodotto interno comprendendo le imposte indirette su beni e servizi. Il PIL al costo dei fattori misura la produzione interna escludendo le imposte indirette su beni e servizi.

Il PIL ai prezzi di mercato è allora maggiore rispetto al PIL al costo dei fattori di una misura pari all'ammontare delle imposte riscosse sotto forma di imposte indirette. Si consideri ora un'economia aperta che effettua transazioni con altri Paesi. Le esportazioni (X) misurano il valore delle merci prodotte all'interno del sistema economico, ma vendute all'estero. Le importazioni (Z) misurano il valore delle merci prodotte all'estero, ma acquistate per essere impiegate nell'economia nazionale. Famiglie, imprese e Stato possono acquistare beni stranieri Z che non fanno parte del prodotto nazionale e che, in questo modo, non danno origine a redditi per i fattori nazionali. Tuttavia, le importazioni dovranno apparire dal lato della spesa finale, misurare la spesa complessiva per C, I, G e X quindi sottrarre la spesa complessiva per le importazioni da (C + I + G + X). Quando vi è un reddito netto dall'estero positivo o negativo.

Tral'Italia e il resto del mondo, la misura del PIL non coincide più con i redditi dai cittadini italiani. Prodotto Nazionale Lordo (PNL) o Reddito Nazionale Lordo (RNL) per il PIL in base ai redditi netti dall'estero. Il PNL (o RNL) misura il reddito complessivo ottenuto dai fattori nazionali indipendentemente dal Paese nel quale questi fattori sono stati utilizzati. Il PNL (o RNL) è uguale al PIL più i redditi netti dall'estero.

L'ammortamento è una misura della perdita di valore dei beni capitali nel periodo di un anno, quando questi sono impiegati all'interno di un processo produttivo.

Il flusso circolare del reddito completo. Utilizzando Y per misurare il PIL ai prezzi di mercato il valore aggiunto o la produzione netta dell'economia è data da:

Y = GDP ai prezzi di mercato = C + I + G + XN

I redditi delle famiglie (ai prezzi di mercato) beneficiano anche dei trasferimenti B, ma sono ridotti dalle imposte dirette T.

Questo introduce il concetto di reddito disponibile (Y + B – T).
Il reddito disponibile è il reddito delle famiglie al netto delle imposte dirette e aggiunti i trasferimenti: mostra la disponibilità delle famiglie per la spesa in beni di consumo e il risparmio.
In caso di sistema a 3 settori – famiglie, imprese e stato – se 1 dei settori si trova un surplus, gli altri 2 settori devono trovarsi in deficit.
Che cosa misura il PNL
Il PNL viene spesso riferito come una misura pressoché completa delle performance di un'economia nazionale. Poiché l'ammortamento è abbastanza difficile da misurare e può essere valutato in modo differente in Paesi diversi o durante differenti periodi di tempo.
  1. bisogna ricordare la distinzione tra variabili reali e variabili nominali.
  2. si mostrerà come il PNL (o PIL) pro capite tenga in considerazione anche la crescita della popolazione e standard di vita uomo medio

Il tuo compito è commentare come il PNL (o PIL) siano misure incomplete del benessere prodotto da un sistema economico o società.

Il PNL nominale e reale

Il PNL nominale misura il PNL ai prezzi correnti in un determinato periodo di tempo.

Il PNL reale, o PNL a prezzi costanti, considera anche l'inflazione misurando il PNL in differenti anni ai prezzi di uno stesso anno che verrà chiamato anno base.

Per convertire il PNL nominale in un PNL reale, bisogna usare un indice che mostri ciò che è successo al prezzo di tutte le merci: questo indice è chiamato il deflatore del PNL. Naturalmente, è possibile fare un discorso analogo per il PIL deflatore del PIL.

Il deflatore del PNL è il rapporto tra il PNL nominale e il PNL reale e si esprime in forma di numero indice.

Esprimere il deflatore in forma di numero indice significa moltiplicare per 100 il rapporto tra PNL nominale e PNL reale.

Il PIL pro capite

Per capire ciò che è successo al

per ogni individuo all'interno di un Paese. Il PIL pro capite è spesso utilizzato come indicatore del tenore di vita di una persona media. La crescita del PIL pro capite può indicare un miglioramento del tenore di vita della popolazione. Quando il PIL pro capite aumenta, significa che c'è una maggiore produzione di beni e servizi per ogni individuo nel Paese. Questo può tradursi in un aumento dei redditi, migliori opportunità di lavoro, accesso a servizi di qualità e una migliore qualità della vita complessiva. Tuttavia, è importante notare che il PIL pro capite da solo non fornisce una visione completa del tenore di vita di una persona. Altri fattori come la distribuzione del reddito, l'accesso all'istruzione e all'assistenza sanitaria, l'inflazione e il costo della vita devono essere presi in considerazione per avere una valutazione più accurata del benessere di una persona. In conclusione, la crescita del PIL pro capite può essere un indicatore positivo del miglioramento del tenore di vita di una persona media, ma è necessario considerare anche altri fattori per avere una visione completa della situazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiaBrin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di microeconomia e macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Scienze economiche Prof.