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ARCHEOLOGIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO II LEZIONE 12
Già dalla fine del ‘700 e dalle campagne napoleoniche in Egitto nasce l’idea del fascino per
l’Oriente e dell’appropriazione indebita di reperti per la formazione poi dei grandi musei.
Nel 1845 circa Paolo Emilio Botta diventa console francese a Mosul,
grande scopritore dell’Assyria. Affascinato dall’antichità scava a
Nineveh, ma scende di pochi metri e non trova nulla. Si sposta poi
94 , dove trova il palazzo e i rilievi. L’Assyria
verso nord a Khorsabad
alla fine del VII secolo a.C. cade e viene inglobata da altre potenze; da
qui in poi le sue tracce scompaiono. Queste scoperte creano in Europa
un interesse, una reazione a catena tra vari musei e potenze (Francia,
Inghilterra e Germania) che guardano al Medioriente anche per uno
scopo strategico per via del controllo marittimo e commerciale con
l’oriente. Il sultano ottomano regala soprattutto ai tedeschi alla fine
del 1800 grandi concessioni, al kaiser Guglielmo II, come si può
vedere ancora oggi nei musei a Berlino.
Austen Henry Layard è forse il più romantico di questi esploratori;
oltre ad essere uno storico dell’arte è anche un romanziere e scrive in
merito delle sue scoperte. La sua avventura inizia ventenne
dall’Inghilterra con un compagno e un fucile. Arrivato a Mosul giunge
poi in Iran dove viene rapito e ritrovato poi da un signore inglese
quasi morente e riportato a nord: da qui inizia la sua attività. Si
occupa di Nineveh e Nimrud. A Nineveh scopre il palazzo di
Sennacherib e quello di Assurbanipal, facendo giungere al British
Museum un’ingente quantità di reperti. Si scava in tunnel e gallerie.
Con l’arrivo delle sculture di Nimrud al British si viene a creare un
fenomeno a catena che porta influenze anche sulla moda e
l’architettura. Lawrence d’Arabia
Altra figura fu che scavò con Leonard Woolley. Fu in realtà una spia per
l’Inghilterra, impegnato a ostacolare i piani tedeschi sula linea Berlino-Baghdad.
94 la capitale di Sargon.
Si tratta di Dur-Šarrukin, 64
Con il IX secolo a.C. si forma l’impero neo-assiro: con i sovrani Assurnasirpal II e Salmanassar III
conquistano il sud della Mesopotamia, raggiungendo poi l’Elam, parte dell’Anatolia e il levante.
Ogni anno nelle città assire si riversavo tributi provenienti dalle città conquistate. Quella degli assiri
è una situazione di guerra permanente, tra il IX e VII secolo a.C. I sovrani saranno sempre
impegnati su tutti i fronti:
a nord contro i centri anatolici
la regione di Urartu, stato forte che terrà sempre testa agli assiri
verso gli Zagros
verso sud in direzione della Babilonia, in particolare contro discendenti degli stessi assiri
che si ribellano.
Siria, Palestina e Fenicia sono luoghi ricchi di materie prime, arte e maestranze: da questi luoghi
vengono chiamati, o meglio deportati, gli artisti al fine di lavorare per il sovrano.
Nimrud è la prima delle tre capitali neo-assire: Assur continua ad essere capotale religiosa con
templi, palazzi antichi e ziggurat. I sovrani neo-assiri scelgono altre zone, dove erano presenti delle
95
piccole realtà cittadine, per fondare nuovi capitali . Nimrud è una fondazione ex-novo, ma con
sud-ovest
preesistenze individuate nell’angolo della cittadella, dove sono state ritrovate delle
fondamenta risalenti almeno fino al periodo Medio-assiro. Fondata da Assurnasirpal II, è un
impianto quasi quadrato, di notevoli dimensioni, che sorge sull’antico letto del Tigri, con un unico
copro aggettante, dettato dallo sfruttamento di un rilievo naturale. All’interno di Nimrud due parti
fondamentali: cittadella, la zona con i palazzi reali e la ziggurat, e Forte Salmanassar, una grande
area chiamata così per le sue funzioni militari e non solo. Il resto della città, la parte parte bassa è
conosciuta pochissimo.
Cittadella, Nimrud: è stata esplorata ampiamente, sono presenti diversi edifici, conosciuti in
maniera frammentaria, e quello più
interessante è quello A, e si tratta di
un palazzo; alcuni appartengono alla
stessa epoca, mentre altri sono
96
successivi, come il palazzo G . I
complessi R, S, e H appartengono a
sovrani diversi. In quest’ultimo sono
state trovate decine di lastre di pietra
lavorate. Il complesso A si
collegava, in maniera indiretta, al
tempio di Ninurta (C). Tutta l’area
nord della cittadella era legata ai
templi. Nel sito D si trovava la
ziggurat, dedicata sempre a Ninurta.
Il palazzo è collegato con alcuni
edifici della cittadella.
95 Analogo episodio che si è constatato con Kar-Tukulti-Ninurta nel XII secolo a.C.
96 Questo, chiamato il palazzo si Sargon, è datato VIII secolo a.C.; l’edificio è anche conosciuto con il nome di Palazzo
bruciato e questo a casa di un incendio. 65
Palazzo di Assurnasirpal II, Nimrud: è il primo ad adottare forme architettoniche che saranno
costanti nel panorama assiro. Il palazzo, conosciuto anche come Palazzo NW, è poco conosciuto,
ma risulta uno dei più completi. Con lui si ha un palazzo di dimensioni monumentali, 220×120
metri, che sul lato ovest dava sugli spalti della cittadella, che davano a loro volta sul fiume.
L’ingresso di rappresentanza immetteva in un grande cortile che era quello antistante alle strutture
del palazzo. Questo era circondato da una serie di ambienti e quartieri, addossati alle mura, quasi un
recinto a concamerazioni, interpretato come quartiere amministrativo. 97
Fattore standard dei palazzi assiri è la presenza di due blocchi collegati uno all’altro: il babanu e il
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bitanu . Queste due sono separati o meglio collegati da una suite imponente, identificata come sala
del trono, una stanza enorme, con alle spalle una altra grande sala di rappresentanza, secondo lo
schema a doppia stanza affacciata su un cortile. C’era poi un vano scalare che conduceva a un piano
superiore, o al terrazzo, ed era un'altra caratteristica dei palazzi assiri.
Il trono occupava una posizione ben definita nella sala: si trattava verosimilmente di un mobile in
avorio che posava su una base litica davanti alla piatta nicchia predisposta al centro del lato breve
orientale. Una nicchia simile, decorata da un analogo rilievo, era anche sul lato lungo di fronte al
portale centrale, evidente contrassegno di un’altra posizione fissa richiesta dal cerimoniale di corte.
Qui infatti il sovrano poteva apparire dal cortile esterno, inquadrato nell’arco del portale centrale di
accesso. All’angolo nordest, presso il trono, una lastra pavimentale forata segna il luogo dello
svolgimento di abluzioni rituali. Davanti al trono, una serie di lastre di pietra conservano le tracce di
due rotaie su cui si muoveva un dispositivo di riscaldamento. A parte le due nicchie, la muratura è
priva di tratti formali particolari, poiché la soluzione scelta per l’allestimento di questa come delle
altre sale di rappresentanza è quella del suo rivestimento con ortostati decorati a rilievo con scene
figurate.
97 nasce dall’accostamento di due termini bab, porta, e anu, cioè quartiere. Corrispondeva alla porta
Termine che
d’entrata.
98 Termine che nasce dall’accostamento di due termini bit, casa, e anu, cioè quartiere. Corrispondeva alla zona
residenziale. 66
L’accesso alla sala avveniva per mezzo di un triplice ingresso,
di cui uno in asse con la seconda postazione trono; questi erano
99
ravvivati con due torrioni aggettanti, decorati con lamassu che
erano anche la facciata delle torri, disposti a formare un motivo
araldico. Ai lati del portale processioni di personaggi che
rendono omaggio al re.
La sala posteriore F si apre sul cortile interno Y con una sola
porta, sempre sottolineata in facciata da due larghe torri. A
queste, sulle rimanenti facciate del cortile, rispondono torri
minori che sottolineano l’ingresso principale alle tre scale che si
distendono parallele ai lati del cortile. In ognuna delle tre ali si
incontrava nuovamente una sala posteriore che fiancheggiava
quella comunicante con il cortile. Si ripete dunque in ogni ala
intorno al cortile lo schema di una coppia di sale monumentali
che a est e a ovest costituisce il centro focale di una sistemazione più complessa.
L’ultima parte del palazzo era definito come harem. Sotto i pavimenti di questo luogo sono state
ritrovate le tombe delle regine, alcune anche intonse. Anche qui si ripresentava il modulo della casa,
con cortile e pozzetto.
Sui muri del palazzo vengono rappresentate le imprese del re: a fianco dei temi religiosi acquista
spazio il racconto delle azioni militari, che occupa non più la singola stele, ma intere ali del palazzo.
Con i successori di Assurnasirpal II prenderà sempre più piede. La decorazione appare come un
qualcosa che si diparte, che viene raccontata in serie. Per quanto riguarda Assurnasirpal II si hanno
due blocchi fondamentali, distinti tematicamente:
si collocano nell’ala est e in parte nell’ala sud
rilievi magico-religioso:
presenti nell’ala ovest e nella
eventi bellici o secolari-narrative: sala del trono.
Le decorazioni sono varie: sono rappresentati geni di varia natura, alati e non, con una tiara a corna,
a lati dell’albero sacro o inginocchiati davanti a esso, a volte compiono
a volte raddoppiati 100
benedizioni non chiare, con braccio alzato, con fiori, con una specie di pigna , interpretata come
un aspersorio, con cui benedivano. Questi sono collegati ai lati del portale, una purificazione per chi
entrava nel palazzo. All’interno di scene magico-religiose ci sono, nella zona del bitanu, immagini
che raffigurano il re con la coppa che brinda, con alle spalle un attendente con le armi del sovrano.
Non c’è un racconto storico; la scena tipica è del sovrano, riconoscibile dalla tiara, con l’arco posato
a terra che beve dalla coppa. I rielevi assiri hanno ritagli pazzeschi, rilievi forti, come il sovrano
nerbuto.
Altra cosa importante su tutti i rilevi del palazzo corre ad una certa altezza una fascia continua di
iscrizioni: un caso è quello delle figure che vengono attraversate a tutta lastra, dalla base alla
sommità, sulle quali scorre l’iscrizione continua per tutti i rielevi, sopra di questi, costituendo a
nell’altro questa funge da divisore fra due registri. Questa è chiamata
volte un motivo decorativo,
iscrizione standard di Assurnasirpal II: è una formula che conferisce il nome, la titolatura del re con
le sue principali gesta. Non è un’iscrizione annalistica, come faranno i sovrani successivamente, ma
99 tipica dell’Assyria,
Decorazione raffiguranti tori androcefali alati.
100 La pigna, la cui funz