Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MALATTIE SOSTENUTE DA MICRORGANISMI
Le malattie sostenute dai microrganismi possono derivare da due differenti infezioni:
Da infezione endogena: anormale espansione numerica di una specie in un distretto e trasferimento
di microrganismi in altri distretti;
Da infezione esogena: materiale inanimato, animali infetti (zoonosi) e soggetti infetti (malattia
infettiva o contagiosa.
-Modalità di trasmissione
Trasmissione orizzontale
o Contatto diretto con secrezioni
o Contatto sessuale
o Trasfusioni e trapianti d’organo
o Inoculazione accidentale
o Morsicature e graffi
o Ingestione di veicoli contaminati (acqua e alimenti)
o Vettori (insetti, artropodi)
Trasmissione verticale
o Transplacentare
o Perinatale (al momento dell’attraversamento del canale del parto).
Appunti di microbiologia-immunologia e specie batteriche
FASI DEL PROCESSO INFETTIVO
Esposizione a patogeni Adesione a cute o mucose invasione attraverso l’epitelio Tossicità o
Invasività Danno ai tessuti, malattia.
Per iniziare il processo infettivo, il batterio devi prima ancorarsi alle mucose.
ADESIONE: i batteri o i virus in grado di iniziare il processo infettivo, spesso aderiscono a cellule
epiteliali in maniera specifica grazie a interazioni tra molecole presenti sull’ospite e sul patogeno.
L’adesione è importante per la colonizzazione dei batteri sulle mucose e per l’inizio dell’infezione.
Molto importanti sono le adesine, strutture superficiali dei batteri che si legano a recettori specifici
presenti sulle cellule che formano gli epiteti mucosi. Si tratta di glicoproteine o lipoproteine (proteine
di fimbrie e pili nei Gram -), acidi teicoici e proteine della parete dei Gram + e polisaccaridi della
capsula. Le adesine possono interagire con i recettori sulla superficie di cellule fagocitarie. La capsula
può mascherare le adesine sottostanti come ad esempio i pneumococchi capsulati che non vengono
fagocitati in quanto non vengono riconosciuti dalle cellule fagocitarie.
COLONIZZAZIONE: i batteri o i virus concorrono con specie microbiche commensali. La
colonizzazione è la fase successiva all’adesione e comporta la moltiplicazione batterica. Espressione
genica programmata è controllata dal Quorum Sensing. Per moltiplicarsi un batterio deve trovare un
ambiente nutrizionale favorevole (temperatura, pH, scambi gassosi, osmolarità, nutrimenti
essenziali, tra cui il ferro). Superare le difese dell’ospite (presenza di IgA, rimozione meccanica da
muco o desquamazione epiteliale, enzimi). La colonizzazione batterica può arrestarsi a livello della
mucosa, a causa di processi infiammatori locali per la presenza delle immunoglobuline A. La
colonizzazione può anche rimanere sulla mucosa ma produrre prodotti tossici solubili nel resto
dell’organismo oppure diffondersi attraverso la sottomucosa ai tessuti profondi, e da qui per le vie
ematiche o linfatiche nel resto dell’organismo.
Una volta che il batterio si è ancora alla mucosa e trova le condizioni metaboliche opportune, inizia a
moltiplicarsi formando una colonia, producendo prodotti tossici (tossine, esoenzimi ecc), danneggiando la
mucosa, penetra nei tessuti profondi scatenando batteriemia ( circolo sanguigno) e/o setticemia.
I batteri devono produrre sostanze che agiscono contrastando le difese dell’ospite. Queste sostanze si
dividono in due categorie:
Aggressine: sostanze che promuovono la crescita batterica in vivo, inibendo le difese dell’ospite. Esse
sono importanti nel primo decisivo periodo dell’infezione, bloccano la fagocitosi e la digestione
intracellulare dei batteri.
Tossine: sostanze responsabili della sintomatologia morbosa ed in alcuni casi della morte dell’ospite.
-AGGRESSINE
Le aggressine sono sostanze che promuovono la crescita batterica in vivo inibendo le difese dell’ospite.
Svolgono un ruolo importante nella prima fase dell’infezione. Vengono prodotte delle sostanze che
inibiscono il sistema perossidasico. Si producono esoenzimi, come ialuronidasi, proteasi, DNAsi, lipasi e
collagenasi, che favoriscono l’apertura di varchi nei tessuti, che consentono la diffusione dei batteri che li
producono.
Coagulasi: trasforma il fibrinogeno in fibrina che si deposita intorno al batterio e ciò fornisce
resistenza al batterio contro la fagocitosi
Ialuronidasi: depolimerizza l’acido ialuronico, componente del tessuto connettivo
Chinasi: trasforma il plasminogeno in plasmina in grado di dissolvere i coaguli di fibrina
Collagenasi: distrugge il collageno del tessuto muscolare
-TOSSINE
Le tossine sono delle sostanze responsabili della sintomatologia morbosa causata da l’infezione che talune
volte porta alla morte dell’ospite. Alcune tossine possono causare emolisi, shock sistemico, leucolisi, diarrea,
Appunti di microbiologia-immunologia e specie batteriche
vomito, esantema da scarlatina, coaguli di fibrina ma anche uccidere le cellule. Si possono differenziate due
classi di tossine: le esotossine e le endotossine.
Esotossine: sono tossine di natura proteica, prodotte in forma solubile da batteri e diffuse nei tessuti
dell’ospite da Gram+ e Gram- ;
Endotossine: natura lipopolisaccaridica, liberati in seguito a disgregazione del batterio, SOLO GRAM-
-Esotossine
Le esotossine si liberano nell’ambiente esterno, si possono separare per filtrazione, centrifugazione. Le
esotossine sono di natura proteica, sono prodotte sia dai batteri gram positivi che batteri gram negativi. Sono
tossine termolabili e resistono ai succhi gastrici tranne per l’enterotossina stafilococcica e botulinica.
Il loro potere tossico è neutralizzato dall’anticorpo specifico. Le esotossine hanno un elevato potere antigene.
In seguito a trattamento, ad esempio con formaldeide, perdono il potere tossico, ma conservano quello
antigene, trasformandosi in anatossine utilizzate per indurre immunità attiva (vaccini) e preparare sieri
immuni antitossici (inoculazione in grossi animali). Le esotossine possono essere codificate da DNA
plasmidico, enterotossina di E.coli, tossina B di anthracis, e da DNA batteriofagico, tossina difterica o
botulinica. Le esotossine possono presentarsi in forma monomerica, costituite da una sola molecola proteica.
La maggior parte sono dimeri formati da due diversi peptidi tenuti insieme da legami disolfuro, detti A (active)
e B (binding). Il peptide B è capace di interagire con i recettori presenti sulla superficie della cellula bersaglio,
provocando nella membrana cellulare una serie di alterazioni che consentono ola traslocazione intracellulare
del peptide A che è quello dotato dell’azione tossica specifica. Alcune tossine possono avere una struttura
multimerica dove il componente B è un oligomero formato da un cerco numero di peptidi identici o diversi.
1. Il batterio produce e rilascia esotossine
2. La componente vincolante (B) di esotossine si attacca ai recettori della cellula
3. Il legame A-B entra nella cellula per endocitosi
4. L’esotossina viene racchiuso da una membrana durante la pinocitosi
5. Le componenti A e B dell’esotossina si separano. La componente A altera le funzioni della cellula
ospite inibendo la sintesi delle proteine. La componente B viene rilasciata dalla cellula ospite.
Le esotossine agiscono attraverso un meccanismo d’azione:
Specificità
Intensità dell’azione tossica
Le dosi mortali sono di 2x10^-5 ug della tossina Botulinica e 1.5 mg delle altre tossine
Classificazione
Le esotossine possono essere classificate in modi diversi:
Composizione chimica (proteine, lipide, LPS)
Bersaglio primario cellulare o tissutale (citotossiche, pantrope, enterotossine e neurotossine)
Meccanismo molecolare d’azione (tossine ADP-ribosilanti)
Molecola bersaglio intracellulare (proteina G)
Maggiori effetti biologici (dermonecrotiche, emolitiche)
In base all’organismo che la produce (tossina del Colera, Tossina della Pertosse)
In base al meccanismo d’azione e dell’effetto tossico si distinguono in:
1. Tossine che agiscono a livello della superficie cellulare: tossina esfoliativa, tossine emolitiche o
citolitiche e tossine ciliostatiche;
2. Tossine che inibiscono la sintesi proteica con attività ADP ribosilante o direttamente: tossina
difterica e tossina Shiga, Shiga-like;
3. Tossine ADP ribosilanti che agiscono alterando il contenuto intracellulare di AMP-ciclico: tossina
della pertosse ed enterotossine;
4. Tossine neurotrope che interferiscono con la trasmissione degli impulsi nervosi: tossina tetanica e
botulinica;
5. Esotossine che agiscono come superantigeni: tossine di tipo I
Appunti di microbiologia-immunologia e specie batteriche
ESOTOSSINE DI TIPO I superantigeni agiscono a livello della superficie cellulare
I superantigeni sono proteine batteriche ad azione toxin-like che attivano le cellule T CD4+ legandosi
aspecificamente (senza presenza di antigene specifico) al T cell receptor (TCR) ed al complesso maggiore di
istocompatibilità di classe II (MHC-II) dei macrofagi. L’interazione aspecifica APC-linfocita T mediata dal
superantigene si traduce nella attivazione e proliferazione delle cellule T e nell’attivazione dei macrofagi con
rilascio di elevate dosi di diverse citochine: dapprima IL-2 (febbre, nausea, vomito, diarrea) che, a sua volta,
stimola la sintesi di altre citochine (Il-1, IL-8, TNF-a, PAF(platelet activating factor)) coinvolte nella patogenesi
dello shock (danno endoteliale, CID (coagulazione intravasale disseminata), insufficienza respiratoria).
Alcuni superantigeni di origine microbica possono causare sintomatologie differenti:
Tossine-1 della sindrome shock tossico (TSST-1): prodotte da alcuni ceppi di S.aureus che causano
la sindrome dello shock tossico (febbre, ruch, shock)
Enterotossine, prodotte da S. aureus: causano tossinfezione alimentare con sintomatologia che
presenta nausea, febbre, vomito e diarrea. La tossina stimola il vago causando vomito incoercibile.
Tossina pirogenica, prodotta da ceppi invasivi di S. pyogenes: prodotta da ceppi invasivi di
streptococchi B-emolitici di gruppo A. questa esotossina è una proteasi che degrada il tessuto
muscolare (miosite) o la guaina di rivestimento del muscolo (fascite necrotizzante), talvolta possono
causare psoriasi.
Heat-stable toxins (STA) di ceppi enterotossigenici di E. coli
Antigeni di M. tuberculosis, del virus rabbico e di HIV: possono essere considerati superantigeni
Tossine emolitiche: sono enzimi che producono pori nella membrana cellulare, digeriscono materiali
cellulari, alterano la composizione della membrana
Malattia di Ritter o sindrome della cute ustionata
La principale è la tossina esfo-
Liativa o tossina epidermica
Prodotta da alcuni ceppi di S.
Aureus. È responsabile della
Sindrome della cute ustionata
o