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Il movimento basato su due sistemi
Il movimento si basa su due sistemi: i sistemi microtubulari e i sistemi acto-miosinici. Entrambi possono coesistere nello stesso animale, incluso nell'uomo.
Sistemi microtubulari
I sistemi microtubulari includono ciglia e flagelli. Il movimento di questi sistemi può avvenire solo in un ambiente fluido e non nell'ambiente terrestre secco. Questi animali sono generalmente di piccole dimensioni, sia unicellulari che pluricellulari. I sistemi microtubulari sono utilizzati principalmente da animali sessili.
Il movimento flagellare è di tipo elicoidale o a elica piana: la cellula, dotata di un solo flagello solitamente lungo, crea un'onda piana o elicoidale che spinge l'acqua nella direzione opposta al movimento dell'organismo.
Le ciglia, invece, sono molto più piccole e corte, ma sono anche molto più numerose. Questo permette loro di generare una forza propulsiva maggiore rispetto a quella che può essere generata da un singolo flagello.
Hanno un sistema di coordinamento molto efficiente che gli permette di lavorare insieme. Come si muovono le ciglia? C'è una fase attiva e una di recupero: - Nella fase attiva: il ciglio viene raddrizzato e portato perpendicolarmente alla superficie della cellula. Man mano che si alza spinge l'acqua generando il movimento dell'organismo nella direzione opposta. - Nella fase di recupero: si ripiega e torna alla posizione iniziale per rincominciare il ciclo. Il movimento è generato dalla trasformazione di ATP in energia meccanica → il tutto grazie all'assonema (= complesso di microtubuli che costituisce la struttura interna di ciglia e flagelli). Esso è costituito da 9 coppie di microtubuli periferici + 2 microtubuli centrali. I microtubuli periferici sono collegati alla coppia centrale tramite dei ponti radiali e sono collegati tra di loro tramite dei bracci di dineina. Il movimento del ciglio e del flagello è dovuto allo scorrimento dellecoppie di microtubuli le une rispetto alle altre che, ad uncerto punto, viene bloccato dai centrioli agganciati alla membrana plasmatica.
Questa opposizione obbliga il flagello/ciglio a piegarsi e a muoversi.
A cosa è dovuto lo scorrimento dei microtubuli gli uni rispetto agli altri? Ladineina, che costituisce i bracci proteici che legano i microtubuli periferici, ha un'attività ATPasica → senza l'ATP essa si lega al microtubulo adiacente in modo tale che tutti i microtubuli siano agganciati e fermi. Quando arriva l'ATP, che si lega ad un sito specifico della dineina, il braccio di dineina si stacca dal microtubulo adiacente e l'ATP viene idrolizzato ad ADP. L'idrolisi determina un cambiamento di conformazione delle dineina che, partendo da un angolo di 90°, assume un angolo di 45° → piegandosi va ad attaccarsi al microtubulo in un punto sottostante al precedente. L'ADP viene rilasciato, la dineina torna alla conformazione di
partenza (90°) e il ciclo continua. Il continuo attacco e staccofa in modo che le coppie di microtubuli scorrano le une rispetto alle altre.
Sistemi acto-miosinici
Ce ne sono di due tipi:
- Movimento ameboide → tipico di molti protozoi e di cellule presenti nei corpi di alcuni animali (macrofagi e cellule del sistema immunitario). Le cellule si muovono perché emettono gli pseudopodi: estroflessioni citoplasmatiche che prendono contatto con l'ambiente. Durante la formazione degli pseudopodi si ha un cambiamento di consistenza del citoplasma → esso passa da una consistenza più liquida a una più solida, tipo gel, nella zona dello pseudopodio generando pressione contro la membrana plasmatica. Il passaggio da liquido a gel è indotto da actina e miosina, proteine citoscheletriche che interagiscono tra loro formando una sostanza più gelificante. L'interazione tra actina e miosina non è costante → c'è quindi un continuo
passaggio da liquido a gel e viceversa. La formazione di pseudopodi serve anche alla fagocitosi di molecole.
Movimento muscolare → si basa sullo stesso concetto di quello ameboide anche se le interazione tra actina e miosina sono diverse. Quando le due proteine interagiscono si formano i sarcomeri: unità contrattili del tessuto muscolare striato. I sarcomeri costituiscono l’unita strutturale e funzionale delle miofibrille → esse, al microscopio, appaiono con delle striature proprio a causa dei sarcomeri. Le miofibrille si organizzano in modo molto ordinato a formare i fasci di fibre muscolari che, a loro volta, costituiscono i muscoli.
I sarcomeri sono formati da un impacchettamento costante di filamenti di actina (filamenti sottili) e di filamenti di miosina (filamenti spessi). Durante la contrazione muscolare i sarcomeri si accorciano generando il conseguente accorciamento della fibra. L’accorciamento è dovuto ad uno scorrimento dei filamenti di actina su
quelli di miosina, grazie all'utilizzo di energia chimica, ovvero all'idrolisi di ATP. La miosina ha un'attività ATPasica ed è in grado di utilizzare ATP per generare energia meccanica → la testa della miosina può legare da una parte ATP e dall'altra l'actina G che presenta un sito di legame apposito. Quando lega l'ATP, questo viene idrolizzato ad ADP e la testa di miosina cambia conformazione passando da un angolo di 90° ad un angolo di 45°, staccandosi così dall'actina G. Poi il ciclo continua e la miosina si lega ad un'altra actina G. In condizione di rigor-mortis si è rigidi perché non c'è ATP e la testa di miosina, una volta attaccata all'actina G, non si può più staccare. I muscoli sono organizzati in fasci che devono essere antagonisti → se un fascio si contrae l'altro deve necessariamente rilasciarsi per non irrigidirsi. Lavorano quindi in
maniera opposta. Questo è valido sia per gli animali che presentano appendici sia per gli animali a corpo molle: - Animali a corpo molle: contraggono contemporaneamente fasci circolari e fasci longitudinali per accorciarsi e muoversi nell'ambiente con delle onde peristaltiche (es: lombrico). Fasci circolari: muscoli che avvolgono l'intero corpo dell'animale trasversalmente. Fasci longitudinali: avvolgono il corpo dell'animale longitudinalmente rispetto alla sua superficie corporea; - Negli animali che presentano appendici: sono presenti flessori e estensori che lavorano in maniera opposta → quando uno si contrae l'altro si rilassa in modo tale da consentire la flessione e l'estensione dell'arto. I sistemi microtubulari e acto-miosinici possono coesistere nello stesso organismo; ne è un esempio l'uomo ma anche la planaria: essa può affiancare il movimento muscolare al movimento cigliare. Scheletro Il movimento muscolare nonBasta per produrre movimenti → i muscoli devono agire su qualcosa che lavori per generare una forza propulsiva sull'ambiente, ovvero lo scheletro. Lo scheletro fornisce il supporto meccanico su cui i sistemi acto-miosinici e microtubulari agiscono per generare movimento e trasmette l'energia cinetica ad una superficie propulsiva. Lo scheletro ha anche funzione di sostegno e protezione e, inoltre, dà una forma al corpo. Esistono diversi tipi di scheletro:- Idroscheletro: scheletro utilizzato principalmente da animali a corpo molle e privi di appendici;
- Esoscheletro: scheletro esterno che ricopre tutto il corpo dell'animale formando una sorta di corazza. È tipico di artropodi (insetti, crostacei) ed è spesso abbinato ad appendici mobili;
- Endoscheletro: scheletro interno tipico di tutti i vertebrati ma anche di alcuni animali che presentano il dermascheletro → scheletro che si trova al di sotto del derma.
Idroscheletro: Definito come una colonna d'acqua
Il corpo dell'animale è contenuto all'interno di una cavità corporea, circondata da muscoli e da una cuticola costituita da fibre di collagene intrecciate tra di loro che proteggono l'animale, rendendola però poco estensibile. Al di sotto vi è l'epidermide, i muscoli e la cavità. La cavità può essere unica o segmentata e al suo interno c'è un liquido (negli animali pseudocelomati o celomati). Quando l'animale contrae i muscoli, esercita una forza sul liquido contenuto nella cavità. Dal momento in cui il liquido è incomprimibile, questo esercita a sua volta una pressione contro la parete corporea. Possono succedere due cose:
- Non c'è la cuticola: la parete è molle ed elastica e lascia fuoriuscire il liquido;
- C'è la cuticola: la parete non è estensibile e non lascia fuoriuscire il liquido → la parete comprime a sua volta il liquido andando a creare una struttura rigida.
L'idroscheletro quindi è in grado di dare turgore al corpo dell'animale, di renderlo rigido. Può essere presente in animali pseudocelomati o celomati, ma anche in animali che hanno la cavità gastrovascolare riempita di liquido. Uno dei possibili svantaggi è quello che se l'animale si ferisce il liquido contenuto nella cavità può fuoriuscire e compromettere le capacità locomotorie.
Esoscheletro
Sta al di fuori dell'animale e può essere costituito da:
- Un unico pezzo (es: conchiglia dei molluschi) che da protezione all'animale ma non offre funzione di movimento;
- Più pezzi articolati fra di loro: esoscheletro che copre tutto il corpo dell'animale, comprese le appendici. È molto importante per il movimento perché i muscoli dall'interno si attaccano all'esoscheletro e muovono i vari pezzi delle appendici.
L'esoscheletro è costituito da carbonato di calcio, silice,
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varie proteine azotate. Non contiene cellule. Protegge efficacemente il corpo dell'organismo ma, nello stesso tempo, è svantaggioso in quanto:
- Offre sostegno all'animale solo dall'esterno;
- Non può accrescersi contemporaneamente all'animale → dopo un po' la corazza diventa troppo stretta e l'animale se ne disfa. Limita quindi le dimensioni corporee e, nella fase di muta, non offre protezione all'animale;
- Pesa troppo.
Endoscheletro
Scheletro interno formato da Sali minerali, fibre collagene e cellule. È molto vantaggioso perché da sostegno dall'interno ed ha un accrescimento continuo. I muscoli si attaccano sui pezzi scheletri e, contraendosi, vanno a muoverli consentendo all'appendice di muoversi nell'ambiente. I pezzi scheletrici funzionano anche come sistemi di leve:
- Leve di potenza: leve che servono per produrre potenza,