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Il rapporto tra enti sottovenienti e sopravvenienti

A– non è riflessiva → nessuna cosa sopravviene a sé stessa: Se mente ed’identità)corpo fossero identici (relazione allora non avremmo più unfenomeno che sopravviene e uno che sottoviene, perché se a è identico ada.Quindi: stabilita la sopravvenienza del mentale sul fisico, si tratta diche rapporto c’è tra enti sottovenienti e sopravvenienti:decidere-se gli stati mentali sono distinti da stati fisici, correlati in modo che ognivolta che si modifica uno stato mentale si modifica uno stato fisico(così la pensa l’emergentista) (i 2 covariano);-oppure gli stati fisici producono o causano gli stati mentali, a questo puntoavremmo sempre gli stati mentali distinti da quelli fisici, ma questo rapportocausale non può esserci (emergenza di tipo causale)-oppure i due sono identici allora si spiega perché al mutare del mentalel’una sopravviene sull’altra, il perché li

verifichiamomuta il fisico.costantemente correlati.-la sopravvenienza è debole (Hume) quando si basa su regolarità: ad ogni fenomeno mentale corrisponde di fatto uno specifico fenomeno fisico ma potrebbe non corrispondere, o potrebbero corrisponderne altri; di fatto è così, ma un giorno questo rapporto potrebbe anche non verificarsi. Es. si produce attività elettrica in una parte del cervello quando io parlo.

la sopravvenienza è forte quando si basa su regolarità e controfattuali, (neoHummiani nei confronti di Hume) è quella per cui si afferma che in ogni condizione possibile se avessi un certo stato sottoveniente, avrei un certo stato sopravveniente, e a differenza dello stato sottov suppongo diff nello stato soprav. Se avessi in tutti i casi (quindi ho una legge) determinati stati cerebrali avrei determinati stati mentali. Es. si produce attività elettrica in una parte del cervello non solo quando parlo, ma si produrrebbe in tutti.

i casi in cui parlassi; e, in tutti i casi in cui siprodurrebbe attività elettrica, io parlerei.

Questo tipo di sopravvenienza inserisce le leggi nel rapporto trasottoveniente e sopravveniente.

ARGOMENTO DELLA SOPRAVVENIENZA

Con M intendiamo eventi mentali, e con P eventi fisici.

M e M* → Sopravvenienti

P e P* → Sottovenienti

M, un certo stato mentale, causa un distinto stato mentale M*, il teoricodell’emergenza (non riduzionista) potrebbe già non essere d’accordo perchéil rapporto tra stati mentali è concettuale e non causale (normatività delmentale: ogni stato mentale implica altri stati mentali), ma il riduzionistaribatte: al posto di dire “causa” possiamo anche mettere “implica”,l’argomento va avanti lo stesso. M* sopravviene su uno stato fisico P*, perl’ipotesi della sopravvenienza (senza cervello non possiamo pensare): ognievento mentale sopravviene su un evento fisico.

Quando M produce un

nuovo pensiero M*, produce anche lo stato fisico P* che è sottoveniente rispetto a quel pensiero M*-> fatti fisici non possono essere implicati da stati mentali; le implicazioni valgono solo dove si hanno stati mentali, e cioè dove si hanno concetti, e gli stati fisici non sono concetti. Quindi M potrà pure implicare M*, ma dovrà causare lo stato fisico sottoveniente. Se la mente causa, gli eventi fisici che vengono causati sono causati sia dallo stato mentale che dagli eventi fisici che lo precedono, ce lo dice l’esperienza-> forma di sovravvenienza causale (cecchini) Es. l’intenzione di andare a prendere il treno causa lo stato del cervello all’intenzione di muovermi, e il movimento delle mie gambe è sottoveniente causato sia dall’intenzione mentale sia da uno stato cerebrale precedente. Fulcro dell’Argomento: →Principio di Esclusione esclude stati mentali e stati fisici come cause sovradeterminanti. Nessun evento singolo

Può avere più di una causa sufficiente (congiunzione di cause, disgiunzione di cause, ecc.) che avvenga in un determinato tempo, a meno che non si tratti di un autentico caso di sovradeterminazione causale. Si verifica quando 2 eventi causano un altro evento, ma ciascuno dei 2 sarebbe stato sufficiente a causare quell'evento.

Es. 2 cecchini sparano ad una persona, e le pallottole colpiscono contemporaneamente la persona. Le pallottole colpiscono contemporaneamente la persona, la morte in quel caso è sovradeterminata rispetto alla causa: ciascuna delle pallottole sarebbe stata sufficiente ad uccidere quella persona, cioè due eventi causano un altro evento ma ciascuno dei 2 sarebbe stato sufficiente a causare quel evento.

M ≠ P

Afferma quello che affermano tutti gli argomenti a favore dell'identità, cioè si pone che M e P siano distinti (come ritengono gli emergentisti).

P* non è causalmente sovradeterminata da M e P.

Dato che un

certo evento fisico ha sia una causa mentale sia una causa fisica, sembra quindi sovradeterminato causalmente (2 cause contemporanee, ciascuna delle quali sarebbe stata sufficiente a realizzare l'effetto). L'argomento prosegue dicendo di scegliere quale dei 2 eventi realmente causa l'evento fisico, proprio perché non si può parlare di sovradeterminazione causale. La dimensione fisica è analizzabile indipendentemente dalla dimensione mentale, ma non si possono indagare cause mentali indipendentemente dalla dimensione fisica. La dimensione fisica può essere considerata indipendentemente dall'mente, dunque si possono trovare casi di sovradeterminazione; mentre la dimensione mentale non può essere considerata indipendentemente dalla sua sopravvenienza nei confronti degli stati fisici. L'attività mentale è sì distinta dal fisico (sopravviene sul fisico), ma non ha potere causale, cioè è epifenomenica.Non produce alcun cambiamento. Se la mente non avesse potere causale (nonostante le apparenze contrarie perché le nostre intenzioni intervengono costantemente nel mondo) la mente verrebbe considerata come un fenomeno che "galleggia" sui fenomeni fisici, senza avere nessun intervento nel mondo. L'epifenomenismo è insostenibile. Però, dato che anche perché non riesce a spiegare come a determinati stati mentali seguano determinate relazioni causali, che diventerebbero misteriose, quindi l'unico modo per superare il problema è pensare che gli stati mentali siano identici agli stati fisici. Ecco perché l'intenzione di prendere il treno causa il movimento delle gambe, perché il movimento delle gambe è causato da un evento fisico, e l'evento mentale è identico all'evento fisico, ecco perché ha potere causale. OBIEZIONI ALL'ARGOMENTO DELLA SOPRAVVENIENZA 1- PROPRIETÀ DETERMINABILE EPROPRIETÀ DETERMINATA 1- Bisogna distinguere proprietà determinabili e proprietà determinate Es. Ponendo che una gallina sia stata condizionata a beccare il suo mangime solo quando questo è su una superficie rossa, in quel caso è il rosso scarlatto a produrre causalmente il comportamento delle papere, ma se ci fosse stato qualsiasi altro rosso le papere avrebbero comunque mangiato. Ovviamente non è rosso puro perché non esiste, ma sarà sempre una sfumatura di rosso: rosso magenta, rosso cardinale, ecc. Quindi a causare il suo pasto saranno, volta a volta, le varie sfumature di rosso (il rosso si esemplifica nelle sfumature rosse). Perciò il rosso come tale non ha direttamente potere causale, ma indirettamente attraverso le sue esemplificazioni. Ha una rilevanza causale, anche se non causa direttamente, perché se non ci fosse il rosso non ci sarebbero neanche le sfumature. La proprietà rosso è un determinabile che

quando esiste si determina insfumature differenti [le sfumature di rosso sono comunque degli universali]

Proprietà determinabile = proprietà che esiste solo determinandosi insfumature particolari.

l'attività mentale (es. la credenza che il tempo è bello) si esemplifica volta a volta in stati cerebrali,

Il problema è come uno stato mentale si esemplifichi in stati cerebrali, perché sono su un piano diverso: le sfumature di rosso sono tutte sfumature di rosso, mentre gli stati cerebrali non sono "sfumature" di stati mentali (va dimostrato).

ma tra mente e cervello non c'è una connessione intuitiva.

Argomento artificiosamente elaborato che quindi non funziona.

più convincente è l'obiezione secondo la quale quando si arriva alla SOVRADETERMINAZIONE CAUSALE

Obiezione secondo la quale, quando si arriva alla sovradeterminazione causale potrebbe essere che

Un determinato stato fisico sia causato insieme sia dallo stato mentale che dallo stato fisico (da M e P a M/P). Quindi il movimento delle gambe è causato sia dall'attività fisica, che parte sia dall'attività mentale; dal cervello, obiezione mette in evidenza appunto come l'attività mentale unifichi questi processi causali che altrimenti sarebbero uno distinto dall'altro. Es. se vedo una persona giocare a biliardo, penso che colpisca le palle, le fa cadere nelle buche, ecc. con il fine di vincere la partita. Se ci si ferma solo a causalità fisica, se io vedo ogni evento come evento esclusivamente fisico ho tante cause distinte per ogni palla che butto in buca, ogni processo causale è distinto dagli altri, mentre invece con la causalità mentale se considero la causa da un punto di vista intenzionale so che tutti gli eventi coincidono tra di loro (si possono unificare) perché so che fanno parte di un unico progetto.

collego tutte le cause in un unico progetto intenzionale, un determinato fine. Non è tanto un'obiezione all'argomento dell'identità, ma è un'obiezione alla riduzione. Non si possono ridurre stati mentali a stati fisici, perché altrimenti non si avrebbe neanche il concetto di causa. Ma la causalità ontologica richiede l'attività intenzionale, richiede per la stessa sua comprensione l'attività intenzionale perché abbiamo visto forti argomenti contro la possibilità di avere esperienza ancora più se poi l'ente è un insieme di processi causali, una relazione causale isolata dai suoi termini non produce nessun effetto. Dunque la causalità ontologica deriva come abbiamo dall'attività.
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Publisher
A.A. 2020-2021
77 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara19891 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gnoseologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Cimmino Luigi.