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4. LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE E DIRITTO ALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
appartenere a sindacati
5. DISCRIMINAZIONE di genere e razza di ogni tipo
6. PROCEDURE DISCIPLINARI
7. ORARIO DI LAVORO
8. RETRIBUZIONE
9. SISTEMI DI GESTIONE necessari per monitorare questi criteri
In Italia abbiamo una norma sulla sicurezza e salita, ma magari in Africa il problema si
pone anche sui diritti universali.
Le opportunità per le imprese
• Tutela del brand
• Miglioramento delle relazioni interne
• Maggiore appetibilità per le risorse umane più qualificate
• Maggior valore riconosciuto a prodotti “etici” (può essere un criterio di selezione in più per
il consumatore)
• Miglioramento immagine presso gli stakeholders
• Garanzia di sostenibilità del business
• Occasione per vigilare sul comportamento sociale della supply chain
Le opportunità per i lavoratori
v Maggiori garanzie di riconoscimento dei diritti dei lavoratori
v Miglioramento continuo delle condizioni di lavoro
v Maggiori prospettive di sostenibilità del posto di lavoro
Le opportunità per i consumatori
v Possibilità di scegliere al momento dell’acquisto
v Percezione di responsabilità verso uno sviluppo sostenibile
SLIDE CERTIFICAZIONI
LEZIONE 9 APRILE
Forma che i report dovrebbero riportare.
Per quanto riguarda la forma analizzeremo gli standard più diffusi in relazione
alle diverse forme di bilancio.
Noi ci focalizzeremo sul bilancio di sostenibilità ed i standard che
maggiormente le aziende hanno adottato per produrre questi strumenti.
Sono due gli standard su cui ci focalizzeremo:
GRI (Global Reporting Initiative)
Gbs gruppo di studio sul bilancio sociale è un altro standard diffuso sul
bilancio sociale.
Lo scopo è capire quali sono i principi sui quali questi focalizzano e l a forma
che questi standard prevedono.
Questi standard esistono prima della normativa in vigore e trattano temi più
evoluti rispetto a quelli citati dalla normativa.
È importante analizzare la normativa in quanto si individuano quali sono le
aziende che devono redigere questi documenti.
La normativa delega ai vari standard le linee guida per redigere i report/bilanci.
La normativa parla di Disclosure non finanziaria di informativa non finanziaria,
quindi lasciano aperto la tipologia di standard da adottare per l’azienda.
Quindi capiamo a chi è rivolta, capiamo il livello di informazione richiesta e
proviamo a capire anche quali sono le forme di controllo di sanzioni previste
per chi non effettua tale documentazione e non adotta questa rendicontazione.
Nasce come un iniziativa a livello europeo, inizialmente prevista in una direttiva
del 2012, dove ci sono indicazioni di massima su questo tipo di comunicazione
prevista per aziende con oltre 500 dipendenti.
La normativa era prevista nei temi ambientali e sociali e impegni relativi ai
diritti umani.
La direttiva non parlava di sanzioni, prevede una spiegazione all’azienda,
oggetto di questa informativa.
La normativa è stata recepita in Italia nel 2016 attraverso il decreto legislativo
che prevede l’applicazione del nuovo regime, quindi l’adozione dei nuovi
documenti a partire dal gennaio 2017.
I bilanci redatti nel 2017 prevedono già l’effetto previsto dalla normativa
La normativa è rivolta a gruppi di grandi dimensione, a società
prevalentemente quotate, con un totale attivo dello stato patrimoniale
superiore ai 20 milioni
STANDARD DI RENDICONTAZIONE:
sono previsti dalla normativa. Che prevede elementi e informazioni su vari temi
che devono esser rappresentati nei documenti. Tuttavia i modi e processi
vengono emanati dagli standard.
La metodologia di rendicontazione è prevista dalla normativa in maniera più
blanda in relazione alle esigenze della normativa.
La normativa da’ guida sui temi.
Le informazioni base che l’informativa non finanziaria dovrebbe comprendere,
secondo la normativa, sono:
- Attività dell’impresa;
- Andamento dell’impresa (economico) e la presenza nel mondo;
- I risultati e gli impatti della stessa prodotta (impatto inteso a livello
macro, a livello del territorio in cui questa opera, a livello di occupazione
che questa genera)
- Temi ambientali e sociali attinenti al personale (non parla nello specifico
della tipologia dell’informazione) serve per costruire un benchmark
- Rispetto dei diritti umani
- Lotta contro la corruzione attiva e passiva
Questi temi anche se si verificano a dimensioni ridotte sono comunque dati
importanti da considerata. almeno
Le dichiarazioni di carattere non finanziario contengono le informazioni
riguardanti, cioè livello minimo di dati che questi temi dovrebbero riportare.
Si parla quindi di utilizzo di risorse energetiche, distinguendo quelle dalle
risorse rinnovabili e non rinnovabili, e di risorse idriche.
Effettuato la verifica che la nostra azienda rientra tra quelli soggetti a questa
normativa, proviamo a capire se rispetto alla normativa c’è una coerenza, cioè
se quelli che sono i contenuti rispecchiamo le esigenze della norma.
I temi e le parti viste sono grossomodo rintracciabili in tutti i bilanci do
sostenibilità.
Controlliamo se queste informazioni vengono riportate e come vengono
riportate.
(come le risorse energetiche vengono misurate e come riportate)
Vediamo se vengono trattati questi argomenti e fare distinzione fra le due
aziende sulle scelte fatte sulla rendicontazione di questi temi.
L’utilizzo delle risorse energetiche è fondamentale per azienda che opera nel
settore manifatturiero, che nel finanziario. Ma occorre comunque verificare
Occorre controllare se sono riportate informazioni/dati relative al:
- Emissione di gas ed effetto serra (emissioni inquinati in atmosfera);
- L’impatto dove possibile sulla base di ipotesi o scenari realistici anche a
medio termine; sull’ambiente, nonché sulla salute e sulla sicurezza
importante è verificare se riusciamo a reperire il dato in modo chiaro e
questo ci permette di fare un confronto;
- Aspetti sociali attinenti alla gestione del personale, quindi le azioni che
garantiscono la parità del genere e le misure per le convenzioni
internazionali e quindi eventuali richiami, dobbiamo approfondire cosa ci
racconta il dato (distinzione tra uomo e donna vuol dire che la parità non
esiste e se vanno specificate ulteriormente in base alla funzioni e
politiche e incentivi su questo tema;
- Rispetto dei diritti umani e le misure adottate per prevenire le violazioni,
nonché le azioni poste in essere per impedire gli atteggiamenti e azioni di
discriminazione, dobbiamo verificare se ci sono misure adottate per le
violazioni, e lo troviamo all’interno del codice etico.
- Lotta contro la corruzione sia attiva che passiva e strumenti a tal fine
adottati, dobbiamo trovare qualche cenno od elemento più di
prevenzione all'interno del codice etico.
L’informativa va collocato (se non si parla strettamente di bilancio di
sostenibilità) nel bilancio civilistico. La maggior parte produce (soprattutto
quelle quotate, in quanto hanno l’esigenza di comunicazione nei confronti degli
stakeholder) producono il bilancio separato, ma per esigenze della normativa
dovrebbe essere un documento a sé. Infatti la normativa prevede che a
seconda dei casi questa informativa venga prodotta all’interno della relazione
sulla gestione. E in questo caso diventa una parte della relazione sulla gestione
ma con indicazione precisa in modo da poter condurre il lettore verso temi che
possa integrare la parte economica.
La normativa oltre che a prevedere l’introduzione della informativa, prevede
anche un iter istituzionale necessario per approvare e rendere pubblico un
informazione istituzionale.
Quindi diventa obbligatorio avere strumenti di revisione per questa
informazione.
Viene pubblicata o separatamente o all’interno della gestione, se ciò non
avviene sono previste delle sanzioni di competenza alla CONSOB.
La normativa prevede le aziende che entrano nei criteri previsti dalla normativa
stessa, che non producono il documento e dicono di produrlo e depositarlo
entro i termini prescritti, allora si applica una sanzione amministrativa e
pecuniaria agli amministratori degli enti che sono in capo alla gestione
dell’azienda. Se il deposito avviene entro i 30 giorni successivi la sanzione
viene ridotta di 1/3. Altro elemento sanzionatorio è la veridicità
dell’informazione.
Se i fatti materiali non sono veri o vi omissione di qualche dato, è prevista
anche in questo caso una sanzione amministrativa applicata per metà agli
amministrati e metà agli organi di controllo. Quindi c’è una co-responsabilità.
Verificare i blocchi di info presenti, le singole tematiche e la revisione presente
nel documento soprattutto noi che abbiamo il bilancio del 2017 quindi la
normativa deve essere pienamente rispettata.
PRIMO MODELLO DI RENDICONTAZIONE
GRI (GLOBAL REPORTING INITIATIVE) nasce questa organizzazione nel 97.
Incentivo principale è stato il programma ambientale promosso dalle nazioni
unite é + coalizzazione che si chiamava all’epoca “su la responsabilità
ambientale”. Dopo di che la responsabilità fu in capo ad un ente unico. Oggi è
lo standard sette, quindi un ente che definisce lo standard per la
rendicontazione a livello internazionale.
I criteri previsti da questo standard valgono a prescindere dall’aerea
geografica, per tutti i vari settori (la base comune è lo stesso per tutti i settori
dopo ci sono protocolli specifici), per organizzazioni for/non profit, vengono
compresi anche gli enti statali con linee guida specifiche per i loro bilanci di
sostenibilità.
Un bilancio GRI è altamente comparabile per tutte le aziende che
operano in tutto il mondo. I bilanci sono quindi comparabili a 360
gradi, quindi sia a livello geografico-storico che settoriale.
GRI parla in modo generale di report su sostenibilità in generale.
Una della peculiarità di GR, rispetto a GBS che è uno standard
nazionale, è rendere comparabili i bilanci.
Il GBS è uno standard a livello nazionale. È una struttura tipicamente
delle aziende italiane.
È un network fatto da istituzione pubbliche, organismi di vigilanza, da sindacati,
investitoti, società civile, revisori, commercialisti e aziende stesse, università e
accademia e altri stakeholder.
Questo network organizza i lavori tenendo conto della specificità del tema
mettendo a confronto vari prospettive, quindi non ci sono gruppi di lavoro fatti
soltanto da re