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Competenze di sostegno, coordinamento o completamento
L'Unione può solamente sostenere, coordinare o completare l'azione dei paesi dell'UE. Gli atti dell'Unione giuridicamente vincolanti non devono richiedere l'armonizzazione delle leggi o dei regolamenti dei paesi dell'UE.
Le competenze di sostegno si riferiscono ai seguenti settori strategici:
- tutela e miglioramento della salute umana
- Industria
- Cultura
- Turismo
- Istruzione
- Protezione civile
- Cooperazione amministrativa
Controllo ex ante ed ex post sul principio di sussidiarietà
Controllo ex ante
La commissione è tenuta a trasmettere ogni sua proposta ai parlamenti nazionali (oltre al Parlamento europeo e al Consiglio). Tale proposta deve essere espressamente motivata alla luce dei principi di proporzionalità e sussidiarietà.
Entro 8 settimane ogni parlamento nazionale può presentare ai presidenti del PE, della Commissione e del consiglio, un
PARERE MOTIVATO che illustra le ragioni per le quali si ritiene che la proposta non rispetti i principi di sussidiarietà e proporzionalità.
Se i pareri motivati sul mancato rispetto del principio di sussidiarietà rappresentano almeno 1/3 dell'insieme dei voti attribuiti ai parlamenti nazionali (2 voti per ciascun parlamento nazionale), il progetto deve essere riesaminato dal suo autore.
Dopo tale riesame il progetto potrà essere confermato, modificato o ritirato con decisione motivata.
Nel caso in cui il progetto è soggetto alla PROCEDURA LEGISLATIVA ORDINARIA, se i pareri motivati sul mancato rispetto del principio di sussidiarietà rappresentano almeno la maggioranza semplice dell'insieme dei voti attribuiti ai parlamenti nazionali, il progetto deve essere riesaminato dalla Commissione, la quale potrà decidere di mantenere il progetto, modificarlo o ritirarlo.
Se la commissione decide di mantenere la propria proposta, deve spiegare
In un parere motivato, le ragioni per le quali la proposta è ritenuta conforme al principio di sussidiarietà sono le seguenti: - Tale parere motivato, unitamente ai pareri dei parlamenti nazionali, sono trasmessi al PE e al Consiglio. - Prima della conclusione della prima lettura, il PE e il Consiglio esaminano la compatibilità della proposta con il principio di sussidiarietà, tenendo conto sia del parere motivato della Commissione, sia dei pareri dei parlamenti nazionali. - A questo punto, se il Consiglio (a maggioranza del 55% dei suoi membri) o se il PE (a maggioranza dei voti espressi) ritiene che la proposta non sia conforme al principio di sussidiarietà, la proposta legislativa decade senza ulteriore esame. CONTROLLO EX POST - I parlamenti nazionali, attraverso i rispettivi governi, possono presentare ricorso alla Corte di Giustizia per violazione del principio di sussidiarietà. - La Commissione è obbligata a presentare una RELAZIONE ANNUALE sulla APPLICAZIONE DEL PR.DI SUSSIDIARIETA’ al Consiglio europeo, PE, al Consiglio e ai parlamenti nazionali. COREPER Esso è un ORGANO DEL CONSIGLIO DELL’UE, è composto dai RAPPRESENTANTI DIPLOMATICI che ciascuno stato membro accredita presso L’UE. Il COREPER: - è responsabile della preparazione dei lavori del CONSIGLIO e dell’esecuzione dei compiti che questo gli assegna - Può adottare decisioni di procedura nei casi previsti dal regolamento interno del consiglio - È un organo permanente in grado di svolgere senza soluzione di continuità il suo ruolo Inoltre filtra le proposte della commissione, potendo esprimere un accordo unanime su di esse, con la conseguenza che tali proposte vengono sottoposte al consiglio per la sola ratifica formale, oppure inoltrando al consiglio per la discussione quelle più problematiche. I lavori di COREPER sono a loro volta preparati da numerosi GRUPPI DI LAVORO specializzati per materia, composti da funzionari dideterminate qualità personali, ovvero di particolari circostanze atte a distinguerlo dalla generalità, e quindi lo identifichi alla stessa stregua dei destinatari.
Il provvedimento impugnato colpisce la ricorrente nella sua qualità di importatore di clementine, cioè a causa di una attività commerciale che può essere sempre esercitata da chiunque, e non è quindi atta ad identificare la ricorrente agli effetti della decisione impugnata, nello stesso modo dei destinatari.
Principi enucleati dalla formula plaumann:
- Ciò che rileva non è che l'atto colpisca il ricorrente, ma a quale titolo il ricorrente sia colpito.
- Non basta che l'atto si rivolga ad una categoria anche ristretta di soggetti astrattamente individuata, ma occorre che la posizione del ricorrente sia o individualmente pregiudicata, o diversamente trattata rispetto agli altri destinatari dell'atto.
Casi pratici in cui ciò può avvenire:
- c.d.
“smascheramento dell’atto”;
2) regolamenti contenenti disposizioni relative a singoli operatori economici
3) attialla cui formazione il ricorrente abbia partecipato
4) atti per i quali è previsto un obbligo di prendere in considerazione posizioni ed interessi individuali
Massima1 . Un atto dev’esser considerato una decisione ove riguardi una determinata persona e sia obbligatorio solo per essa .
2 . Il significato letterale dell’art .173,.2 del trattato cee che ammette il ricorso del singolo avverso le decisioni destinate ad altre persone, mache lo riguardino direttamente ed individualmente, giustifica la piu ampia interpretazione .
3 . Le disposizioni del trattato relative al diritto d'agire dei soggetti non possono interpretarsi restrittivamente; nel silenzio del trattato dettedisposizioni non possono essere intese in senso limitativo .
4 . Il soggetto che non sia destinatario di una decisione puo’sostenere che questa lo riguarda
individualmente soltanto qualora il provvedimento lo tocchi a causa di determinate qualità personali o di particolari circostanze atte a distinguerlo dalla generalità e lo identifichi alla stessa stregua dei destinatari.
Ove nell'atto introduttivo un ricorrente abbia chiesto una pronunzia dichiarativa sul danno assertivamente causato dalla decisione impugnata, ed in corso di causa precisi in iscritto ed oralmente l'oggetto della sua domanda ed indichi l'entità del danno, la richiesta di risarcimento formulata nella replica può essere considerata come una precisazione consentita della domanda formulata nel ricorso; essa è pertanto ammissibile a norma dell'articolo 38, paragrafo 1 del regolamento di procedura.
Un atto amministrativo che non sia stato annullato non può di per sé costituire un illecito né ledere gli amministrati; questi non possono pretendere il risarcimento dei danni che detto atto avrebbe loro causato.
Annullamento della
decisione Comm. 1962, con la quale veniva rifiutata alla RFT l'autorizzazione a sospendere parzialmente la riscossione del dazio gravante su "mandarini e clementine, freschi" provenienti da paesi terzi;Oggetto della causa;
GLI EFFETTI DIRETTI, VERTICALI E ORIZZONTALI DELLE DIRETTIVE (legato al file EFFETTIDIRETTI DELLE DIRETTIVE)
L'EFFICACIA DIRETTA è un principio che consente ai singoli di invocare direttamente una norma europea dinanzi a una giurisdizione nazionale o europea.
Tale principio si applica unicamente ad alcuni atti europei ed è inoltre subordinato a diverse condizioni.
L'efficacia diretta ha due aspetti:
- EFFICACIA DIRETTA VERTICALE: si spiega nei rapporti tra i singoli e lo stato. I singoli possono far valere una norma europea nei confronti dello stato
- EFFICACIA DIRETTA ORIZZONTALE: si manifesta nei rapporti tra singoli, ossia consente a
Un singolo può invocare una norma europea nei confronti di un altro singolo. A seconda del tipo di atto in questione, la Corte di giustizia ha distinto tra EFFICACIA DIRETTA PIENA (ORIZZONTALE E VERTICALE) ed EFFICACIA DIRETTA PARZIALE (SOLO VERTICALE).
EFFICACIA DIRETTA E DIRITTO PRIMARIO
Per quanto riguarda il diritto primario, ossia i testi fondamentali dell'ordinamento giuridico europeo, la Corte di giustizia, nella sentenza VAN GEND EN LOOS, ha sancito il principio dell'efficacia diretta, subordinandolo tuttavia alla condizione che gli obblighi siano PRECISI, CHIARI E INCONDIZIONATI E NON RICHIEDONO MISURE COMPLEMENTARI di carattere nazionale o europeo.
EFFICACIA DIRETTA E DIRITTO DERIVATO
Il principio dell'efficacia diretta riguarda anche gli atti di DIRITTO DERIVATO, ossia adottati dalle istituzioni sulla base dei trattati istitutivi. Tuttavia, la portata dell'efficacia diretta varia a seconda del tipo di atto.
- il REGOLAMENTO COMUNITARIO—> i regolamenti
hanno sempre una efficacia diretta.
L'articolo 288 del TFUE precisa infatti che i regolamenti sono direttamente applicabili negli stati membri. La corte di giustizia precisa che si tratta di una efficacia diretta piena- LA DIRETTIVA—> la direttiva è un atto rivolto agli stati membri che deve essere recepito dai medesimi nei rispettivi diritti nazionali. Cio nonostante, in alcuni casi, l corte di giustizia riconosce alla direttiva un'efficacia diretta al fine di tutelare i diritti dei singoli. La corte ha quindi stabilito nella propria giurisprudenza che una direttiva ha efficacia diretta quando le sue disposizioni sono incondizionate e sufficientemente chiare e precise. TUTTAVIA, l'efficacia diretta può AVERE CARATTERE SOLO VERTICALE ed essere applicabile soltanto se gli stati membri non hanno recepito la direttiva entro i termini previsti.
I GIUDICI NAZIONALI NEL RICORSO PER VIA PREGIUDIZIALE
Una delle competenze più importanti della CORTE DI
GIUSTIZIA è rappresentata da una forma di COOPERAZIONE CON I GIUDICI DEGLI STATI MEMBRI.