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PER UNA DEFINIZIONE DI GIORNALESE
Tentativo di definire quale caratteristiche potrebbe avere un linguaggio giornalistico:
Esiste una lingua dei giornali?
Questo è un problema che ci si pone già dall'inizio del giornalismo.
BECCARIA
(Testo 6)
Beccaria assegna un ruolo fondamentale al giornalismo come elemento promotore che ha aiutato a far
crescere e diffondere una nuova lingua italiana. A partire dall'800, infatti, il giornalismo aiuta a diffondere
l'italiano tra la borghesia e i ceti medi che prima invece parlavano una lingua non comune.
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Ha avuto, quindi, una funzione mediatrice e unificante: questo italiano ha saputo cogliere ciò che proveniva
dall'italiano scritto e ciò che proveniva dall'italiano più colloquiale, offrendo l'esempio di un italiano medio. Ha
anche una funzione unificante: attingendo da varie varietà linguistiche ha creato un italiano nuovo. Ha offerto
un esempio nuovo di italiano che era adatto a scritture più solenni.
Caratteristica del giornalismo italiano è quello di essere nato un po' all'ombra della letteratura ed è lì che
questa professione ha tentato di dar vita ad un italiano nuovo.
Fin dal principio però ha risentito di trovarsi a metà strada tra due tendenze opposte e pressanti: la tradizione
scritta e la tradizione del parlato. La scrittura giornalistica tende, così ad essere un po’ a metà tra le due
tendenze ad essere vicino al parlato, al linguaggio colloquiale, ma subendo anche le pressioni di ciò che
proviene dalla tradizione scritta.
Il linguaggio giornalistico per Beccaria rispecchia, così, il linguaggio di chi lo legge. I testi dei quotidiani
contengono derivati che si basano su sistemi diversi, così come nella società coesistono linguaggi diversi per
toni stilistici diversi, per terminologia tecnica e specialistica (es. il biologo non parla come il telecronista, il
critico d’arte non parla come il sindacalista).
GATTA
(Testo 7)
L'italiano dei giornali attinge dal lessico specialistico ma parla anche in modo colloquiale. È difficile per questo
definire una lingua dei giornali. Ci sono molte categorie (es.cinema) che hanno un dizionario, una varietà
linguistica propria.
Tutt’ora si parla del linguaggio giornalistico in modo negativo GiORNALESE: in negativo indica una scrittura
che oscilla tra gergo ed enfasi e con le sue caratteristiche fa si che spesso abbia come esito l'essere poco chiara,
poco elegante e poco precisa al lettore.
DE AMICIS
(Testo 8)
De Amicis è stato corrispondente di giornali. Inizia a scrivere come corrispondente di guerra.
De amicis fa capire come sin dal principio fosse arduo definire quale lingua stessero parlando i giornali perché
non si fa distinzione tra linguaggio poetico e famigliare (avvicinarsi ai lettori).
Fa alcuni esempi tratti dalle pagine dell'epoca.
De amicis dice che è diffusa la tentazione di andare ad attingere ai dialetti, ma cosi i giornalisti parlano un
linguaggio troppo complicato. Gia allora vi era un tipo di produzione scritta spezzettato, nuovo.
Uno stile di linguaggio che De Amicis definisce spezzettato, asmatico e ridicolissimo.
ECO
Testo 9: all'interno di una stessa rivista troviamo lingue diverse. Quindi non solo vi è la necessitò di trovare una
lingua comune giornalistica, ma a volte anche una lingua che accomuni una stessa testata.
Umberto Eco, in “Guida all’interpretazione del linguaggio giornalistico” parla di diversi registi e gerghi
specializzati.
In molti casi già il titolo del testo (la testata) serve per selezionare il pubblico, fa da codice.
Ciascun titolo parla la lingua del suo giornale e del suo pubblico.
Ogni giornale dà, quindi, al titolo una sfumatura di versa ---> tante notizie, sfumature diverse (piu politica, piu
romantica, piu tribunale) si cerca nel lessico qualcosa che possa interessare uno specifico lettore.
Il GIORNALESE
Caratteristiche:
o Frettoloso velocità esponenziale di processo di scrittura dei testi.
E allo stesso tempo ridondante con la ripetizione di stesse parole, stesse formule.
o Colloquiale linguaggio colloquiale, ma che non vuole rinunciare alla tradizione scritta.
o Specializzato ma spesso anche approssimativo.
o Mimetico torna sulle stesse formule, ma propone anche usi creativi della lingua.
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o Lento a rinnovarsi poiché propone a volte termino poco utilizzati, ma anche una lingua che lancia
nuove mode linguistiche
o Riconoscibile poiché fa fatica a mutare, ma coglie anche le novità linguistiche che arrivano al suo
pubblico.
Proprio per affrontare questa “funzione creativa del giornale” nel testo 11 c’è la presentazione del nuovo
Zingarelli 2017 che aiuta un po’ a definire le tendenze della lingua italiana. Dove i giornali sono la prima “casa”
scritta delle parole, il dizionario è l'ultima.
I termini contenuti nel comunicato dello Zingarelli sono per lo più neologismi, di cui il 10% di origine inglese.
(Neologismo: parola nuova che sono contenute nel dizionario)
Esempi: Webete, Petaloso, curvy, stepchild adoption, speed date etc.
Parole da salvare: ogni anno lo zingarelli inserisce anche parole che stanno scomparendo dall'uso.
Aldilà della funzione creativa e innovatrice del giornale c'è la funzione distruttiva, impoverimento linguistico
dettato dal fatto che sempre più spesso chi si occupa di comunicazione attinge ad un vocabolario sempre più
superficiale. Se la fretta determina il modo di scrivere, pesco da una varietà stilistica limitata perché devo
utilizzare un lessico famigliare che tutti possono comprendere senza sforzo.
Il risvolto di questa capacità creativa è la funzione che impoverisce la nostra lingua.
BERTEZZAGHI
Una delle conseguenze della povertà linguistica che si manifesta nella pagina è il tormentone (testo 12).
Si creano una serie di cliché, stereotipi.
Bartezzaghi è autore della rubrica su Repubblica e segue da vicino il mutare e crescere della lingua italiana.
Dedica il testo del 2010 al fenomeno del tormentone che definisce come una piccola frase capace di destare
l'occhio e l'orecchio, di farsi riconoscere per attirare l'attenzione e rendere piu amichevole la lettura. Egli fa
diversi esempi, tra cui ''la madre di tutte le X''. Dove la “ x” corrisponde alle “ battaglie”. Nasce da una frase di
Saddam Hussein. (Es. la madre di tutte le partite, la madre di tutte le tangenti).
Esempio di tormentone:
Suffisso “Gate” proviene da Watergate scandalo che coinvolse il presidente Nixon negli anni ‘70 che all'epoca
non aveva a che fare con il significato di oggi di malaffare. Watergate era l'edificio dove aveva sede il comitato
dei democratici che fu sede di intercettazioni da parte dei repubblicani. Da allora vista l'efficacia del suffisso
gate, esso si e attaccato ad altre parole es. Rubygate, malaffare.
In Italia e successi la stessa cosa col suffisso Poli. Per parlare di tangenti di Milano ''tangentopoli'' poli
significava citta, quindi citta delle tangenti. Poli si stacca tipo ''vallettopoli'' con significato nuovo che equivale
a quello di gate.
GATTA
La lingua dei giornali è influenzata dalle contingenze e dal mezzo. (testo 13). Il mezzo fisico è in grado di
determinare la scrittura. Es. Introduzione del telegrafo, da cui stile telegrafico dei giornali.
Introduzione del telefono: notizie dettate per telefono con l’introduzione del telefono vi fu la necessità di
non utilizzare sintassi complicati, ma creare uno stile semplice e lineare. A questo si deve la risposta alle 5 W
(Who? What? Why? Where? When?).
La scrittura giornalistica è quindi una scrittura profondamente legata ai mezzi fisici e al tempo.
Attualmente le persone hanno cambiato il loro modo di informarsi inseguito ai nuovi modi di comunicazione.
Es. GIORNALI WEB (quotidiani online)
BONOMI
(Testo 15) La struttura sintattica dei quotidiani online è orientata verso la brevità e la semplicità. E’ orientata
verso una semplificazione, finalizzata ad una migliore chiarezza e leggibilità. E’, quindi, una “scrittura in
divenire”, sempre in aggiornamento. I quotidiani online sono l’esempio di come i cambiamenti tecnologici
portano con sé anche cambiamenti di stile ed espressione. 3
Da uno stile piu semplice, con la diffusione sempre più vasta dei quotidiani online, torna alla carica il
condizionale di dissociazione: utilizzato sulla carta e viene usato quando non si sa se quello che si dice e vero.
Per tutelarsi dalle conseguenze che un giornalista deve sopportare per diffusione di cosa falsa allora si usa il
condizionale. Uso verbale che non si vedeva piu sulla carta. Riguarda prevalentemente l'online, ma anche
notizie freschissime.
Purtroppo per velocizzare i tempi, il giornalismo web cade sempre più in errori. A tal proposito, BONOMI parla
di una non totale affidabilità e una non totale sicurezza dei giornali web.
Ciò che è importante quindi è, come sostiene MONTANELLI, la fiducia del lettore che si conquista:
a. dicendo sempre il vero
b. chiedendo perdono al lettore in caso di sbaglio
c. usano la lingua semplice del lettore stesso
d. ponendosi al servizio del lettore.
LA TENTAZIONE DEL QUOTIDIANO E IL DESIDERIO D’ETERNARSI.
GIORNALISMO E LETTERATURA.
BARZINI
Nel suo scritto “Scrittore o giornalista?” sostiene che la domanda che più appassionava il mondo delle
lettere, molto anni prima, fosse “un giornalista può essere anche scrittore?”.
Un tempo le cose erano semplici e il problema non esisteva. Questo perché scrittore e giornalista si
distinguevano per: SCRITTORE GIORNALISTA
Forma Libri, drammi, poemi Servizi, articoli
Stile Linguaggio elevato: parole difficili, Linguaggio più semplice:
eleganti, insolite. immediato, accessibile, quasi
parlato.
Oggetto Cose inventate (per lo più) Cose vere
Oggi questa vecchia separazione non vale più. Non si è più scrittore solo perché si scrivono libri e giornalisti
solo perché si scrivono articoli di giornale.
Barzani parla di “ARTIGIANATO LETTERARIO”, ovvero tutto ciò che ha a che fare con l’arte, di qualunque forma
essa sia (romanzo, poesia, saggio, teatro, studi storici, giornalismo...)
L’artigianato letterario ha alcune necessità costrizione del tempo, mezzi, circostanze, costrizione degli
schemi metrici delle poesie, panorama editoriale critico, il pubblico a cui ci si rivolge.
Per Barzini, quindi, lo scrittore non è colui che scrive libri, ma colui che riesce ad andare oltre queste nece