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EFFETTO DI REDDITO ED EFFETTO DI SOSTITUZIONE

Quando c'è la variazione del prezzo di un bene le conseguenze sono duplici, possiamo avere:

Effetto Sostituzione:

Supponiamo aumenti il prezzo delle abitazioni e posso scegliere se consumare abitazioni o beni composito, di fronte ad un aumento di prezzo di abitazioni, cercherò di ridurre il prezzo delle abitazioni e aumentare il consumo del bene il cui prezzo non è modificato. Quindi cerco di modificare la composizione del mio paniere ottimale sostituendo al consumo di abitazione, il consumo di altri beni. Agisce sempre in senso opposto rispetto alla variazione del prezzo.

Effetto Reddito:

Se aumenta il prezzo di un bene che io desidero consumare, consumare è come se io fossi diventato più povero, perché ora, a parità di reddito, siccome è aumentato il prezzo di un bene che io desidero consumare, io potrò consumare una minore quantità di quel bene. Diminuisce il consumo del bene.

potere d'acquisto del consumatore poiché egli può acquistare una minore quantità di beni.

Per i beni normali: opera sempre in direzione opposta rispetto alla variazione del prezzo.

Per i beni inferiori: l'effetto reddito e l'effetto sostituzione per un bene opera nella stessa direzione rispetto alla variazione del prezzo inferiore.

Esempio: quanta abitazione domandare e quanto bene?

Reddito: 120 composito domandare, come fa a scegliere il suo paniere?

Prezzo bene composito: 1 ottimale?

P iniziale: 6

P finale: 24

B la posizione iniziale del vincolo di bilancio e con l la posizione iniziale della curva di indifferenza, ci chiediamo cosa accade quando il prezzo delle abitazioni aumenta e da 6 passa a 24.

Quando il prezzo iniziale delle abitazioni è 6 e il reddito è 120, la massima quantità di abitazione che il consumatore può acquistare è 20. Se il prezzo da 6 passa a 24, allora 120/24 fa 5 e il vincolo

di bilancio ruota, facendo perno su 120 aumentando la sua pendenza e lo individuiamo con B, il 1 punto ottimale del consumatore si sposta da A in D sulla curva di indifferenza l. Mentre in A il consumatore consumava 10 di abitazione e 60 di bene composito, quando il prezzo delle abitazioni aumenta, il consumo di abitazioni si riduce da 10 a 2, mentre il consumo di bene composito aumenta da 60 a 72. Questo passaggio da 10 a 2 è l'effetto totale sulla domanda di abitazione di un aumento del prezzo delle abitazioni. Questo effetto totale lo possiamo scomporre in un effetto reddito e un effetto sostituzione. Possiamo scomporre così: quando il prezzo delle abitazioni aumenta da 6 a 24, il paniere ottimo diventa D. Possiamo vedere che ora ci troviamo su una curva di indifferenza più bassa rispetto a quella iniziale, quindi io mi posso chiedere come dovrebbe variare il mio reddito in modo tale da trovarmi sulla precedente curva di indifferenza.

quindi garantirmi la stessa soddisfazione/utilità di prima. Per ottenere ciò, mi posso disegnare un vincolo di bilancio B che è parallelo al finale B e che sia tangente alla curva di indifferenza 1. Reddito: 120 di partenza P iniziale: 6 P finale: 24 Per effetto sostituzione, si riduce la domanda di abitazione, sostituirei al consumo di abitazioni, il cui prezzo è aumentato, il consumo di bene composito, pur di mantenere inalterato il livello di benessere e soddisfazione. Quindi devo ridurre il consumo di abitazione e aumentare il consumo del bene composito, spostandomi da A a C. Il vincolo di bilancio B' mi dà la stessa utilità di prima consumando il paniere C, ma dato che il prezzo delle abitazioni è aumentato a parità di reddito non posso permettermi di consumare il paniere C. Quindi per effetto reddito, avremo un'ulteriore riduzione della domanda di abitazioni, il vincolo di bilancio si sposta parallelamente verso il basso.

riducendo ulteriormente il consumo di abitazione da 6 a 2, perché è come se l'aumento del prezzo di abitazione mi avesse reso più povero, dovendo ridurre il consumo di tutti i beni.

Questo è il grafico che rappresenta come cambia la domanda ottimale di un bene inferiore come gli hamburger, al variare del prezzo degli hamburger che da 10 aumenta a 20. Il punto A è il paniere ottimale iniziale, se il prezzo aumenta a 20 il paniere ottimale finale sarà il Reddito: 24 punto D e la domanda di hamburger si riduce a 0.9 e questo è l'effetto totale. Per effetto sostituzione, come nell'esempio precedente, abbiamo il passaggio dal punto A al punto C. L'effetto reddito, invece, essendo di segno opposto attenua l'impatto dell'effetto sostituzione sulla domanda del bene, tale per cui l'effetto totale è inferiore all'effetto sostituzione.

Ci sono poi dei beni

inferiori particolari, detti i Beni di Giffen. Sono quei beni inferiori dove l'effetto reddito dà più che compensare l'effetto sostituzione. Se un effetto reddito è talmente forte da essere più importante dell'effetto sostituzione, allora l'effetto totale cambierà di segno. Quindi a seguito dell'aumento del prezzo del bene, la domanda del bene non si riduce ma aumenta. I beni di Giffen sono quei beni per i quali la curva di domanda individuale non è inclinata negativamente, ma è inclinata positivamente. Possiamo poi osservare altri casi particolari su come l'effetto reddito e l'effetto sostituzione si comportano, casi come con i beni perfetti complementi e i beni perfetti sostituti. Vediamo il caso di beni complementari, in cui le curve sono rappresentabili con un angolo di 90°, come sono l'effetto reddito e di sostituzione di un aumento di attacchi di sci rispetto.

alla domanda di sci. L'effetto reddito e l'effetto sostituzione per i beni complementari l'effetto sostituzione è zero, infatti il passaggio dai beni perfetti complementi dal punto ottimale iniziale A e il punto finale D è dato solo dall'effetto reddito, che è dato dall'effetto totale. Questo perché, essendo beni complementari, sono costretto a ridurre il consumo degli attacchi e quindi anche del consumo degli sci.

LA DOMANDA DI MERCATO

La curva di domanda di mercato la ricaviamo ipotizzando di poter sommare le curve di domanda individuali:

P = 16-2Q

P = 8-2Q

2Q1 2

P = 16 – 2Q

P = 8 – 2Q1 2

Facciamo l'inversa: P P

Q = 8 - P

Q = 4 -1 2

Quindi per avere la curva di mercato, dobbiamo sommare le due curve di domanda individuali, quando però hanno la quantità Q sul lato sinistro. Quindi avremo:

Q = Q + Q = 12 – P1

Possiamo vedere che il consumatore se il prezzo è maggiore di 8, non domanderà e quindi non sarà presente sul mercato, mentre il consumatore sarà sul mercato fin quando il prezzo rimarrà 16.

ELASTICITÀ DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO è una misura di quanto varia, in termini percentuali, la quantità domandata a seguito di una variazione del prezzo. Quindi misura in termini relativi la variazione della quantità domandata, quando c'è una variazione dell'1% del prezzo. Quindi ci dice di quanto si riduce la quantità domandata se si aumenta il prezzo dell'1%. Tranne che per i beni Giffen, l'elasticità ha sempre un valore negativo, perché all'aumentare del prezzo si riduce la quantità domandata. L'elasticità corrisponde al rapporto tra le variazioni relative (o percentuali) di quantità e prezzi. Possiamo poi riscriverla

come il prodotto di due rapporti, il primo rapporto è tra la variazione assoluta della quantità e la variazione assoluta del prezzo e il secondo rapporto è tra il prezzo e la quantità domandata. Il primo rapporto ha a che vedere con la pendenza della curva di domanda. Quindi ad esempio qui Q = 8 - P, il rapporto 1/2 corrisponde a ∆Q/∆P. Se il prezzo aumenta dell'1%, la quantità domandata si riduce di più dell'1%, quindi in questo caso si dice che la curva di domanda sia elastica. Se invece il prezzo aumenta dell'1% e la domanda si riduce di meno dell'1%, allora avremo l'elasticità, la curva di domanda si definisce rigida. Mentre se il prezzo aumenta dell'1% e la domanda si riduce esattamente dell'1%, la domanda si dice che ha elasticità unitaria. Quindi abbiamo l'elasticità che varia tra 0 e ∞.anche essere considerata in valore assoluto senza il segno – , ricordandoci che la domanda comunque non è mai positiva. Per una curva di domanda lineare, l'elasticità della domanda è diversa in ogni suo punto e varia da infinito a zero muovendosi man mano che ci muoviamo da sinistra a destra, lungo la curva di domanda. Perché se è lineare la pendenza ∆ è sempre la stessa quindi il rapporto non cambia mai. Il rapporto, invece, diminuisce man mano che ci spostiamo da sinistra verso destra lungo la curva di domanda. Se osserviamo questa curva lineare, la pendenza non cambia, è sempre -2,2, quindi l'elasticità della curva avrà sempre il rapporto 1/2.2. Ma se devo calcolare l'elasticità della domanda nel punto A devo considerare oltre alla pendenza e al reciproco della pendenza (-1/2), anche il rapporto, che in questo caso è 12/2, quindi 6 lo moltiplico per il reciproco della pendenza e ho che

l'elasticità è 3. Ci possono essere poi casi limite (estremi) dove la domanda è perfettamente elastica o perfettamente rigida. La domanda si definisce perfettamente elastica quando a seguito di un incremento piccolissimo del prezzo la domanda si riduce di molto, tanto che la sua elasticità approssima infinito e la si disegna come una retta orizzontale. Abbiamo il caso opposto con una curva di domanda talmente rigida che qualsiasi sia la variazione del prezzo, la quantità domandata non varia, in questo caso abbiamo una curva perfettamente rigida o inelastica. L'elasticità è

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Publisher
A.A. 2020-2021
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ludo.x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Marselli Riccardo.