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Politiche a favore dell'aumento/riduzione di prezzo

Il governo può adottare diverse politiche indirizzate: - A far aumentare il prezzo: prezzo minimo e quota di produzione. - Alla riduzione del prezzo: prezzo massimo. PREZZO MINIMO: il governo stabilisce un livello di prezzo al di sotto del quale il bene non può essere scambiato. Se Pmin < Pequilibrio il prezzo minimo non ha alcun effetto. Se Pmin > Pequilibrio, tale prezzo è vincolante. Un prezzo minimo vincolante riduce la quantità scambiata rispetto all'equilibrio di libero mercato. Benessere sociale: il surplus del consumatore si riduce, alcuni produttori vendono ad un prezzo più alto, altri escono dal mercato, si crea una perdita secca. Un programma di sostegno dei prezzi fa salire il prezzo di mercato di un bene tramite acquisti del bene effettuati dallo stato. QUOTA DI PRODUZIONE: una quota di produzione impone dei limiti sulle quantità che le singole imprese possono produrre. Unè quello di proteggere l'industria nazionale e favorire la produzione interna. Tuttavia, queste politiche possono avere effetti negativi sul benessere complessivo della società. Ad esempio, l'imposizione di dazi all'importazione può aumentare il prezzo dei beni importati, rendendoli meno accessibili ai consumatori. Ciò può ridurre la scelta dei consumatori e limitare la concorrenza, portando a prezzi più alti e a una minore qualità dei prodotti. Le quote di importazione, invece, limitano la quantità di beni che possono essere importati nel paese. Questo può portare a una riduzione dell'offerta e a un aumento dei prezzi dei beni importati. Inoltre, le quote di importazione possono favorire la formazione di cartelli e monopolio nel settore nazionale, limitando la concorrenza e danneggiando i consumatori. In generale, il commercio internazionale può portare benefici al benessere della società. L'apertura ai mercati esteri consente di accedere a una maggiore varietà di beni e servizi, migliorando la scelta dei consumatori e stimolando la concorrenza. Inoltre, il commercio internazionale può favorire la specializzazione e l'efficienza produttiva, consentendo alle imprese di sfruttare le loro competenze distintive e ottenere economie di scala. Tuttavia, è importante che le politiche commerciali siano adottate in modo equilibrato e considerando gli interessi di tutti gli attori coinvolti. Le politiche protezionistiche possono danneggiare i consumatori, ridurre la competitività delle imprese e ostacolare lo sviluppo economico. Pertanto, è fondamentale valutare attentamente gli effetti delle politiche commerciali e adottare misure che favoriscano un commercio internazionale equo e vantaggioso per tutti.

è ridurre le importazioni e proteggere i produttori nazionali.

→I DAZI Se il paese è piccolo, consuma una piccola frazione della produzione mondiale di quel bene:

- La curva di offerta delle importazioni è orizzontale in corrispondenza di PW

- Il dazio non altera il prezzo internazionale PW

Effetti del dazio sul benessere:

- Il surplus del consumatore si riduce

- Il surplus del produttore aumenta

- Il governo riceve un’entrata

Francesca-skuola.net- Si genera una perdita secca a causa di una distorsione nei consumi e nella produzione

Il surplus totale nazionale (o interno) è la somma del surplus dei consumatori nazionali, dei produttori nazionali e delle entrate dello stato derivanti dal dazio.

QUOTA ALL’IMPORTAZIONE: una quota limita l’offerta di importazioni, fissando una quantità massima il governo può utilizzare una quota o una tariffa, si ha lo stesso effetto in termini di perdita secca. La rendita derivante dalla quota può

essere incassata da chi può importare PW. Con la quota, la curva di offerta è pari alla curva di offerta domestica Sd spostata verso destra di un ammontare pari alla quota QN.B. Limiti all'analisi del benessere: è un'analisi statica, produzione e consumo possono generare esternalità di cui l'analisi non tiene conto. L'analisi riguarda un solo mercato: è difficile considerare gli effetti redistributivi

MONOPOLIO

Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un prodotto per il quale non esistono stretti sostituti. L'accesso all'industria è bloccato: vi sono barriere tecnologiche, strutturali e legali all'entrata. La curva di domanda del monopolista coincide con la curva di domanda dell'intero mercato, l'impresa decide il prezzo, è quindi PRICE MAKER.

La creazione di un monopolio può avvenire qualora:

  • un'unica impresa abbia un diritto esclusivo di

produrre il bene (Es. brevetti)- a causa della presenza di economie di scala significative, cioè una impresa è più efficiente (haminori costi medi) rispetto ad una molteplicità di produttori.

Monopolio naturale (gestione retid’acqua, gas)- Proprietà di un input essenziale (Es produttori di alluminiano che controllano i giacimenti dibauxite)- Barriere all’entrata strutturali e strategiche: vantaggi di reputazione e esternalità di rete- Un’impresa acquisisce il controllo delle concorrenti (fusioni ed acquisizioni)

RICAVO MARGINALE IN MONOPOLIO: la condizione fondamentale in monopolio è che il prezzodev’essere maggiore del ricavo marginale: P>MR. Inoltre, la curva di ricavo marginale ha stessaintercetta della curva di domanda ma con pendenza doppia. Quanto più è elastica la domanda,tanto più il ricavo marginale tende al prezzo: infatti, se l’elasticità della domanda al prezzo èinfinita,

MR=P, siamo quindi nel caso di concorrenza perfetta. Il monopolista sceglie la quantità ottima di monopolio: proiettando tale quantità sulla curva di domanda, si ottiene il prezzo di monopolio. La condizione che massimizza il profitto è sempre MR(Q)=MC(Q) (con la differenza che nel caso di concorrenza perfetta, poiché siamo price taker, MR=P e di conseguenza il massimo profitto si ha in corrispondenza di P=MC).

REGOLA DELLA QUANTITÀ E REGOLA DI CHIUSURA: REGOLA DELLA QUANTITÀ QM MR=MC - REGOLA DI CHIUSURA si produce se il profitto derivante dalla produzione di QM è maggiore di quello che l'impresa avrebbe arrestando la produzione P(QM) > AC(QM).

Breve e lungo periodo per il monopolista non vengono presi in considerazione, a scapito però di ricerca e sviluppo. Nel lungo periodo quindi si potrebbero verificare inefficienze. La misura in cui il prezzo eccede il costo marginale riflette il potere di mercato.

Fonte: Francesca-skuola.net

come monopolio naturale quando la produzione di un bene o servizio è più efficiente ed economica se gestita da un'unica azienda anziché da più imprese concorrenti. Questo avviene quando i costi fissi sono molto elevati rispetto ai costi variabili e quando la scala di produzione richiesta per soddisfare la domanda del mercato è molto grande. La presenza di un monopolio naturale può essere giustificata dalla necessità di garantire la fornitura di un servizio essenziale a prezzi accessibili per tutti i cittadini. In questi casi, lo Stato può decidere di stabilire un monopolio pubblico, assumendo il controllo diretto del settore o concedendo un'unica licenza di operare a un'azienda pubblica. La legislazione antitrust, invece, ha l'obiettivo di promuovere la concorrenza nel mercato e prevenire abusi di posizione dominante da parte delle imprese. Questa legislazione prevede sanzioni per i cartelli, vietando accordi tra imprese che limitano la concorrenza, e controlla le operazioni di fusione e acquisizione per evitare la creazione di monopoli o oligopoli che possano danneggiare i consumatori. In alcuni casi, lo Stato può optare per una politica del Laissez-Faire, che significa lasciare che il mercato si autoregoli senza interventi pubblici. Questa scelta può essere adottata quando si ritiene che la concorrenza sia sufficiente a garantire il benessere dei consumatori e l'efficienza economica. In conclusione, l'intervento pubblico nel mercato può essere giustificato dalla presenza di una perdita secca, dalla necessità di proteggere interessi sociali o di controllare direttamente un settore, oppure dalla volontà di promuovere la concorrenza e prevenire abusi di posizione dominante. La scelta di intervenire o adottare una politica del Laissez-Faire dipende dalle specifiche circostanze e obiettivi dell'impresa.come monopolio naturale se il bene/servizio è prodotto nel modo più efficiente da una singola impresa rispetto al caso in cui sia prodotto da due o più imprese: il costo medio si riduce quando la quantità aumenta. REGOLAMENTAZIONE il prezzo dovrebbe essere posto idealmente uguale al costo marginale: → la soluzione di first-best surplus aggregato risulterebbe massimizzato. Tuttavia, tale soluzione è spesso impraticabile e si opta per una soluzione di second-best: la soluzione di first-best può far sì che il monopolista operi in perdita se P < Ac. Il regolatore fissa il prezzo in modo che il surplus aggregato sia il più grande possibile, ma ad un livello che copra i costi medi Ø=0 P=AC. Spesso per beni identici o simili si paga un prezzo differente: es. biglietti del cinema per bambini e anziani. DISCRIMINAZIONE DI PREZZO: praticare prezzi diversi per diverse unità dello stesso (o quasi) bene, in funzione della

quantità acquistata, delle caratteristiche del cliente o di certe clausole contrattuali.

L'obiettivo è massimizzare i profitti: il monopolista può ottenere un surplus maggiore:

  1. Appropriandosi del surplus del consumatore
  2. Eventualmente, riducendo la perdita netta.

Condizioni necessarie:

  • L'impresa deve disporre di potere di mercato
  • L'impresa deve poter distinguere le unità caratterizzate da diverse disponibilità a pagare da parte dei consumatori
  • Nessuna possibilità di arbitraggio e nessun mercato secondario significativo.

Esistono 3 tipi di discriminazione:

  1. Discriminazione perfetta (1° TIPO) e a sua volta si divide in Pmonopolio= massima disponibilità a pagare oppure Tariffa a 2 parti
  2. Discriminazione di prezzo basata sulle caratteristiche osservabili del consumatore, che riflettono la disponibilità a pagare
  3. Discriminazione di prezzo basata sull'autoselezione: l'impresa offre un menù di

alternativedisegnato in modo che i consumatori compiano scelte diverse sulla base della loro disponibilità a pagare

DISCRIMINAZIONE PERFETTA DEI PREZZI:

1° caso: IMPONGO PM=PMAX (massima disponibilità a pagare) L’impresa conosce perfettamente la disponibilità a pagare della controparte. Ogni unità è venduta ad un prezzo diverso che coincide con la disponibilità marginale a pagare dei consumatori per quella unità. La curva di ricavo marginale coincide con la curva di domanda del mercato. NEGLI ESERCIZI QUINDI PONGO MR=D la perdita secca è pari a 0 ed è tutto surplus del produttore

Francesca-skuola.net

2° CASO: TARIFFA A DUE PARTI La tariffa in due parti rappresenta un piano tariffario che consente di discriminare perfettamente il prezzo. L’impresa deve conoscere la curva di domanda. I consumatori pagano una quota fissa (sottoscrizione-abbonamento) +1 prezzo aggiuntivo per ogni unità che decidono di acquistare.

Il prezzo non è quindi lineare. La tariffa a 2 parti si compone di un procedimento a 2 stadi: 1- Pongo il prezzo di monopolio pari Costo marginale → P=MC se costo marginale non è costante, il prezzo sarà pari al costo marginale, cioè per trovare il surplus del consumatore eguaglio curva di domanda a costo marginale, trovo di conseguenza prezzo e quantità di equilibrio e calcolo il surplus del produttore; di conseguenza, il prezzo applicato alla tariffa a due parti sarà pari a MC. 2- La quota fissa è pari al surplus del consumatore (Area PMAX, PCP, Qequilibrio) La tariffa sarà quindi: TARIFFA= SC+ PCP *Q Tuttavia è difficile praticare la discriminazione perfetta di prezzo: vi sono modi differenti per discriminare il prezzo: - Caratteristiche osservabili del consumatore - Autoselezione - Prezzo dipendente dalla quantità OLIGOPOLIO Caratteristiche: - Poche imprese
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca31M di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Elena Raluca Buia.