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EPIDEMIOLOGIA: PRINCIPI E METODI
L’epidemiologia è lo studio degli eventi che determinano lo stato di salute e di malattia in una popolazione. Pone riguardo alle
cause fattori
che li determinano, ai (di rischio o protettivi) che aumentano o riducono il rischio di sviluppare uno stato morboso e
condizioni
alle (favorevoli o sfavorevoli) che favoriscono o ostacolano le cause.
L’epidemiologia è strettamente connessa alla prevenzione in quanto, i metodi epidemiologici, sono utili per valutare l’efficacia e
l’appropriatezza delle pratiche terapeutiche preventive, nel rispetto del principio della “medicina basata sulle prove di efficacia”
(Evidence Based Medicine). durata della
Nello svolgere le misure epidemiologiche ci si basa sugli indicatori di morbosità sopraelencati. Quando si parla poi di
malattia ci si riferisce al periodo che intercorre fra l’insorgenza e il termine della malattia che coincide con la completa guarigione o
con la morte.
La relazione causale in epidemiologia
L’individuazione della causa è una prerogativa dell’epidemiologia. Si fa attenzione a individuare e distinguere tra:
- Cause sufficienti: che inducono sempre l’insorgenza della malattia nei soggetti esposti o per genetica.
- Cause necessarie: indispensabili ma che non producono sempre l’insorgenza dell’evento nei soggetti esposti, che varia a
seconda della suscettibilità individuale.
- Fattori di rischio: caratteristiche che se presenti aumentano la probabilità che si manifesti la malattia o l’evento lesivo,
quindi il rischio.
- Fattori protettivi: caratteristiche che riducono la probabilità che si verifichi una patologia.
Nell’individuazione del nesso di causa si pone particolare attenzione ad alcuni aspetti:
- La relazione temporale fra esposizione e manifestazione.
- La concordanza di diversi studi che rilevano l’associazione fra un fattore e una malattia.
- La forza dell’associazione, cioè quanto si associa una malattia al relativo rischio confrontato e perciò quanto sono
escludibili fattori confondenti.
- La specificità, cioè quanto un determinato fattore è associato ad una malattia.
- La relazione dose-risposta: quanto all’aumentare della dose aumenta il rischio di sviluppo di malattia.
- La plausibilità biologica: quanto gli effetti manifestati sono riconducibili al fattore.
- Le prove sperimentali.
- L’analogia: per il confronto con altri fattori già noti e i loro effetti.
MALATTIE INFETTIVE - epidemiologia
Definizione di malattia infettiva
Sono infettive le malattie causate da organismi viventi, parassiti dell’uomo. Si distinguono malattie infettive provocate da organismi
viventi unicellulari o privi di organizzazione cellulare (virus, batteri, protozoi, miceti) e infestazioni provocate da macroparassiti: elminti
e artropodi.
Il presupposto per l’insorgenza è la penetrazione e l’invasione nell’organismo da parte di un agente patogeno. Dopo la penetrazione,
l’organismo può esser distrutto, può moltiplicarsi e far insorgere la malattia con o senza danni.
Trasmissione delle infezioni serbatoi di infezione.
La trasmissione è possibile perché gli ambienti o altri esseri viventi animali o umani possono fungere da
vettori
Dal serbatoio di infezione si può venire a contatto con l’agente patogeno anche attraverso dei (fisici, umani o animali). Una
volta penetrato l’agente infettante si può sviluppare l’infezione e si possono avere diverse conseguenze: l’estinzione dell’infezione
latenza
asintomatica, la manifestazione della malattia, la (incubazione, portatore sano).
sorgenti di infezione
Si diviene nel momento in cui si espelle il microrganismo patogeno e si consente la trasmissione.
I microrganismi infettanti possono essere saprofiti, commensali, parassiti.
La patogenicità indica la capacità di un organismo di invadere i tessuti umani e moltiplicarsi danneggiando l’ospite.
La virulenza indica il grado di aggressività di un particolare ceppo nell’ambito della stessa specie patogena, cioè la minore o
maggiore attitudine a determinare una malattia e il grado di severità.
La carica infettante è il numero minimo di microrganismi patogeni necessari per dare luogo all’infezione.
La contagiosità riguarda la capacità di passare fra diversi soggetti.
Porte di ingresso e di espulsione degli agenti infettanti
Tutte le mucose dell’organismo possono fungere da canale d’ingresso per gli agenti infettanti. I secreti corporei (espettorato, pus,
vescicole, vomito) possono fungere da vie di espulsione.
L’infezione che segue al contatto può manifestarsi dopo un periodo di tempo detto periodo di incubazione. La malattia può seguire
diversi decorsi: recedere e giungere a guarigione completa, cronicizzarsi, condurre alla morte.
Meccanismi di difesa dell’ospite barriere naturali immunità naturale
L’ospite si difende dagli agenti patogeni attraverso (es. il derma), (il sistema linfatico),
immunità acquisita (per malattia già verificata o grazie ai vaccini).
Diverse possono essere le catene di contagio e i tipi di trasmissione: si possono avere catene omogenee o eterogenee (uomo-
uomo; uomo-insetto-uomo) e trasmissione immediata diretta o mediata.
Nella trasmissione indiretta i veicoli possono essere substrati inanimati quali: acqua, alimenti, oggetti, suolo.
Andamento delle infezioni
Ciascuna malattia infettiva può manifestarsi in forma sporadica, endemica, epidemica o pandemica. Nelle manifestazioni endemiche
si rileva una certa ciclicità nel tempo.
MALATTIE INFETTIVE – prevenzione
La prevenzione dell’insorgenza di malattie infettive si attua:
1) Scoprendo e inattivando le sorgenti e i serbatoi di infezione
2) Interrompendo le catene di trasmissione
3) Rimuovendo le condizioni ambientali favorevoli alla persistenza e alla diffusione delle infezioni
4) Inducendo una resistenza specifica agli agenti patogeni
Le strategie si differenziano a seconda degli obiettivi da raggiungere, che possono essere: di protezione dei singoli, di controllo delle
malattie, di eliminazione o di eradicazione completa.
livelli preventivi
I si suddividono sempre in prevenzione primaria (vaccinazione, eliminazione serbatoi d’infezione e sorgenti,
interruzione di catene di trasmissione), secondaria (diagnosi precoce e cura), terziaria (interventi terapeutici per evitare la
cronicizzazione o la disabilità).
Obbligo di notificazione
Le malattie infettive certe o sospette, per la maggior parte sono soggette all’obbligo di notificazione a cura del medico verso le ASL
competenti. La finalità è mettere in atto rapidamente gli interventi per evitare trasmissione e diffusione delle infezioni alla collettività.
Isolamento e quarantena
L’isolamento del malato ha lo scopo di impedire la trasmissione delle infezioni per contagio. La quarantena o contumacia si attua nei
confronti dei soggetti sani venuti a contatto con persone infette.
Indagini epidemiologiche di laboratorio
Sono opportune indagini laboratoriali ogniqualvolta si vuole accertare il fattore eziologico, la sua natura, così da rispondere anche
con una terapia più adeguata piuttosto che con terapie non mirate (es. antibiotici mirati piuttosto che ad ampio spettro).
Metodi preventivi contro i microrganismi patogeni
Oggetti e ambienti, nonché alcune superfici dei viventi come il derma e le mucose possono esser sottoposte a procedure preventive
volte a eliminare del tutto o a ridurre la presenza dei patogeni.
STERILIZZAZIONE: distrugge ogni forma vivente, comprese le spore, rendendo privo di microrganismi l’oggetto o l’ambiente
sterilizzato. La tecnica di sterilizzazione deve tener conto delle caratteristiche chimico-fisiche del materiale da trattare e del rapporto
costo-efficacia. La sterilizzazione può usare agenti chimici (ossido di etilene, ozono, acido peracetico) o fisici (calore secco, raggi
gamma, calore umido es. autoclave).
DISINFEZIONE: è un processo che elimina quasi tutti i microrganismi patogeni, escluse le spore. Vi si associa l’antisepsi che è la
disinfezione della pelle, delle mucose e dei tessuti viventi. Sfrutta i cd. biocidi che di distinguono in disinfettanti (per gli oggetti e
l’ambiente) e in antisettici (per l’antisepsi). Si distingue fra disinfezione di basso, medio o alto livello a seconda degli organismi
eliminati. Nella scelta del disinfettante si tiene conto dei costi, dell’efficacia intesa come spettro d’azione, tempo di trattamento,
tempo di inattivazione, facilità di applicazione e della possibilità che si alteri il substrato da disinfettare. Principali agenti disinfettanti
sono gli acidi, il cloro, gli alcali, lo iodio e i suoi derivati, gli alcoli, la clorexidina e si distinguono per livello di attività ed efficacia.
DISINFESTAZIONE: ha lo scopo di eliminare gli artropodi vettori di microrganismi patogeni o in qualche modo nocivi o molesti. Si
usano prodotti disinfestanti quali insetticidi o rodenticidi.
Prevenzione immunitaria (immunoprofilassi) e chemioprofilassi
La prevenzione immunitaria si divide in:
- Attiva: somministrazione di vaccini che inducono la risposta immunitaria.
- Passiva: somministrazione di immunoglobuline o sieri immuni.
Vaccini
I vaccini sono preparati biologici dotati di potere antigenico, somministrati per indurre l’immunità attiva verso determinati
microrganismi patogeni. Stimolano meccanismi di difesa naturali e sono particolarmente sicuri ed efficaci.
La somministrazione di un vaccino induce la produzione di anticorpi specifici nei confronti delle cellule infettate. La vaccinazione
produce benefici per il singolo e per la collettività bloccando la trasmissione e il contagio, fino a permettere l’immunità di gregge.
Nella vaccinazione si somministrano microrganismi interi (inattivati-cioè uccisi o attenuati-cioè resi innocui) oppure componenti o
prodotti di essi. Nella composizione dei vaccini possono esser presenti in minima parte altre sostanze utili per la loro preparazione,
conservazione, purezza ed efficacia.
I vaccini sono sottoposti a numerose verifiche e sono sicuri. Si valutano nello specifico la reattogenicità, intesa come quantità di
eventi avversi (qualsiasi manifestazione indesiderata scollegata al vaccino) le reazioni avverse (qualsiasi manifestazione collegabile al
vaccino), l’immunogenicità (capacità di indurre una risposta immunitaria) e l’efficacia protettiva (valutata se la vaccinazione riduce
l’incidenza della malattia fra vaccinati e non).
calendario vaccinale
È usualmente predisposto un con molteplici fini: garantire un accesso uniforme alle vaccinazioni, alle età
più indicate e per ottenere la massima efficacia, tenendo conto della capacità dei servizi vaccinali.
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