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TTM
è diverso dalla frequenza di
introduzione sul mercato di un
prodotto. Il concept può
provenire dal mercato o da
opportunità tecnologiche
(tecnology push o demand pull).
La domanda è. Abbiamo la tastiera
QWERTY. Per quale motivo abbiamo
ancora questo tipo di design
dominante nell’innovazione, che
vincola queste ultime. La IBM ad
esempio che ha fatto il primo pc,
produceva tastiere? No. Introdurre
un’innovazione radicale era come
chiedere al fornitore di tirare su una
nuova linea produttiva in cui andare
a produrre
tastiere con una nuova disposizione dei tasti. Tutte le supply chain sono vincolate dal design
dominante. In generale le imprese tendono a rimanere sul design dominante che è più sicuro.
L’architettura di prodotto è come immaginiamo il prodotto chiudendo gli occhi; è lo schema
che suddivide le funzioni di prodotto, ovvero il rapporto tra PFS e PdBS. Di fatto l’architettura di
prodotto dominante è quella che influenza lo sviluppo di
nuovi prodotti: questi vengono quindi
sviluppati a partire da una architettura
dominante. Il design dominante domina
tutta la supply chain. Le imprese
tendono a rimanere sul design
dominante perché questo è più sicuro e
di conseguenza questo orientamento
delle imprese vincola l’innovazione. Il
tema è questo?:
Perché dovrei fare dell’innovazione?
Abbiamo 5 modi per farla:
Il primo modo è dato dal fatto che una tecnologia presente in un prodotto ne determina la
domanda: è il classico caso dei microprocessori, della memoria dello smartphone. Più usiamo lo
smartphone più vorremmo avere memoria. Oppure la domanda è data e l’innovazione di prodotto la
raccoglie: è il caso della ricerca per il cancro. Il terzo modo di sviluppo è il fatto che una certa
innovazione sviluppa e stimola una domanda esistente; è il classico caso della fotocopiatrice.
L’introduzione all’interno di un prodotto già vecchio di un pezzetto nuovo ha come effetto quello di
rivitalizzare una domanda già preesistente. Si vede come si ha un rapporto tra domanda di mercato
ed innovazione. Il quarto modo è il classico esempio del cellulare. Il quinto modo è un’innovazione
che rivitalizza una domanda già preesistente (elettrodomestici). Lo sviluppo della tecnologia può
precedere quello del prodotto. È compito dell’impresa o meglio è dato all’impresa il timing di
introduzione di una nuova tecnologia. Un’impresa può decidere o meno di introdurre un certo
prodotto all’interno del mercato. Alcune imprese detengono un paniere di brevetti/prodotti e
decidono di introdurli nel mercato seguendo un timing ben determinato, questo per poter estrarre
il maggior valore dal mercato. Sviluppo quindi della tecnologia per metterla a scaffale. Il fatto che
una tecnologia preceda un prodotto implica anche il fatto che l’impresa può decidere di introdurre
o meno nel mercato il nuovo prodotto.
L’altra strategia è il mercato che me la chiede e io quindi metto a punto una tecnologia che risponda
a ciò. I’architettura dominante di un particolare prodotto emerge. Noi chiudiamo gli occhi e
immaginiamo che la bicicletta sia fatta come sappiamo: c’è stato pero un momento in cui la
bicicletta non si sapeva come fosse;
esce la prima bicicletta e si cominciano a presentare diverse soluzioni. Solo che alla fine al soluzione
che vince è una sola, ma non è detto che sia la migliore o la più efficiente. È quella che è stata
sposata dalla maggior parte dei clienti e successivamente dalla catena di fornitura. Nella storia
dell’innovazione molti sono i casi di prodotti che erano migliori ma che di fatto non sono
sopravvissuti e hanno perso sul mercato a favore di prodotti peggiori ma che si trovavano in un
contesto di fornitura o di domanda o in un contesto storico più adeguato. L’architettura dominante
incorpora le esigenze e seleziona i produttori. Chi produce seguendo il dominal design è nel mood
del mercato, mentre chi non lo fa si dice che è nicchia. Le grosse quote di mercato si fanno seguendo
l’architettura dominante,
chi serve piccole quote di mercato è
nicchia. Ovviamente questo crea
dei vincoli tecnologici e collegati
alle attitudini di utilizzo. Se io
cambio il design dominante è creo
un nuovo design che trova successo
nel mercato e quindi con questa
nuova architettura riesco ad
acquisire una quota significativa ed
“uccido” il design dominante
preesistente ho fatto
un’innovazione radicale. Sono
queste le innovazioni che cambiano
il mondo: ne è un esempio
lampante lo smartphone, che ha
cambiato completamente il
modo di
pensare il cellulare. In generale si hanno dei periodi temporali in cui nasce una prima potenziale
innovazione, poi vi è un’era di fermento in cui vi sono diverse proposte da parte di varie imprese.
13 Marzo 2019
All’interno della società viene in qualche modo introdotta attraverso una proposta da parte di
individui che hanno idee particolarmente innovative delle innovazioni. Queste trovano un successo e
a questo punto altre organizzazioni capiscono che tale tecnologia può essere utile e profittevole e
per cui propongono soluzioni analoghe, come nel caso della bicicletta in cui si vive un’era di
fermento, proviamo ad immaginare quindi sono usciti gli smartphone, c’è stata una risposta da
parte degli altri produttori in particolare circa il sistema produttivo. L’innovazione che ha portato
all’Iphone non è solo tecnologica, ma anche collegata al business. Vi è un sistema innovativo al suo
interno del suo sistema proprietario, dove si scaricano nuove applicazioni. Ciò prevede che vi siano
sviluppi di applicazioni da individui che li mettano in tale piattaforma e le persone così possono
scaricarle gratuitamente o meno, con una divisone degli utili tra il gestore della piattaforma e chi ha
sviluppato l’applicazione. Quando nasce questa idea, quest’oggetto che cambia rispetto
all’applicazione che ci si mette sopra (di fatto è un appartato che è multitasking), il competitor più
grande era Nokia (azienda allora dominante), che sviluppa a sua volta un suo software che non ha
successo (Sibia), risulta un completo disastro. In quel periodo gli altri sposano un altro modello con
tecnologia non proprietaria (Android), basato su logica free, e di fatto nascono due modelli di
business, differenti ma comuni. Quando vi è un’innovazione radicale ci sono varie possibilità e alla
fine ne sopravvive una che ne rappresenta il design dominante.
Nel mercato la domanda cresce, si raggiunge un grado di maturità e in seguito una nuova era di
fermento in cui arriva una nuova tecnologia. Non è inverosimile che vi siano dei ritorni di design
vecchi che tornano sul
mercato. Nel caso della bicicletta ci sono ritorni con modelli a 3 o addirittura 4 ruote, quindi
qualcuno che nuovamente cerca di riproporre queste soluzioni particolari.
In generale quando viene introdotta un’innovazione, questa si diffonde. All’inizio esce il primo
smartphone, qualcuno appassionato di Apple si informa e legge sul Web di questo apparato, magari
aveva già un iPod, va a fare la coda per averlo per primo, lo prova gli piace funziona e ad un certo
punto questo apparato comincia a diffondersi, fin quando tutti arrivano ad averlo e questo nel corso
degli anni arriva in un periodo di maturazione. La diffusione di un’innovazione si vede che avviene
inizialmente molto lentamente poi sale esponenzialmente fino a quando non raggiungiamo il
periodo della maturità dell’innovazione stessa. Stiamo facendo un discorso a livello di tipologia di
prodotto. In quel momento il 100% di chi può comprare la tecnologia, la compra. La curva S è una
cumulata di quanto viene venduto nel mercato nel tempo. È una rappresentazione qualitativa. Tale
modello è molto presentato. Questa curva S è dimostrabile che vale in un numero di casi significativi
ma non in tutti. La cosa che può fare l’impresa è accelerare l’introduzione della tecnologia nel
mercato: questo lo si può fare abbassando il prezzo. Devo cominciare a coprire quanto spendo per la
ricerca e sviluppo già prima di introdurre il prodotto nel mercato. Prima che l’oggetto arrivi a
maturazione introduco io impresa un’innovazione. Esistono 5 tipologie di potenziali acquirenti:
- Innovatori
- Primi adottatori (early adopter)
- Prima maggioranza
- Seconda maggioranza
- Ritardatari
Quello che si vuole fare è far si che la curva S arrivi ad avere un andamento esponenziale. La
domanda che ci si pone è come fare ciò, in modo che la mia tecnologia sopravviva alle altre e diventi
dominante? Ricordiamoci che non per forza la tecnologia migliore vince sul mercato. Tutto dipende
dal consumatore che tramite la sua scelta orienta il mercato e decide qual è il design dominante.
Esso non sempre conosce le logiche di sviluppo tecnologia, della supply chain; a lui piace quella
tecnologia lì, funziona questa si diffonde all’interno del mercato e quindi vince sulle altre.
Esistono per qualsiasi mercato, anche in quello BtoB, gli innovatori: essi comprano la nuova
tecnologia perché voglio essere i primi. Essi ci credono, vogliono provarla subito, sono degli
appassionati. Questo caso spesso si trova anche per alcune imprese. Anche negli abiti succede
questo fenomeno. Questi utilizzano il prodotto ed a un certo punto gli altri (early adopter)
comprano anche loro la nuova tecnologia, in quanto la ritengono utile e che funziona. Poi succede
qualcosa, per cui si passa da questi early adopter alla prima maggioranza; e questo succede rispetto
al numero di relazioni che gli individui possiedono con altri individui: è stato dimostrato che la
struttura sociale (anche quella industriale) si presenta nella seguente maniera. Abbiamo un
consumatore ed esistono dei consumatori che hanno un numero di relazioni enormi a cui si
attaccano altri consumatori che hanno un numero di relazioni limitato. Di solito questi ultimi con un
numero di relazioni limitato sono collegati ad altri consumatori che hanno un numero di relazioni
molto elevate (sono da considerarsi gli hub del sistema). Se un’innovazione viene adottata da tale
individuo esterno un’innovazione non si diffonde a meno che questo individuo non convinca il
principale della relazione (hub). Se lo adotta invece quest’ultimo l’innovazione si diffonderà anche
agli individui attaccati all’hub della rete sociale. A livello macro ci sono 6 gradi di distanza tra noi e
un qualsiasi altro individuo. La mia distanza