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MEDIO REGNO:
Arte figurativa tridimensionale: caratteri particolari che riguardano la scultura del viso.
• Appartiene al medio regno anche la nascita di un nuovo modulo scultoreo, la comparsa
• della statua a cubo. Essa conoscerà una grande fortuna e arriverà fino in epoca greca.
Esempio immagine: il cubo non è altro che una iconografia convenzionale di un
personaggio raffigurato seduto per terra, con le cosce ritirate verso il petto, e sopra ad
esse ha le braccia conserte.
Per quale motivo fa capolino ora? Ci sono state diverse
teorie ma nessuna è stata provata; secondo alcuni, teoria
più sensata, si sostiene che queste statue a cubo sono
state fatte per limitare i costi e le grandezze delle statue
stesse. Questo tipo di statue provengono da due contesti:
o contesto funebre, all’interno della tomba, oppure sta
all’interno di un tempio dedicato ad un divinità in
particolare.
La maggior parte di queste statue è fornita di spiegazione,
citando in maniera chiara il dio, la città e il tempio da cui
proviene (ad esempio la collezione Drovetti).
Le statue cubo provengono in generale da templi,
dedicate ad una divinità precisa. L’ipotesi emessa è che
esse occupavano meno posto all’interno dei templi
(all’interno di un recinto consacrato) e quindi venivano
fatte in questo modo. In uno dei cortili di Karnak sono
venute fuori centinaia di statue che erano state interrate durante l’epoca tolemaica, poiché
davano noia ma non si volevano buttare via.
Il medio regno è anche un momento particolarmente importante per la lingua e la
• letteratura egiziana. Per gli egiziani vissuti nelle epoche successive, i testi e la lingua del
medio regno sono sempre stati dei modelli perché questo era un momento ideale per
l’espressione testuale e l’eleganza linguistica; i testi del medio regno verranno copiati e
ricopiati e verranno usati dagli scribi per imparare.
Fasi della lingua:
Fase Antica (medio regno/primo periodo intermedio), Egiziano medio: rudimentale ed è
1. quello che corrisponde all’egiziano parlato e scritto nel medio regno. Questa è
considerata la lingua migliore, momento classico delle epoche successive; diventerà
nel tempo la lingua letteraria di referenza. Dopo l’egiziano medio inizia una nuova fase
dove vengono inventati prefissi, suffissi, ecc…Comunque, di quest’epoca troveremo
dei testi anche di epoca romana scritti però secondo grammatica e sintassi
dell’egiziano medio. E’ proprio il medio regno il focolaio della purezza sentita dagli
stessi egiziani. Testi che appartengono a questo periodo: racconti di storie di magia
durante il regno di Cheope, “Naufrago” che viene sbattuto in un’isola dove vive un
drago. 24/02/2016
Neo Egiziano: molto più efficace in termini di aspetti temporali perché più definito, ma
2. considerato come più sciatto anche se più efficace. Esso caratterizza il Nuovo Regno
fino alla fine.
Anche i testi religiosi si evolvono: i testi prima erano destinati all’uso esclusivo dei membri
della famiglia reale, invece ora aiutano il defunto nel cammino pericoloso nell’Aldilà: “testi
dei sarcofagi”, chiamati così perché sono soprattutto dipinti all’interno dei sarcofagi di
legno, e sono formule magiche vecchie e nuove che prima non si conoscevano. La grande
novità sta nel fatto che appunto questi testi non sono solo destinati alla famiglia reale ma
anche all’uomo comune che può permetterseli. Tutto ciò fa parte del primo periodo
intermedio e quindi della rivoluzione che c’è all’interno della classe sociale durante questo
periodo (anche gli uomini umili potevano arrivare alle alte cariche).
Hyksos, secondo periodo intermedio:
Avari capitale del nord che si contrappone a Tebe.
La XVII dinastia sono “purosangue egiziani” e si presentano così in alcuni testi; sono loro i
veri depositari della cultura egiziani e sono anche coloro che cacciano gli Hyksos, stranieri
che avevano occupato le loro terre.
Alcuni di questi Hyksos (XV-XVI dinastia) non mancano di essere
affascinati da questa forza culturale dell’Egitto antico.
I principi del sud, della XVII, ritengono però di essere loro i veri
depositari della cultura e quindi ripartono da Tebe per riunire
l’Egitto, risalendo verso il nord e arrivando a Menfi prima e
poi sul Delta per scacciare gli Hyksos; si arriva fino
all’assedio di Avari. Un faraone è stato ammazzato durante
le battaglia contro gli Hyksos.
Kamose è un altro grande combattente, ma colui che libera
l’Egitto dagli stranieri fu Ahmose, e questo si sa grazie ad
una biografia (riportò delle mani staccate ai prigionieri che
aveva fatto).
Altro cambio dinastico ma ci sono legami di sangue tra XVII e XVIII dinastia.
Egitto classico:
• 1550 a.C. circa con Ahmosi e Amenhotep I, fondatore della dinastia.
Questa è una dinastia guerriera, viene da Tebe ed è protetta dal dio
Amenhotep I Ammone.
I primi faraoni della dinastia XVIII sono soldati che iniziano
campagne esterne all’Egitto, in particolare con Thutmosi I, che fino
a quel momento non aveva avuto le forze di portare al di fuori della
Valle del Nilo la propria egemonia.
Thutmosi II, figlio di Thutmosi I, è anche lui un grande soldato che
mette a tacere le ultime resistenze del Delta e trasporta la guerra
fino all’Oronte.
I faraoni avevano più mogli, quella legittima che dava vita al
successore, e poi altre secondarie; Thutmosi I ebbe due mogli e
due principali discendenti: la prima fu Hatshepsut, l’altro fu appunto
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Thutmosi II. I due, seppur fratello e sorella, si sposano e hanno una figlia, Neferura;
Thutmosi II ha però un figlio da un’altra regina, la regina madre, oltre che dalla sorellastra:
da questa ha quindi il figlio che dovrebbe essere l’erede, Thutmosi III di cui Hatshepsut è
la matrigna.
Thutmosi III doveva prendere il posto del padre quando questo morì, ma avendo 4 anni
viene nominato tutore del regno Hatshepsut, la quale va al potere.
Hatshepsut:
Nei primi anni di regno, Hatshepsut si presenta in maniera normalissima, ella sta in
disparte mentre viene incoronato Thutmosi III e mentre viene scritto il suo nome nel
cartiglio. Con il tempo però le cose cambiano e comincia a comparire il nome di
Hatshepsut all’interno del cartiglio e prende sembianze un po’ mascoline perché voleva
essere concepita come faraone maschio: Hatshepsut con il nemes in testa,
con seno poco accennato per
ragioni ideologiche volute da lei
stessa.
Inizia così una sua politica di ratifica del suo potere: si inventa motivi iconografici e anche
dei testi che ratificano la presa al potere da parte sua. In un testo infatti dice: “Io sono nata
faraone e re d’Egitto quando ero ancora nell’uovo, nell’utero, per volere di Ammone”.
In un “dipinto”, dove lei corre durante la festa del sed (festa del
giubileo), ella viene raffigurata proprio come un faraone: vestita con il
gonnellino del faraone, la barba, la corona rossa del Basso Egitto, la
coda.
Continua il suo regno per 16 anni circa.
Thutmosi III era cresciuto nel frattempo.
Hatshepsut ha esteso il suo potere sul clero di Ammone, ha messo mano a grosse
costruzioni, fa costruire infatti un nuovo pilone dedicato ad Ammone nel tempio di Karnak
e fa erigere due fra i più grandi obelischi mai conosciuti. Commissiona la costruzione di
una nuova cappella per la barca solare in arenaria rossa, e anche il suo tempio funerario.
Hatshepsut è famosa anche per l’occhio di interesse che aveva verso il Delta egiziano: al
momento era ancora acquitrinoso, lei fa viaggi verso questo Delta anche già con suo
padre e ne lascia memoria. Ella sarà una persona molto poco proiettata alla politica
estera, cercando di far fruttare più che altro l’economia interna dell’Egitto alimentando
anche l’economia agricola su vasta scala anche e proprio nel Delta. E’ in questo periodo,
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prima parte della XVIII dinastia, che anche il Delta inizia a popolarsi in maniera più
intensiva. Gran parte delle città del Delta, compaiono nei testi egiziani proprio adesso, e
spesso iniziano per “per-”. C’è quindi urbanizzazione del Delta che prima non c’era.
Tempio funerario Hatshepsut:
Il tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahari, mastodontico, è ispirato forse a quello di
Montuotep II, vicino ad esso.
In parte è stato costruito in blocchi, in parte è stato scavato nelle rocce. Ci sono più rampe,
più piani.
Non esiste nessun altro tempio con questo modello architettonico; è stato creato da un
fedele della Regina, Senenmut, sacerdote di Ammone, braccio destro della regina e
precettore della figlia di quest’ultima. In una statua cubica, egli viene raffigurato insieme
alla figlia di Hatshepsut, Neferura, che si trova in mezzo alle sue gambe.
Si fa fare questo tempio funerario proprio in qualità di faraone dell’Alto e Basso Egitto.
La struttura ha parecchi punti che sono unici, non soltanto nello schema con questa varie
spianate/piattaforme sovrapposte, ma anche nel programma decorativo che si vede
all’interno dei colonnati, decorati appunto con gli eventi salienti del regno di Hatshepsut.
Alcuni sono passati alla storia: ad esempio, raffigurazione della regina di Punt, questa
terra misteriosa che oggi forse sappiamo dov’è grazie ad una serie di ritrovamenti sul Mar
Rosso che menzionano appunto questa terra (pensata come il corno d’Africa ma in realtà
molto probabilmente è la penisola arabica, al di là del
Mar Rosso). La regina di Punt viene raffigurata in una
maniera che nessuno ha potuto inventarsi, è evidente
che corrisponde in qualche modo ad una persona
realmente esistita; in effetti si parla in questo testo di
questa spedizione che ha ordinato Hatshepsut alla
ricerca di incenso e di materiali preziosi. In questa scena
raffigurata, Hatshepsut tenta il trapianto dell’albero
dell’incenso, cerca di portarlo dalla terra del Dio verso la
casa di Ammone (Perimen(?)), verso il tempio di
Ammone. Una serie di operai portano dentro ad un
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cestino questo albero che è stato sradicato per essere di nuovo trapiantato in Egitto
(cercare di portare in Egitto delle specie nuove). Attualmente questa zona si trova più o
meni nello Yemen.
Che cos’è il tempio funerario?
La piramide intesa come tomba del faraone, viene abbandonata alla fine del Medio Regno,
perché poco sicura visto che spesso venivano violate.
Con la XVIII dinastia si ha una cesura