Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 180
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 1 Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 180.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti esame Ecologia comportamentale e gestione della fauna Pag. 41
1 su 180
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La gestione del territorio di caccia

Il territorio di caccia, o comprensorio alpino, è gestito da un organismo chiamato ATC (Azienda Territoriale di Caccia). Questo organismo deve essere rappresentato da cacciatori, agricoltori e associazioni ambientaliste.

Dato che la fauna è protetta, l'articolo 19 stabilisce che le istituzioni possono intervenire per limitare le popolazioni di fauna, sia nativa che introdotta. Tuttavia, è importante ricordare la modifica al comma 2 dell'articolo 2, che afferma che la gestione delle specie introdotte è finalizzata al controllo e all'eradicazione.

Il controllo della fauna e la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali selvatiche non rientrano nell'attività venatoria. Pertanto, possono essere effettuati anche in zone dove la caccia è vietata, ad esempio all'interno delle aree protette. Inoltre, il controllo può avvenire durante tutto l'anno, secondo un piano di controllo prodotto.

dagli enti che hanno incarico la gestione (provincia, regione, parchi, sempre su parere di ISPRA), con tecniche che possono essere diverse da quelle dell'attività venatoria. Ogni anno deve essere approvato un calendario venatorio della regione, che deve avere l'approvazione di ISPRA (che agisce non solo in base alla legge 157), che assicuri la programmazione della caccia sulle specie cacciabili (per ogni specie cacciabile c'è un periodo specifico e vengono anche esplicitate le modalità con cui è consentita l'attività venatoria). In Piemonte, per esempio, per gli ungulati c'è una programmazione più precisa che prevede anche una ulteriore separazione per classi di età e per sesso. Per ogni cacciatore, per ogni giornata di caccia (per alcune specie invece c'è un limite annuale), è consentito un abbattimento massimo (quindi avrà un carniere, una sacca, di dimensioni specifiche).

conseguenti).

ulterioreI piani di prelievo selettivo sono un’aggiunta per quanto riguarda gliungulati: si può abbattere un certo numero di ungulati, ma prima bisogna faredei censimenti perciò il prelievo è proporzionale alla popolazione censita.

è un’attività programmata che l’abbattimentoLa caccia di selezione prevedeindividui, sesso e classi d’etàpianificato per numero di a seguito di uncensimento degli individui presenti in un ambito territoriale, poi seguito dallaredazione di un piano d’abbattimento.

Selezione non vuol dire cacciare eabbattere gli animali più belli o più grossi, o più vecchi e deboli, significapiuttosto effettuare un prelievo programmato e quindi ponderato secondoalcuni criteri prestabiliti e basato sul monitoraggio numerico dellapopolazione.

La struttura della popolazione va infatti mantenuta inalterata,con un giusto rapporto di vecchi, adulti e piccoli e per rapporto di sessi.

La caccia di selezione non è quindi unicamente attività venatoria in senso stretto, ma richiede lo studio della fauna presente nel territorio allo scopo di mantenere delle popolazioni in buone condizioni numeriche e di struttura. Si tratta quindi di gestire alcune popolazioni come una risorsa rinnovabile.

Il termine censimento significa operare una conta esaustiva e completa degli animali presenti in una determinata superficie in un dato momento (termine che viene tutt'ora utilizzato, però sarebbe più opportuno utilizzare il termine monitoraggio perché è impossibile contare i cervi uno per uno per esempio). I censimenti, oltre che esaustivi, possono essere per aree-campione e riguardare il conteggio completo degli animali presenti in una popolazione di una data superficie in un dato momento; ancora, ci sono conteggi relativi per indici da utilizzarsi per rilevare indici di presenza di un animale, espressi come valori relativi.

unità lineari o di superficie sottoposta al conteggio (per esempio feci, impronte...). I censimenti sono finalizzati ad ottenere una stima della densità, che rappresenta il parametro principale su cui basare la gestione in quanto permette confronti nello spazio e nel tempo e permette di modulare tempi, modalità e quantità delle operazioni gestionali. Inoltre possono dare informazioni sulla struttura della popolazione: rapporto sessi, consistenza nelle varie classi d'età (giovani dell'anno, giovani di 1 anno, subadulti, adulti, a seconda della specie).

Organizzazione dell'attività venatoria in Piemonte (analoga nelle altre regioni)

Territori omogenei:

  • Ambiti territoriali di caccia che riguardano pianura, collina e appennino (ATC) identificati poi con la sigla della provincia
  • Comprensori alpini (CA), identificati allo stesso modo, che corrispondono ad un insieme di valli: valli lunghe possono essere ulteriormente divise per

L'organizzazione dei comprensori sono la base geografica e gestionale dell'attività venatoria, devono effettuare ricognizioni sulla consistenza della fauna; in ambito alpino ogni singolo comprensorio dovrà effettuare censimenti per le varie specie di ungulati con tecniche diverse che hanno lo scopo di raccogliere l'abbondanza, assoluta o relativa, e la struttura di popolazione in base a diversi livelli (sesso, classe d'età..).

I censimenti non danno mai la consistenza effettiva della popolazione poiché ci può essere un margine di errore anche elevato (anche del 50 %), ma consentono di valutare il trend della popolazione, fondamentale per la sua gestione. Per individuare tale trend, il censimento va ripetuto con la stessa tecnica (quindi con l'eventuale stesso errore) e con gli stessi cacciatori che lo effettuano (la critica è che i cacciatori potrebbero contare un po' più degli animali che osservano perché).

ovviamente potranno cacciare tanti più animali quanti più ne sono stati contati). La gestione degli ungulati in Piemonte attraverso l'applicazione della caccia di selezione è quello di tendere ad una struttura di popolazione equilibrata. Una popolazione è equilibrata quando la sex-ratio e la distribuzione delle classi di età è paragonabile a quella naturale. Per quanto concerne la densità, gli obiettivi devono tendere a consistenze di popolazione adeguate ad un loro razionale utilizzo (garanzia di conservazione a lungo termine delle popolazioni e massimizzazione dei prelievi in termini sia qualitativi che quantitativi). Ogni specie per la quale sia previsto un piano di gestione e/o di prelievo dovrà essere sottoposta a valutazione critica delle popolazioni da attuarsi mediante periodici censimenti o indici cinegetici d'abbondanza, con metodiche standardizzate e ripetibili nel tempo. Le tecniche di bovidi (camoscio, stambecco, muflone introdotto) frequentano aree aperte e iniziano a muoversi all'alba, facilitando il compito dei rilevatori. Osservazione diretta da percorsi e da punti fissi previamente individuati. Il censimento viene effettuato a febbraio-aprile per avere il successo di sopravvivenza post-invernale, e a luglio-agosto per avere il successo riproduttivo. È possibile anche censirli a novembre: i maschi adulti sono più contattabili (per via degli accoppiamenti) ma è più alto il rischio di non poter raggiungere le aree di censimento (nevi precoce). cervidi (cervo, capriolo, daino introdotto) prediligono aree con buona copertura forestale e sono attivi soprattutto nelle ore crepuscolari. Osservazione diretta da percorsi e da punti fissi previamente individuati; conteggi notturni con faro; ascolto ed

Individuazione dei maschi "al bramito" (quindi durante il periodo riproduttivo) e ricostruzione della struttura della popolazione a partire da osservazioni diurne a campione.

Capriolo Metodi: censimento in battuta per aree campione; osservazione diretta da punti fissi previamente individuati; conteggi notturni con faro. Si tratta dell'ungulato (escluso il cinghiale) più difficile da censire, in virtù della sua predilezione per le aree boscate e per la scarsa tendenza all'aggregazione. Il periodo ideale per effettuare i conteggi comprende i mesi di marzo e aprile, in concomitanza del ricaccio primaverile.

Le conte dirette sono finalizzate a contare direttamente gli animali, su tutta o su una porzione della superficie. I conteggi diretti forniscono la dimensione della popolazione minima vitale (MNA), cioè il numero minimo di animali che si è stati in grado di censire, numero minimo accettabile purché il censimento appunto sia ripetuto.

Negli anni con la stessa tecnica. Sono ascrivibili a questa categoria diverse tecniche:

  1. Conte da punti di vantaggio, in territori con ampia visibilità, dove la superficie d'area coperta dal bosco è inferiore al 50%.
  2. Block-counts, conteggio per osservazione diurna da percorsi e postazioni in comprensori parcellizzati, seguiti ciascuno da un operatore esperto.
  3. Conte in battuta, che consiste nel disturbare gli animali per poterli contare: si delimita un'area e si fanno correre gli animali. La realizzazione vera e propria della battuta consiste nell'avanzamento graduale di un fronte composto da un certo numero di battitori, disposti ad intervalli variabili da 5 a 25 m in funzione della visibilità in bosco. I battitori procedono in costante allineamento e in modo tale che i battitori consecutivi siano sempre in contatto visivo. Una serie di osservatori fissi è dislocata presso postazioni numerate (poste) distribuite lungo i confini dei settori di
Battuta ad una Postedistanza generalmente compresa fra 25 e 50 m, dacalibrare comunque in funzione della topografia edell’habitat e tale da assicurare il contatto visivo traosservatori consecutivi. Gli osservatori hanno ilcompito di conteggiare tutti gli individui che superino lalinea delle poste, mentre i battitori conteggiano solo glianimali che si muoveranno in senso inverso e quellodella battuta, uscendo dal settore alle loro spalle.Per utilizzare tale tecnica è necessaria unadistribuzione omogenea della popolazione, cioè una specie territoriale (comeil capriolo, non il cervo).I settori di battuta devono avere una dimensione minima di 15 ettari, ed ilcampionamento deve interessare una porzione di bosco non inferiore al 15%.

4) Conteggi lungo transetti lineari

5) Conteggi notturni con faro, solitamente effettuato da un veicolo con 46guidatore e passeggero che punta il faro ed illumina gli animali, i cui occhirifletton
Dettagli
A.A. 2021-2022
180 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.colella22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ecologia comportamentale e gestione della fauna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bertolino Sandro.