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DALLA TRANSAZIONE ALLA RELAZIONE
È molto influente la ripetizione nel tempo degli acquisti, espressa dal concetto
di RELAZIONE. È un moltiplicatore che accresce sia direttamente sia
indirettamente il valore del cliente
- Direttamente, aumento dei ricavi
- Indirettamente perché ammortamento, con riduzione impatto unitairio
dei costi di acquizione del cliente.
La durata della relazione può essere influenzata in due modi
1. Limitando la possibilità del cliente di trovare alternativa. Si può ottenere
con 3 modalità:
a. Monopolio= situazione in cui impresa è unica ad offrire certo
prodotto. Può essere naturale o legale
b. Lock-in derivante dagli switching costs= si aumentano i costi che
questi devono sostenere per aderire ad offerta concorrente
c. Controllo dell’accesso al mercato (Distribuzione), ovvero limitare la
disponibilità di alternative tramite il controllo dell’accesso al
mercato
Nessuna delle 3 fa leva su soddisfazione del cliente . Questo metodoo
non richiesto utilizzo di sofisticati strumento di marketing ma è più fragile
ed esposto a cambiamenti del mkt che riducono barriere ed aumentano
concorrenza.
2. Facendo leva sul convincimento del cliente che la proposta dell’impresa
sia la migliore possibile. L’impresa non costruisce alcun vincolo intorno al
cliente, ma è il cliente stesso che sceglie con convinzione tale offerta.
L’impresa deve conoscere bene il suo cliente, questa impostazione è
meno rischiosa perché il cliente sarà meno propenso a spostarsi.
Orizzonte di investimento più lungo e strumenti di makreting più
sofisticati, più oneroso ma costruisce relazione cn cliente più duratura e
meno volatile soddisfazione
FONTI DELLA SODDISFAZIONE
La soddisfazione del cliente è obiettivo principale di ogni scelta di marketing
volta a costruire relazione duratura e difendibile. Vi è soddisfazione quando il
cliente riceve dalla transazione il valore che si attende. Troviamo 2 aspettative
diverse:
- Il valore che il cliente desidera influenzato da motivazioni personali ed
esperienze passate. VALORE DESIDERATO
- Il valore che cliente ritiene di potere trarre da una specifica offerta,
chiamato VALORE ATTESO
La vicinanza del valore atteso al valore desiderato guida le decisioni d’acquisto,
quando poi il soggetto acquista il prodotto e lo usa vi è il VALORE PERCEPITO,
se c’è coincidenza tra VALORE ATTESO e VALORE PERCEPITO allora si parla di
SODDISFAZIONE
EFFETTI ECONOMICI DELLA FEDELTA
La soddisfazione è fondamentale per consolidare una relazione tra impresa e
cliente. La soddisfazione agisce sulla relazione e sul valore del cliente. La
soddisfazione influenza la relazione attraverso la FIDUCIA, la quale a sua volta
crea FEDELTA. Un cliente fedele acquista ripetuttamente, meno sensibile al
prezzo, maggior propensione al passaparola, ed il fondamento di base è il
riacquisto. La fedeltà genera valore economico per l’impresa in 2 modi:
1. ACCRESCE I RICAVI DELLA RELAZIONE= il cliente si fida di tutti i prodotti
offerti dall’azienda, sarà disposto ad acquistare prodotti di qualità
maggiore, o a maggio prezzo (UP SELLING). La soddisfazione dei primi
acquist viene proiettata anche su acqusiti futuri. Inoltre aziende che
sanno acquisire fiducia del cliente e poi diversificano in altre categorie di
prodotto, si trascineranno i clienti fedeli anche in esse (CROSS SELLING)
2. ATTIVA IL PASSAPAROLA = il cliente fedele è in grado di influenzare e
orientare i comportamenti degli altri clienti attraverso il passaparola.
Essa è attività di comunicazione non controllabile da impresa. Esso può
essere positivo o negativo, concentriamoci sul positivo più un cliente è
soddisfatto e più parlera.
Stiamo sempre attenti a considerare la marginalità che si crea tra i costi di
sviluppo del cliente ed i ricavi derivanti da soddisfazione-fiducia-fedeltà.
CAP 6 IDENTIFICARE IL MERCATO OBIETTIVO: LA
SEGMENTAZIONE
Dalla definizione del mercato obiettivo discendono sia le decisioni in ordine alla
value pro position e alla conseguente configurazione del sistema d’offerta, sia
l’individuazione dei concorrenti diretti e potenziali. In questo capitolo
illustriamo ste due scelte conseguenti: definire il proprio mercato obiettivo e
posizionarsi in esso. Il processo di identificazione del mercato obiettivo =
identificazione della combinazione prodotto- mercato<decisione di
differenziazione<segmentazione e profilazione<targeting<analisi per il
posizionamento.
(CASO LIBRO)
L’IDENTIFICAZIONE DELLA COMBINAZIONE PRODOTTO-MERCATO
Cosa si offre, a chi ci si rivolge e come si intende soddisfare certi bisogni. Tre
sono dunque gli elementi essenziali: le funzioni d’uso del prodotto, la categoria
di clienti cui è indirizzata l’offerta e la tecnologia incorporata nel prodotto che
ne consente la funzionalità. L’incrocio delle tre dimensioni definisce la
cosiddetta “combinazione prodotto-mercato”. Questo modello di combinazione
consente di individuare con facilità i concorrenti diretti, ma ancora più i
concorrenti potenziali, ossia quelli che: servono gli stessi clienti, ma per
soddisfare bisogni o desideri diversi; propongono la soddisfazione dei medesimi
bisogni o desideri ma per gruppi di clienti diversi; presidiano la stessa
tecnologia, sebbene la utilizzino per altri scopi o per servire altri gruppi di
clienti. Seguendo una logica analoga, il modello consente di individuare i
concorrenti in grado di offrire prodotti sostitutivi alla medesima categoria di
clienti per soddisfare medesimo bisogno (es. TAV vs aereo). Il modello infine si
mostra utile anche per delineare i possibili sviluppi della strategia di
diversificazione dell’impresa, ovvero il suo ingresso in altre combinazioni
prodotto-mercato. La diversificazione avviene infatti con maggiore possibilità di
successo lungo le tre dimensioni che identificano il modello.
< - Facendo leva sulla tecnologia già presidiata: applicarla per
risolvere il medesimo bisogno per una nuova categoria di clienti
< - Facendo leva sulla relazione con i clienti attuali: risolvere loro
diversi bisogni in aggiunta a quello originario, utilizzando la medesima
tecnologia o tecnologie differenti
< - Facendo leva sulla capacità di offrire soluzioni a un certo bisogno:
esplorare diverse modalità e quindi diverse tecnologie con cui realizzare
questo obiettivo per i clienti attuali. Una volta delimitata la combinazione
prodotto-mercato in cui operare, l’impresa deve interrogarsi circa
l’eterogeneità dei clienti e che la compongono e circa l’opportunità di
definire un’unica value pro position per la loro totalità (approccio di
offerta indifferenziata), oppure essere disponibile a progettare offerte
specifiche (approccio di differenziazione), caratterizzate da marketing
mix adatti per assecondare le diversità esistenti fra i clienti. Approccio di
differenziazione = Sky in suoi millemila canali.
< LA DIMENSIONE DEL MERCATO
< Per entrare in un mercato bisogna conoscerne dimensioni in termini di volumi
effettivi e potenziali.
< Domanda effettiva (può variare in base a sforzi delle imprese nel
soddisfare aspettative clienti) quantità di acqsuiti che attualemtne
proviene dal mkt, distinta poi in
- domanda primaria= considerati tutti i clienti del mkt
- domanda secondaria= vendite della singola impresa
Domanda potenziale (non cambia nel breve termine, ne può essere
influenzaa da attività imprese perché dipende da condizioni che non sono sotto
il loro controllo) quantità massima teorica di vendite di una certa categoria di
prodotto effettuabile in un mkt dato il numero di clienti potenziali e le
caratteristiche del cosnumo. La retta della domanda potenziale (grafico libro)
rimane costante all’aumentare degli sforzi delle imprese
Misurare domanda effettiva e potenziale
La misurazione della domanda effettiva è data essenzialmente dall’insieme
delle vendite a volumi di tutti i concorrenti attivi sul mkt. La misurazione della
domanda potenziale è più complessa e richiede di formulare assunti in grado di
rispecchiare realtà con principio di plausibilità.
Misura del mkt potenziale in prodotto a utilità semplice (con un solo
impiego, dentifricio)
POmkt= Nt * pt * Ot * DPt
Nt= numero soggettivi della popolazione di riferiemnto
Pt= percentuale di soggettivi che non hanno impedimenti oggettivi all’utilizzo
del prodotto
Ot= numero massimo di occasioni d’uso del prodotto nell’unità di tempo
considerata
DPt= quantità massima di prodotto utilizzabile per ogni occasione di utilizzo
Misura del mkt potenziale in prodotto a utilità ripetuta
POmkt= Nt * pt – Uusot + Usost
Uusot= unità di prodotto gia in uso al tempo t
Uusot= unità di prodtto la cui vita tecnica volge al termine e che devono essere
sostituite nell’unità di tempo considerata
IL GAP DI POTENZIALE
Il gap di potenziale di domanda primaria è la differenza fra domanda effettiva e
potenziale. Misura quanto può cresscere la domanda in un certo mercato. Se è
alto, segna alta prospettiva di crescita della domanda, molti potenziali clienti
non hanno ancora acquistato ma sono interessati. Se si ha un basso gap si
associa ad un’alta pressione competitiva.
Quando il gap è alto, c’è alto potenziale di crescita, non si lavora per sottrarsi
clienti, ma è un gioco a somma positiva, tutti crescono; se gap basso, devo
sottrarre clienti “io vinco, tu perdi”
Se potenziale > effettiva, se ho 2 aziende in lotta, l’azienda più indietro può
cercare nuovi clienti (soluzione più economica) o sottrarli all’azienda più forte
(più onerosa)
Se capacità satura, unica opzione è sottrarre ad azienda e resistere alla sua
reazione
LE COMPONENTI DEL GAP POTENZIALE; può nascere da queste componenti
- numero di utilizzatori al di sotto del massimo gap di non utilizzatori (si
può stimolare facendo provare il prodotto)
- numero di occasioni di consumo inferiore rispeto a normali gap di
utilizzatori (spingerli ad utilizzarlo in più occasioni rispetto a quanto fanno
ad oggi)
- dose di utilizzo inferiore all’ottimale gap di utilizzo leggero (Educarli ad
utilizzare dose ottimale di prodotto)
LA DECISIONE DI DIFFERENZIAZIONE
Quando, in presenza di clienti con differenti strutture di preferenza all’interno
della stessa combinazione pro