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4. EPITELIO DI TRANSIZIONE O POLIMORFO
Il numero degli strati e la loro forma varia a seconda dello stato funzionale dell’organo. Lo troviamo nella vescica e nelle vie urinarie.
5. EPITELIO PSEUDOSTRATIFICATO
Tutte le cellule poggiano sulla membrana basale, ma non tutte arrivano a contatto con il lume in quanto hanno diversa altezza, quindi i nuclei
vengono sfalsati e sembra costituito da più strati. Presenta delle ciglia. Lo troviamo: nelle strutture dell’apparato genitale maschile e nella
trachea, nei bronchi, ecc.
Nel dettaglio gli Epiteli ghiandolari produzione e secrezione
L’epitelio ghiandolare è composto da cellule deputate alla di sostanze e fluidi corporei; una o più di queste cellule
costituisco una ghiandola. La secrezione bisogna ricordare che è un processo attivo, e richiede quindi un consumo di energia.
Le Ghiandole si dividono in :
1. ESOCRINE
Agiscono localmente; riversano il loro secreto all’esterno del corpo o in cavità che comunicano con l’esterno, poiché sono provviste di dotti
escretori.
2. ENDOCRINE
Sono prive di dotti escretori e riversano il loro secreto (ormoni) nel sangue; gli ormoni agiscono su organi bersaglio che possono trovarsi
anche ad una certa distanza dalla ghiandola.
Vediamo nel dettaglio le ghiandole esocrine
Classificazione delle ghiandole esocrine:
A. numero di cellule
In base al che costituiscono la ghiandola:
- UNICELLULARI > l’unico esempio è la cellula mucipara, che produce muco.
- PLURICELLULARI >Si distinguono al loro volta in intraparietali ed extraparietali in base allo sviluppo delle ghiandole.
Se durante lo sviluppo rimangono nella parete del viscere nel quale riversano il loro secreto, si parla di ghiandole intraparietali; se
.
si sviluppano al di fuori del viscere, al quale sono collegate mediante un dotto escretore, si parla di ghiandole extraparietali
B. alla forma dell’adenomero:
In base
- TUBOLARI > hanno forma allungata o rotondeggiante, con lume interno visibile circondato da cellule di forma perlopiù cubica o
cilindrica (es.. ghiandole gastriche o intestinali).
- ACINOSE > hanno forma sferica, lume molto piccolo e normalmente non percepibile al microscopio, circondato da cellule a forma
piramidale.
- ALVEOLARI > hanno forma sferica con ampio lume centrale delimitato da cellule di forma cubica (es la ghiandola mammaria).
C. di dotti:
In base al tipo
- SEMPLICI > un solo adenomero ed un singolo dotto.
- RAMIFICATE > unico dotto che fa capo a più adenomeri.
- COMPOSTE > più adenomeri e più dotti escretori.
D. modalità di secrezione:
In base alla
- MEROCRINE > quando il secreto, privo di frammenti di membrana e citoplasma, è rilasciato mediante esocitosi (es sudoripari,
salivari e pancreas)
- APOCRINE > quando la parte apicale del citoplasma viene rilasciata insieme alle vescicole di secrezione (es ghiandola
mammaria in allattamento)
- OLOCRINE > quando le cellule secernenti maturano e muoiono, diventando esse stesse il prodotto di secrezione (es ghiandole
sebacee); le cellule perdute vengono rimpiazzate grazie alle mitosi delle cellule staminali rimaste a contatto con la membrana
basale.
E. tipo di secreto:
In base al
- SIEROSE > se elaborano un secreto acquoso, fluido, ricco di enzimi (es ghiandole gastriche, pancreas)
- MUCOSE > se elaborano un secreto denso, ricco di glicoproteine che, idratandosi, costituisce il muco (es ghiandole salivari minori)
- MISTE > se producono siero e muco (es ghiandole sottolinguale e mandibolare)
A questi tipi di secreto (perlopiù di natura proteica) ne vanno aggiunti altri:
- SEBO > prodotto da ghiandole sebacee
- SUDORE > prodotto da ghiandole sudoripare
- LACRIME > prodotte da ghiandole lacrimali
Vediamo nel dettaglio le ghiandole endocrine
A differenza delle ghiandole esocrine, non hanno azione locale, ma sistemica; questo è dovuto alla liberazione di un prodotto di secrezione
(ormone) in grado di raggiungere attraverso il circolo sanguigno i diversi distretti anatomici irrorati. cellule bersaglio,
Il prodotto ormonale, pur entrando a contatto con vari tipi di cellule, esplicherà la sua azione solo sulle dotate cioè di recettori
specifici per quel determinato ormone. L’azione ormonale durerà fino a che l’ormone sarà in circolo, prima di essere inattivato o eliminato ad opera
del fegato o del rene.
Fino a poco tempo fa si riteneva che gli ormoni fossero prodotti esclusivamente dalle ghiandole endocrine; oggi sappiamo che vengono prodotti
anche da singo9le cellule o gruppi di cellule, come i neuroni, alcune cellule del sistema immunitario o di altra tipologia.
Oltre agli ormoni circolanti, esistono i cd ormoni tessutali, che hanno un raggio di azione più limitato, esercitando il loro effetto sulla cellula che li ha
prodotti o sulle cellule vicine all’elemento secernente.
Classificazione ghiandole endocrine:
A. numero di elementi secernenti:
In base al
- UNICELLULARI
- PLURICELLULARI > sono dei veri e propri organi facenti parte del sistema endocrino (comprendono ipofisi e epifisi, all’interno della scatola
cranica; tiroide nel collo; surrene e pancreas nella cavità addominale; le ovaie, i testicoli e la placenta)
B. struttura:
(Le ghiandole pluricellulari possono essere suddivise) in base alla
- A NIDI E CORDONI > i nidi sono aggregati cellulari a forma circolare e sono circondati da una ricca rete capillare; i cordoni sono
costituiti da file di cellule endocrine intervallate a capillari sottili e dilatati, chiamati sinusoidi.
- A FOLLICOLI > le cellule costituiscono la parete di strutture rotondeggianti, chiamate follicoli, contenenti una cavità all’interno della
quale si riversa e accumula il prodotto di secrezione. Quando arriva il segnale di rilascio, l’ormone viene riassorbito dalle cellule
follicolari e liberato nel liquido interstiziale per poi passare nel torrente circolatorio.
- A ISOLOTTI > le cellule secernenti ormoni si dispongono in cordoni raggruppati in strutture circolari.
- INTERSTIZIALI > sono rappresentate dalle gonadi maschili e femminili.
C. caratteristiche chimiche
In base alle degli ormoni prodotti:
- SECREZIONE STEROIDEA > il sistema endocrino è costituito da più di una dozzina di ghiandole, secernenti più di 50 ormoni. Le
uniche ghiandole secernenti ormoni steroidei sono il surrene e le gonadi.
- SECREZIONE NON STEREOIDEA > tutte le altre ghiandole secernono ormoni non steroidei.
D. meccanismi d’azione
In base ai
IL TESSUTO CONNETTIVO
2.
Da cosa è costituito?
Il tessuto connettivo è costituito da piccole cellule e poco numerose separate da abbondante matrice extracellulare che le cellule stesse
sintetizzano e secernono.
È ricco di vasi e di nervi attraverso cui avviene lo scambio di nutrienti tra i diversi tessuti e il sistema circolatorio.
Occupa una posizione profonda e la sua capacità di crescita e rigenerazione è minore rispetto a quella degli epiteli.
Esso collega l’epitelio al resto del corpo!
Quali sono le sue funzioni?
Le principali funzioni sono:
• Collegamento tra tessuti
• Demarcazione e separazione
• Sostegno isolamenti/ammortizzamento
• Trasporto/ trofismo
• Difesa /protezione
• Riparazione
Come vengono classificati i tessuti connettivi?
funzione
In base alla i tessuti connettivi possono essere classificati in:
1. PROPRIAMENTE DETTI
2. DI SOSTEGNO
3. CON FUNZIONE TROFICA
Cosa hanno in comune ?
Il tessuto connettivo è costituito da 3 elementi fondamentali:
1. Cellule = si distinguono in:
- Fisse = sono cellule stabili, a lunga vita e poco mobili; si sviluppano e rimangono nel connettivo, dove svolgono le loro
specifiche funzioni. Queste cellule sono:
I FIBROBLASTI > sono cellule che provvedono alla sintesi e al ricambio della matrice extracellulare, nonché ai processi di
riparazione tissutale e cicatriziale dei connettivi propriamente detti. Possono essere in stato di attività (fibroblasti) o in stato di
quiescenza (fibrocita); i fibroblasti si riconoscono dal nucleo voluminoso e ovoidale, mentre i fibrociti hanno un nucleo piccolo.
GLI ADIPOCITI > o cellule adipose; sono cellule che sintetizzano ed accumulano trigliceridi (grasso neutro). Si pensa che gli
adipociti abbiano origine dai fibroblasti.
I MASTOCITI > originati dal midollo osseo, sono cellule “sentinella” che sono localizzate in posizioni strategiche in prossimità
dei vasi sanguigni, liberando il contenuto dei loro granuli basofili quando vengono a contatto con sostanze estranee.
I MACROFAGI > derivano dai monociti circolanti nel sangue, che a loro volta derivano dal midollo osseo; svolgono funzioni
fagocitarie verso corpi estranei, batteri o globuli rossi invecchiati.
- Mobili = hanno vita breve; originano molto spesso nel midollo osseo, passano nel torrente circolatorio e, a seguito di stimoli o
in risposta a infezione o danni tissutali, migrano nel connettivo, dove svolgono specifiche funzioni.
Queste cellule sono: globuli bianchi e i macrofagi liberi.
2. Fibre = sono strutture proteiche extracellulari che conferiscono alla matrice extracellulare resistenza ed elasticità. Tre tipi di fibre sono
presenti nel tessuto connettivo:
- Collagene > sono costituite da singole unità chiamate fibrille unite in un fascio che forma la fibra; sono disposte
parallelamente; sono fibre poco estensibili e non elastiche. Compongono i legamenti e i tendini.
Esistono diversi tipi di collagene:
TIPO I più comune e forma fibre abbastanza spesse (dentina e cemento)
TIPO II forma fibre più sottili ed è quasi esclusivo della cartilagine ialina ed elastica (cartilagine)
TIPO III forma fibre reticolari (fegato, milza, pelle, polmoni)
TIPO IV forma lamine reticolari che costituiscono la membrana basale (lamina basale)
TIPO V forma fibrille molto sottili associate al collagene di tipo I (tendine, derma, placenta, osso)
TIPO VII forma fibrille di ancoraggio fra membrana basale e le fibre sottostanti di collagene I e III (giunzioni del derma e
epidermide)
- Reticolari > sono fibre collagene (tipo III) molto corte, sottili e ramificate; la disposizione delle fibrille non è parallela come
nelle collagene, ma a plesso. Quindi le fibre reticolari non formano fasci, ma costituiscono trame e reti sottili. Sono abbondanti
nella milza.
- Elastiche > sono fibre molto sottili e molto resistenti; sono costituite da una componente amorfa, elastina, che conferisce
elasticità; e da una componente microfibrillare, fibrillina, che conferisce stabilità (elastina e fibrillina sono 2 proteine). Sono
abbondanti nelle arterie, nei legamenti, nei tendini, nelle corde vocali e nelle vie aeree.
3. Sostanza Fondamentale = è un materiale amorfo, gelatinoso e non visibile a causa dell’elevato contenuto d’acqua; essa occupa gli
spazi tra le cellule e le