COMPLEMENTO
proteine,
Un sistema di componente del plasma, che si attua nei processi
difensivi come la fagocitosi, o processi immunologici.
Sintetizzati da epatociti, macrofagi, cellule epiteliali intestinali
Funzioni: lisi
Associate ad anticorpi possono produrre
fagocitosi
Sono attivanti della
IMMUNITA' ADATTATIVA o SPECIFICA
Linfociti T e B
Dove? Organi Linfoidi Secondari (Linfonodi, Milza, MALT).
I recettori per l'antigene presenti sui linfociti T e B (rispettivamente TCF e BCR)
"processo di riarrangiamento"
sono molecole che subiscono un Ag-indipendente
per recettori TCR e BCR con specificità nei confronti dei vari antigeni.
"memoria
La risposta adattativa (NO risposta innata) è caratterizzata da
immunologica"
linfociti T e B sono in grado di riconoscere l'antigene in modo specifico e
di ricordarsi di esso in un successivo incontro per essere più efficienti
MASTOCITI
sentinella
Cellule – in posizione strategica (vasi, terminazioni nervose, tra epitelio
e connettivo)
Piene di granuli a contenuto ACIDO (basofili) che producono:
Istamina, vasodilatatrice, aumenta la permeabilità dei vasi per l’uscita
delle cellule immunitaria
Eparina, anticoagulante
Citochine, glicoproteine solubili che modulano l’attività delle cellule
immunitarie
Chemochine, glicoproteine solubili che attraggono specifiche cellule
immunitarie
MONOCITI
I monociti diventano MACROFAGI e CELLULE DENDRITICHE, caratteristiche:
aumento volumetrico, nucleo ovale ed ampio, citoplasma più abbondante,
abbondanti lisosomi
fagocitano degradano,
Tutti e due e i loro lisosomi rilasciando citochine e
chemochine
Dopo la fagocitosi si trasformano in CELLULE PRESENTANTI L’ANTIGENE (APC),
poichè il patogeno fagocitato e digerito viene esposto in membrana per farlo
riconoscere dai linfociti
SANGUE mesenchimale;
Tessuto connettivo trofico di origine particolarmente differenziato
in diverse strutture.
Costituito da
55% da PLASMA
45% da ELEMENTI FIGURATI
Tale rapporto è detto EMATOCRITO e valuta, in condizioni normali, la massa
circolante di eritrociti. Nell’adulto, il SANGUE è pari a 1/12 del peso corporeo
(circa 5-6 litri). Il pH del sangue è di circa 7,3
PLASMA
SOSTANZE ORGANICHE
GLUCIDI: glucosio
LIPIDI: colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi, acidi grassi. Associate alle
proteine per solubilità
PROTEINE:
Albumina
Fibrinogeno, proteine della COAGULAZIONE
Lipoproteine
immunitaria,
Proteine del COMPLEMENTO, risposta circondano i patogeni
per renderli più visibili dalle cellule del sistema immunitario
alfa beta, gamma,
Globuline —> e prodotte dal fegato e
immunoglobuline (anticorpi) prodotte dalle plasmacellule
SOSTANZE INORGANICHE
AZOTEMIA: frazione di azoto residuo in urea, acido urico, creatina e
creatinina
SALI MINERALI: in forma ionica. Gli ioni sono Cl-, K+, Na+, Ca++ ecc.
Il contenuto di elettroliti del plasma determina la pressione OSMOTICA
ELEMENTI FIGURATI
ERITROCITI – GLOBULI ROSSI macrofagi
Nascono nel midollo osseo, eliminati nella milza dai —> riconoscono
sulla membrana dei globuli vecchi la presenza del MANNOSIO
Struttura: NO nucleo, NO organelli, superficie per ospitare le molecole di
EMOGLOBINA proteica non proteica
divisa in 2 parti: (GLOBINA), (-EME)
con CO2, carbossiemoglobina, con O2, ossiemoglobina
anemia falciforme
Malattie legate all’Hb: (HB mutata con minore
talassemia
solubilità, deformazione globuli rossi), (Hb fetale, maggiore
affine all’O2, che rimane nell’adulto)
A seconda della presenza di antigeni sulla membrana (A,B,0, Rh) possiamo
determinare il gruppo sanguigno. Avendo ambiente interno uguale a quello del
emolisi
plasma, in soluzione IPERTONICA – raggrinzimento, IPOTONICA -
PIASTRINE
Frammenti di citoplasma di MEGARIOCITI, contengono un sistema di microtubuli,
filamenti e granuli.
Struttura: NO nucleo, SI organelli
Per COAGULAZIONE sangue —> meccanismo EMOSTASI
1. Parete lesa
Aggregazione
2. piastrine sul punto danneggiato + serotonina —> TAPPO
EMOSATICO primario
3. Raggiungono FATTORI di COAGULAZIONE
4. Trasformazione fibrinogeno in FIBRINA che forma una rete sopra il tappo
5. Rilascio fattori TISSUTALI —> TAPPO EMOSTATICO secondario
lisi
6. Retrazione e del coagulo (fibrinolisi)
LEUCOCITI – GLOBULI BIANCHI
Uniche cellule del sangue con NUCLEO. In base a forma del nucleo e presenza di
granuli distinguiamo:
a) GRANULOCITI o POLIMORFONUCLEATI
b) AGRANULOCITI o MONONUCLEATI
FORMULA LEUCOCITARIA:
% di ogni tipo di leucocita in rapporto al numero totale dei leucociti
GRANULOCITI NEUTROFILI 50-70%
GRANULOCITI EOSINOFILI 2-4%
GRANULOCITI BASOFILI 0,5-1%
MONOCITI 3-8%
LINFOCITI 20-40%
Funzione: difendere l’organismo dall’attacco dei patogeni tramite immunità
innata e adattativa
Granulociti Polimorfonucleati (PMN)
Hanno tanti granuli nel citoplasma (granulociti)
Nucleo formato da tanti lobi (polimorfonucleati)
Funzione: fagocitosi microrganismi o complessi molecolari estranei (neutrofili),
secrezione particolari sostanze (basofili, eosinofili)
NEUTROFILI
Granuli contenuto NEUTRO, poco visibile per colorazione
Nucleo con almeno 3 LOBI
Funzione di difesa per FAGOCITOSI —> poi morte per APOPTOSI
Se aumenta la % probabile INFEZIONE BATTERICA
EOSINOFILI
Granuli contenuto BASICO, molto visibili con colorazione
Nuclei con 2 LOBI reazioni allergiche
Intervengono nelle
Se aumenta la % —> PARASSITOSI
Hanno recettori per le IgG e IgE
BASOFILI
Granuli ACIDI
Stessa funzione dei MASTOCITI (istamina, eparina, citochina, chemochina…)
REAZIONI ALLERGICHE
Particolari antigeni —> ALLERGENI, sono in grado di scatenare reazioni anche
gravi – ALLERGICHE immunoglobuline
Durante queste reazioni i linfociti B rilasciano particolari dette
IgE (di classe E)
Le immunoglobuline possono essere di membrana (recettori) o solubili (anticorpi),
ponti solfuro.
e sono formate da due catene (H e L) legate da Esistono 5 classi:
all’inizio
IgM, di membrana, rilasciano anticorpi M (forma pentamerica)
dell’infezione
IgG, rilasciate dopo la parte iniziale dell’infezione (contro i virus)
IgE, rilasciate a causa di ALLERGENI vanno a legarsi a basofili e mastociti
membrana
IgD, immunoglobuline di (non rilasciate)
IgA, presenti nei secreti di lacrime e latte materno
Meccanismo:
1. Linfocita B riconosce l’allergene grazie al recettore specifico BCR
(immunoglobuline di membrana, a forma di Y) e inizia la proliferazione
cellulare (clonale)
2. La proliferazione cellulare può produrre due tipi di cellule
Cellule effettrici, che combatteranno l’antigene
Cellule memoria, che non agiranno in questa fase
3. Sulla membrana delle cellule effettrici dei linfociti B, dette PLASMACELLULE,
recettori
si trovano i (immunoglobuline solubili) chiamati anche ANTICORPI
(Ab) che al momento dell’attivazione vengono rilasciate
4. Queste immunoglobuline vanno a legarsi al recettore specifico di classe FC
(FCe receptors per le IgE) per la coda dell’anticorpo, porzione FC, presente
mastociti basofili
sulla membrana di e
5. I mastociti e I basofili si attivano e il contenuto dei loro granuli viene
rilasciato in circolo:
istamina ed eparina, vasodilatazione locale, contrazione muscolatura fino
shock anafilattico
a
Agranulociti Mononucleati (AMN)
Non presentano granuli nè lobi nel nucleo. Comprendono:
macrofagi
MONOCITI, migrano nei tessuti trasformandosi in o cellule
dendritiche
LINFOCITI, più piccoli con nucleo tondo sono di tipo T, B e NK
CELLULE NK
Le cellule Natural-Killer sono caratterizzate da un alta attività citotossica
(riconoscono cellule tumorali o infettate da virus in poche ore) senza bisogno di
espansione clonale e differenziamento.
Esprimono sulla loro superficie recettori di tipo inibitorio: iKIR, NKG2A ma anche
attivatorio: NCR
I recettori inibitori riconoscono le molecole del sistema MAGGIORE di
ISTOCOMPATIBILITA’
Molecole di HLA
Quelle di classe I espresse da quasi tutte le cellule umane nucleate ma
NON in cellule tumorali o infettate da virus inibitori,
In presenza di cellule tumorali o virus, i recettori non
riconoscendo il ligando non possono funzionare, attivando l’attività delle
cellule peptidi
Quelle di classe II associano fagocitati derivati dall’esterno
macrofagi dendritiche
Presenti solo in e (APC)
Cooperano insieme a linfociti B e T
Le cellule T hanno bisogno di peptidi NON-SELF per attivare la loro attività
T CITOTOSSICI per cellule tumorali e infettate da virus (riconoscono
HLA-I)
T HELPER attivano macrofagi e dendritiche (riconoscono HLA-II)
!!!
Per sfuggire agli NK, una cellula tumorale mantiene il peptide di self HLA-I
recettore
Intervengono le cellule T che utilizzando il per cellule tossiche
TCR, riconoscono sia l’HLA-I sia il PEPTIDE (self)
Se il peptide proviene da una cellula sana non uccidono
(non-
Se il peptide proviene da una cellula infettata e quindi è modificata
self) uccidono
Sì è scoperto che formano una memoria rispetto a determinati patogeni
Herpes)
(soprattutto virus
RIGETTO TRAPIANTO: le cellule NK non riconoscono cellule HLA I self
provenienti da un altro individuo, poichè le molecole di classe HLA sono
diverse in ognuno
IMMUNOTERAPIA, nuovo approccio anti-cancro grazie al potenziamento del
monoclonali
sistema immunitario e l’utilizzo di anticorpi che interrompono
le interazioni tra inibitori e ligandi permettendo il riattivamento delle cellule
del SI contro il tumore
LINFA
Liquido alcalino, trasparente, di colorito giallognolo che circola nei vasi linfatici e
si forma per il drenaggio del liquido presente negli spazi interstiziali di organi e
tessuti nei capillari linfatici.
L’entrata del liquido è regolata da gradienti di pressione oncotica e osmotica.
Lungo il decorso dei collettori linfatici sono intercalate le stazioni linfonodali.
La linfa, nel suo passaggio attraverso i linfonodi, subisce un processo di
filtrazione.
Porzione liquida = sali, colesterolo, lecitina, piccole % di CO2 e O2 disciolte,
composti organici
Porzione corpuscolata = linfociti
EMOPOIESI
Gli elementi figurati del sangue hanno una durata di vita limitata, quindi è
ne
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