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OLOCILO DIOICO:
Dall'uovo durevole, ottenuto per anfigonia, nasce una femmina, detta fondatrice. Dalla
fondatrice derivano due o tre generazioni di virginopare, dette fondatrigenie, sempre
associate all'ospite primario. Le fondatrigenie sono fondamentalmente attere, tuttavia in
queste generazioni compaiono anche individui alati. Le alate sono virginopare migranti e si
spostano sulle specie vegetali che fungono da ospiti secondari. Sull'ospite secondario si
sussegue un numero indeterminato di generazioni di virginogenie, dette esuli, dalle quali
nascono altre virginopare sia attere sia alate. Queste ultime sono responsabili della
propagazione su altri ospiti secondari appartenenti o meno alla stessa specie dell'ospite
da cui provengono. In prossimità dell'autunno compaiono le sessupare, la generazione
partenogenetica di transizione dalla quale deriveranno gli anfigonici. In genere le
sessupare sono di due tipi: le ginopare sono alate e migrano sull'ospite primario, sul quale
si riproducono generando le femmine anfigoniche; le andropare sono invece attere e
generano sull'ospite secondario i maschi alati che a loro volta migrano sull'ospite primario
per la riproduzione. In definitiva questa apparente complicazione comportamentale delle
sessupare ha uno scopo biologico fondamentale derivato da un'esigenza adattativa:
l'ospite secondario è in genere una pianta erbacea che andrà incontro al disseccamento al
termine del suo ciclo; i meccanismi differenziali di migrazione hanno lo scopo di far
avvenire la riproduzione anfigonica sull'ospite primario, l'unico in grado di permettere lo
svernamento e la sopravvivenza della specie. Indipendentemente da come si sono
generati, pertanto, gli anfigonici si accoppiano sull'ospite primario e le femmine depongono
l'uovo durevole in punti in grado di proteggerlo dalle avversità climatiche e dai predatori.
FONDATRICE
Nasce dall’uovo è attera e virginopara (madre di femmine partenogenetiche) ovipara o
vivipara
FONDATRIGENIE
Stirpe della fondatrice sull’ospite primario figlie e madri di femmine partenogenetiche
attere o alate
VIRGINOGENIE
Discendenti dalle fondatrigenie alate migranti, nascono sull’ospite secondario
SESSUPARE
Derivano dalle virginogenie e producono gli anfigonici
TIPOLOGIE DI INSETTI
FITOMIZI (che si nutrono di linfa)
Mindarus Abietinus: fa parte degli Emitteri, afide e monofago sull’Abies Alba. Sverna
l’uovo su aghi o rametti; la fondatrice punge gli aghi vecchi e le gemme e alla schiusura di
queste origina circa 70 femmine sessupare. Sui germogli in accrescimento si nutrono le
sessupare (coperte da lanuggine biancastra). I sintomi comportano un ripiegamento dei
giovani aghi e la presenza di sostanze cerose sugli stessi. I danni di carattere puramente
estetico riguardano soprattutto l’ambito vivaistico.
Phyllaphis Fagi: fa parte degli Emitteri, afide verdastro di 2mm, ricoperto di secrezioni
cerose monofago sul genere Fagus diffuso in Europa, Asia e Nord America. Sulla pagina
inferiore foglie e sui germogli sono riscontrabili batuffoli cerosi di colore chiaro. I sintomi
mostrano un accartocciamento e imbrunimento delle foglie, abbondante melata, batuffoli
cerosi. I danni riguardano disseccamento delle foglie, scottature…incontrollabile in
foresta, in vivaio può essere eliminato usando soluzioni saponose.
Cinara Cupressi: Afide che nei nostri ambienti si riproduce verginalmente, in Toscana fino
a 10-11generazioni l’anno. Produce sia forme attere che alate ogni femmina può partorire
fino a 50 individui. I fattori abiotici che ne inibiscono lo sviluppo sono: basse temperature,
pioggia, vento forte. Le femmine svernano nelle screpolature della corteccia o nel terreno
in corrispondenza di colletto e radici, riprendono l’attività in marzo/aprile formando
manicotti di individui sui rametti più interni e ombrosi. I sintomi sono: arrossamenti di
parte o di tutta la chioma dovuti a necrosi dei vasi conduttori, disseccamenti e fumaggini. I
danni: indebolimento e morte delle piante più giovani o sensibili, disseccamento
reversibile nelle altre.
Matsucoccus Feytaudi: Emittero monofago su Pinus Pinaster (marittimo) introdotto negli
anni ’70 in Italia a causa del commercio del legname. La femmina depone fino a 300 uova.
Dalla metà di aprile a quella di maggio, dalle uova si sviluppano le larve. Tra la metà di
settembre e quella di ottobre, le larve (neanidi) della linea femminile danno origine a forme
lunghe fino a 2,2 mm, tozze, e statiche; quelli della linea maschile danno individui più
stretti e allungati. 1 generazione all’anno. I sintomi comprendono: colature di resina,
necrosi in corrispondenza delle punture, arrossamento della chioma, caduta degli aghi a
partire dal basso. I danni: introduzione di sostanze tossiche nella linfa, morte della pianta
entro 2-3 anni. Nelle popolazioni di pino marittimo in cui è presente il Matsucoccus
feytaudi le piante morte in piedi, infestate o comunque sofferenti devono essere eliminate
con l'effettuazione di un taglio fitosanitario.
Dioryctria sylvestrella: Lepidottero che provoca sintomi e danni simili al Matsucoccus,
attacca il Genere Pinus in generale.
Leptoglossus Occidentalis: Conosciuto come “cimice dei Pini” è un insetto fitofago.
Adulti e neanidi si alimentano su aghi, organi fiorali, semi e coni. I danni riguardano
soprattutto la produzione del pinolo, che risulta secco, deformato e avvizzito.
DEFOGLIATORI (che si nutrono di foglie)
I danni che questi insetti possono produrre, consistono in vistose e consistenti
defogliazioni fino a completa scheletrizzazione del fogliame, con debilitazione delle piante
in modo grave soprattutto quando il fatto si verifica per più anni consecutivi. Qualche volta
la loro azione distruttiva può interessare altri organi, ma il danno prevalente resta sempre
quello a carico del fogliame. Lepidotteri, Ditteri e Imenotteri sono dannosi solo allo stadio
di larva, mentre Coleotteri e Ortotteri anche allo stadio adulto. I defogliatori però non
creano soltanto danni, la loro azione infatti consente di: trasformare la sostanza vegetale
in animale, rinnovare la lettiera, diversificare la componente vegetale del soprassuolo…In
base alla quantità di “organi verdi” sottratta, si possono avere danni più o meno ingenti: se
il prelievo è inferiore all’8% rientra nella normalità. Tra il 15-20% conseguenze limitate.
Maggiore del 20% riduzione dello sviluppo e della produzione legnosa. Maggiore del
40% danni notevoli. Esiste sempre un margine di recupero che però dipende da: specie
vegetale, età e stato fisiologico del soggetto, periodo in cui avviene l’attacco. I danni
riguardano sempre: riduzione dell’attività fotosintetica (che comporta: morte delle cellule
più attive quindi parti apicali e peli radicali, minore accrescimento longitudinale e radiale),
alterazione della termoregolazione della chioma (che comporta: scottature nel periodo
estivo per ridotto o mancato ombreggiamento in seguito alla sottrazione delle foglie),
perdita eccessiva di acqua (che comporta: eccessiva traspirazione e ridotto
assorbimento). Senza contare che tutto ciò favorisce la colonizzazzione di altri insetti
xiofagi, ecc…
I defogliatori si dividono in:
Precoci attaccano gemme e foglie giovani causando fioritura irregolare,
o ridotta fruttificazione, ridotto accrescimento legnoso e dei germogli.
Mediamente Precoci attaccano foglie giovani e mature causando ridotto
o accrescimento, avvizzimento, disseccamento dei germogli.
Tardivi attaccano le foglie mature causando soprattutto danni da gelo che
o si ripercuotono sulla fioritura, fruttificazione ed emissione di foglie dell’anno
seguente.
Tortrix Viridana: conosciuta come “falena verde della quercia”. La larva è lunga a
maturità 12-15mm e di colore grigio/verde pallido. Il capo è nero o castano e presenta
quattro tubercoli neri dorsali per segmento. L’adulto invece possiede un’apertura alare di
20-22 mm, è di colore verde chiaro e di forma trapezoidale. È una specie precoce che
attacca soprattutto querce caducifoglie e sempreverdi. Le uova hanno un diametro
inferiore al mm, vengono deposte a coppie sulla base della gemma e sono ricoperte da
detriti vegetali. La crisalide è di colore nerastro ed è lunga fino a 10 mm. È una specie
polifaga in quanto oltre alle Querce può attaccare Pioppi, Carpini e Aceri. I danni
comportano sostanzialmente la completa perdita del fogliame.
Lymantria Dispar: è un lepidottero diffuso praticamente in tutto il mondo (no Africa) che
attacca la maggior parte delle piante fruttifere, ornamentali e forestali. Negli adulti è
apprezzabile il dimorfismo sessuale: gli esemplari maschi hanno colorazione che va dal
grigio al castano con bande più scure sulle ali anteriori, possiedono un’apertura alare che
arriva a 50 mm e sono ottimi volatori. Le femmine hanno apertura alare che può arrivare
fino a 75 mm, non sono abili nel volo e le ali sono di colore biancastro. Tra le specie
forestali preferisce le Querce ma si adatta ad ogni specie. Il danno è provocato dagli stadi
larvali; esso sverna da uovo e compie una generazione annuale; gli adulti compaiono tra
luglio e agosto. L’ovatura è pluristratificata e porta alla nascita di circa 100/1200 individui:
più nascite nel periodo iniziale, meno nel periodo culmine. Le larve neonate sono di colore
nero con lunghe setole e divorano soprattutto la parte marginale delle foglie; le larve
mature sono invece di colore brunastro con 5 coppie di tubercoli blu e 6 di tubercoli rossi,
sono lunghe fino a 7 cm e divorano completamente le foglie. Fluttuazioni d'abbondanza
quasi cicliche: 2-3 anni di pullulazione (defogliazione totale delle piante) ogni 5-6, fino a
10-12 anni. Le infestazioni riducono in maniera drastica la produzione di massa legnosa e
l’accrescimento. I principali criteri di lotta contro la Lymantria Dispar sono basati
sull'utilizzo di prodotti a base di Bacillus Thuringiensis e vari prodotti biotecnologici.
L’esame delle ovature può essere un buon mezzo prevenzionale infatti la presenza di
600/800 uova per ovatura simboleggia la fase di crescita, mentre la presenza di 300/500
uova nella parte bassa del tronco indica la fase di retrogradazione. 5/7 ovatura per pianta
adulta comportano la completa defogliazione dell’individuo. È inserita tra le 100 specie più
invasive e dannose del mondo.
Thaumetopoea Pityocampa: è la “Processionaria del Pino”, un Lepidottero diffuso in
America ed Eurasia. Si tratta di un insetto altamente distruttivo per le pinete poiché le priva
di parte del fogliame, compromettendone cos&