Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 164
Appunti ematologia Pag. 1 Appunti ematologia Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 164.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti ematologia Pag. 41
1 su 164
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Forme dei monociti

Reniforme a forma di fagiolo, a forma di feto indentato, lobulato ripiegato a banda. Altri con forma nucleare di difficile definizione e che meritano solo l'aggettivo di "irregolare".

Rotondo/ovale: Monociti con questa forma nucleare che vengono definiti come "non strutturati".

I Monociti e la Perossidasi: Nel Monocita sono presenti 2 tipi di granuli:

  1. Un tipo è rappresentato dai Lisosomi primari contenenti Fosfatasi Acida, Arilsolfatasi e Perossidasi (analoghi ai granuli azurofili dei Neutrofili).
  2. Un altro tipo di granuli di cui non è noto il contenuto.

I monociti prodotti in condizioni di stimolazione midollare, ad esempio infezioni o recupero da soppressione midollare, mostrano un aumento del rapporto nucleo citoplasma, un pattern cromatinico più delicato, nucleoli e un aumentato numero di vacuoli. La basofilia citoplasmatica e i granuli azurofili possono essere aumentati. La somministrazione di G-CSF può produrre simili variazioni citologiche. Poiché i...

Monociti sono deifagociti, occasionalmente possono essere osservati con materiale ingerito come globuli rossi, piastrine o globuli bianchi) o microorganismi (come in questo caso di Leishmaniosi nel quale, in maniera fortuita, siamo riusciti a fotografare il parassita all'interno di un Monocita. Nel 2009 su Hematologica viene pubblicato questo lavoro di consensus sulla morfologia dei precursori dei Monociti. Se c'è stato bisogno di un consensus, significa che le difficoltà non sono poche. Alla fine ci hanno detto che dobbiamo essere in grado di distinguere Monoblasti e Monociti maturi e fino a qua non ci sono grossi problemi, ma soprattutto dobbiamo essere in grado di distinguere: - Promonociti (perché questi devono essere inseriti fra i Blasti, quando contiamo su striscio di sangue periferico o aspirato midollare) - Monociti Immaturi (che devono essere esclusi dal computo totale dei Blasti). Il Monoblasto, è un Blasto disolito grande, con margini citoplasmatici più

o menoregolari,Citoplasma da scarso adabbondante, debolmente basofiloe raramente con qualche granuloazurofilo,Nucleo rotondo/ovale, concromatina fine, dispersa enucleoli evidenti.Insomma, anche con le indecisioni che ho usato nelladescrizione (più o meno, di solito, ecc) si capisce che ilnostro compito è quello di dire che si tratta di un Blasto eper dire che è un Monoblasto dovremo utilizzare altretecniche (di cui non parliamo nel nostro corso).Ricordiamoci, però, che il Monoblasto è nella gran parte deicasi Perossidasi Negativo. PromonocitaIl ha unaforma da rotondeggiante aovale con margini più omeno regolari, ma a voltecon piccole estroflessioni cheli rendono irregolari,Il citoplasma ha unaintensità variabile dellabasofilia in rapporto alvariabile contenuto in granuli azurofili e può contenerevacuoli,Il nucleo è generalmente irregolare per forma con possibiliripiegamenti su sé stesso; ha una cromatina molto fine,delicata,

formattazione del testo. I linfociti sono cellule del sistema immunitario che svolgono un ruolo fondamentale nella difesa dell'organismo. I linfociti possono essere divisi in due principali sottotipi: linfociti B e linfociti T. I linfociti B sono responsabili della produzione di anticorpi, mentre i linfociti T svolgono un ruolo nella risposta immunitaria cellulare. Dal punto di vista morfologico, i linfociti sono cellule di piccole dimensioni, con un nucleo rotondo e un citoplasma scarsamente basofilo. La cromatina è generalmente dispersa e i nucleoli sono assenti o poco evidenti. Le alterazioni patologiche dei linfociti possono includere cambiamenti nella forma, nella dimensione o nella distribuzione dei granuli nel citoplasma. Queste alterazioni possono essere indicative di malattie come leucemia, linfoma o infezioni virali. In conclusione, la morfologia dei linfociti può fornire importanti informazioni diagnostiche, ma richiede una valutazione attenta e approfondita da parte di un esperto.

morfologia del sangue periferico. Non è un caso che la citofluorimetria è diventata indispensabile nella diagnostica delle Malattie Linfoproliferative. Mi ricordo che Gina Zini mi diceva qualche anno fa che, quando era andata da Catowsky (una eminenza delle malattie linforpoliferative) aveva visto che non si sedeva al microscopio se non avevano già fatto la tipizzazione.

Piccoli Linfociti: I linfociti del sangue periferico hanno un diametro variabile da 10 a 16 µm (1-1½ volta i globuli rossi). I linfociti più piccoli, che predominano, generalmente hanno forma rotondeggiante, margini più o meno regolari, scarso citoplasma basofilo che si colora in blu pallido. Il nucleo è rotondo o lievemente indentato con cromatina addensata. I linfociti maturi hanno un nucleolo ma, a causa della condensazione della cromatina, esso non è generalmente visibile nei piccoli linfociti.

Grandi Linfociti: I Grandi Linfociti, che generalmente costituiscono il 10% dei linfociti.

circolanti hanno generalmente un citoplasma più abbondante e, quindi, riduzione del rapporto N/C. Generalmente il citoplasma può circondare completamente il nucleo. Il nucleo ha cromatina simile a quella dei piccoli linfociti o meno addensata. A volte è possibile distinguere un nucleolo.

Linfociti Granulati: Una piccola percentuale di linfociti possono contenere un piccolo numero di granuli azurofili contenenti enzimi lisosomiali. In alcuni soggetti la percentuale di questi linfociti può raggiungere il 10-15%.

Grandi Linfociti Granulati (LGL): Hanno dimensioni maggiori con abbondante citoplasma e hanno una dozzina di granuli azurofili, di colore rosso vivo, alquanto prominenti sul citoplasma debolmente basofilo (pallido). Queste cellule sono state chiamate "Large Granular Lymphocytes".

Sulla scorta delle caratteristiche della popolazione dei linfociti normali e della negatività per la perossidasi di queste cellule, le possibilità diagnostiche fornite dal

Le nostre analisi sono limitate a:

  • % e # dei Linfociti;
  • % e # delle LUC
  • Altezza del cluster delle LUC
  • Morfologia strumentale del dot-plot della densità
  • lobularità
  • Pseudobasofilia
  • Linfociti plasmocitoidi

Cominciamo con i linfociti plasmocitoidi che hanno dimensioni maggiori dei piccoli linfociti, con una quantità maggiore di citoplasma e intensa basofilia (colore blu mare). Non è presente l'area chiara del Golgi. Il nucleo può essere lievemente eccentrico, con cromatina azzollata. Hanno, insomma, una morfologia intermedia tra il piccolo linfocita e la plasmacellula.

Cellule di Mott: Molto più raramente possono essere ritrovate le cosiddette Cellule di Mott. Sono plasmacellule con strutture vescicolari che derivano dal reticolo endoplasmatico rugoso e piene di immunoglobuline. Queste cellule possono essere ritrovate sia in condizioni reattive che in neoplasie plasmacellulari.

PIASTRINE: Sono frammenti cellulari anucleati.

derivate dai Megacariociti di forma rotonda o ovale negli strisci effettuati da provette con EDTA. Tipicamente, sono costituite da una parte centrale, o cromomero, che è formata da piccole granulazioni di colore rosso vivo, e da una parte periferica, o ialomero, composta da un citoplasma incolore o leggermente basofilo (e ho dovuto approfittare di questa grande piastrina per questa descrizione morfologica). La conta delle piastrine nei soggetti sani è di 150.000-400.000/mmc; Le piastrine normali misurano 1,5-3 µm di diametro. La durata di vita è di 10 giorni. Barbara Bain che ci dice che per macrotrombociti dobbiamo intendere piastrine più grandi di 3 µm, ma che per essere chiamate piastrine giganti devono raggiungere il diametro di un globulo rosso. Ancora, per Anisocitosi Piastrinica si deve intendere la presenza di piastrine di diverse dimensioni. Ovviamente, essendo le piastrine delle particelle granulate, possiamo parlare anche di una

“anisocromia”piastrinica (o forse dianisogranularità?).

Ormai già sapete che in questi casi èimportante saper riconoscere lepiastrine sia dai frammenti diGlobuli rossiSia dalla clasmatosi.

Correntemente, RBC e PLT sono contate in un singolocanale di misurazione ed uniti nella stessa procedura dipreparazione del campione. La differenziazione fra piastrinee RBC è fatta in rapporto a delle soglie, cioè gli impulsiinferiori ad una data soglia vengono contati come piastrine,impulsi superiori a questa soglia dimensionale vengonocontati come RBC.

Una versione modificata del metodo dello scatter della lucelaser a 2 angoli usato dai sistemi Technicon-Bayer è statosviluppato su ADVIA-120 per la misura dei parametripiastrinici.

Le PLT vengono distinte dai RBC sulla base del loro volumee del loro Indice di Rifrazione. L’Indice di rifrazione dellapiastrina è legato linearmente alla densità piastrinica, che èfunzione della

concentrazione totale dei componenti interni della piastrina e, quindi, indirettamente un Indice di attivazione della piastrina. Attenzione, non ci scordiamo che esiste un metodo indiretto di conta delle piastrine. Se conosciamo il numero dei globuli rossi, al microscopio possiamo contare i globuli rossi di un campo, contare le piastrine nello stesso campo e fare il rapporto. Contate i globuli rossi in ¼ del campo e moltiplicate x 4. Le piastrine che hanno distribuzione meno regolare, bisogna contarle tutte. Ovviamente, bisogna scegliere bene i campi. Perché è importante contare accuratamente le piastrine? A parte l'ovvio motivo che le misurazioni di laboratorio devono necessariamente essere accurate e precise. La valutazione clinica dei disordini quantitativi del sistema piastrine-megacariociti è a tutt'oggi basata: sul conteggio delle piastrine nel sangue periferico, sulla stima del numero e della morfologia dei megacariociti nel midollo osseo.valutazione dell'eventuale sequestro splenico. Inoltre in questi lavor
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
164 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/15 Malattie del sangue

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sono_scema_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ematologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Rocco Mariapina.