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LE AGGREGAZIONI DI AZIENDE 6

Economia e gestione 5º 24/11/2017

LE AGGREGAZIONI IN RETE

La rete permette all’azienda di crescere professionalmente pur potendo maniere invasate le sue

dimensioni fisiche. Questo succede perché l’azienda ricerca all’esterno, ossia verso altre aziende,

le capacità che le mancano per raggiungere un livello di competitività al pari con altre aziende più

gradi.

rete

La si può pensare come ciò che sta tra mercato e gerarchia aziendale

rete

La è: una trama di relazioni che connette entità diverse senza intaccare l’autonomia formale e

in assenza di un controllo gerarchico RETI

Reti di filiera: Reti orizzontali:

coinvolge aziende

aziende lungo una filiera (es. che collaborano alla

reti lineari) produzione di un medesimo

prodotto

Tipi di rete:

-a stella

-lineare

-ad albero

-a maglia

-relazioni parziali

Lo scopo delle relazioni tra aziende in rete è anche quello di potersi immettere sul mercato

collaborando con altre aziende e producendo quantità di prodotto sufficienti per il mercato, ma

avendo comunque un patrimonio iniziale che nn deve necessariamente essere troppo alto. Quindi

le aziende si metto insieme anche per formare un capitale molto più ampio.

Il contratto di rete: è una cornice di regole giuridiche in cui sono inserite le forme di

collaborazione e il suo pregio maggiore è la flessibilità che lo caratterizza, perché esso funge solo

da cornice ma i diretti interessati decidono le principali clausole del contratto.

I gruppi aziendali è complesso economico e produttivo costituito da più aziende e caratterizzato

da soggetti giuridici distinti (ogni azienda ha il suo soggetto giuridico) ma esiste un solo soggetto

economico comune a tutte le aziende. C’è quindi un unica testa che amministra e dirige il gruppo

aziendale ma più soggetti giuridici. È possibile che esita nei gruppi i aziende una gerarchia, ossia

società principale

che ci sia una società che controlla altre società. In questo caso la del gruppo,

holding capogruppo,

detta o possiede quote azionarie molto consistenti delle altre aziende e per

7

società subordinate/partecipate/

questo può amministrarle. Le altre società sono dette

controllate subholding.

o gruppi orizzontali

Esistono anche ossia nn ci sono entità che governano ed altre subordinate

Esempio di gruppo aziendale

gerarchico verticale

o (ossia

dove c’è un capogruppo e delle

subordinate LE AREE FUNZIONALI

Area funzionale: insieme di operazione di gestione ossia insieme di attività che vengono

compite x raggiungere gli obbiettivi che la società si è composta.

Le attività che l’azienda deve mettere in campo sono tra loro omogenee ossia uguali dal punto di

vista tecnico e delle conoscenze, questo perché esistono specifiche azioni connesse a specifiche

e univoche aree della società. Sono anche raggruppate all’interno delle aree funzionali tutte le

persone che hanno le stesse conoscenze tecniche

AMBIENTE AZIENDA

Aree funzionali Scelta degli

Supporto Controllo

caratteristiche obbiettivi

S ono l’area che più di È l’ultima operazione

-Organizzazione -Pianificazione

tutte le altre aziendale c(e si fa e

-Finanza strategica

contribuiscono allo serve a controllare che

sviluppo dell’azienda: tutto sia stato svolto

-R&D (ricerca e correttamente:

sviluppo) e

-Amministrazione

-MKT (marketing) controllo

-Produzione

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

La pianificazione strategica serve alla direzione per:

gli obiettivi di lungo termine della gestione aziendale

•definire le scelte strategiche

•formulare essenziali per raggiungere gli obiettivi

i piani d’azione

•costituire necessari per concretizzare le strategie 8

Il processo di pianificazione strategica è scomponibile in:

1. analisi della situazione di partenza e prevedibile evoluzione

2. determinazione degli obiettivi di fondo della gestione stakeholders

3. definizione delle regole di comportamento verso gli (sono le persone così

dette interessate all’andamento dell’azienda)

4. definizione dei business in cui operare

5. analisi del profilo competitivo di ciascun business

6. scelta della missione di ciascun business

7. definizione della strategia di portafoglio

pianificazione operativa

8. (cioè la fase in cui si concretizza il progetto d’impresa, cerca di

rendere concreto il disegno strategico attraverso la creazione di programmi e progetti, nei

quali l’attenzione è posta:

sulle risorse necessarie

• sulla fattibilità finanziaria

• sui tempi di esecuzione

• sugli organi deputati all’attuazione dei piani)

• Economia e gestione 6º 24/11/2017

R&D

La tabella mostra i tre diversi tipi di processi

produttivi affiancati alle tre tipologie di

prodotti, creando così nove una distinta

dall’altra. Analizziamone alcune:

1.1 si tratta di condizioni in cui il livello di

tecnologia disponibile dall’azienda è

particolarmente elevato. È quindi un caso

estremo in cui sia il prodotto e nuovo sia il

processo

3.3 si tratta invece di processi e prodotti già

esistenti e consolidati in cui la tecnologia a

disposizione dell’azienda non è così

sviluppata, non a casa è la situazione

diametralmente opposta alla 1.1

3.1 3.2

e sono situazione in cui si va a

produrre un prodotto già esistente ma cambiano le modalità di produzione. Nel 3.1 potrebbe

essere il caso di un prodotto che prima era prodotto artigianalmente e che ora viene prodotto

attraverso macchinari. Nel 3.2 invece si tratta di un processo produttivi migliorato, in cui uso

meno materie prime e sono quindi più efficiente o meno inquinante

1.3 2.3

e in questi casi non c’è un salto di tecnologia perché il processo produttivo rimane lo

stesso, si tratta del prodotto che viene a migliorare. L’1.3 ad esempio si tratta della produzione,

quindi il metodo, che rimane invariato ma il prodotto può venir fatto con materiali nuovi. Nel 2.3

cambia solo un aspetto estetico (nuovo colore x una macchina)

1.2 2.2

e si possono realizzare prodotti nuovi (1.2) oppure no (2.2) però senza salti di tecnologia

di produzione, si adatta solo il processo produttivo

2.1 il prodotto è leggermente cambiato e c’è il salto della tecnologia e la modifica del processo

produttivo Economia e gestione 6º 24/11/2017 9

LE AREE FUNZIONALI CONTINUAZIONE

MRK comunicazione,

Il è in sostanza fare questa comunicazione viene realizzata fissando degli

obbiettivi, target i risultati

dei e valutando alla fine di questa comunicazione.

MRK MIX:

Il

-PRODOTTO

-PREZZO

-PROMOZIONE

-DISTRIBUZIONE

PRODOTTO:

È tutto ciò che viene considerato dal compratore nella valutazione precedente l’acquisto. Non

solo un bene o un servizio ma un complesso di caratteristiche: qualità, design, materiali,

packaging e ancora tempi di consegna, assistenza, dilazioni di pagamento, assistenza, garanzie

post vendita.

PREZZO:

È la quantità di denaro che un cliente è disposto a pagare per un bene o servizio

Vi sono tre strategie di determinazione del prezzo di un prodotto o di un servizio:

a) strategia di prezzo basata sul costo di produzione;

b) strategia di prezzo basata sulla domanda;

c) strategia di prezzo basata sulla concorrenza.

PROMOZIONE:

Questa attività di marketing ha lo scopo di informare, ricordare e persuadere le persone ad

acquistare un prodotto o un servizio.

Le principali forme di promozione sono:

1 la vendita mediante personale;

2 la pubblicità;

3 la vendita promozionale;

4 le relazioni pubbliche.

DISTRIBUZIONE:

Attività e iniziative da intraprendere x rendere disponibile i prodotti all’utente finale

Distribuzione intensiva

più alto numero possibile di punti vendita,

presenza sul possibilmente con elevata penetrazione

(tipica dei beni di massa come pasta, acqua minerale, detersivi, ecc.)

Distribuzione selettiva

selezione dei punti vendita, con obiettivo di elevata penetrazione

(tipica del mercato dell’abbigliamento di qualità, dell’arredamento, ecc.)

Distribuzione esclusiva

controllo completo del punti vendita, realizzabile con investimenti diretti o con accordi inter-

aziendali. Una caratteristica di questo tipo di distribuzione è che anche tutti i punti vendita devono

avere delle caratteristiche precise e definite.

(tipica del settore automobilistico ossia gli show-room automobilistici, dell’abbigliamento di

marca, alla tecnologia es. Apple Store )

Il tipo di rete distributiva impiegata da un’azienda dipende anche dal tipo di prodotto che essa

vende (un esempio fallimentare di questa scelta è il caso in cui si decise di vendere le auto nei

supermercati come se fosse un qualsiasi altro prodotto alimentare). Ci sono anche casi in cui la

scelta della rete distributiva dipende da regole statali (es. nn si potrebbe mai vendere un prodotto

surgelato o fresco per corrispondenza, ossia spedito via posta).

Canale distributivo: è un insieme di istituzioni indipendenti necessarie per trasferire il

prodotto dal produttore al consumatore 10

Scelta del canale distributivo:

-in base ai CLIENTI:

numero di clienti

distribuzione geografica clienti

-in base al PRODOTTO:

deperibilità fisica ed economica (con deperibilità economica si intende che i prodotti nuovi

hanno un’attrattiva maggiore e con il passare del tempo diventano obsoleti e si deprezzano)

-in base agli INTERMEDIARI:

coerenza con le politiche d’impresa (ossia trovare intermediari che siano capaci tecnicamente

e logisticamente di sostenere le necessità d’impresa)

-in base all’IMPRESA:

disponibilità finanziaria

dimensioni

-in base alla CONCORRENZA

Scelte relative alla DISTRIBUZIONE:

CANALE DIRETTO: dal produttore al consumatore direttamente senza intermediari

dettagliante

CANALE CORTO TIPO 1 (Produttore-Dettaglinate-Consumatore): si ha un

tradizione (supermercato o piccolo commerciante)che è colui che mette in comunicazione

produttore

produttore e consumatore , un che si occupa oltre che della produzione anche della

comunicazione e della pubblicizzazione del prodotto GDO

CANALE CORTO TIPO 2: Distribuzione

in questo caso il dettagliante è più evoluto, (Grade

Organizzata) e si assume lui molte delle attività di commercializzazione (i volantini con le offerte

del super

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
16 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher norbertor340 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sansalvadore Fabio.