Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TRAVE CON CARICO IN
3
FL
f = MEZZERIA
48 EI 23
Tecnologia Dei Processi Produttivi
Per ridurre il valore di f, in generale, si lavora:
Diminuendo la lunghezza della trave (e quindi costruendo ponti adiacenti, è
equivalente all’inserire un numero maggiore di vincoli). E
Cambiando il materiale e quindi aumentando il valore del modulo di Young .
I =Vol∗Distanza
Aumentando il momento di inerzia , e quindi rendendo più
spessa la trave, oppure più lunga (trasversalmente).
Entrando nel dettaglio le sollecitazioni si studiano in relazione ai diagrammi delle
sollecitazioni che esprimono, per ogni punto della trave, il valore delle forze di:
TAGLIO
NORMALE
MOMENTO FLETTENTE.
DIMOSTRAZIONE DIAGRAMMI DELLE SOLLECITAZIONI – CARICO CONCETRATO
Consideriamo una generica trave di lunghezza l, incernierata ad un estremo e appoggiata
sull'altro. La cerniera A, ha due gradi di vincolo, l'appoggio B introduce un solo grado di
vincolo: il problema si studia secondo le seguenti equazioni: fulcrando in A si ottengono le
seguenti relazioni rispetto ai fulcri… A
Dove è la forza
x
assiale ed è ovviamente
nulla, le due forze agli
estremi, invece, devono
essere uguali alla forza
applicata al centro (se sommate).
Inoltre poiché si è deciso di fulcrare in A, la relazione dei momenti flettenti deve essere
come la terza dell’equazione. Si ottiene il valore di A e B.
SEZIONE A SINISTRA DI Q
Analizzando adesso le zone “interne” si suddivide la
trave in 2 tronchi (vedi il punto S) e si osservano le
relazioni vincolari per i 2 tronchi: ci chiediamo cioè
quali forze insistano in corrispondenza del punto S.
Poiché la trave è in equilibrio, è chiaro come le forze
sul primo tronco dovranno essere uguali e contrarie
rispetto a quello sul secondo tronco. 24
Tecnologia Dei Processi Produttivi
Riscrivendo le relazioni vincolari, si ottiene che…
In questo caso la forza di taglio deve essere pari ad A, che abbiamo calcolato in
M =F∗L
precedenza, invece il momento è uguale alla distanza dal fulcro che è proprio
pari A, per la forza sul fulcro, che avevamo calcolato in precedenza.
Per il secondo tronco è presente anche q, che non influiva invece sul primo tronco:
F F → F F
+ =q =F −q =B
dove precedentemente calcolato. Per quel che
s b s b b y
riguarda il momento flettente invece deve valere che l’estremo B compensi il momento del
M M
+ =M
centro del tronco dato dalla somma di S e q, quindi .
s q b
Semplificando per il secondo tronco, si ottiene:
Per cui i valori delle generiche sezioni S coincidono sia per il primo che per il
secondo tronco.
SEZIONE A DESTRA DI Q 25
Tecnologia Dei Processi Produttivi
In questo caso le cose cambiano, si consideri soltanto il secondo tronco…
Si osservi il valore dei momenti flettenti e come esso cambi rispetto al caso precedente:
Il momento a destra della sezione è uguale al momento a sinistra della stessa. Lo stesso
discorso non vale per le tensioni di taglio:
Il taglio a sinistra della sezione di applicazione del carico è diverso rispetto al taglio
di destra della stessa sezione.
Si possono riportare in forma grafica le considerazioni per gli sforzi precedenti attraverso i
diagrammi delle sollecitazioni. SFORZO NORMALE
Se i carichi sono applicati tutti ortogonalmente alla trave, lo sforzo normale è nullo
lungo tutto il tratto.
Se i carichi non soddisfano tale condizione le cose cambiano…
In questo caso a destra del punto di
applicazione del carico la trave risulta
sollecitata a compressione considerato
convenzionalmente negativo. 26
Tecnologia Dei Processi Produttivi
Quindi, si associa convenzionalmente segno
positivo alle trazioni e negativo alle compressioni.
I valori positivi sono sopra la retta rappresentativa la
trave, quelli negativi sotto.
SFORZO di TAGLIO Per lo sforzo di taglio vale la
seguente regola: in
corrispondenza di forze
concentrate il salto dal valore
precedente al valore seguente è
pari all'intensità della componente
verticale del carico.
Quindi, lo sforzo di taglio è considerato positivo se sposta verso il basso la
parte destra della trave rispetto a quella di sinistra. I valori positivi sono
sopra la retta rappresentativa la trave, quelli negativi sotto. 27
Tecnologia Dei Processi Produttivi
MOMENTO FLETTENTE
Per disegnare il diagramma, si parte
valutando il valore del momento in
corrispondenza dei vincoli; in questo caso è
zero. per proseguire fino in corrispondenza
dei vari carichi concentrati, ad esempio nel
nostro caso, il massimo valore del
momento si avrà in corrispondenza del
carico q. (Si considerano come fulcri i
vincoli per ogni sezione).
Quindi, se è la parte inferiore della trave
ad allungarsi e la parte superiore a contrarsi si
ha un valore positivo .
RIASSUMENDO
SFORZO NORMALE
SFORZO DI TAGLIO
MOMENTO FLETTENTE 28
Tecnologia Dei Processi Produttivi
DIMOSTRAZIONE DIAGRAMMI DELLE SOLLECITAZIONI – CARICO RIPARTITO 29
Tecnologia Dei Processi Produttivi
TABELLA RIEPILOGATIVA DEI VALORI NUMERICI:
SOLLECITAZIONI DI ROTTURA
M Y Dove Y è il semi-spessore, E il modulo di Young ed I il
max
σ σ
= ≥¿
max r
EI momento di Inerzia
Carico Carico Spostato Carico Distribuito
Mezzeria
M max 2
FL Fab F L
4 L 8
Reazioni vincolari, momenti, freccia massima.
Reazioni Vincolari
V Caso
a Caso Spostato Carico Distribuito
Mezzeria
F Fb FL
2 L 2
V b F Fa FL
2 L 2
Momenti
M Caso Caso Spostato Carico Distribuito
max Mezzeria 30
Tecnologia Dei Processi Produttivi
2
FL Fab F L
4 L 8
M Caso
tratto AC con distanza xda A Caso Spostato Carico Distribuito
Mezzeria 2
Fxb FLx F x
−
- L 2 2
Freccia Massima
Caso Caso Spostato Carico Distribuito
Mezzeria
f max 1 2 2
a b
3 4
∗F
FL 1 F∗L
3
48EI 384 E I
EIL 31
Tecnologia Dei Processi Produttivi
3- FONDERIA
Si fa riferimento alla fonderia quando si intende “l’ottenimento di un componente nella sua
forma finale, attraverso la colata di metallo liquido in un adeguato contenitore”.
Studieremo 3 diversi tipi di tecnologie che rientrano nella famiglia della fonderia:
LINGOTTI
COLATA CONTINUA
IN FORMA
TRANSITORIA
PERMANENTE
LINGOTTI
-
I lingotti sono blocchi di metallo destinati sempre a
successive lavorazioni. Il motivo per cui i lingotti sono
destinati a successive lavorazioni risiede nella forma che
assumono: poco utile e povera. Di fatto la realizzazione di
lingotti costituisce un passaggio intermedio nella
realizzazione di un pezzo: in termini economici costa meno
asportare del truciolo da un lingotto che costruire il finito
direttamente dalla materia prima.
La tecnologia utilizzata è ovviamente la fusione: il metallo
viene riscaldato oltre la temperatura di liquidus, all’interno di
una “siviera”, quindi viene colato (è importante stabilire da
quale altezza e in che modo) nella forma che dovrà
assumere il lingotto, ovvero la “lingottiera”. Talvolta tra i due elementi è presente uno strumento
forato che prende il nome di “paniera”. La siviera, in generale, ha una capacità maggiore
-
rispetto alla lingottiera (in modo da non doversi rifornire per ogni lingotto): l’altezza a cui
è posta non deve essere troppo alta in modo da non causare schizzi del liquido versato.
La lingottiera invece deve avere una forma che
-
permetta l’estrazione del finito una volta solidificato. Questo si concretizza in facce
laterali inclinate (si dice che hanno forma conica). Gli angoli delle lingottiere sono detti
angoli di sformo. La presenza o meno della paniera definisce il sistema
-
di colata che può essere di 3 tipi:
DIRETTO – la colata avviene direttamente dalla siviera
o
alla lingottiera. IN SORGENTE – il metallo viene inserito dal fondo
o
della lingottiera o comunque da un sistema di tubature che a partire da una sorgente di
metallo liquido, lo distribuisco tra più lingottiere. 32
Tecnologia Dei Processi Produttivi
CON BACINO INTERMEDIO – è il caso della paniera.
o
TIPICI DIFETTI DI UN LINGOTTO
-
La produzione di lingotti non è ovvia come sembra: in seguito o in corrispondenza della
colata possono verificarsi alcuni fenomeni di difficile previsione e controllo.
GOCCE FREDDE Il flusso di metallo viene colato dalla
siviera ad una certa altezza: quando il flusso inizialmente colpisce la base della lingottiera
ha una certa velocità e può schizzare sulle pareti della lingottiera. Questi schizzi saranno
dunque delle gocce che si depositeranno in corrispondenza delle pareti della lingottiera,
cui cederanno calore raffreddandosi e solidificando. E’ chiaro come all’aumentare del
volume di liquido alla base della lingottiera diminuisca l’intensità delle gocce. In ogni caso
potrebbe formarsi una “doppia pelle” dovuta proprio a questo fenomeno, ovvero una
serie di strati all’interno del lingotto che non lo renderebbero omogeneo.
Si deve inoltre considerare che questa doppia pelle, solidificando prima, ridurrà il proprio
volume mentre la lingottiera, riscaldandosi, si dilaterà.
Questo implica che una parte della colata potrebbe inserirsi all’interno della fessura così
creata, oppure che si formino dei “tacconi” sul lingotto che perderebbe le sue
caratteristiche relative alla forma.
SOLUZIONE: l’unico modo per limitare questi fenomeni è quello di ridurre la velocità di
impatto del metallo sulla lingottiera, e quindi l’altezza da cui essa avviene. Infatti la velocità
di colata è pari a Velocità di
IMPATTO
√
v 2 gh
=
STRUTTURA FINALE DEL LINGOTTO
La struttura finale del lingotto è determinata fondamentalmente dalla
velocità di raffreddamento dello stesso, che a sua volta determina il
modo e la rapidità di crescita e formazione di grani. Maggiore è la 33
Tecnologia Dei Processi Produttivi
velocità di raffreddamento, più omogenea sarà la composizione del lingotto e minore sarà
la rugosità.
Nei lingotti lo strato esterno è quello che si raffredda più velocemente, essendo a contatto
diretto con la lingottiera e scambiando quindi calore con essa. Questo implica che se i
grani hanno una struttura fine in corrisponden