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L'ORIGINE DEL TERMINE

Il termine "rococò" viene coniato a posteriori con un'accezione negativa, ma la sua origine è incerta. Secondo Stendhal, veniva utilizzato dagli artisti in maniera dispregiativa per indicare il cattivo gusto di cui Bernini era stato capostipite. Entra poi in uso nella terminologia critica dell'800, parallelamente a una sua rivalutazione (viene ora considerato una reazione al barocco); in questa fase, viene impropriamente utilizzato per indicare tutta l'arte del XVIII secolo.

Etimologicamente, nasce forse dall'accostamento del termine baroco (pronunciato alla francese) e rocaille, decorazione data dall'assemblaggio di concrezioni calcaree, rocce e coralli, in uso nelle grotte e nei padiglioni da giardino. Nei primi anni '30 del '700, con la diffusione delle stampe di ornamenti, il termine rocaille passa ad indicare i motivi fantasiosi e asimmetrici che combinano forme astratte ed

elementi naturali, soprattutto conchiglie.In particolare di Rubens, che prende a modello la pittura veneziana del ‘500.2 Fu anche l’inventore dell’arazzo con racconti storici, nato nella manifattura Gobelins per celebrare le imprese di3Luigi XIV. Venne anche ripreso dai Savoia.Tipo di costruzione francese consistente in un’abitazione ampia e lussuosa, ma costruita in città.4 5L A LUCEGrande importanza viene affidata alla luce (naturale ed artificiale), enfatizzata dall’uso digrandi finestre, dorature, candele e soprattutto specchi. Questi ultimi, a cavallo dei due secoli,diventano un elemento centrale negli interni. La loro produzione non è semplice, perciò lagrandezza limitata (seppur aumentata in questo periodo, per via della grande diffusione) èspesso mascherata da motivi naturalistici che li intervallano sulla boiserie.E SOTISMOLa Cina è stata oggetto di curiosità dalla fine del ‘600: da essa si

importano soprattutto lacchee porcellane. La formula di queste ultime arriva in Europa solo all'inizio del '700; tra le fab-briche europee più note vi sono la Meissen (Germania), la Ginori a Doccia (vicino a Firenze) e laReal Fabbrica di Capodimonte (Napoli).

Frequenti sono anche gli ibridi, come ad esempio un Vaso dell'epoca Kangxi (1662 – 1722) diporcellana autenticamente cinese con manici dorati a forma di draghetti.

T RASFORMAZIONELa varietà è un elemento fondante: raramente le decorazioni si ripetono. Altra caratteristicapeculiare e l'asimmetria: la rocaille, simbolo del rococò, è contraddistinta da una forte irrego-larità. Parola chiave è “capriccio”, che guida la mano dell'artista: non essendovi accademismonon vi è teoria artistica, poiché il rococò nasce dalla pratica.

G LI INTERNIGli aspetti pomposi seicenteschi lasciano posto a nuove ragioni dell'abitare,

Che guardano soprattutto alla comodità (nel '600 i divani erano poco più che panche rigide). Gli interni, comunque molto lussuosi, mirano a rendere la vita più semplice e piacevole. Lo splendore del rococò, a differenza di quello barocco, crea spesso un contrasto tra la semplicità esterna dell'involucro architettonico e la preziosità degli interni. Altra differenza è che nel rococò si tende a una maggiore unità, sia nel mobilio (compenetrazione di arredo fisso e mobile) sia nella pittura (si usano meno le compartimentazioni delle cornici).

Il clima europeo Interni P “ ”: R VR I M A D E L G O Û T M O D E R N E L A E G G I A D I E R S A I L L E S Alla fine del '600 la reggia è sede della corte parigina di Luigi XIV. La Sala delle Guardie della Regina ha pianta quadrata e pareti rivestite da pannelli geometrici in marmo, che emulano i palazzi antichi. Il passaggio dalle pareti alla volta

(con prevalenza pittorica) è demarcato da una massiccia cornice dorata. Il camino squadrato è sormontato da un dipinto. Gli ambienti sono frutto di una mente razionale, affascinata dalla simmetria. Un'anticipazione del nuovo gusto, tuttavia, è riscontrabile nei putti ad affresco nell'anticamera.

La petite maison

Nel testo La petite maison (1758), Jean-François De Bastide racconta il fascino subito da una delle maisons de plaisance del Marchese di Trémicour. Egli ricorda in particolar modo:

Il mobile commode deriva proprio da questa nuova concezione. Dal francese "dimore di piacere", termine utilizzato sin dal '600.

  • l'architettura circolare e avvolgente;
  • una volta a cupola abbassata, dipinta da Noël Hallé;
  • un lambris lilla;
  • delle sovrapporte dipinte con scene galanti;
  • dettagli in oro luccicante;
  • stanze tutte diverse, per il piacere della sorpresa;
  • un boudoir con
pareti rivestite di specchi alternati da alberi carichi di girandole. Nonostante l'ambiente artificiale, la natura ha un ruolo di grande rilevanza.

Hôtel de Bouisé Arigi

Costruito verso la fine degli anni '30 del '700 da Germain Boffrand (oggi sede dell'Archivio di Stato), la pianta ovale dona continuità avvolgente. Le fasce ad arabesco si agganciano al rosone centrale come stecche di un ventaglio. I sovrapporta di Boucher (raffiguranti dei pastori) non hanno cornici; formano un fregio unitario. Il bianco e l'oro sostituiscono la policromia dei marmi.

M BASTELLO DI YMPHENBURG ONACO DI AVIERA

La sala centrale della residenza reale è realizzata da François de Cuvilliés. Vi è un brulichio di ornato ed ampie finestre, il tutto su un tenue fondo azzurro con decorazioni argentate (essendo una palazzina di caccia è dedicata a Diana, anche associata alla luna). La luce è ulteriormente

riflessa dagli specchi.

Arte sacra

L'incisore e segretario dell'Academie Royale Charles-Nicolas Cochin, nel 1750 viaggia in Italia, della quale descrive l'arte nelle varie città visitate, tra cui Torino. Qui ammira i dipinti di Corrado Giaquinto, Marco Ricci e Francesco Solimena, nonché le architetture juvarriane. Le sue osservazioni avvengono però in un momento nel quale il rococò inizia a essere superato. In Francia ammira anche le chiese rococò, dove persino le tombe sono spogliate da ogni pesantezza.

C VHIESA DI IERZEHNHEINLIGEN

Progettata da Johann Balthasar Neumann, qui è presente una tomba in cui i riferimenti al contenuto lugubre lasciano il posto a una grande leggerezza, affidata anche alla luce. Anche il pulpito si trasforma in un pretesto per ostentare grande ricchezza inventiva: è sovrastato da un baldacchino, ha una balaustra curvilinea, figure di santi e un motivo a conchiglia.

Le Maestranze

La lavorazione era

affidata alle corporazioni, i cui severi regolamenti erano volti a difendere la qualità del prodotto finito. Si passava attraverso un apprendistato avviato a partire dall'età (6 - 7 anni), che si concludeva con la presentazione di un capo d'opera e l'ottenimento del titolo di Maestro. Per iscriversi alla corporazione, infine, bisognava pagare una quota. Disegni e suites L'evoluzione dell'ornato richiedeva che gli artigiani fossero sempre aggiornati circa le novità: questo fu reso possibile dalla circolazione delle stampe d'invenzione francesi, raccolte in suites. La maggior parte non ha riscontro in lavori eseguiti, poiché i maestri volevano mantenere il monopolio occupandosi anche della progettazione. Fortunatamente, la maggior parte delle suites sono firmate; tuttavia, le fonti riportano più di sovente il

Nome degli esecutori, più che dei progettisti. Non esistendo una professione univoca, i disegnatori si formavano da pittori, incisori, scultori, architetti e orafi. Tra '600 e '700, molte si basano ancora sui repertori rinascimentali, riferendosi a grottesche, foglie d'acanto, fogliami e girali. Solo dopo il regno di Luigi XIV si imporrà l'egemonia della rocaille: vi è persino un'incisione del 1736 su disegno di François-Thomas Mondon, dedicata a Vittorio Amedeo di Savoia (principe di Carignano) dove un apprendista disegna un particolare rocaille, anziché concentrarsi sull'Ercole Farnese per la disperazione del suo maestro.

  • Jacques Androuet du Cerceau - Attivo nella metà del '500, le sue stampe di grottesche diventano dei modelli in tutta Europa.
  • Paul Androuet du Cerceau - Realizza numerose suites di stampe, alcune delle quali di grottesche: Frises propres pour les orfèvres, sculpteurs, marqueteurs,

1670▪ Dessins de Divers Ornemens et Moulures antiques et modernes, à la Grecque, propres pour▪ l'Architecture, Peinture, Sculpture, Orfèvrerie, Broderie, Marqueterie, 1688Cornici adatte a molteplici funzioni.• Charles-Germain de Saint-AubinEssay de papilloneries humaines▪ Il saggio tradotto da Antonio Mariuz presenta numerose incisioni. Le duel riprende lagrottesca: in un teatrino sostenuto da una esile struttura, due farfalle giocano a scherma.L'animale sottolinea la natura leggera, elusiva e cangiante di questo periodo. La Toi-lette, invece, è una sorta di presa in giro dell'ornamentazione domestica di questi anni.• François De CuvilliésOltre al Castello di Nymphenburg, pubblica numerose stampe che diffondono il gusto rococò.• Jean Le PautreCreatore di stampe e intagliatore, intorno al 1699 disegna numerosi motivi ornamentali insuites di 6 stampe, divenute presto famose. Al loro interno, i fregi spesso

si interrompono e cambiano motivo, per proporre varie soluzioni ornamentali. Pellegrino Antonio Orlandi ne ricorda la bravura nel suo Abecedario pittorico del 1704 insieme a Vauquier, altro grande disegnatore di stampe con fiori e nature morte.
  • Jean Bérain
Disegnatore ufficiale di Luigi XIV per la branca d'arredamento dei mineur plaisirs, ossia delle parti minori dell'ornato. Fu uno dei principali inventori di grottesche. Si inserisce all'interno della normalizzazione approntata da Le Brun, anche se sopravvivono elementi legati al mondo della grottesca. I suoi disegni furono molto impiegati nei cantieri tedeschi.

Three Chimneypieces

Vi sono tre proposte d'arredamento per dei camini dalle linee rinascimentali, molto squadrate. Nella zona superiore di quello centrale vi è una decorazione a graticcio.

Five Entablatures

Nicodemus Tessin le trovò "eccessivamente minute per le grandi anticamere". Le porte dell&r
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
33 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Wakiwa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle arti decorative e del disegno d'interni in età moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Dardanello Giuseppe.