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Fondamenti di Sociologia, Anthony Giddens, Philip W. Sutton, 5° edizione.

Riassunto a cura di Daniele Cucinotta.

solo a fenomeni osservabili. Importante è la legge dei tre stadi. Occorrono sforzi

umani per comprendere il mondo. Nello stadio teologico il pensiero viene guidato

dalle idee religiose e dal concetto di società come espressione della volontà di Dio.

Nello stadio metafisico la società viene vista in termini naturali e non più

soprannaturali. Nello stadio positivo si applica il metodo scientifico al mondo

sociale, la sociologia è la scienza più importante e complessa. Comte era

consapevole delle disuguaglianze sociali create dall'industrializzazione e la minaccia

per la coesione sociale. La sua soluzione era produrre un consenso morale

attraverso una nuova religione dell’umanità per mantenere la società unita.

Emile Durkheim (1858-1917) nato in Francia spiegava che la sociologia poteva

tradurre le questioni filosofiche in interrogativi sociologici. La vita sociale è da

studiare come gli scienziati studiano la natura. Studiare i fatti sociali come cose. I

fatti sociali sono istituzioni e regole dell’agire che determinano il comportamento

umano. L’individuo può percepire i fatti sociali come pressione esterna. Il fatto

sociale come ad esempio il sistema monetario appartiene già alla società e ne

dobbiamo fare uso per vivere. I fatti sociali condizionano le nostre azioni e

aumentano la preoccupazione di Durkheim riguardo i cambiamenti che stava

affrontando la società. Uno dei suoi interessi era la solidarietà sociale e morale che

tiene insieme la società. Le società tradizionali con scarsa divisione del lavoro erano

caratterizzate da una solidarietà meccanica mentre con l’era industriale Durkheim

parla di solidarietà organica visto l’aumento crescente della divisione del lavoro. Gli

individui diventano sempre più dipendenti gli uni dagli altri perché ognuno ha

bisogno dei bene e servizi forniti dall’altro. Durkheim era anche convinto però che i

processi di cambiamento sono troppo rapidi e intensi da generare gravi problemi

sociali. Con il cambiamento della società cambiano anche gli stili di vita, la morale, le

credenze religiose e i modelli di comportamento. I vecchi valori si perdono e non si

assimilano i nuovi che nel frattempo già cambiano. Si parla di anomia ossia assenza

di significato e struttura dell’esistenza.

Karl Marx (1818-1883) nato in Germania. Analizza lo sviluppo industriale e le

disuguaglianze sociali che ne derivano. Il capitalismo è il capitale cioè i mezzi di

produzione come il denaro, le macchine, le fabbriche e chi detiene i soldi. Il lavoro

salariato è l’insieme di lavoratori che non hanno mezzi e cercano occupazione

presso i detentori di capitale. I capitalisti sono la borghesia e lavoratori salariati o

proletariato. Il capitalismo è un sistema classista dove le classi sono in conflitto e la

dipendenza tra di esse è troppo sbilanciata. La storia della società, per Marx, si basa

sul conflitto tra le classi e, come i capitalisti avevano rovesciato l’ordine sociale

precedente, così sarebbero stati soppiantati dal proletariato. Marx teorizzò una

Fondamenti di Sociologia, Anthony Giddens, Philip W. Sutton, 5° edizione.

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rivolta dei lavoratori che avrebbe portato ad una società nuova senza divisioni o

comunque con divisioni più eque, ad esempio il comunismo. Le sue idee

influenzarono la storia del XX secolo notevolmente, basta pensare che una

generazione fa oltre un terzo della popolazione mondiale seguiva i pensieri Marxisti.

Poi però i regimi comunisti vennero spazzati via come in Polonia nel 1989 e come il

crollo dell’unione sovietica nel 1991.

Max Weber (1864-1920) nato in Germania dà meno importanza al conflitto di classe.

L’influenza di idee e di valori sul mutamento sociale è pari a quella delle condizioni

economiche. Studia l’agire sociale ovvero le azioni significative che il soggetto

compie nei confronti degli altri. La sociologia ha il compito di capire il significato

nascosto delle azioni individuali. Elemento importante Weberiano è il tipo ideale,

cioè modelli ideali per indagare un fenomeno sociale. Ad esempio, si può costruire

un tipo ideale di gruppo terroristico o di criminale. L’affermazione della scienza,

della tecnologia moderna e della burocrazia configurava per Weber un processo di

razionalizzazione, cioè di organizzazione della vita sociale sulla base di conoscenze

tecniche. Weber però era anche preoccupato da un’eccessiva razionalizzazione e

burocrazia che avrebbe potuto regolamentare troppo la vita sociale soffocando lo

spirito umano.

Ci sono quindi tre tradizioni di ricerca: il Funzionalismo (Durkheim), la Teoria del

Conflitto (Marx) e gli Interazionisti (Weber).

Per il funzionalismo la società è un sistemo complesso le cui parti cooperano per

mantenere stabilità. La sociologia dovrebbe indagare su questi rapporti che si

intrattengono, studiare ad esempio come le credenze religiose possono influenzare

altri aspetti della società mantenendo una coesione sociale. Il funzionalismo mette

in risalto il consenso morale per conservare ordine e stabilità. Però non si può

pensare che tutto è funzionale, ad esempio parlando di religione, quando un gruppo

religioso è in disaccordo, si possono produrre forti conflitti sociali che abbiamo visto

dare origine anche a guerre. A partire dagli anni 80 l’idea di funzionalismo iniziò a

declinare, venivano troppo minimizzate le divisioni sociali.

Con le teorie del conflitto i sociologi sottolineano l’importanza delle strutture sociali,

si soffermano sui temi del potere e delle disuguaglianze. Esistono gruppi distinti,

ognuno dedito al proprio interesse, in conflitto con altri gruppi come quello

femminista. Il femminismo è una teoria del conflitto che si basa sulla disuguaglianza

di genere e la disparità tra uomo e donna. Basta vedere il termine «uomo» che

rappresenta l’umanità nel suo complesso.

Fondamenti di Sociologia, Anthony Giddens, Philip W. Sutton, 5° edizione.

Riassunto a cura di Daniele Cucinotta.

Con l’Interazionismo Simbolico, Weber ha sicuramente ispirato numerose forme di

sociologia interazionista come quella sviluppata da George Herbert Mead (1863-

1931). L’interazionismo simbolico nasce da un interesse per il linguaggio e il

significato. Il linguaggio ci permette di diventare autocoscienti e consapevoli della

nostra individualità e ci rende capaci di vederci dall’esterno. Le parole che usiamo

per descrivere le cose sono in realtà simboli, compresi i gesti che facciamo. Tutto ciò

è indispensabile per capire ciò che le persone dicono e fanno. I sociologi che

seguono questo pensiero analizzano le interazioni dirette nei contesti della vita

quotidiana. Weber sosteneva che le strutture sociali fossero create dalle azioni degli

individui. L’interazionismo simbolico ha aiutato a capire le nostre azioni nel contesto

della vita sociale quotidiana ma è stato criticato per aver ignorato le questioni tra il

potere e le strutture sociali e la loro capacità di limitare le azioni individuali. Arlie

Hochschild parla ad esempio di distacco o “alienazione di sé che si devolve al lavoro”

analizzando uno studio su un corso di formazione della linea aerea Delta.

Al di là delle varie teorie è certa sicuramente una cosa, il comportamento umano è

multiforme ed è improbabile che un’unica prospettiva teorica possa coprirne tutti gli

aspetti. Ci sono due livelli di analisi: la microsociologia e la macrosociologia. Lo

studio del comportamento quotidiano nelle situazioni di interazione diretta è

solitamente detto microsociologia, mentre macrosociologia è l’analisi delle grandi

strutture sociali e dei processi di cambiamento di lungo periodo. Le due dimensioni

sono strettamente connesse perché i modi in cui le persone conducono l’esistenza

giorno per giorno sono influenzati dalle istituzioni sociali, dal sistema educativo,

politico e giuridico. La macroanalisi è essenziale se vogliamo comprendere il

contesto istituzionale della vita quotidiana. La microanalisi è necessaria per portare

alla luce i dettagli di questi grandi apparati istituzionali. L’interazione diretta è la

base principale di ogni forma di organizzazione sociale a prescindere dalle sue

dimensioni. La sociologia ci spiega che l’esistenza quotidiana viene condotta in

famiglia, in gruppi sociali, in comunità e in quartieri e le persone non vivono come

individui isolati. Gli individui inoltre non vengono lasciati in balia dei grandi

mutamenti sociali ed economici ma si adattano in modo creativo. La sociologia ci

conferisce una consapevolezza delle differenze culturali che ci permette di guardare

il mondo da prospettive diverse. Le politiche che non sono fondate su una chiara

consapevolezza dei modi di vivere delle persone hanno scarse probabilità di

successo. La ricerca sociologica fornisce un aiuto pratico alla valutazione delle

politiche. Molti sociologi si dedicano allo svolgimento professionale di funzioni

pratiche come lavorare per una consulenza aziendale, fare il ricercatore in gruppi di

esperti, fare l’assistente sociale o il direttore del personale e altre posizioni.

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Riassunto a cura di Daniele Cucinotta.

Infine, la sociologia può contribuire all’accrescimento dell’autocomprensione. Più

sappiamo sul perché e sul come delle nostre azioni e sul funzionamento complessivo

della nostra società, più saremo in grado di influire sul nostro futuro. I risultati delle

ricerche sociologiche possono dirci come funziona una società e come cambia nel

tempo ma non ci possono dire come dovrebbe essere.

Ci sono vari tipi di sociologia: quella professionale, pratica/policy, critica e pubblica.

Quella professionale è disciplina scientifica radicata nelle università che genera

programmi di ricerca, accumula conoscenze e consente le carriere accademiche.

Quella pratica riguarda tutti quegli studi che perseguono obiettivi definiti dai

committenti come finanziatori o uffici pubblici. Quella critica è la coscienza della

sociologia professionale che mette a nudo gli assunti dei progetti di ricerca. Quella

pubblica si rivolge ai gruppi sociali, movimenti sociali e le organizzazioni delle società

civili, dialogando apertamente sulle direzioni future della società. Negli ultimi anni

alcuni sociologi hanno espresso l’idea che la sociologia non si sia impegnata a

sufficien

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
86 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Maylo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e dell'innovazione digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Valle d'Aosta o del prof Marciano Claudio.