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INDICAZIONE DELLA RUGOSITÀ SECONDO LA NORMATIVA UNI EN ISO 21920-1

VECCHIA NORMA UNI EN ISO 1302 verrà usata nei disegni

Con la nuova norma la tolleranza del valore entro il 16% non è più di default e quindideve essere specificata se desiderata

La punta della radice deve sempre indicare la superficie anche se si trova sulla linea diriferimento della quota.

RETTIFICA

Rettifica piana e rettifica in tondo

Per rettifica gola di scarico per determinare fine lavorazione della mola non deve toccare gli spallamenti

LAVORAZIONI MECCANICHE

FORMATURA

Getto di materiale semisolido/liquido in stampo in negativo.

Pezzo risultante (grezzo) detto “getto”.

Formatura a iniezione: materiale inserito con tramoggia viene spinto nello stampo con coclea (vite senza fine).

DEFORMAZIONE

Forgiatura: materiale reso morbido viene modellato a piacimento

Stampaggio: materiale reso morbido viene pressato in uno stampo (anche stampi progressivi)

ASPORTAZIONE

Tornitura: il

pezzo ruota, lo strumento rimane fermo (si sposta sugli assi).

Produzione pezzi assial-simmetrici

Fresatura: pezzo fermo, l'utensile ruota. Produzione pezzi prismatici

Foratura: trapano alesatura (processo per migliorare la superficie del foro, riduce la rugosità)

STRUTTURA TORNIOMandrino: parte di sostegno del pezzo, la sezioni che entrano in contatto con l'oggetto sono dette "griffe"Torretta: elemento che si sposta sugli assi che sorregge gli utensili per la lavorazioneContropunta: opposto al mandrino, sorregge il pezzo dall'altra estremità (indispensabile quando l'oggetto è molto lungo)

OPERAZIONI POSSIBILI AL TORNIOTornitura cilindrica (riduzione diametro)Tornitura conicaGolaSmussoForatura (solo assiale)Allargatura (di un foro)FILETTATUREI collegamenti meccanici si distinguono in:FissiSmontabilio PermanentioMobiliLe filettature possono essere usate per:Gli elementi costituenti un

collegamento filettato sono:

  • La vite, il corpo filettato che si inserisce (maschio)
  • La madrevite, il foro filettato in cui si inserisce la vite

La filettatura segue un andamento a spirale.

Nocciolo: diametro più piccolo sia in madrevite che nella vite viene usato per calcoli di resistenza strutturale.

Nella rappresentazione convenzionale il diametro esterno viene rappresentato con linea 01.2 mentre il diametro interno con linea 01.1 inverso nella madrevite, con 1mm di distanza tra le due. Segnare sempre limite utile di filettatura con linea trasversale 01.2.

Non quotare mai diametro di nocciolo ma solo quello nominale.

Vista in pianta di vite filettata: rappresentare fondo del filetto con circonferenza a ¾ (sempre). In caso di smusso coincidente la filettatura prevale sullo smusso.

  1. Esempio vista in pianta vite
  2. Esempio vista in pianta madrevite

Nel complessivo con sistema vite-madrevite accoppiate, la vite prevale sulla madrevite.

ELEMENTI FONDAMENTALI DI UNA FILETTATURA:

forma dei denti della filettatura (triangolare*, quadrato, tondo…)

dimensione nominale

passo: distanza tra punti omologhi

numero di filetti: in un determinato spazio

senso di inclinazione dell’elica

*profilo triangolare più usato nei collegamenti, la sua forma permette di evitare losvitamento spontaneo

PROFILO ISO O METRICO

Profilo generatore triangolo equilatero con apertura angolo di 60°

Tipo di profilo non adeguato a componenti che richiedono tenuta idraulica: ilricoprimento (contatto tra vite e madrevite) non è perfetto.

Tutti i riferimenti alla madrevite vengono indicati con lettera maiuscola minuscolaper vite

Nel caso di filettatura metrica usare lettera M anziché simbolo di diametro

Indicare solo M e diametro nominale in caso di passo grosso (in quanto solo uno perogni diametro nominale); indicare il passo solo in caso di passo fine (es. vedi foto)

Aggiungere “-sin” per elica sinistra (avvita in senso contrario)

PROFILO

WHITWORTH

Primo profilo ad essere unificato, ora in disuso

Generato da triangolo equilatero con apertura 55°

Ha ricoprimento totale quindi permette tenuta idraulica

indicazioni date in pollici

PROFILO GAS

Derivato dal whitworth, permette tenuta idraulica (ricoprimento totale) quindi usato per fluidi in genere

Profilo arrotondato

Filettatura convenzionale

Viene generalmente dato il numero di filetti per pollice per trovare il passo: p = 2.54/z

Filettatura gas: non a tenuta stagna, indicata con lettera G guarnizione o teflon per ovviare al problema

a tenuta stagna, indicata con lettera R

ALTRI PROFILI

Trapezoidale: utilizzate nelle viti di manovra per l'elevato rendimento della coppia di trasmissione

A denti di sega: utilizzate per collegamenti di "grande responsabilità" (elica aerea). Sopporta sforzi relativamente intensi nel senso assiale.

VITE A PIÙ PRINCIPI

Vite con due elicoidi: uno, quello a passo grosso serve per avvitare in fretta, ma questo comporta

riduzione resistenza si aggiunge un altro elicoide, detto con passo apparente, per ridurre l'altezza del diametro nominale e renderlo più resistente questo solo nella vite, la madrevite resta invariata, con passo grosso Rappresentazione unificata QUOTATURA FORI CIECHI FILETTATI Quote da inserire: - lunghezza foro fino a parte cilindrica - profondità filettatura - smusso svasatura - diametro nominale FILETTI INCOMPLETI Y = 3 x passo ERRORI TIPICI - Punta diversa da 120° - Non lasciare sezione non filettata - Invertire linee di cresta e fondo - Non campire fino alla linea di fondo MASCHIATURA: per creare filettatura madrevite Strumento giramaschio con punta tronco conica per migliore presa sul pezzo FILIERA: per creare filettatura vite Strumento gira filiera Se la vite ha testa fermarsi con filettatura a distanza = 3 volte passo FILETTATURA AL TORNO Necessaria gola di scarico per determinare punto di fine filettatura (visibile nella secondatesta esagonale: Con gambo completamente filettato UNI EN 24017 con gambo parzialmente filettato UNI EN 24014 prevedere nella progettazione spazio di manovra per utensile (60° minimi) PER COLLEGAMENTI CON VITE MORDENTE, la vite nel secondo pezzo deve avvitare almeno 1.25x il diametro della vite per tenere il collegamento Maggiorazione diametri foro del 10% rispetto al diametro della vite quando non ha filettatura, in sostanza la vite deve solo transitare. Tutti gli spigoli interni dei fori devono sempre essere smussati per invitare la vite e permettere un corretto e ottimale contatto con la testa della vite. Viti a
  1. brugola: sono più costose ma possono ridurre di molto gli ingombri dei collegamenti. La testa ha altezza pari al diametro
  2. Viti a testa svasata: completamente immerse nel pezzo grazie a svasatura foroGrani
  3. VITI PRIGIONIERE: la vite si dice prigioniera in quanto rimane incastrata nel basamento essendo avvitata oltre la fine della filettatura, in questo modo viene bloccata. Il secondo pezzo, quello sopra, viene bloccato con dado e rondella.
  4. La vite si divide in:
    • Utilizzo di dado e controdado per avvitarla nel basamento.
    • Differisce dal tirante per l'uso di un solo dado.
    • Impiego delle diverse tipologie di collegamento.
  5. FABBRICAZIONE VITI
    • Metodi di fabbricazione:
      1. rollatura a pettini
      2. rollatura cilindrica
  6. INSERTI FILETTATI
    • Vengono usati dove la filettatura non può essere fatta direttamente sul pezzo a causa della tipologia di materiale (potrebbe venire male o addirittura non riuscire)
    • Esistono inserti con filettatura esterna o anche a solo incastro
  7. DADI
    • Dadi esagonali: Dado a profilo

maggiore del dado per permetterne l'uscita senza toglierlo

Rondella girevole

Coppiglie

Antisvitamento a sicurezza assoluta

Bloccaggio di ghiere ANELLI ELASTICI

Di sicurezza o di arresto

Consentono il vincolo assiale con estrema facilità

Acciaio per molle, aperti per un tratto lungo la circonferenza

Ne esistono per interni e per esterni

Il loro impiego è limitato dalla velocità di rotazione dell'albero: 18 m/s per d<100 mm

DIMENSIONAMENTO SEDI SALDATURE

La saldatura è un processo tecnologico atto alla realizzazione di una giunzione stabile fra due o più parti. L'unione delle parti avviene attraverso la parziale fusione del materiale in prossimità della giunzione; in questo modo si ottiene la continuità del materiale tra le parti inizialmente separate.

L'energia usata può essere di tipo elettrico o termico.

Può prevedere l'uso di metallo d'apporto che può differire da quello da saldare.

Si dividono

In Saldature Autogene, il collegamento è ottenuto portando a fusione il metallo delle parti separate in corrispondenza della zona di giunzione. Saldature per fusione o Saldature per pressione. Saldature Eterogene: sono ottenute per fusione del solo metallo delle parti separate in corrispondenza della zona di giunzione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
130 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/15 Disegno e metodi dell'ingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliobu23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Disegno tecnico industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Sasso Alessandro.