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LA DINAMICA DELLE FONTI E IL SISTEMA DELLE FONTI
Le contraddizioni tra norme sono possibili e si chiamano ANTINOMIE. Si ha un’
antinomia quando le disposizioni esprimono significati tra loro incompatibili, cioè
quando qualificano lo stesso comportamento in modi contrastanti. E’ compito dell’
interprete risolvere antinomie, individuando la norma applicabile al caso. Talvolta si
può usufruire dell’ interpretazione delle norme, talvolta invece no. I criteri per risolvere
queste antinomie si possono trovare nelle leggi (vedi le Preleggi) ma si può dire che
sono spesso impliciti nell’ ordinamento.
I criteri sono: cronologico, gerarchico, di specialità e di competenza.
Istituzioni di Diritto Pubblico
1.Criterio cronologico consiste nel preferire la norma più recente a quella più antica.
La legge infatti deve adeguarsi al continuo cambiamento della realtà. La prevalenza
della norma nuova su quella vecchia si esprime con l’ abrogazione. L’ abrogazione è l’
effetto che la norma nuova ha sulla vecchia: l’ effetto consiste nella cessazione di
efficacia della norma giuridica meno recente.
Efficacia delle norme e principio di irretroattività delle leggi
L’ efficacia consiste nell’ idoneità di un fatto o di un atto a produrre effetti giuridici. La
norma diventa efficace quando la disposizione da cui è tratta entra in vigore.
Principio di irretroattività degli atti normativi: dispongono solo per il futuro e non
hanno effetti sul passato (vieta solamente la retroattività delle norme penali
incriminatrici). 09.10.2018
Tipi di abrogazione
L’art, 15 delle preleggi elenca 3 tipi di abrogazione:
a) Abrogazione espressa: quando viene espressa dal legislatore;
b) Abrogazione tacita: per incompatibilità tra due disposizioni. Ovvero il legislatore,
nel fare una nuova norma, non si è preoccupato di eliminare le norme
precedenti. Si crea quindi antinomia;
c) Abrogazione implicita: quando vi è già una riforma integrale ed organica. La
differenza tra questa abrogazione e quella tacita è che si tratta di due strategie
argomentative diverse.
Abrogazione, deroga, sospensione
Per deroga si intende una parte di disposizione che resiste all’ abrogazione. Ad
esempio l’ esclusione dal pagare le tasse per un anno per gli abitanti di una zona
calamitata. Scaduto il tempo, la norma riprende normale corso anche per quelle
situazioni in parte escluse. Alla norma quindi viene limitato il suo campo di
applicazione.
Con sospensione invece si intende una limitazione ad una certa categoria o zona in un
certo periodo.
2.Criterio gerarchico e annullamento dice che in caso di antinomia tra due norme si
deve preferire la fonte che nella gerarchia delle fonti si trova più in alto. La
costituzione prevale sulla legge e sugli atti a questa equiparati. La prevalenza della
norma superiore su quella inferiore si chiama ANNULLAMENTO ed è l’effetto di una
dichiarazione di illegittimità da parte di un giudice. A seguito della dichiarazione di
illegittimità la norma perde di validità. L’ annullamento quindi va a colpire i problemi
che si verificano nell’ ordinamento.
Esistono due tipi di vizi:
- il vizio formale riguarda la forma della norma, ovvero quando la disposizione è
emanata da un organo non competente o non ha seguito un procedimento corretto;
- il vizio sostanziale riguarda i contenuti normativi di una disposizione, cioè quando
una disposizione contrasta con un’altra di una fonte superiore.
Effetti dell’ annullamento Istituzioni di Diritto Pubblico
Quando un giudice dichiara l’ illegittimità di un atto normativo questo ha effetto
generale e non potrà più essere applicato a casi passati, anche se la questione sorge
prima dell’ annullamento. Al contrario dell’ abrogazione quindi, l’annullamento opera
non solo per il futuro ma anche per il passato.
3.Criterio della specialità e deroga dice che in caso di contrasto tra due norme si
deve preferire la norma speciale a quella generale, anche se questa è successiva.
10.10.2018
4.Criterio della competenza modo di risolvere le antinomie capendo quale fonte
superiore tratta quella materia; principio nuovo tipico degli ordinamenti complessi,
caratterizzati dalla presenza di più centri di produzione normativa (UE, regioni, ..).
Dare precedenza alla fonte competente.
Tipi di competenza: 1. Per materia (leggi regionali, fonti dell’ UE); 2. Per territorio (il
veneto può fare leggi ambientali che sono in vigore solo per il veneto)
Effetti del criterio della competenza come il criterio gerarchico, quello della
competenza ha effetto di annullamento o disapplicazione.
Se una regione decide di scrivere una legge in materia appartenente allo Stato? Art. 5
una regione non può ad esempio procedere con la secessione dallo Stato. Quindi la
corte costituzionale procede con l’annullamento di tale legge/referendum. 15.10.2018
LO STATO
Con Stato intendiamo una particolare forma storica di organizzazione del potere
politico che esercita il proprio monopolio di un determinato territorio. Gli elementi dello
Stato sono: governo sovrano, il popolo e la dimensione territoriale.
Il concetto giuridico che è servito ad identificare queste caratteristiche dello Stato è
quello di sovranità. La sovranità ha due aspetti:
1. Interna: ovvero lo Stato è l’istituzione più potente all’interno del proprio
territorio, e nessun altra organizzazione o istituzione hanno uguale o maggior
potere;
2. Esterna: lo Stato è indipendente rispetto ad altri Stati.
Istituzioni di Diritto Pubblico
I due concetti sono collegati tra di loro in quanto uno Stato per essere indipendente da
altri stati deve avere il supremo monopolio della forza legittima all’interno di sé.
Sovranità dello Stato, sovranità della Nazione e sovranità del popolo:
Stato: Stato come persona giuridica cioè come soggetto di diritto titolare della
sovranità. Quindi il sovrano non è più una persona fisica ma un ente astratto
(seguendo lo Statuto Albertino del 1848: lo sovrano non è più il Re ma lo Stato stesso).
Nazione: concetto politico nato con la Dichiarazione Universale dei diritti e dei doveri
dell’uomo e del cittadino del 1789 dove lo Stato non era più, come nell’ ancien regime,
il Re bensì la collettività di una Nazione che metteva fine alla divisione in ceti sociali e
ordini. Cittadini eguali che ponevano fine all’ assolutismo regio.
Popolo: il popolo deve esercitare indipendentemente la propria sovranità , senza
delegare il potere decisionale ai suoi rappresentanti.
Nuove tendenze della sovranità: possiamo dire che la sovranità del 1900 cambia dai
vecchi concetti di sovranità, e ci sono 3 diversi esempi.
1. La sovranità popolare non si esercita direttamente ma tramite sistema
rappresentativo con metodo di suffragio universale, quindi l’esercizio del potere
si basa su elezione e su consenso popolare;
2. Presenza di Costituzioni rigide le quali sono estremamente complesse da
modificare e l’ autorità della Costituzione stessa viene garantita dalla Corte
Costituzionale che quindi pone un altro blocco davanti alla sovranità popolare;
3. Ultimo, l’affermazione di organizzazioni internazionali le quali pongono ulteriori
limiti alla sovranità di uno Stato. Gli stati membri hanno trasferito a tali
organizzazioni poteri rilevanti, dove spesso le norme e leggi prevalgono sulle
leggi dello Stato stesso spesso con effetti diretti ai cittadini.
La sovranità popolare si esercita attraverso la forma mediata e appartiene al popolo e
gli appartiene attraverso forme e limiti. (‘’La sovranità appartiene al popolo che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione’’ art.1, c. 2, Cost.)
Forme dell’ attività mediata:
Corpo elettorale: votazioni
Associazione in partiti
Istituti di democrazia diretta (referendum abrogativo/consultivo/sospensivo,
petizioni, iniziativa legislativa tramite presentazione di una legge)
Limiti: Costituzione rigida
Corte costituzionale
Diritto internazionale (art.10) e sovranazionale (art.11-117)
FORMA DI STATO ITALIANO
La forma di Stato contemporaneo è:
a) Stato unitario;
b) Pluralista: temperamento alla regola di maggioranza*
c) Decentrato: potere politico distribuito a livello territoriale con le regioni;
d) Sociale: ha il proprio fondamento al perseguimento di eguaglianza sostanziale
del popolo;
e) Costituzionale: basato su una costituzione rigida;
f) Democratico: rispetto delle minoranze, controllo delle decisioni di maggioranza
da parte di organi indipendenti; Metodo democratico non è soltanto il finale
Istituzioni di Diritto Pubblico
(le elezioni), ma anche la libertà di associazione, espressione, stampa,
associazione in partiti;
*Regola di maggioranza: caratterizza il funzionamento dello Stato liberale e assume
significati e funzioni diverse:
a) principio funzionale: è adottata la decisione che ottiene il numero più elevato di
consensi o voti. Al contrario l’ unanimità richiede il consenso di tutti i membri del
collegio;
b) principio di rappresentanza: qui la regola di maggioranza diventa lo strumento per
eleggere i membri del Parlamento. In ciascun collegio elettorale viene eletto il
candidato che ottiene più voti (maggioranza semplice o maggioranza assoluta). La
conseguenza è che solamente i gruppi politici che raggiungono più voti saliranno al
potere;
c) principio di organizzazione politica: criterio attraverso cui si svolgono i rapporti tra i
partiti politici nel Parlamento. Maggioranza e Governo si formano di conseguenza, non
come una scelta derivante direttamente dalle elezioni popolari.
Principio della separazione dei poteri
Il principio della separazione dei poteri è stato ideato dal costituzionalismo liberale per
tutelare la libertà dei liberi individui e limitare il potere politico. I poteri sono legislativo
(fare le leggi), esecutivo (metterle in pratica) e giurisdizionale (– quest’ultimo basato
su competenze tecniche e controlla il potere politico).
Ciascun potere viene individuato in base alla funzione che esercita; è importante che
ciascuna funzione sia attribuita a poteri distinti; i poteri seppur distinti devono essere
in grado di relazionarsi tra di loro in modo da frenarsi a vicenda.
Nel sistema attuale la tripartizione dei poteri è un concetto che ha cambiato
connotazione: è necessario ora più che mai prevedere un circuito di garanzia che sia
separato dal circuito di decisione politica. Le leg