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Lezione 11: danno non patrimoniale
(danno biologico, morale ed esistenziale sono sottocategorie del danno non patrimoniale secondo le sentenze gemelle sul danno non patrimoniale del 2003). Nel 2008 le sentenze di San Martino trattano 3 temi che ci interessano: lo statuto del danno non patrimoniale, la nuova definizione di danno morale e il danno non patrimoniale da inadempimento contrattuale.
Le sezioni unite affermano l'esistenza nel nostro ordinamento di 2 sistemi risarcitori, uno atipico (quello del danno patrimoniale→ trova fondamento nel 2043 che è una clausola generale, poiché all'interno del concetto di danno ingiusto vi è qualsiasi lesione di interessi meritevoli di tutela) e uno tipico (quello del danno non patrimoniale→ trova fondamento nel 2059 che contiene una riserva di legge, cioè il danno non patrimoniale è risarcibile solo nei casi previsti dalla legge; il danno non patrimoniale è risarcibile
Anche nei casi in cui ci sia stata una lesione di un diritto costituzionalmente garantito che sia accompagnato da 2 condizioni: gravità dell'offesa e serietà del danno (devono sussistere entrambe). Nei casi previsti dalla legge il giudice non deve verificare la sussistenza delle 2 condizioni. Tali condizioni sono state inserite per escludere i danni bagatellari dalla risarcibilità).
Le sentenze di San Martino hanno affermato che danno morale, biologico ed esistenziale vanno considerate complessivamente e non come 3 sottocategorie autonome del danno non patrimoniale, ponendosi quindi in contrasto con le sentenze gemelle del 2003; così facendo non si rischiava di andare a risarcire due volte lo stesso danno (ad esempio se si chiedeva sia il danno morale, sia quello biologico, e si risarcivano entrambi).
Quantificazione del danno biologico: attraverso le tabelle di invalidità a punti del tribunale di Milano (come funzionano? Si divide la lesione temporanea da...
quella permanente; il medicolegale effettua una visita e determina quelli che sono i punti percentuali di invalidità che vanno da 0 (piena salute) a 100 (danni prossimi alla morte); tale dato viene incrociato con l'età del soggetto. Da ciò poi il giudice stabilisce la somma da riconoscere a titolo di risarcimento).
Quantificazione del danno morale: spesso lo si legava al danno biologico e veniva quantificato nel 30% del danno biologico.
Questo schema rappresenta lo statuto del danno non patrimoniale.
Nuova definizione del danno morale: il termine transeunte non piace più alla giurisprudenza dicendo che il danno morale può protrarsi anche nel tempo (prima veniva definito come il transeunte (=temporaneo) turbamento dello stato d'animo).
Danno morale da inadempimento contrattuale: le sezioni unite affermano che nel caso in cui l'inadempimento contrattuale leda interessi costituzionalmente garantiti e sia accompagnato dalla gravità.
dell'offesa e dalla serietà del danno, questo deve essere risarcito, indipendentemente che il danno trovi fonte in un inadempimento contrattuale o in un illecito extracontrattuale.
Fattispecie di responsabilità per fatto altrui: art. 2047→ responsabilità per il danno cagionato dall'incapace, non prevede una solidarietà, prevede una prova liberatoria (il non aver potuto impedire il fatto, ossia provare che la condotta dell'incapace è stata così repentina e al di fuori della governabilità e della prevedibilità del sorvegliante), si applica ai maggiorenni.
Qualora il danneggiato non riesca a ottenere un risarcimento dal sorvegliante, il giudice può condannare lo stesso incapace al pagamento di un'indennità (questo quando il sorvegliante non c'è o quando il sorvegliante è insolvente).
Art. 2048→ riguarda il soggetto minore.
Lezione 12: responsabilità incapaci
responsabilità della struttura sanitaria per il danno causato dall'infermo di mente: distinzione tra soggetto ospedalizzato e soggetto non ospedalizzato. Nel primo caso risponde la struttura sanitaria come se fosse il sorvegliante ai sensi dell'art. 2047, nel secondo caso invece dipende se il soggetto vive da solo oppure con i genitori, essendo infermo di mente; se vive coi genitori essi sono ritenuti i sorveglianti mentre la struttura sanitaria è esente da responsabilità. Caso del malato schizofrenico che uccide il compagno di stanza → ospedale San Raffaele condannato al pagamento di 280 milioni di lire alla moglie e 140 milioni di lire ai figli responsabilità per fatto altrui. Questa sentenza ha portato all'introduzione dell'amministrazione di sostegno per evitare che tali soggetti vengano emarginati dalla società. L'art. 2047, comma 1 prevede un'ipotesi di responsabilità per colpa presunta a carico di colui che sia tenuto allasorveglianza di un soggetto incapace di intendere e di volere, che abbia causato un danno a terzi; tale presunzione, qualora non sia superata dalla prova che l'evento dannoso non poteva essere in alcun modo impedito, la prova liberatoria può essere raggiunta solo quando si dimostri che l'evento dannoso si sia verificato nonostante il diligente esercizio della sorveglianza. Quindi si prova che quel fatto si sarebbe comunque verificato nonostante qualsiasi tipo di attività diligente (fatto talmente repentino e imprevedibile, in ragione della patologia). Art. 2048 → soggetto che risponde per il fatto illecito compiuto da un altro soggetto; stessa prova liberatoria del 2047. Caso dell'alunno che cagiona un danno a se stesso: le sezioni unite applicano la teoria del contatto sociale (si applica anche nel caso in cui un infermo di mente cagiona un danno a se stesso). C'è una sentenza che afferma che la responsabilità precontrattuale ha natura.Il contatto sociale non ha natura extracontrattuale perché comunque c'è un'interrelazione tra le parti, c'è un contatto qualificato tra di esse, da cui derivano obbligazioni per entrambe le parti. Alla responsabilità da contatto sociale si applica la disciplina della responsabilità contrattuale (termine di prescrizione di 10 anni).
Tra medico e paziente e tra alunno e insegnante c'è un contatto sociale che determina il nascere di alcune obbligazioni e il mancato adempimento delle stesse porta ad un inadempimento contrattuale con tutte le relative conseguenze (termine di prescrizione di 10 anni, obbligo del debitore di dimostrare che l'inadempimento ha avuto luogo per causa a lui non imputabile, obbligo del creditore di provare l'esistenza del contratto e allegare l'inadempimento e possibilità di risarcimento solo dei danni prevedibili tranne nel caso di dolo del debitore).
Lezione 13: art. 2048, legge
Balduzzi (189/2012) aveva introdotto questa norma: l'esercente la professione sanitaria che, nello svolgimento della propria attività, si attiene alle linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica, non risponde penalmente per colpa lieve. Sorgono 2 fonti di problemi: 1- cosa si intende con linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica? 2- resta fermo l'obbligo di cui all'art. 2043, pertanto la responsabilità del medico è una responsabilità extracontrattuale e non da contatto sociale, con tutte le conseguenze che ne derivano (con la legge Balduzzi si dice addio al contatto sociale in ambito medico) MA: c'è stata molta confusione sotto questo punto di vista: opinioni differenti parte della dottrina ha affermato che non si tratta più di contatto sociale ma di responsabilità extracontrattuale; altra parte della giurisprudenza e della dottrina, invece, ha affermatoche stabiliscono le tariffe per il risarcimento dei danni da responsabilità sanitaria. Tuttavia, è importante sottolineare che la legge Balduzzi non ha modificato la disciplina dell'articolo 2043 del codice civile, ma ha introdotto disposizioni specifiche in materia di responsabilità sanitaria. Pertanto, la responsabilità del medico rimane quella prevista dall'articolo 2043, che riguarda la responsabilità extracontrattuale. Solo nei casi in cui sia presente un contratto tra medico e paziente, la responsabilità potrebbe essere disciplinata da altre norme contrattuali.sul danno biologico. Questa legge prevede la possibilità di azione diretta nei confronti della compagnia assicurativa.Art. 2049 → responsabilità oggettiva pura, NO prova liberatoria; responsabilità del datore di lavoro per il fatto illecito compiuto dal proprio dipendente (responsabilità solidale); prima degli anni '60 veniva considerata come fattispecie di responsabilità per colpa presunta: quali erano le colpe presunte? Culpa in vigilando (mancanza di vigilanza del datore di lavoro sull'attività lavorativa del proprio dipendente) e culpa in eligendo (scelta del dipendente sbagliato). Questo regime poteva funzionare nel 1942, quando i dipendenti erano pochi all'interno dell'impresa artigiana. Poi col boom delle industrie cambia il modo di lavorare e nelle grandi aziende gli operai vengono suddivisi in base alle loro capacità e alle loro specializzazioni. È impossibile che il datore di lavoro possa controllare
L'operato di tutti i dipendenti e non si può imputare a qualcuno la scelta di un determinato soggetto. Quindi i nuovi processi permettono di fare ciò che è alla base della responsabilità oggettiva, cioè fare una previsione dei danni che possono compiere i dipendenti, che possono verificarsi durante lo svolgimento dell'attività lavorativa; e sulla base di tali previsioni stipulare dei contratti assicurativi. Al lavoratore si può quindi attribuire una responsabilità di carattere oggettivo, indipendente da dolo o colpa, sia in eligendo sia in vigilando.
Che rapporto deve sussistere tra dipendente e datore di lavoro? La natura del contratto non è rilevante ma è rilevante che il datore di lavoro sia inserito in una stabile organizzazione in un rapporto di etero direzione.
Lezione 14: art. 2049: responsabilità dei padroni e dei committenti (responsabilità solidale; il fatto illecito deve essere compiuto dal
Il committente, nell'esercizio delle proprie mansioni, la giurisprudenza ha ampliato il concetto di "esercizio delle mansioni" attraverso il nesso di occasionalità.