Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RIASSUNTO
Politica: prevedere
Amministrazione: provvedere
Il legislatore rappresenta l'esercizio politico ed ha il compito di stabilire quali siano gli interessi pubblici; espressione del principio di
legalità, in base al quale è la legge che individua l'interesse pubblico in funzione del quale attribuisce alla PA il potere.
LE FONTI DEL DIRITTO
Sono le stesse del diritto costituzionale; presentano alcune peculiarità.
COSTITUZIONE;
Quando parliamo di fonti del diritto la fonte suprema è la nel diritto amministrativo alcuni
articoli della costituzione rivestono una particolare importanza perché si occupano dell'organizzazione e
dell'attività amministrativa.
Es. artt. 97 e 95 Costituzione. DIRITTO DELL'UE.
Poco sotto alla costituzione il Nel diritto amministrativo, il diritto europeo svolge un ruolo
centrale in alcuni settori le regole derivano direttamente da disposizioni europee: es. appalti pubblici, servizi
pubblici (telefonia, gas, energia elettrica). Interesse dell'UE a intervenire con regole uguali per tutti gli stati
membri. primato del diritto europeo:
Nel sistema delle fonti vale il il diritto dell'UE prevale sulle norme interne
contrastanti. Questa prevalenza del diritto europeo si esprime nella regola della "disapplicazione delle fonti
interne contrastanti con la normativa europea".
La disapplicazione è ad opera di tutti gli operatori, non solo magistratura ma anche pubbliche amministrazioni
sentenza Granital (n. 170/1984):
—> la corte costituzionale sulla base dell'art. 11 Costituzione precisa
due
l'obbligo di disapplicazione posto che nonostante l'ordinamento italiano e quello europeo siano
ordinamenti autonomi e distinti, gli stessi sono correlati. Con L'art. 11 Costituzione lo stato italiano ha
rinunciato a parte della sua sovranità nelle materie di competenza dell'UE. Da ciò deriva il primato del diritto
dell'UE in quelle materie. Non c'è la dichiarazione di illegittimità della norma (e quindi abrogata),
semplicemente non viene applicata; nel momento in cui la disciplina europea viene meno, la norma nazionale
può ritornare ad essere applicata.
Quali sono queste norme del diritto europeo? Quali sono le disposizioni del diritto europeo rispetto alle quali
c'è un primato? I Trattati (Trattato di Lisbona), i regolamenti, le direttive (a patto che siano chiare precise e
complete, quindi direttive self esecutive). Non vale per le raccomandazioni e pareri che non sono
giuridicamente vincolanti. LEGGE e gli ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE
Successivamente abbiamo la (decreto legge e decreto legislativo).
Nel diritto amministrativo spesso vengono in rilievo leggi regionali; in base all'art. 117 costituzione é affidata
anche alle regioni nelle materie di competenza concorrente o residuale. Spesso vengono in rilievo delle leggi
regionali che disciplinano le modalità dell'attività amministrativa sul territorio regionale.
REGOLAMENTI.
Assumo un ruolo molto importante le fonti secondarie, ossia i La centralità dei regolamenti
deriva anche dalla riforma del Titolo V della Costituzione che contiene nell'art. 117 comma 6 costituzione. una
potestà
specifica previsione in tema di potestà parlamentare in capo allo Stato e agli enti locali. La
regolamentare regolamentazione esclusiva,
spetta allo Stato nelle materie di mentre in tutte le altre materie la
potestà regolamentare è in capo alle Regioni (ci sono spazi maggiori rispetto alla funzione legislativa).
tutela della salute:
Es. materia di potestà legislativa concorrente, quindi la legge definisce il quadro generale che
potrà essere declinato nella legislazione nazionale. In questa materia i regolamenti potranno essere adottati
solo dalla regioni.
Anche i comuni, province e città metropolitane hanno potestà regolamentare per l'esercizio delle funzioni a
loro attribuite. Con la riforma del Titolo V e il nuovo comma 6 dell'art. 117 Cost. C'è stato un rafforzamento
dell'importanza delle fonti secondarie.
Parlando di regolamenti essi si dividono in:
- regolamenti a livello statale;
- Regolamenti a livello regionale e degli enti locali.
Regolamenti a livello statale 17 della legge n. 400/1988.
La potestà regolamentare è prevista dall'art. Questa legge disciplina e prevede tre
tipi diversi di regolamenti a livello statale: ! 16
1. Regolamenti governativi;
2. Regolamenti ministeriali;
3. Regolamenti interministeriali.
Tutti regolamenti adottati dallo Stato e che in teoria dovrebbero essere adottati nelle materie di competenza
legislativa esclusiva.
Regolamenti governativi: possono distinguersi in due grandi categorie.
A) Categoria che comprende diversi tipi di regolamenti che possono essere adottati in via generale, senza che
si richieda ulteriore previsione nella legge. Questi regolamenti hanno una potestà in via generale senza un
rimando alla legge dello stato. Questi regolamenti sono:
1) regolamenti di esecuzione (che possono essere regolamenti di esecuzione delle leggi o di
regolamenti comunitari, in cui si tratta di definire alcuni aspetti limitati non chiariti nella norma).
Es. può esserci una norma generale che vieta l'utilizzo di determinati sostanze e il regolamento di
esecuzione esegue il testo della legge in cui indica i milligrammi precisi della sostanza, che è già
individuata nella legge; es. produzione di medicinali o autorizzazione del commercio di pesticidi;
2) Regolamento attuativo o integrativo: in cui il regolamento integra delle norme di principio della
legge; contiene una disciplina più ampia rispetto al regolamento esecutivo, che va ad attuare delle
norme di principio contenute nella legge. Es. una legge può istituire delle aree protette e lasciare al
regolamento la disciplina della procedura specifica che deve essere utilizzata per l'individuazione
delle competenze dell'ente.
3) Regolamenti di organizzazione: regola l’organizzazione ed il funzionamento delle amministrazioni
pubbliche. Non si richiede che la legge che prevede l'amministrazione riconosca la potestà
regolamentare, ma in via generale il Governo può sempre adottare dei regolamenti che
disciplinano l’autorità governativa; es. effettuando dei tagli dell’organizzazione (riducendo il
personale). Con il regolamento si interviene sull'organizzazione (es. uffici che possono essere
cambiati nella qualifica);
4) Regolamenti indipendenti: regolamenti che possono essere adottati nelle materie in cui manca una
disciplina di legge a patto che non esista una riserva di legge (assoluta o relativa).
Questi 4 tipi di regolamenti sono tutti facenti parte della categoria della potestà regolamentare
riconosciuta al governo.
B) Regolamento che può essere adottato dal governo solo in virtù dell'adozione di una legge che attribuisce
regolamento di delegificazione.
l'esercizio di una potestà regolamentare —> Richiede una norma
Non basta il richiamo della legge del 1988, ma serve una
espressa attributiva della potestà regolamentare.
legge espressa.
Regolamento di delegificazione: regolamento in cui le norme sostituiscono, abrogando, eventuali
previsioni di legge precedenti. Si parla di regolamento di delegificazione perché il regolamento interviene
a delegificare la materia che era precedentemente disciplinata da una norma primaria (legge o atto avente
forza di legge) e viene invece disciplinata con una norma di fonte secondaria (il regolamento).
regolamento non è in grado di abrogare una norma di
Dal punto di vista della gerarchia delle fonti, il
legge previgente, in quanto fonte sotto ordinata. Il comma 2 dell'art. 17 legge 400/1988 prevede la
necessità di una legge che attribuisce la potestà regolamentare e al contempo dispone l'abrogazione della
norma di legge al momento dell'entrata in vigore del regolamento. Non ci contraddice così la gerarchia
delle fonti.
Questa legge inoltre prevede l'abrogazione della legge previgente con l'entrata del nuovo regolamento;
questi regolamenti non possono essere adottati per materie di competenza esclusiva e di riserva di legge.
Tutti questi regolamenti governativi sono dal punto di vista formale degli atti amministrativi perché sono
adottati dal Governo, ma non sono atti di cura di interessi in quanto dettano delle regole generali ed
astratte.
carattere normativo degli atti amministrativi
—>
La legge interviene per questo motivo a dettare leggi precise al fine dell'azione del regolamento amministrativo.
L'art. 17 della legge 400/1988 combinato con l'art. 87 Costituzione prevede che per l'adozione del
regolamento sia necessaria la deliberazione del Consiglio dei Ministri. In aggiunta si prevede la necessità del
parere del Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato esercita anche una funzione consultiva rispetto all'amministrazione e si occupa di verificare
che il regolamento sia coretto nella sua impostazione e rispettoso dei principi generali del diritto
amministrativo; nel suo parere può richiedere alcune modifiche che ritiene opportune per una migliore
! 17
Parere obbligatorio del Consiglio di Stato entro 45
redazione del regolamento. che deve essere rilasciato
giorni. visto da parte della Corte dei Conti:
Una volta ottenuto il parare, si richiede un organo che si occupa del
controllo dell'azione amministrativa che ha il compito di rilasciare il proprio visto, ossia espressione della
conformità contabile del regolamento.
Infine organo costituzionale: Presidente della Repubblica
c'è un altro (art. 87 Cost.). La deliberazione deve
essere pubblicata con un Decreto del PdR. La forma giuridica del regolamenti è Dpr.
In quanto fonte sarà poi pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Proprio perché si tratta di un atto amministrativo particolare con carattere normativo, si utilizza un
procedimento particolare per la sua adozione: tanti organi per verificare la correttezza dell'atto e le norme ivi
contenute. Questo provvedimento vale per tutti i regolamenti governativi.
Regolamenti ministeriali e interministeriali: 17
sempre previsti dall'art. 17 della legge 400/1988. All'art.
comma 3 Non c'è una previsione in
prevede questi decreti a patto che ci siano un'espressa previsione di legge.
generale, serve una previsione espressa, in base alle competenze coinvolte.
Es. una legge nel momento in cui disciplina la materia della protezione civile, la legge che disciplina la
protezione civile prevede dei regolamenti interministeriali in cui si specificano quali siano le attività di
ordinaria amministrazione per il ripristino della linea ferroviaria.
È sempre la legge che autorizza il ministro o i ministri all'esercizio della potestà