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DECADENZA.provvedimenti amministrativi

È un termine diC’è un’assenza di previsione di questo termine nel 21-opties, che è indicato nelle normeprocessuali.

L’esercizio di questa azione è di:60 giorni- 120 giorni.- ovvero nel dpr del 1971 sui ricorsi straordinari al capo dello stato è dila richiesta di annullare un provvedimento illegittimo può essere avanzata

Altra differenza:NON SOLO al giudice, ma anche alla pubblica amministrazione. Esercita il suo potere diautotutela sia in via autonoma sia su sollecitazione degli interessati, che possono farlo su istanza otout court,su ricorso amministrativo, come il ricorso gerarchico, il ricorso amministrativo il ricorsoin opposizione. Tutti questi ricorsi hanno termini diversi, l’unico vero limite è che il temponecessario per permettere alla PA di esprimersi non sospende il termine per la decadenza per laproposizione al giudice amministrativo.

Nessuno fa ricorsi alla PA

Prima di proporre al giudice, è difficile che la PA ci ripensi. Un'ipotesi di ricorso amministrativo è il ricorso al prefetto per le sanzioni del codice della strada.

Art. 21-nonies. Annullamento d'ufficio

  1. Il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell'articolo 21-octies, esclusi i casi di cui al medesimo articolo 21-octies, comma 2, può essere annullato d'ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole, non superiore a diciotto mesi dal momento dell'adozione dei provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, inclusi i casi in cui il provvedimento si sia formato ai sensi dell'articolo 20, e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall'organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge. Rimangono ferme le responsabilità connesse all'adozione e al mancato annullamento del provvedimento.

illegittimo. Possibilità di convalida è fatta salva la del provvedimento annullabile, sussistendone le2. ragioni di interesse pubblico ed entro un termine ragionevole.2-bis. I provvedimenti amministrativi conseguiti sulla base di false rappresentazioni dei fatti o didichiarazioni sostitutive di certificazione e dell'atto di notorietà false o mendaci per effetto dicondotte costituenti reato, accertate con sentenza passata in giudicato, possono essere annullatidall'amministrazione anche dopo la scadenza del termine di diciotto mesi di cui al comma 1, fattasalva l'applicazione delle sanzioni penali nonché delle sanzioni previste dal capo VI del testo unicodi cui al d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.I rimedi sono quindi: annullamento d'ufficio)1 - l'auto-annullamento (orevoca2 - del provvedimento. il primo volto al ripristino della legalitàviolata, l'altro volto

A un vero ripensamento anche delle ragioni di opportunità (discrezionali o politiche) poste a base di una scelta o di una determinazione amministrativa.

Contrarius actus: le PA adottano un provvedimento, le PA possono rimuovere il provvedimento. Così eliminano gli effetti movibili, non quelli ovviamente inamovibili. Se un fabbricato viene demolito per l'ordinanza di demolizione, vi è un limite nell'esercizio del potere di autotutela in maniera visibile. Ius poenitendi.

L'esercizio dello ius poenitendi determina una conseguenza molto negativa per il destinatario del provvedimento. Coloro che si vedevano comunicare un provvedimento di auto-annullamento o di revoca si lamentavano al Consiglio di Stato.

Legittimo affidamento: Il sostanziale principio che i privati contestavano era il principio di pensate all'autorizzazione dell'apertura di un'attività commerciale. Compro la merce eccetera, tu arrivi e...

Mirevochi l'autorizzazione. Limiti all'esercizio dell'autotutela. Ci sono quindi il Consiglio di Stato affermò che non basta, per esercitare l'autotutela, la ragione dell'illegittimità, che a mezzo del provvedimento adottato si sia violata la legge. La illegittimità originaria del provvedimento non basta per l'esercizio del ius poenitendi! Ripristinare la legalità violata ha un costo eccessivo rispetto all'utilità, al mero ripristino della legalità violata: al giudice questo basta, la mera violazione della legge. Questo perché gli è richiesto dal soggetto che soffre un danno dalla PA non può annullare solo per la legalità violata. NON VALE IL CONTRARIO: ci deve essere qualcos'altro: che loci vuole un interesse pubblico attuale e diverso rispetto a quello originario, concreto.

E aggiuntivo. Ma anche un esercizio dell'autotutela in tempi ragionevoli. L'autotutela deve essere esercitata in tempi ragionevoli, che mutano da caso a caso.

Girurisprudenza del Consiglio di Stato. Queste regole distillate dalla vennero distillate nella novella del 2005 della l. 241. Termine di 18 mesi, art 21 nonies: Unica eccezione del errore derivato dai privati, per false dichiarazioni o documentazioni mendaci ad esempio. Per tutti gli altri casi la PA piuttosto che annullarli può esercitare un potere di tipo confermativo, al secondo comma del nonies. Convalidare.

Comma 2: si può quindi se ovviamente ci sono i presupposti. Che può fare il terzo danneggiato da un provvedimento amministrativo rilasciato in favore di altri? Può impugnare il provvedimento. Non c'è nessun effetto pregiudizievoli per i terzi controinteressati nel limitare nel tempo il potere di autoannullamento. Abbiamo quindi parlato dell'annullamento e della convalida, comma

1 e comma 2-bis del 21-nonies annullamento, convalida comma 2.revoca. Parliamo ora della revocabilità. Quando un provvedimento è revocabile? Magari alcuni fatti erano stati valutati male o anche perché magari i fatti sono cambiati! I nuovi titolari degli organi di vertice, pensate al cambio di tipo politico del vertice dell'amministrazione locale o ministeriale, valutino diversamente in termini di opportunità politica determinati provvedimenti amministrativi. È sempre esercitabile il potere di revoca? La giurisprudenza ha messo dei paletti, poi confluiti nell'art. 21-quinquies. Art. 21-quinquies. Revoca del provvedimento 1. Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse o nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell'adozione del provvedimento o, salvo che per i provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, di valutazione dell'interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad

efficacia durevole può essere revocato da parte dell'organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca determina la inidoneità del provvedimento revocato a produrre ulteriori effetti. Se la revoca comporta pregiudizi in danno dei soggetti direttamente interessati, l'amministrazione ha l'obbligo di provvedere al loro indennizzo.

Ove la revoca di un atto amministrativo ad efficacia durevole o istantanea incida su rapporti negoziali, l'indennizzo liquidato dall'amministrazione agli interessati è solo danno emergente e tiene conto sia dell'eventuale conoscenza o conoscibilità da parte dei contraenti della contrarietà dell'atto amministrativo oggetto di revoca all'interesse pubblico, sia dell'eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all'erronea valutazione della compatibilità di tale atto con l'interesse pubblico.

Il primo comma è

scritto molto male per i molti interventi legislativi che lo hanno modificato. Storicamente abbiamo un limite, ci devono essere: - sopravvenuti motivi di pubblico interesse; - sopravvenuti fatti che non erano presenti quando il provvedimento fu emanato; - nuova valutazione dell'interesse pubblico originario; - una nulla quaestio. Nei primi due casi non abbiamo un capriccio, un arbitrio. Sin qui, il potere pubblico è inesauribile perché deve corrispondere al soddisfacimento di interessi pubblici che mutano nel tempo. Pensate alla mutevolezza con cui si attua la politica sanitaria per contrastare l'emergenza pandemica e le scelte che vengono continuamente rivedute per apertura e chiusura di esercizi. Questo perché le situazioni di fatto evolvono, gli interessi pubblici vanno tutelati, il potere conforma nuovi provvedimenti. Ma l'inesauribilità del potere ha un limite: il limite sta nel fatto che se l'interesse pubblico non è cambiato, i fattinon sono cambiati e interviene un sindaco della Lega o di Fratelli d'Italia dopo un sindaco del PD, questo magari voglia concedere cose prima negate e revocare cose prima di diversa valutazione di interesse pubblico originario concesse. Questa possibilità di ha un limite, sempre per l'affidamento che il singolo e la collettività ripongono nel provvedimento originariamente assunto. che per i provvedimenti di Questo viene fortemente limitato con quell'inciso dal legislatore, "salvo autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici". Autorizzazione vuol dire che rimuovono un se nulla è cambiato negli interessi pubblici e nei limite all'esercizio di un diritto. In sostanza, fatti, la valutazione sopravvenuta la si può fare solo per i provvedimenti sfavorevoli. Per quelli favorevoli, non è possibile. Primo e principale limite. secondo periodo del primo comma del 21-quinquies. Secondo limite, generale, contenuto nel La revocae della valutazione dell'interesse pubblico? Non è possibile. Ecco perché la norma è scritta male.
Dettagli
A.A. 2020-2021
94 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.decristofaro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Police Aristide.