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Il mercato del vino in Cina e l'importanza delle esportazioni
In Cina il 20% del vino importato è francese mentre l'italiano si ferma al 6%. I venditori italiani solo ora si sono svegliati e uno ad uno stanno andando a vendere, per favorire l'emigrazione. Inoltre lo stato francese finanzia milioni di euro dell'idea di vino francese. I cinesi ora pensano che il vino sia essenzialmente il vino francese. - Principali importatori: Germania, Gb, Usa, Francia, Cina, non c'è l'Italia. La Cina sta crescendo, l'Olanda importa parecchi. Per quanto riguarda il valore primeggiano gli Usa, Gb, Germania, Cina, Canada. Se si vuole esportare si deve puntare su Ger, Gb, Cina, Usa e se si sblocca anche la Russia. - Rapporto vino commercializzato/consumato: Nel 2000 il 29% del vino consumato era internazionale, nel 2017 si è arrivati al 44%. Le esportazioni sono estremamente importanti. - Perché il mercato del vino è sempre più globalizzato? Sempre più paesi producono vino (come Thailandia, ecc.).Indonesia, India, Giappone ecc), il consumo è sempre più globalizzato/internazionalizzato e aumenta nelle zone dove prima non era consumato. Inoltre i consumatori stanno diventando sempre più preparati e questo favorisce un consumo più responsabile ed interessato; aumenta anche la curiosità e l'educazione a riguardo. E poi come già detto si è passati dal 28% al 44% di vino globale/consumato.
Sfide future:
- Sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
- Aumento del consumo di vini così detti biologici.
- Aumento dell'educazione e della conoscenza.
- Aumento della sicurezza alimentare (attenzione sulla presenza di solfiti (possibile allergenico)), probabile che in futuro verrà indicata la presenza di possibili allergeni.
- Aumenterà la competitività e dunque aumentare il valore del vino e ridurre i costi attraverso innovazione, modernismo e una propria strategia.
- Marketing del vino, fidelizzazione: le
Il Barolo non derivi da uve "barolo", ma Nebbiolo. Bisogna dare queste informazioni perché in un mercato globale i consumatori molto spesso non possono conoscere queste composizioni varietali.
Il problema è che abbiamo troppe denominazioni.
- Aspetti ambientali
Il concetto di sostenibilità è importante, ma lo è di più lo studio degli effetti del cambiamento climatico: l'aumento della temperatura comporta una riduzione del ciclo vegetativo, diminuzione degli acidi ed aumento degli zuccheri (e quindi alcoli).
Forte concetto della protezione dell'ambiente: i consumatori pensano di più agli antiparassitari (60% degli antiparassitari dell'agricoltura sempre europea è usata per produrre vino).
Nel vino i prodotti alla fine non ci sono, si può star tranquilli, ma il problema è la deriva nel vigneto e la disinformazione delle persone.
Risulta importante anche il riciclo degli scarti, come i raspi.
con i quali si può fare la grappa, o la conservazione delle risorse naturali, energia ed acqua. - Gestione ottimizzata del consumo di acqua, riduzione delle emissioni di CO2. Tutte queste cose sembrano astratte, ma in realtà diverse aziende nel mondo si stanno muovendo in questa direzione.
Uva passa e uva da tavola (2016) L'uva è il frutto più prodotto a livello mondiale. Database su cibo ed agricoltura è la FAO, mentre la OIV si basa sul vino. Dal 2000 al 2014 c'è stato un aumento del 70% della produzione dell'uva da tavola, molto più in crescita rispetto a quello del vino. In questo caso sono tre i paesi che insieme producono il 50% e sono Cina (34%), India e Turchia (8% a testa). La produzione è aumentata perché è aumentata la domanda: da 2,5 milioni di tonnellate del 2011 a quasi 3 milioni del 2016. l'Italia produce 1 milione di tonnellate (4%), anche l'Egitto sta crescendo molto anche grazie a
consulenti italiani. Loro a Marzo hanno già il primo raccolto. Il consumo è aumentato del 73% perché anche per quanto riguarda l'uva da tavola si stanno conoscendo le proprietà nutraceutiche; l'unico problema è che è ricca di zuccheri. La Cina è anche la più grande consumatrice come anche India e Turchia che con Egitto, Iran e Usa fanno il 63% dell'uva consumata. Anche l'uva da tavola è diventato un prodotto esportato (crescita del 50%). Il maggior esportatore è il Cile e l'Italia è seconda in Usa, Germania. Uva passa Come quantità è al terzo livello. Ha attraversato un periodo di crisi nei primi 2000 e ora si sta riprendendo. Turchia, Usa, Iran, Cina e Cile rappresentano il 50% della produzione. È fatta dall'appassimento di uva senza semi. La Cina appassisce anche uve con semi, in Occidente le uve coi semi non interessano più e questo vale anche come uva datavola.l'Italia non produce uva passa, si è provato a creare dei progetti, ma non separla (probabilmente per le piogge e per i costi).
In Usa hanno delle varietà che appassiscono in pianta e poi basta semplicemente vendemmiare. Ne consumano anche molta come tradizione.
Il consumo è in aumento dal 2000 del 14% e chi consuma di più sono Usa e Turchia, ma anche Cina, UK ed Iran.
Anche l'exports di uva passa è aumentato del 33% con la Turchia che primeggia.
L'importatore maggiore è la comunità europea.
Quanta uva da tavola/passa viene trasformata in succo d'uva? Difficile dirlo e calcolarlo.
Siccome prevale l'estetica, c'è un residuo (fino al 20%!). Fino al 2000 veniva vinificato, dal 2000 è illegale se non per eventuali distillazione, e allora si iniziò a produrre succhi.
D'altro canto ci sono industrie che producono solamente succhi.
Inoltre si possono fare marmellate, confetture.
Vigneti
biologiciDal 2000 sono aumentati molto in % anche se la stessa è molto ridotta.Tuttavia è importante l'incremento, oggi siamo al 5% (uva da tavolacomprese). Si trovano in Spagna, in Italia e un po' meno in Francia.In Italia nel 2016 siamo arrivati a 100'000 (16% del totale).Viticoltura in ItaliaLa viticoltura è presente in tutte le ragioni italiane.Nel 1907 la quantità di ettari raddoppia a causa della fillossera.Perché? Con il suo arrivo si sono dovuti creare veri e propri vigneti.Il massimo si è raggiunto nel 1980 con 85 milioni di hl di vino prodotto inEuropa. Si è stati dunque costretti a tagliare e nel 2000 erano solo più 54mentre i numeri attuali sono tra 42 e 46 milioni di hl.Dal 2000 al 2016 l'Italia ha perso ettari perché tendenzialmente non sipossono più fare impianti nuovi.La regione più vitata è la Sicilia, seguita da Puglia (entrambe in forte calo)e veneto (increscita per Prosecco e Pinot Grigio). Anche Toscana, Emilia Romagna, Piemonte e Abruzzo sono calate abbastanza.
Come produzioni domina il Veneto seguito da Puglia, Emilia. Il Piemonte produce 1/5 del Veneto: 2'000'000 hl.
Il Piemonte ha pochi IGP (identificazione geografica protetta) come Valle d'Aosta.
Le regioni italiane sono molto più propense alle denominazione geografiche rispetto a quelle varietali (prevalenti fuori dal Bel Paese).
A livello di vendite, il mercato richiede sempre maggiormente (dal 2010) vini DOC/DOCG mentre i vini comuni sono crollati e gli IGT sono calati leggermente.
Le giacenze influiscono sul mercato. I DOP sono quelli che hanno avuto più giacenze (normale se sei il più prodotto).
Il consumo di vino in Italia è in diminuzione, si è passati da 100 e passa litri a circa 36 litri/anno. Tendenza opposta rispetto al consumo della birra tanto è che si è giunti ad una situazione di 50 e 50.
E' diminuita
Anche la quota di persone che bevono: maschi dal 66% al 64%, femmine dal 40% al 39% e in generale dal 53% al 51%. È una tendenza generale che sta caratterizzando l'Europa.
In Piemonte, Asti, Cuneo, Alessandria e Torino sono le maggiori province vitate. Ci sono 45'000 ettari vitati, a fine 800 erano 90'000. Le varietà principali sono Barbera (30% della superficie), Moscato (20%), Dolcetto (13%), Nebbiolo (9%), Cortese, Brachetto, Freisan, Chardonnay, Arneis, Grignolino e altri.
Nel saluzzese stanno piantando uva da tavola per sostituire i kiwi con rese eccezionali per le escursioni termiche.
Uva da tavola in Italia. È un settore importante snobbato dagli studenti. In realtà i nostri colleghi nel settore stanno facendo cose egregie e girano il mondo perché non sono molti i consulenti.
La maggior superficie di uva da tavola è in Puglia, nel barese e nel foggiano, ma anche nel tarantino che è in sviluppo perché fa più caldo. La raccolta va da...
Metà Giugno fino a Natale in dipendenza dalla varietà. È importante per i prezzi che dipendono dal periodo. Fino a 10 anni fa l'Italia era l'unica a coprire i vigneti con teli di plastica per far maturare già a Giugno la propria uva (poi copiata). Ad Agosto per lasciare l'uva buona fino a Dicembre in cui si copriva anche la richiesta è elevata. Bisogna essere attenti a cosa si fa nell'emisfero opposto per non avere una sovrapproduzione (se io tardo e loro anticipano). Anche per l'uva da tavola c'è stato un calo dal 2012 in avanti. In Sicilia riescono a fare due produzioni all'anno grazie all'uso di una sorta di serra (che costa 100'000 euri per ha).