VSP.
• Qualità inferiore: La qualità delle uve è in genere inferiore rispetto ad altri sistemi di
allevamento, specialmente in annate umide che favoriscono lo sviluppo di marciumi.
• Facilmente meccanizzabile: Con una potatura corta, la cortina diventa facilmente
meccanizzabile.
• Semplice cimatura: La potatura e la gestione della chioma sono relativamente semplici, non
richiedendo un palizzamento complicato.
• Difficoltà con la potatura lunga/mista: Quando la potatura è lunga o mista, potrebbe non
esserci sufficiente vigore nei tralci nuovi per garantire una buona produzione.
• Raccolta meccanica: La vendemmia può essere facilmente meccanizzata, ma la raccolta
manuale potrebbe non essere sempre comoda.
Pergole
Il sistema a pergola è un metodo tradizionale che offre vantaggi in termini di protezione dei grappoli, ma
presenta anche alcune difficoltà in termini di gestione e meccanizzazione.
• Caratteristiche principali:
• Valore paesaggistico: È spesso utilizzato in contesti paesaggistici di valore, in particolare in
terreni collinari e in terreni terrazzati.
• Struttura complessa: La struttura di supporto è più complessa rispetto ad altri sistemi,
richiedendo un maggiore impegno nella gestione.
• Bassa densità di piante: Il numero di piante per ettaro è limitato, quindi la resa per
superficie potrebbe essere inferiore.
• Alta produzione: Le pergole possono produrre una grande quantità di uva, ma la qualità può
variare in base alla gestione.
• Non meccanizzabile: La potatura invernale non è meccanizzabile, rendendo questo sistema
meno efficiente in termini di lavoro.
• Gestione minima del verde: Una volta che la struttura è in posizione, la gestione del verde è
minima o nulla.
• Vendemmia meccanica: Esistono prototipi di macchine per la vendemmia meccanica, ma la
raccolta manuale è ancora comune in questo sistema.
• Protezione dai danni: I grappoli sono sollevati dal suolo, proteggendoli dalle scottature, dal
vento e dall'eccesso di luce diretta.
• Ottimizzazione del suolo in pendenza: Le pergole sono particolarmente adatte per l'uso del
suolo in terreni in pendenza o terrazzati, dove altri sistemi potrebbero essere più difficili da
implementare.
Sintesi
• VSP: Ideale per vigneti con alta densità di piante e alta qualità delle uve, con una gestione
meccanizzabile e adatta alla raccolta automatica.
• Cortine: Semplice da gestire, ma può comportare una qualità inferiore delle uve e non sempre è
adatta a potature lunghe o miste.
• Pergole: Adatte a terreni collinari e paesaggistici, ma difficili da meccanizzare e con una gestione
della potatura più complessa.
Asporti Medi della Potatura Invernale
La potatura invernale della vite comporta l'asportazione di diverse quantità di nutrienti dal vigneto.
Questi sono i macro e microelementi mediamente asportati durante la potatura, espressi in grammi per
ettaro per anno (g/ha/anno):
Macroelementi:
• Azoto (N): 6,50 – 21.000 g/ha/anno
• Fosforo (P): 700 – 3.600 g/ha/anno
• Potassio (K): 6.200 – 20.000 g/ha/anno
• Calcio (Ca): 6.000 – 34.000 g/ha/anno
• Magnesio (Mg): 1.100 – 4.500 g/ha/anno
Microelementi:
• Ferro (Fe): 76 – 310 g/ha/anno
• Boro (B): 16 – 97 g/ha/anno
• Manganese (Mn): 29 – 179 g/ha/anno
• Zinco (Zn): 70 – 100 g/ha/anno
• Rame (Cu): 60 – 80 g/ha/anno
• Cobalto (Co): 0,20 – 0,40 g/ha/anno
Gestione del Legno di Potatura
Il legno di potatura rappresenta un residuo importante che, se gestito correttamente, può contribuire
alla sostenibilità del vigneto. Tuttavia, la gestione del legno di potatura può anche presentare alcuni
problemi.
Problemi legati al Cippato:
• Malattie del legno: Il cippato potrebbe favorire la diffusione di malattie come l'esca e l'eutipiosi, e
potrebbe mantenere l'inoculo di Botrytis.
• Alterazione chimica del suolo: Il cippato potrebbe alterare il suolo, ad esempio accumulando
tannini, che possono avere un effetto positivo nella gestione delle infestanti, ma potrebbero
anche influenzare negativamente la salute del suolo se non gestiti correttamente.
Soluzioni per la gestione sostenibile:
• Rimuovere il legno vecchio (>1 anno) dal vigneto per evitare il rischio di diffusione di malattie
fungine. È preferibile non interrare il legno vecchio nel suolo dopo la cippatura.
• Mantenere il legno in aree isolate per ridurre la trasmissione delle spore fungine.
• Compostare il legno di potatura: Se le infestazioni di malattie fungine sono elevate, è utile
compostare il legno di potatura per almeno un anno prima di distribuirlo nel vigneto.
• Evitare grossi tagli di potatura, o in alternativa, coprire i tagli con mastici o gomma vinilica,
possibilmente arricchiti con prodotti a base di rame, compatibilmente con le normative vigenti.
Restituzione di Sostanza Organica e Nutrienti
Interrare il cippato nel suolo ha i seguenti effetti:
• Restituzione di sostanza organica: Fino al 25% dei fabbisogni di sostanza organica può essere
restituito al suolo.
• Macroelementi: Restituzione del 10-30% delle necessità di macroelementi.
• Microelementi: Restituzione del 30-50% delle necessità di microelementi.
Possibili Usi del Legno di Potatura
Il legno di potatura può essere utilizzato in diversi modi:
• Additivi per il vino: Il legno di potatura, in particolare quello ricco di stilbenoidi, può essere
estratto e utilizzato come additivo nel vino. Un esempio commerciale è Vineatrol, un prodotto a
base di stilbenoidi, utilizzato per migliorare le caratteristiche organolettiche del vino.
2 – Clima 2
martedì 10 dicembre 2024 14:16
Influenza del Clima e della Temperatura sulla Chioma della Vite
Temperatura
La temperatura influisce in modo significativo sulla maturazione delle bacche e sulla qualità del vino, in
particolare nella produzione di antociani, che sono responsabili del colore nelle uve rosse. Alcuni effetti
chiave della temperatura sono:
1. Accumulo di Antociani: Le alte temperature favoriscono l'accumulo di antociani nelle bacche, ma
un delta termico troppo ampio (ovvero la differenza tra la temperatura diurna e quella notturna)
può interrompere questo processo. Una temperatura diurna troppo alta o una notte troppo calda
possono influenzare negativamente la sintesi degli antociani, riducendo la qualità del colore delle
uve.
2. Soglia di Temperatura Massima: Ogni varietà di vite ha una temperatura massima ottimale per la
crescita. Se la temperatura supera questa soglia, la pianta può entrare in uno stato di stress
termico, che compromette la fotosintesi, la sintesi degli zuccheri e la formazione di antociani.
3. Blocco della PAL (Phenylalanine Ammonia Lyase): La PAL è un enzima chiave nella biosintesi degli
antociani. Temperature troppo alte possono bloccare l’attività di questo enzima, riducendo la
produzione di antociani e quindi il colore delle uve.
Temperatura all’interno della Chioma
La temperatura all’interno della chioma della vite è influenzata principalmente da due fattori:
1. Esposizione alla radiazione solare: Le foglie che si trovano sul lato esposto del filare possono
registrare temperature mediamente più elevate (di circa 2-3 °C) rispetto a quelle situate sul lato
ombreggiato.
2. Movimento dell’aria (turbolenza): La circolazione dell’aria attorno alle foglie, influenzata dalla
vegetazione e dalla disposizione delle piante, può anche avere un ruolo importante nel
determinare la temperatura interna della chioma.
Effetto della Traspirazione sulla Temperatura
La temperatura delle foglie è, in media, di circa 5 °C inferiore rispetto alla temperatura dell’aria
circostante. Questo fenomeno si verifica per due motivi principali:
• Emissione di radiazione a lunghezza d’onda maggiore: Le foglie emettono radiazione infrarossa a
lunghezza d’onda maggiore rispetto a quella incidente, dissipando calore.
• Traspirazione: Durante la traspirazione, l'acqua evapora dalle foglie, portando con sé calore e
raffreddando la superficie fogliare.
Stress Idrico e Temperatura Fogliare
Lo stress idrico, che porta alla chiusura degli stomi, riduce la traspirazione. Questo provoca un aumento
della temperatura fogliare, poiché la dissipazione del calore attraverso l'evaporazione viene a mancare.
Di conseguenza, le foglie delle viti in stress idrico presentano temperature superiori rispetto a quelle
delle viti irrigate, indipendentemente dall'esposizione alla luce o dall'ombreggiamento.
Effetti del Clima Mite/Caldo sulla Vite
Quando si cerca di massimizzare l'esposizione della surface area (SA) alla luce solare (per esempio in
sistemi di allevamento che espongono una maggiore superficie fogliare), si introduce un dilemma,
specialmente nei climi caldi o miti:
• Se da un lato si cerca di migliorare la fotosintesi attraverso una maggiore esposizione alla luce,
dall'altro si corre il rischio di aumentare troppo la temperatura all'interno della chioma.
Flash Termici e Surriscaldamento
• Le viti possono tollerare flash termici fino a circa 60 °C, ma le foglie cominciano a subire danni
irreversibili (denaturazione delle membrane cellulari e delle proteine) a 45 °C.
• Questo fa sì che la gestione della temperatura all'interno della chioma diventi fondamentale per
evitare danni irreversibili alle piante, specialmente in periodi di ondate di calore estremo.
Para-Eliotropismo
Le foglie della vite, in risposta al calore e alla luce solare intensa, possono regolare il loro angolo di
intercettazione della luce attraverso un fenomeno chiamato para-eliotropismo:
• Le foglie si allineano parallele alla radiazione solare incidente per evitare un surriscaldamento
eccessivo.
• In questa posizione, le foglie cercano di mantenere l’attività fotosintetica al di sotto del punto di
saturazione della luce, evitando così la foto-inibizione, che potrebbe bloccare la fotosintesi.
Temperatura e Funzionamento degli Organi della Vite
La temperatura degli organi della vite (foglia, bacca) è influenzata da diversi fattori, tra cui la radiazione
solare, le perdite radiative e convettive, e il calore latente di evaporazione. La gestione della
temperatura, soprattutto in condizioni di stress idrico o di eccessi termici, è fondamentale per garantire
la salute della pianta e la qualità del raccolto.
Formula per la Temperatura degli Organi
La temperatura di un organo vegetale come la foglia o la bacca si calcola attraverso la seguente
equazion
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