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FARMACOCINETICO FARMACODINAMICO
INTERAZIONI DI TIPO e .
Nelle interazioni di tipo FARMACOCINETICO vuol dire che : dei 2 composti uno
influenza la farmacocinetica dell’altro , un esempio è quello dellalevodopa-carbidopa. Se
Uno ne influenza la farmacocinetica dellaltro significa che ne influenza anche la
biodisponibilità
Nelle interazioni di tipo FARMACODINAMICOvuol dire che 2 composti vanno ad agire
su dei meccanismi che portano ad uno stesso effetto fisiologico. Essi possono agire sullo
stesso target o su target diversi ,che comunque hanno un ruolo nello stesso effetto
naloxone
fisiologico. Per es nel caso del che è antidoto per overdose di eroina, stiamo
parlando di una interazione di tipo farmacodinamica, che coinvolge un unico (lo stesso)
target ovvero il recettore degli oppioidi, in cui il naloxone è antagoniste competitivo.
Ace inibitore con diuretici“
Mentre, nell ‘esempio dell associazione utile “ il target non è lo
stesso ! In questo caso c’e’ sempre lo stesso effetto di tipo farmacodinamico, ma il target
di questi due farmaci non è lo stesso ! Ace inibitori e diuretici agiscono su meccanismi
diversi ,ma che hanno un ruolo uguale , in quel complesso di effetti fisiologici, che vanno a
regolare la pressione sanguigna.
Quindi :In entrambi i due esempi si parla di interazione farmacodinamica(riguarda
soltanto la farmacodinamica), cioè: la contemporanea assunzione dei 2 farmaci modifica
uno la farmacodinamica dell’altro. in
Questi stessi concetti valgono in tossicologia, ma cambiano, pero’, le prospettive:
tossicologia non esiste l’associazione tossicologicamentevantaggiosa!
Qui questi concetti possiamo applicarli , per esempio , per capire perché, in un individuo,
la risposta ad un determinato agente tossico, èmaggiore di quanto ci aspetteremmo!
Oppureperché , alle volte la risposta ad un determinato agente tossico è minore!Questo
succede perché , evidentemente ci sarà stata l esposizione ad un altro agente che ha
modificato la biodisponibilità del primo, oppure ne ha modificato l’effetto;
Quindi, ce ne interessiamo in tossicologia , per capire perché ci può essere da parte dell'
individuo una differente risposta ad una gente tossico, nello stesso individuo, allo stesso
agente, ma in due momenti diversi(cioè : un periodo in cui non si assume il secondo
componente e un momento in cui ci si espone all’altro componente
contemporaneamente , per esempio può essere un componente presente in ciò che
abitualmente mangiamo , o nell' ambiente in cui viviamo , o un’ abitudine che abbiamo
(che in un determinato momento c e’ e in un altro no) Un esempio classico è quello del
fumo di sigaretta e dell' amianto : il fumo di sigaretta aumenta il rischio di sviluppare
il (mesetelioma??) …pleurico da amianto , mentre se lo stesso soggetto non fuma più tale
rischio diminuisce man mano che il tempo passa. Quindi individui che non fumano sono
meno soggetti a questo pericolo.
Come si analizzano le interazione di tipo farmacocinetiche in tossicologia?
Nello stesso modo in cui si analizzano in farmacoterapia! perché la fisiologia rimane la
stessa.
Quindi : se l’interazione è di tipo farmacocinetico,significa che: dei due composti, uno
modifica la farmacocinetica dell’altro .E nello specifico, significa che uno dei 2 composti ha
influito sui processi di ADMEdell’altro (quindi ha influito o sull' assorbimento, o sulla
distribuzione, o sul metabolismo, o sull' escrezione dell' altro composto). Oppure avrebbe
anche influenzato la capacità dell’altro agente di essere assorbito a livello di struttura
chimica (cioè a livello di caratteristiche chimico-fisiche)ne modifica,cioè le caratteristiche
chimico-fisiche.
Peres, questo concetto lo possiamo vedere quando consideriamo il ruolo che può avere la
dieta nell’influenzare la biodisponibilità del farmaco o nel dare degli effetti tossici in un
determinato tipo di terapia. Peres :nella terapia con levodopa che è un amminoacido
aromatico, assorbito tramite trasportatori nell’intestino, si devono evitare alimenti ricchi di
aminoacidi simili, perché possono essere trasportati dagli stessi carrier ed andare a
influenzare la biodisponibilità della levodopa.
Un altro esempio di interazione è quello che potrebbe avvenire nella terapia con
tiramina , un' amina attiva che produce un
inibitori delle MAOed alimenti ricchi di
a umento della pressione ematica (formaggio, vino rosso, cioccolato, ecc…): quando si
assume tiramina, questa non viene metabolizzata (e quindi inattivata) e ciò comporta il
Pressione endocranica!
rischio dell’ aumento della
alcuni componenti della dieta che assumiamo, possono influenzare : o
Quindi
labiodisponibilità di un determinato farmacoo indurredegli effetti avversi a causa di
interazioni con il farmaco. di interazioni farmacodinamiche
Quando , invece, parliamo , le interazioni di cui ci
occupiamo di più sono componenti dell’associazione agiscono sullo stesso recettore.
Quindi distinguiamo: antagonisti recettoriali che possono essere competitivi o non
competitivi. Questa distinzione in competitivo e non competitivo dipende dal tipo di
interazione che c’è, cioè : nell’ interazione di tipo competitivo c’è un’ interazione di tipo
reversibile,nell’ interazione di tipo non competitivo, vuol dire che l interazione non è
reversibile.
Parlando di interazioni di tipo farmacocinetico,è vero che tutte possono avere un
ruolo, ma Alcuni meccanismi sono più frequenti, altri lo sono meno.
il che non fa riferimento alla gravità dell’interazione,cioè: le interazioni che sonopiù
frequenti, sono quelle che avvengono in fase di metabolismo(cioè , dei due componenti
: uno influenza il metabolismo dell’altro).
Invece, le alterazioni in fase di distribuzione sono molto meno frequenti. Questo però
non vuol dire che queste interazioni, pure se sono meno frequenti ,siano meno gravi.
Se, per esempio,penso agli anticoagulanti orali, per es, il warfarin: questi farmaci , sono
farmaci importanti ,perché regolano una funzione fisiologica, come la coagulazione del
sangue e l’effetto collaterale che è legato ad un sovradosaggio, è particolarmente grave,
tant’è che causa sanguinamento ed emorragie.
Per sovradosaggio intendiamo che :o ne abbiamo assunto di più di quanto era indicato
nello schema terapeutico . oppure per sovradosaggio possiamo anche intendere che: ne
abbiamo un quantitativo plasmatico , disponibile per l’effetto farmacologico , maggiore di
quello che noi volevamo. Infatti sappiamo che: la terapia con warfarin, dicumarolici, hanno
il problema che richiede costanti aggiustamenti di dosaggio (questo è uno dei limiti della
terapia con anticoagulanti orali) . Per fare ciò: il dosaggio va continuamente aggiustato
andando a monitorare il tempo di protrombina,cioè :quanto tempo è necessario per la
conversione della protrombina in trombina.
Perché l aggiustamento si deve fare costantemente? Perché questi farmaci sono
antagonisti della vitamina K ed il loro effetto non è solo funzione del quantitativo del
farmaco disponibile, ma è anche in funzione del quantitativo di vitamina k disponibile.
Per cui :le variazioni della dieta, l’assunzione di antibiotici che sterilizzano l’intestino,
determinate condizioni fisiologiche, potranno causare modifiche della quantità di vitamina
k che è disponibile per (…. ???).
Tutto questo ci chiarisce perché la terapia con questi farmaci va costantemente
monitorata.
Però C’è un’altra condizione importante, checomunque si verifica meno frequentemente,
che può portare ad una eccessiva azione dell’anticoagulante, e cioè :il fatto che questi
farmaci si legano molto le proteine plasmatiche circa il 99%. Ciò significa che basta
un piccolo spiazzamento dalle proteine plasmatiche perché l effetto farmacologico
aumenti in maniera significativa ,cioè: se ho 100 molecole in circolo e dico che il 99% è
legato alle proteine plasmatiche, vuol dire che 99 sono legate e 1 molecola libera dà
l’effetto farmacologico, e basta un piccolo spiazzamento, anche di 1% e l’effetto
farmacologico raddoppia.
Quindi, come abbiamo detto : le interazione in fase di distribuzione sono rare, meno
frequenti di quelle che avvengono nel metabolismo, ma non per questo sono meno gravi.
A proposito: Parlando di anticoagulanti e parlando di aumento di attività farmacologica di
anticoagulanti, bisogna considerare che questo è un argomento molto importante in tox,
anche per tutto ciò che riguarda le interazioni con la dieta o con gli integratori alimentari,
Perché in genere , questi integratori, contengono delle sostanze che hanno azione
anticoagulante o possono contenere sostanze che possono aumentare l azione degli
anticoagulanti.
Questo succede perché' gli integratori non vengono considerati farmaci , e l’iperico
stesso , per esempio , può interferire producendo un aumento dell azione anticoagulante
del farmaco e pericolo di emorragie, dovuto proprio alla contemporanea assunzione del
farmaco anticoagulante e l integratore.
Le interazioni in fase metabolica, invece, sono dunque le più comunie frequenti ,e
sono dovute ad un loro effetto su enzimi,cioè queste interazioni comportano : o
inibizione di enzimi (e quindi dei 2 componenti uno va a inibire l’azione di enzimi che
metabolizza l’altro composto)oppure di induzione (dei 2 prodotti uno ha aumentare
l’azione di enzimi che metabolizzano l’altro) .
Per cui abbiamo: o meccanismi di inibizione o meccanismi di induzione.
Quando parliamo di induzione e inibizione enzimatica, bisogna considerare che sono
meccanismi molecolari estremamente diversi, ciò è importante perché ci fa capire come
anche dal punto di vista temporale si sviluppa un effetto.
Infatti: L’inibizione enzimatica è un effetto che si può sviluppa in un periodo di tempo
molto breve (anche in 24 h), perché comporta che: una molecola che è capace di inibire
un enzima , vada a bloccare dei siti catalitici su un enzima oppure può interagire con
altri siti il sito allosterico che influenzano la disponibilità del sito catalitico. In questi casi
il metabolismo dell' altro composto viene rallentato!
E’ un meccanismo semplice rispetto all' induzione e ed è un effetto che si sviluppa
rapidamente , avviene in tempi molto brevi.
Invece: Quando parliamo di induzione enzimatica:è un processo in cui gli effetti non