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PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI SIGNIFICATI

Nel corso dell'800 dalle radici della filosofia nacquero le scienze sociali che, tutte con metodi differenti, iniziarono ad affrontare una serie di domande importanti. Tra queste c'era lo studio del modo in cui i soggetti costruiscono i propri significati interiori da associare poi agli oggetti e agli eventi del mondo reale. Un contributo importante a queste ricerche fu dato dall'ambito della linguistica, materia che vede il linguaggio come una convenzione sociale che permette una comunicazione, quest'ultima poi porta ad un consenso sociale su certi significati. Perciò si arriva successivamente all'idea che la costruzione dei significati è un processo sociale che implica una comunicazione tra individui, i quali interpretano la realtà sulla base di strutture cognitive apprese grazie alla socializzazione.

Sono stati poi elencati i paradigmi generali del significato, che sono:

  1. la memoria umana rende
possibile lo sviluppo della conoscenza grazie ai concetti; 2. il soggetto può elaborare il significato dei concetti tramite il contatto sensoriale diretto con la realtà o grazie all'interazione simbolica; 3. il linguaggio è un insieme di simboli che etichettano dei significati condivisi; 4. i simboli e le convenzioni linguistiche influenzano la percezione, l'interpretazione e il comportamento. Durante gli anni '20 del 1900 il linguista Edward Sapir teorizza che le persone parlanti lingue diverse sperimentano, di conseguenza, realtà diverse; questo perché il linguaggio è la base per la costruzione della conoscenza. In seguito il linguista Benjamin Whorf sviluppa la teoria di Sapir affrontando più a fondo il tema della percezione e del pensiero, creando così l'ipotesi Sapir - Whorf o anche chiamata la teoria del relativismo linguistico. Questa teoria enuncia che il linguaggio è la guida ad una realtà sociale.

Condiziona potentemente e totalmente il nostro pensiero sui problemi e sui processi sociali. Sempre riguardo la costruzione dei significati è giusto citare il pensiero di Charles Horton Cooley, il quale, agli inizi del 900, sviluppò l'idea secondo cui gli individui possono relazionarsi tra loro solo tramite le impressioni che si creano gli uni degli altri. Queste impressioni si creano tramite le interazioni sociali e Horton le chiama "idee personali", cioè una costruzione di significato che i soggetti proiettano sugli altri. Horton evidenzia però come sia importante avere anche un'idea personale di sé stessi, il "sé riflesso", il quale ci aiuta a definire il nostro comportamento sociale.

Collegabile a questo c'è la teoria dell'etichettamento creata in ambito sociologico per analizzare i comportamenti devianti. Questa teoria si riferisce a quando una persona trasgredisce una norma sociale importante e,

di conseguenza, viene etichettata dalla società; l'etichetta diventa poi l'identità principale del soggetto che l'ha ricevuta e ristruttura il modo in cui gli altri interagiscono con lui. Questo fenomeno contribuisce anche a cambiare la visione che del soggetto ha di sé stesso, il quale cambierà la sua personalità per conformarsi all'etichetta che gli è stata assegnata. Ora vediamo altre teorie inerenti alla costruzione dei significati: 1- Teoria della coltivazione: George Gerbner sviluppa questa teoria che si occupa dell'influenza dei media e della realtà mediata. Il focus è sulla rappresentazione televisiva della violenza. Per fare queste analisi Gerbner identifica numericamente i diversi tipi di violenza rappresentati in tv e annota l'impatto di queste visioni sulle credenze degli individui. La metodologia usata da Gerbner è quella del differenziale di coltivazione che ha poi consentito di.

Evidenziare il processo del "mainstreaming", cioè la formazione di una corrente dominata dai media, in particolare dalla tv, per la coltivazione di credenze negli spettatori. I risultati di tale ricerca rivelarono come la violenza rappresentata aumenti la paura degli spettatori di una possibile presenza di violenza nel loro ambiente quotidiano.

Teoria dell'agenda setting: negli anni '60 del 900 Maxwell McCombs e Donald Shaw elaborarono questa teoria concentrandosi principalmente sulla corrispondenza tra la quantità di attenzione rivolta dalla stampa ad un determinato tema e il livello di importanza dato a quello stesso tema dagli individui. I risultati portarono alla rivelazione di una vera e propria correlazione tra le due "quantità di importanza", in quanto la rilevanza di un evento data dai mass media si riflette totalmente sul grado di rilevanza data dai soggetti.

CONCETTO DI PERSUASIONE

Parlando più in generale delle influenze

che possono causare i messaggi dei mezzi di comunicazione di massa è giusto includere il concetto di persuasione. Questa pratica di progettazione di messaggi intenzionali e diretti a condizionare o controllare le risposte degli individui non nasce con i mass media, ma era già presente in tempi molto antichi come per l'oratoria e la retorica nel periodo dei greci e dei romani. I mezzi di comunicazione di massa hanno aiutato a potenziare le tecniche di persuasione contribuendo ad ampliare il bacino di pubblico a cui ci si può rivolgere e, in aggiunta, hanno offerto nuovi e più numerosi canali di distribuzione per questi messaggi persuasivi. È possibile analizzare tre strategie e orientamenti teorici che ci aiutano a creare contenuti persuasivi al punto da influire nel cambiamento del comportamento manifesto degli individui a cui arrivano i nostri messaggi, analizzare il risultato che possono produrre tali strategie ci aiuta ad identificare le soluzioni per.

comporre nuovi messaggi con possibili effetti simili.

Le strategie sono:

  1. Strategia psicodinamica: strategia derivante dal paradigma cognitivo e che si basa su un approccio SOR (Stimolo: sensi che ricevono e riconoscono stimoli esterni, Organismo: fattori interni che intervengono, Risposta: modalità di comportamento usata dal soggetto). Questa è una sequenza di eventi psicologici che indirizzano l'individuo nella scelta del comportamento da adoperare, si vede infatti come le strategie persuasive possono intaccare fattori emotivi e cognitivi per suscitare stati emozionali così da indirizzare una possibile risposta o, addirittura, cambiare il comportamento del soggetto.
  2. Si arriva quindi a parlare della teoria della dissonanza cognitiva elaborata da Leon Festinger nel 1957, teoria che presuppone che gli individui hanno bisogno di esperire un mondo coerente e questa esigenza è un forte fattore motivazionale che orienta il loro comportamento. Le eventuali incoerenze
tra convinzioni, atteggiamenti e comportamenti portano ad una situazione di disagio, la dissonanza cognitiva appunto, che agisce come una pulsione ad utilizzare comportamenti che ristabiliscano la condizione di coerenza. Le comunicazioni di massa dunque possono cambiare la struttura psichica per cambiare il comportamento. Una sintesi di tutto questo processo può essere trovata nel modello "learn - feel - do" dove le persone ricevono le informazioni che fanno cambiare i loro atteggiamenti e, di conseguenza, i loro comportamenti. 2- Strategia socioculturale: strategia derivante dalla teoria dell'organizzazione sociale e che si basa sul presupposto della sociologia, la quale afferma che parte importante del comportamento umano sia determinata da fattori esterni all'individuo, cioè il contesto socioculturale in cui esso si trova; in quanto il soggetto, dentro all'ambiente socioculturale, agisce sulla base dell'accettazione sociale. Questo presuppostonon rientra nel modello "learn - feel - do" ma si rispecchia meglio nel modello "learn - confirm - or be punished", questo accade perché molti comportamenti sono controllati dalle aspettative sociali all'interno dei gruppi in cui il soggetto si ritrova. Quindi una possibile azione persuasiva può determinare o controllare le definizioni dell'individuo sulle aspettative socio culturali, così da influenzare il suo comportamento. La strategia persuasiva socio culturale crea messaggi con l'obiettivo di definire per l'individuo le regole dei comportamenti sociali e culturali che guidano le azioni che il comunicatore vuole ottenere come risposta. Se l'individuo ha già le definizioni sociali e culturali, allora la strategia culturale punta a riformulare le posizioni. Dunque il messaggio deve descrivere le caratteristiche del gruppo all'interno del quale si verificherà l'azione. La strategia socioculturaleedi. In questo caso, il comunicatore utilizza i media per trasmettere messaggi che influenzano la percezione e l'interpretazione del pubblico, al fine di costruire significati specifici legati ai prodotti o ai servizi promossi. Questa strategia si basa sull'idea che la conoscenza si forma attraverso la socializzazione e l'apprendimento, e quindi cerca di influenzare il pubblico attraverso la creazione di significati condivisi.

media con la finalità di associare una marca ad un determinato attributo o valore, questo viene raggiunto con la ripetizione e la diffusione del messaggio persuasivo così da rendere efficace e potente il processo di associazione.

● TEORIA DELLA DIPENDENZA DAL SISTEMA DEI MEDIA

Negli anni successivi si iniziarono a sviluppare diverse teorie sempre più approfondite sul rapporto tra sistema dei media e altri sistemi sociali, nacque infatti la teoria della dipendenza dal sistema dei media. Questa teoria integra tutti i temi maggiormente affrontati dalle teorie precedenti, tra cui la stabilità sociale, il cambiamento, l'adattamento, la costruzione sociale del significato e i fattori cognitivi individuali. È considerata una teoria ecologica che mantiene l'attenzione sulla relazione tra i vari sistemi sociali micro e macro, i quali formano tra loro diverse forme di dipendenza che implicano che ognuno ha bisogno di risorse gestite da altri per raggiungere

ocietà contemporanea, in grado di influenzare e plasmare le opinioni, le idee e i comportamenti delle persone. I media sono considerati uno strumento di potere e di controllo sociale, in grado di manipolare la realtà e di condizionare le scelte individuali e collettive. Secondo la teoria dei media, i media svolgono diverse funzioni nella società. Innanzitutto, i media forniscono informazioni e notizie, consentendo alle persone di essere aggiornate sugli avvenimenti del mondo. Inoltre, i media svolgono una funzione di intrattenimento, offrendo programmi televisivi, film, musica e giochi che permettono alle persone di rilassarsi e divertirsi. I media svolgono anche una funzione educativa, trasmettendo conoscenze e informazioni su vari argomenti. Infine, i media svolgono una funzione di socializzazione, contribuendo a creare e diffondere valori, norme e comportamenti sociali. Tuttavia, secondo la teoria dei media, i media non sono solo uno strumento neutrale di comunicazione, ma sono anche un mezzo di manipolazione e controllo. I media possono influenzare le opinioni e le idee delle persone attraverso la selezione e la presentazione delle notizie, la scelta dei temi da trattare e la manipolazione delle immagini e dei messaggi. Inoltre, i media possono condizionare i comportamenti delle persone attraverso la pubblicità e la promozione di determinati prodotti e stili di vita. La teoria dei media solleva anche il problema della concentrazione dei media nelle mani di pochi gruppi di potere. Secondo questa teoria, la concentrazione dei media può limitare la diversità delle opinioni e delle idee, favorendo l'omogeneizzazione e la standardizzazione della cultura e dell'informazione. Inoltre, la concentrazione dei media può favorire la diffusione di messaggi e valori dominanti, a discapito di quelli alternativi e critici. In conclusione, la teoria dei media sostiene che i media svolgono un ruolo centrale nella società contemporanea, influenzando e plasmando le opinioni, le idee e i comportamenti delle persone. Tuttavia, la teoria dei media solleva anche il problema della manipolazione e del controllo dei media, nonché della concentrazione dei media nelle mani di pochi gruppi di potere.
Dettagli
A.A. 2021-2022
30 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicazanchetta289 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Morreale Domenico.