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La cultura è interpretata come frammentazione
L'org è basata sulle contraddizioni e i cambiamenti, le alleanze e le coalizioni non si stabilizzeranno mai. La cultura organizzativa è interpretata come frammentazione per compensare una visione eccessivamente consensuale del suo studio: non ci può essere un accordo nella comprensione di una cultura: ogni membro ha la sua idea reale/cultura: illusione per mascherare il potere. La narrazione porta ad una distorsione sistematica della cultura organizzativa: riproduce e conserva determinati significati che sostengono i rapporti di dipendenza e dominazione.
BAKTIN: CULTURA COME POLIFONIA E DIALOGO. Il linguaggio è un effetto collaterale della comunicazione umana, quindi il suo uso implica il dialogo linguaggio-organizzazione. Il dialogo diventa dialogico e polifonico (ha tante voci, ritmi, dissonanze), senza seguire un contenuto.
BOJE: l'organizzazione non ha una trama.
Perché le azioni sono ripetute; vi è solo intertestualità
CAMBIARE CULTURA:
I manager sono le persone più influenti per la visibilità e l'attenzione create dalla struttura del potere loro → i comportamenti sono modelli/simboli per l'org e la cultura influenza i cambiamenti e viceversa. → proteggere
GAGLIARDI - la cultura è percepita come strategia: strategia primaria l'identità, le strategie secondarie invece: - strumentali (natura operativa e attenzione allo scopo) - espressive (natura simbolica e proteggono la coerenza dei significati condivisi).
Nella visione di Gagliardi, la strategia si basa, ed è al tempo stesso limitata, da assunti e valori culturali.
Vi possono essere 3 tipi di CAMBIAMENTI CULTURALI all'interno della cultura:
- cambiamento apparente (non implica alcun cambiamento significativo),
- cambiamento rivoluzionario (una strategia incompatibile con gli assunti e i valori si impone, creandone
nuovi)- cambiamento incrementale (strategia con valori diversi, ma è compatibile→crea nuovi valori). MODELLO DELLE DINAMICHE DELLA CULTURA ORGANIZZATIVA: →- manifestazione (assunti e valori creano delle aspettative) →- realizzazione (cultura influenza l'azione attraverso manifestazione di valori) simbolizzazione (processi modellati da artefatti: si creano simboli da capire) →- interpretazione (assunti sono messi in discussione, inserendo nuovi significati) -I processi descritti dal modello delle dinamiche culturali sono continui e inter-relati. Se i simboli creati sono in linea con gli assunti e i valori esistenti dell'organizzazione, il cambiamento dovrebbe essere facile ma non profondo. ORG AZIENDALE, 17 CAPITOLO 7 – STRUTTURA FISICA DELLE ORGANIZZAZIONI Un'org è un'entità fisica, progettata e decorata, che ha una sua estensione geografica e nella quale sono disposti spazi, strumenti lavorativi e dipendenti. Questi aspettiI fisici della struttura organizzativa e le loro relazioni hanno delle implicazioni importanti per il comportamento delle persone, tra cui dirigenti, dipendenti, clienti. Le caratteristiche fisiche dell'org hanno anche importanza simbolica. Il più evidente messaggio simbolico viene dalla struttura fisica dell'org e dall'impressione che dà l'edificio. L'edificio è strutturato per dare messaggi forti, per rinforzare la visione aziendale e segnalare la priorità e i suoi valori organizzativi. Le strutture fisiche veicolano i messaggi simbolici più sottili, come le interpretazioni o le strutture non progettate tutti i significati attesi e non facilitano la comprensione della cultura, dell'identità e delle indicazioni sulla struttura sociale organizzativa.
MAYO: ha fatto degli studi sui cambiamenti dell'ambiente fisico. Mentre le persone lavoravano, i ricercatori aumentavano l'illuminazione, misurando nel
contempo i loro livelli di produttività. Ma a sorpresa di tutti, al calo dell'illuminazione, la produttività continuò a crescere: - Produttività aumentava con l'aumentare dell'illuminazione. - I lavoratori avevano interpretato lo spostamento in questa stanza speciale e con queste attenzioni si sentivano in posizione di prestigio. La fisicità fornisce alle organizzazioni una dimensione spaziale oggettiva che può essere misurata e messa in relazione con dei risultati, come ad esempio l'efficienza e il rendimento, per determinare quali strutture fisiche siano migliori in una data situazione organizzativa. Gli elementi basilari che compongono le strutture fisiche delle organizzazioni sono: la geografia organizzativa, la disposizione degli spazi, l'architettura paesaggistica, il design e lo stile. GEOGRAFIA ORGANIZZATIVA: attenzione non solo sugli aspetti spaziali, ma anche alla peculiarità dei luoghi doveL'organizzazione opera attraverso l'estensione dell'attività e l'ampiezza geografica. La geografia dell'organizzazione consiste di tutti quei punti della terra in cui l'organizzazione conduce i suoi affari. La distribuzione spaziale incide sull'accesso alle materie prime, sulla logistica, sui mezzi di trasporto, sulla prossimità ai mercati, sulla velocità e sul costo delle comunicazioni e dei trasporti.
Le caratteristiche geografiche che influenzano le sedi organizzative includono il clima, il suolo, le risorse naturali, la densità di popolazione, l'industrializzazione, l'urbanizzazione, le razze differenti e le minoranze etniche.
I geografi interpretazionisti-simbolici si riferiscono a questo aspetto della geografia distinguendo tra luogo (esperienze) e spazio (interpretazioni date a determinati territori). Alcune volte, i luoghi vengono paragonati a un palcoscenico dove viene messo in scena il teatro della vita.
I postmodernisti affermano che le strutture fisiche codificano un linguaggio spaziale.
indicano anche chi si sente o no di appartenere ad alcuni luoghi, perché le condizioni fisiche sono materiali e possono essere tradotte in significati e valori (ad es. chiese, monumenti, piramidi).LAYOUT O SCHEMA STRUTTURALE: si riferisce alla sistemazione spaziale degli oggetti fisici delle attività umane (mobili, muri, persone).
La posizione spaziale degli individui rappresenta un aspetto chiave del layout interno di un palazzo (assegnazione uffici, posizione delle scrivanie,..). Per i modernisti si possono misurare diversi aspetti del layout organizzativo:
- la prossimità: misura della distanza tra zone assegnate a individui e gruppi lavoro, dove a una maggiore distanza corrisponde una minore prossimità.
- l'apertura: mancanza di delimitazioni fisiche all'interno dell'area lavoro.
- privacy: open space = bassa chiusura spazi e assenza di porte; bullpen = totalmente aperti; uffici chiusi = mura e porte: massima privacy.
L'accessibilità: direttamente proporzionale all'apertura e indirettamente proporzionale alla privacy. Misura quanto è semplice tra persone interagire, restando nella propria area.
Il layout incide su come i gruppi lavorano, comunicano e si coordinano. (es. catena di montaggio: pianificazione precisa dei progetti e permette un'alta sorveglianza).
Secondo i simbolici-interpretativi, la prossimità, l'apertura e l'accessibilità sono espressioni dei valori dell'organizzazione e dell'identità dei dipendenti.
I postmodernisti vedono la disposizione spaziale come l'incarnazione del potere per dominare i lavoratori. → Più le aziende sono grandi e maggiore è la distanza tra dirigenti (nel quartiere generale o key staff) e i dipendenti i dirigenti devono sempre muoversi.
La richiesta di spostamenti continui da parte di dirigenti e di molti tecnici in sedi diverse, ha prodotto un'innovazione nel design degli spazi.
uffici: “Hot desking”: condivisione dello spazio lavorativo tra più utenti in tempi differenti→risparmio in spazio e denaro e vantaggi dati dalla flessibilità del lavoro (non tutti hanno gli stessi orari→utilizzano lo spazio lavorativo secondo dei turni). ARCHITETTURA PAESAGGISTICA, DESIGN, STILE: La temperatura, lo stile architettonico/decorativo degli edifici, le decorazioni, l’arredamento, l’uso delle forme e dei colori, la qualità dell’aria, l’illuminazione, il rumore: tutto è conseguenza dell’architettura paesaggistica, del design e dello stile che sono misurati dai modernisti. Bisogna analizzare il tutto, sia interno che esterno degli edifici; anche come si devono vestire le persone, perché fa tutto parte della cultura organizzativa. I simbolici-interpretativi mettono in risalto il simbolismo gerarchico del design e lo relazionano con i valori che sostengono la cultura. I postmodernisti, sonopiù inclini a mettere in risalto le modalità attraverso le quali gli edifici rappresentano l'interesse egemonico del capitalismo e dei potenti, e considerano anche l'apprezzamento estetico di chi occupa una struttura e manifesta opinioni verso di essa. CONNESSIONE TRA TECNOLOGIA, STRUTTURA FISICA E SOCIALE Le proprietà fisiche dell'ambiente influenzano la scelta e utilizzano la tecnologia. PROSPETTIVA MODERNISTA: La struttura fisica è importante perché l'organizzazione è nella sfera del concreto e dà dimensioni spaziali concrete, che possono essere misurate e relate ai risultati come rendimento. Luogo (esperienza) è spazio (interpretazione data al territorio). Il comportamento degli individui è influenzato dalla struttura fisica dell'organizzazione: la maggiore distanza spaziale porta a una minore possibilità di interagire, anche se oggi con i nuovi mezzi di comunicazione, le persone sono sempre in contatto.misurare il rapporto tra la disposizione el'interazione interna, bisogna misurare la distanza tra il posto di lavoro di uno con un altro (gli uffici chiusi portano a > interazione con vicini).
PROSPETTIVA SIMBOLICO-INTERPRETATIVA:
Il movimento nello spazio permette all'uomo di associare alcune esperienze con particolari spazi, i quali consentono alle strutture fisiche dievocare dei significati.
Le strutture fisiche diventano quindi importanti simboli organizzativi→il potere comunicativo dell'architettura rappresenta la cultura dell'org.
GYERIN: la struttura sociale e fisica si ripercuotono l'una sull'altra.
L'azione gioca un ruolo dominante nella progettazione, ma la struttura haun ruolo dominante solo quando è finita e completa. Poi con l'occupazione da parte dei dipendenti, il ruolo dominante torna all'azione. Per-tanto la struttura e le azioni interagiscono tra loro momento per momento.
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elle fabbriche è diventata una manifestazione tangibile di quel rapporto di potere). La postmodernità mette in discussione la nozione di una realtà oggettiva e universale, sostenendo che la realtà è costruita attraverso il linguaggio e le rappresentazioni simboliche. In questo contesto, le strutture fisiche diventano simboli di potere e controllo, e la loro forma e funzione sono influenzate dalle dinamiche sociali e culturali. La postmodernità si concentra anche sull'ibridazione e la mescolanza di stili e influenze diverse, creando un'architettura che è eclettica e sfaccettata. Inoltre, la postmodernità abbraccia l'idea di una realtà frammentata e plurale, in cui molteplici narrazioni e punti di vista coesistono. Questo si riflette nell'architettura postmoderna, che spesso incorpora elementi di diverse epoche e stili, creando un collage di riferimenti storici e culturali. In definitiva, la postmodernità sfida le concezioni tradizionali di architettura e invita a una riflessione critica sulla relazione tra spazio fisico, potere e identità.