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UTILIZZO FONDI RISCHI DI GARANZIA

DESTINAZIONE DELL’UTILE E LA COPERTURA DELLE PERDITE:

- Destinazione dell’utile distribuzione dei soci, remunerazione degli amministratori, incremento

delle riserve del patrimonio netto (in questo caso l’utile resta in azienda, autofinanziamento in senso

stretto, autofinanziamento).

Riserva legale a questa riserva va accantonato il 5% dell’utile ogni anno fino al raggiungimento del

20% del capitale sociale.

Pagamento degli azionisti:

E` su base trimestrale entro il giorno 16 del mese successivo alla chiusura del trimestre.

Sulla distribuzione di utile dall’1/1/2018 tutte le volte che si paga un dividendo ad una persona fisica

residente in Italia vi e` la ritenuta del 26% indifferentemente che si parli di partecipazioni qualificate

o non qualificate, il legislatore ha previsto un periodo transitorio per gli utili derivanti da prima del

2018 fino al 2021 avranno ancora il regime vecchio.

- Copertura della perdita dell’esercizio:

1. Perdita che viene rinviata:

2. Copertura con utilizzo delle riserve:

3. Riduzione del capitale sociale:

4. Versamento soci in c/copertura perdite:

Lezione 27 febbraio 2019

La dismissione dei beni ammortizzabili:

- Cessione a titolo oneroso la vendita di un impianto:

Dal punto di vista contabile sarebbe piu` giusto effettuare anche un ammortamento di periodo visto

che l’impianto non e` stato venduto a inizio esercizio. Supponiamo che questo ammortamento di

periodo sia di 500.

Con la prima modalità ho una plusvalenza minore perché non ho effettuato l’ammortamento negli

ultimi mesi di proprietà dell’impianto. Con il secondo metodo ho un valore della produzione (A) più

alto. Se dovessi calcolare l’EBITDA (reddito operativo prima delle imposte vengono due risultati

differenti nonostante l’utile/perdita alla fine risulti uguale. Di fronte a scelte contabili bisogna saper

leggere nelle righe.

- Perdita fornitura del bene:

1. L’impianto era totalmente ammortizzato:

2. L’impianto non era totalmente ammortizzato:

- Distruzione volontaria (secondo specifiche procedure previste dalla normativa fiscale):

1. Distruzione volontaria dal punto di vista contabile ci comportiamo esattamente come nella

perdita fortuita.

2. Cessione dei beni come rottame l’impresa prede questi beni e la cede ad un soggetto che

acquisisce quei beni come rottami, per distruggerli. Da un punto di vista fiscale effettuo una

cessione che ricalca la modalità della cessione a titolo oneroso. La cessione del bene come

rottame comporta che noi emettiamo una fattura nei confronti di chi acquisisce questi beni. Dal

punto di vista fiscale e` un’operazione particolare dal punto di vista dell’iva, si applica il “revese

charge” o inversione contabile. Questo meccanismo prevede che il soggetto debitore dell’IVA

non e` chi effettua la cessione ma il soggetto cessionario, ovvero colui che riceve. Il soggetto che

acquista:

Il meccanismo dell’inversione contabile serve ad evitare le frodi e evitare rischi per l’erario.

Questo metodo e` stato esteso al settore dell’edilizia, settore della vendita a imprese di

apparecchiature elettroniche, settore dei rottami. Oggi con la fatturazione elettronica l’erario

viene subito a sapere l’iva a credito o a debito che portano le fatture elettroniche.

La fiscalità differita

Il problema delle “imposte differite” sorge nel bilancio d’esercizio quando si verifica una differenza tra:

- Il risultato prima delle imposte, rilevato nel conto economico redatto con le norme del Codice Civile;

- Il reddito imponibile ai fini fiscali, o base imponibile per il calcolo dell’IRES.

In tale situazione, infatti, le imposte “correnti” o “imposte dovute”, cioè le imposte che devono essere

versate in sede di dichiarazione dei redditi ed iscritte nella voce n. 20 del conto economico (Imposte sul

reddito d’esercizio, correnti, differite e anticipate), non coincidono con le “imposte di competenza”, cioè con

le imposte determinate applicando l’aliquota vigente d’imposta al risultato prima delle imposte iscritto nel

bilancio d’esercizio Quando parliamo di imposte differite stiamo parlando di un tema contabile. Non

sempre le imposte calcolate secondo le regole fiscali vanno sempre d’accordo con la competenza economica.

La base imponibile fiscale non e` uguale all’utile ante imposte presente sul conto economico. Le imposte che

si calcolano nella dichiarazione dei redditi e che vanno versate all’erario (si chiamano: imposte correnti,

imposte dovute, imposte liquidate, ecc..) non coincidono con le imposte di competenza.

Le differenze tra il risultato pria delle imposte e il reddito imponibile possono essere:

- Permanenti Le differenze permanenti sono le differenze tra il risultato prima delle imposte ed il

reddito imponibile che sorgono in un determinato esercizio e che non hanno alcun effetto negli

esercizi successivi. sono quelle differenze tra il risultato prima delle imposte e il reddito imponibile

in più o in meno e non hanno effetto negli anni successivi, sono definitive, si chiudono in quella

situazione specifica. Tali differenze sono rappresentate da:

1. Costi fiscalmente non deducibili nel conto economico ci sono dei costi per l’utilizzo di

autovetture che vengono utilizzate ad esempio dai commerciali per andare dai clienti. L’azienda

sostiene dei costi che vanno rilevati contabilmente, per il fisco all’80% non esistono. Questa

variazione aumenta il reddito imponibile.

2. Ricavi non imponibili ad esempio determinati contributi erogati da enti pubblici, proventi

finanziari.

Tali differenze non originano alcuna anticipazione o posticipazione d’imposta, in quanto non hanno

alcun riflesso nei futuri esercizi. Tali differenze non danno origine ad alcuna correzione contabile

dell’importo delle “imposte correnti o dovute” iscritte nel conto economico. Quando vi sono delle

differenze permanenti, l’utile di bilancio differisce dal reddito imponibile, ma non riflessi nei futuri

esercizi. Non mi creano quindi altre problematiche, di imposte differite. NO IMPOSTE DIFFERITE.

- Temporali E` molto frequente che si siano differenze di natura provvisoria, temporale, cioè

differenze che spostano solo nel tempo l’imposta dovuta o l’imposta da recuperare, di solito a favore

dell’erario. Queste differenze sono destinate a essere riassorbite nel calcolo del reddito imponibile

futuro e non quello attuale. L’effetto di una variazione temporanea oggi ad esempio puo` essere zero,

ma verrà poi recuperata nel domani. Una differenza temporale si genera quando a competenza

civilistica di una componente reddituale differisce da quella fiscale, ossia quando un costo (o ricavo)

viene ammesso in deduzione (o assoggettato a tassazione) in un esercizio diverso da quello in cui

viene iscritto nel conto economico civilistico. Per sua natura, una differenza temporale determina

una variazione di segno opposto nei redditi imponibili dei successivi esercizi. Queste differenze si

creano quando la competenza civilistica di una componente reddituale differisce da quella fiscale.

Questa differenza deve trovare rilevazione nell’ambito del conto economico per competenza.

Una differenza temporale puo` essere:

1. Deducibile nei successivi esercizi: quando comporta una riduzione dei redditi imponibili futuri a

fronte di un aumento del reddito imponibile attuale (es. i costi a deducibilità differita o ricavi

tassati anticipatamente). Imposte differite attive nell’anno in cui nascono hanno un segno

→ →

+ perché` devono bilanciare le imposte pagate che saranno più alte. Vengono spesso chiamate

imposte anticipate.

2. Tassabile nei successivi esercizi: quando comporta un incremento dei redditi imponibili futuri a

pronte di una riduzione del reddito imponibile attuale (es. ricavi ad imponibilità differita o costi

dedotti anticipatamente). Imposte differite passive vengono chiamate imposte differite.

Metti schema (slide 9)

In un conto economico dove ci sono solo variazione permanete la voce imposte di competenza e` la

percentuale discale applicata all’utile d’esercizio.

1. Non ci sono differenze imponibili.

Utile ante-imposte 1.000

IRES 24% 240

Imposte correnti = imposte di competenza

Conto economico:

L’aliquota effettiva e` del 24%

2. Presenza di differenze permanenti.

Utile ante imposte diverso dal reddito imponibile

(esempio delle sanzioni fiscali)

Imposte correnti = imposte di competenza

Conto economico:

L’aliquota effettiva in questo caso sarebbe del 28,8%

3. Esempio solo con le differenze permanenti:

Dentro ai costi ci sono 50 di costi non deducibili permanenti 500 + 50 = 550 IRES = 132 =

→ →

all’imposta corrente.

4. Presenza di differenze temporanee:

Utile ante imposte diverso dal reddito imponibile

Imposta corrente diversa dall’imposta di competenza

Aliquota teorica = aliquota effettiva in assenza dii differenze permanenti

Anno 1 100 sono di costi per compensi a favore degli amministratori, se non sono ancora stati

corrisposti, perché spesso gli amministratori lo incassano i primi mesi dell'anno successivo

Anno 1:

100 sono di costi per compensi a favore degli amministratori, se non sono ancora stati corrisposti,

perché spesso gli amministratori lo incassano i primi mesi dell'anno successivo. Il reddito imponibile

e` di 600 IRES 144.

Il carico fiscale effettivo 120/500 = 24%

Anno 2:

Ipotesi: tutti i costi dell'anno 2 sono deducibili; nell'anno 2 sono stati pagati i compensi degli

amministratori dell'anno 1.

1000 -100 = 900 variazione in diminuzione che recupera una variazione in aumento del passato.

Lezione del 1 marzo 2019

Le imposte di competenza contengono:

- Imposte correnti (-);

- Imposte anticipate (+);

- Imposte differite (-).

Scritture contabili relative alle imposte correnti anticipate e differite

- Imposte correnti →

Caso tipico: interessi attivi l’impresa subisce una ritenuta a titolo di acconto. Vi sono due metodi di

contabilizzazione:

1. Prima modalità di contabilizzazione:

Versamento acconti nell’anno

Ritenute subite

Rileviamo il nostro debito

Rileviamo lo scomputo ritenute subite

2. Seconda modalità di contabilizzazione→ quella più utilizzata, essa prevede che quando si

versano gli acconti esso rappresenta un credito verso l’erario.

Versamento

Ritenute subite come nella modalità 1

Rilevazione imposte correnti 1200

Scomputo degli acconti e delle ritenute subite

I due metodi danno lo

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A.A. 2018-2019
106 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/13 Scienze merceologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MorenaD di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica professionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Braja Eugenio.