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SPIGOLI VIVI

Il viene utilizzato come elemento di passaggio dalla parte verticale a

CAPITELLO

• quella orizzontale del tempio, ovvero la Trabeazione.

L’ è l'elemento qualificante della colonna, dal punto vista estetico le dà

ECHINO

• caratterizzazione, il profilo è teso, come una sorta di parallelepipedo.

Nella vi sono 2 elementi principali: l’Architrave liscio e il

TRABEAZIONE

• Fregio formato da elementi decorativi alternati, ovvero il Triglifo (parte

e la Metopa

rettangolare con incisioni verticali) (parte destinata alla decorazione).

Il Geison/Cornice protegge il fregio dalle intemperie.

• Il è uno spazio triangolare fra la cornice e le 2 gronde e in

FRONTONE

• questo spazio vi è il Timpano È decorato

(spazio destinato alla decorazione).

da Acroteri presso le estremità (delle gronde dalla forma di teste leonine)

e Antefisse lungo il profilo.

IONICO:

Non è presente lo Stilobate, la colonna poggia su una Base che è formata

• da 2 ed 1 .

TORI SCOZIA/TROCHILO

Il della colonna è Rastremato (si assottiglia verso l’alto),

FUSTO

• Scanalato; sono inoltre a , precisamente 24 spigoli.

SPIGOLI SCANALATI

3 L’ del capitello è caratterizzato da 2 grandi Volute che qualificano

ECHINO

• l’ordine e un Abaco “schiacciato” al fine di far risaltare l’echino.

La è formata da un Fregio continuo scolpito (in terracotta) e

TRABEAZIONE

• da un Architrave tripartito (diviso in 3 parti).

Analizziamo ora la storia dell’architettura greca concentrandoci sul Tempio: la casa ed il

tempio erano simili nell’epoca geometrica e orientalizzante finché non modificarono il

santuario di Era (Heraion) a Samo, e vi fu una differenziazione con le abitazioni.

Nel secondo quarto del VII a.C. si attuò un processo di canonizzazione, consideriamo

che in origine tutti gli edifici erano costruiti in materiale deperibile (legno), ciò ci

permette di comprendere la funzione dei singoli elementi costitutivi, sopratutto

nello stile dorico (dove gli elementi sono più complessi), l’origine della

particolarità dell’ordine dorico deriva da una funzione pratica del Triglifo,

elemento collocato per proteggere la testata della trave dalle intemperie

(quindi anche di facile sostituzione); invece la Metopa è una lastra che aveva lo

scopo di chiudere lo spazio tra una trave e l’altra, per “isolare” l’interno.

Quando si iniziò a costruire in pietra furono mantenuti gli stessi elementi

anche se persero la loro funzione, si scelse di mantenerlo come elementi

canonici anche per la consuetudine all’ordine/cosmos dei greci.

Ad Isthmia si trova il primo tempio in legno, che nonostante ciò

rispetta le leggi dell’ordine, ed è il Tempio di Poseidon, 675-650 a.C.,

ne possiamo leggere la planimetria, ne abbiamo le fondazioni ma

l’alzato in legno fu perduto.

È un tempio rettangolare, e che nonostante colonnato assiale

presenta all’esterno triglifi e metope, ed è proprio in questo tempio che si struttura la

legge del fregio dorico, produrre in legno non è problematico, ma

una volta “trasformato” in pietra si riscontrano svariate

problematiche.

La Legge del FREGIO DORICO consiste in:

1 triglifo su ogni colonna, 1 sull’intercolunnio, ed inoltre 2 triglifi

• contigui a chiudere lo spigolo del fregio.

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Nel VI a.C. si iniziarono a costruire templi in pietra, materiale più duraturo, resistente

e conveniente per durata; ma la legge fregio dorico crea problematiche, concretizzate

nella questione del CONFLITTO ANGOLARE.

Il problema è il peso specifico della pietra, molto maggiore

rispetto al legno, le colonne vengono costruite dal diametro

più grande e più vicine fra loro per sostenere al meglio

l’architrave in pietra, e ciò fa avanzare dello spazio in

corrispondenza dell’angolo (che misura precisamente a-t/2,

.

architrave meno triglifo il tutto diviso due)

Possibili soluzioni :

CONFLITTO ANGOLARE

La 1° soluzione che fu attuata per risolvere il problema del

• conflitto angolare nel Tempio di Atena a Poseidonia (Paestum),

alla fine del VI a.C., poneva la prima e l’ultima Metopa di

larghezza maggiore rispetto alle altre, questa possibilità però ai

Greci non piace perché altera il ritmo del fregio, non vi è più COSMOS.

La 2° soluzione che fu attuata per risolvere il problema del

• conflitto angolare nel Tempio a Selinunte, 560 a.C. circa, fu di

allargare il 1° Triglifo, che rimane in asse con colonna, ma

allo stesso tempo si allarga fino allo spigolo, soluzione che

non piace comunque ai Greci.

La 3° soluzione, mediante contrazione dell’interasse

• d’angolo, stringere l’intercolunnio di quel tanto che basta per

ingannare vista umana e riuscire a posizionare il triglifo in

modo che possa “chiudere" l’angolo, dove solo il limite

destro di quest’ultimo è in asse con la colonna, ed il ritmo del

fregio rimane inalterato. Un miglior effetto di illusione ottica

si ottiene non solo avvicinando le prime 2 colonne ma anche avvicinando le prime

tre.

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I templi in LEGNO erano ordinati per testimonianza di fonti ed erano

archeologicamente visibili:

- Olimpia, nell’Heraion, metà VII a.C. circa, dove il Crepidoma ed il Basamento sono

ben visibili e situati in un luogo sacro per i greci, che in quel periodo costruivano templi

dalla forma molto allungata e quindi più antica, che risalta dal ritmo non canonico

delle colonne 6x16.

All’interno sono presenti il Pronao, il Naos e l’Opistodomo, sul fondo del Naos era

situata la statua della divinità Era, ed era formato da una serie di 2 file di colonne che

in alternanza erano annesse alla parete attraverso dei pilastri al fine di creare un tutt’uno

con la parete per rendere unicamente più sicuro

l’edificio e così facendo si formarono delle cappelle di

carattere statico.

Salta subito all’occhio che il Diametro delle colonne è

diverso, il tempio era costruito in precedenza in

cipresso, ne abbiamo la testimonianza di Pausania (che

lo vede 900 anni dopo la sua costruzione, nel II a.C., dove

una delle due colonne dell’Opistodomo è ancora in legno di quercia), il legno del

tempio veniva progressivamente “Pietrificato” man mano che era da sostituire a

causa della decomposizione.

A causa della progressiva sostituzione del legno in pietra l’edificio subì un progressivo

cambio di gusto, è questo cambio ci permette di vedere una pianta di un tempio

perimetro esastilo con colonne di diametro diverso.

- Anche a Thermos nel Tempio di Apollo, 630-620 a.C., tempio periptro (colonne

5x15) furono ritrovate metope lignee come l’architrave, ricoperti da terracotta per

la protezione dalle intemperie.

La CANONIZZAZIONE dell’ordine DORICO: ETA’ ARCAICA

Il 1° tempio interamente DORICO costruito in pietra è il

Tempio di Artemide, a Corcira (Corfù), 590 a.C. circa,

pienamente canonizzato riguardo i rapporti planimetrici del

perimetro, ma non per la planimetria interna della cella dove, i

muri sono in asse con la terza colonna e non con la seconda

(come da rapporto canonico), e il colonnato è ionico su doppio

ordine all’interno del naos, non è quindi in relazione con la

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parte esterna (come nell’ordine dorico canonico).

L’inesperienza spinge i costruttori a mettere in opera enormi colonne

monolitiche come la trabeazione, per essere sicuri di sostenere il

pesante tetto in pietra, di conseguenza di avvicinarono sempre di

più gli elementi di sostegno, i pieni prevalgono sui vuoti che fecero

risultare l’edifico così massiccio.

Protagonista della diffusione dell’ordine DORICO è Corinto, che

con le sue colonie lo diffonde in occidente (Sud Italia), ad

esempio il Tempio di Apollo a Corinto, 540 a.C., il quale è ricco di

correzioni ottiche, ed il Naos è diviso in due, una parte per la

statua di culto, l’altra come deposito per gli oggetti votivi.

Tempio di Atena Aphaia a Egina, 500-490 a.C., situato nell’isola del Golfo

Saronico su un promontorio con una visione panoramica.

Le colonne sono in pietra e nonostante ciò sono snelle e slanciate, un

tempio dalle linee semplici e volumi armoniosi, con una cella ristretta che

non aveva bisogno di colonne di sostegno, quelle presenti esistono per

ragioni scenografiche e formano 3 navate di file di colonne su doppio ordine,

quest’ultimo utilizzato perché le colonne unitarie sarebbero state d’intralcio per la

visione dei volumi ed avrebbero oscurato la statua di culto.

LA CANONIZZAZIONE DELL’ORDINE IONICO: ETA’ ARCAICA

L’ordine Ionico, dal nome legato alla Ionia, gli esempi più antichi emergono

nella fase III e IV dell’Heraion a Samo, l’ordine ionico nasce dal Diptero

ma a Samo viene

(planimetria del tempio con 2 giri colonne intorno alla cella),

ricostruita completamente la struttura del tempio dagli architetti Rhoikos e

Theodoros, che sono anche ingegneri, i quali iniziarono la tradizione dei

Commentari, una sorta di libri sulle singole opere, dove viene discussa la statica e

l’estetica del progetto, per informare il lettore delle ragioni delle scelte fatte dagli

architetti .

(documenti ora perduti)

Un tempio Diptero è necessario che sia di grandi dimensioni, è tanto pesante e il

sottofondo roccioso del tempio cede e dopo poco il tempio va in rovina, il problema

era il suolo sul quale poggiava il tempio, il quale non poteva reggerne il peso.

Pochi decenni dopo il tiranno di Sano, Policrate, volle far ricostruire il tempio con un

perfetto rigore formale, viene inoltre ricostruita anche l’intera area sulla quale il

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tempio grava, costruirono un enorme basamento per garantire la

stabilità all’edificio, è di conseguenza quindi necessario la

frontalizzazione del tempio, rendendolo accessibile solo da un

lato con una sola scalinata, ciò non è nello stile greco, ma è

necessario per il sottofondo roccioso.

La Ionia fu la patria dei templi di grandi dimensioni, come l’Artemision di Efeso,

560-550 a.C., architetti Chersiphron e Metaghenes, che fu innalzato grazie

alle ricchezze del re di Libia Chtysòs dalle grandi capacità economiche, i

due architetti erano anche gli ingegneri che progettarono i macchinari in

legno per il cantiere , delle

(erano una sorta di fisici, ad esempio Leonardo)

macchine con leve e carrucole delle quali si legge nei Commentari.

Il tempio ha un Nao

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher meli.tulipano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di belle arti Santagiulia o del prof Bonini Paolo.