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La situazione del quadro politico e religioso nel XVI secolo

La situazione del quadro politico è aggravata anche da un quadro della vita religiosa che crea moti di scontento nei confronti della corruzione del clero, soprattutto quello romano. La chiesa è soggetto di scandali, in particolare la vendita delle indulgenze, fatta per rimpinguare le casse del Vaticano e del Papa, papi che sono sempre umanisti e a volte condottieri, come Giulio II, grande mecenate di Michelangelo ma anche condottiero. Quindi serpeggia in tutta Europa la disapprovazione della comunità cristiana nei confronti della chiesa cattolica e romana. Molti movimenti cosiddetti ereticali si diffondono e sono presenti in tutta Europa. Se la chiesa cattolica non ha ancora, all'inizio del '500, prestato la dovuta attenzione e non ha ancora ben chiara la reale portata di quello che è il mezzo della stampa, c'è un personaggio che invece ha ben chiaro quello che è la capacità anche come strumento di diffusione delle idee tramite.

la stampa, e questo è Martin Lutero. È un frate che viene a Roma, assiste alla dissoluzione del papato, e sente la necessità di un rinnovamento della chiesa. Nel 1517 pubblica e affigge le sue 95 tesi, che sono prodotte a stampa. Non è l'unico testo per cui Martin Lutero utilizzerà la stampa. Nel 1521 viene scomunicato, ma nello stesso anno, insieme a Filippo Melantone, un altro protagonista della riforma, e la collaborazione di un pittore molto noto, pubblica un'opera in cui viene contrapposta la passione di Cristo all'anticristo raffigurato come il papa di Roma. Questo testo viene diffuso a stampa, presenta sia il testo letterario sia le illustrazioni realizzate dal pittore, cosa molto importante. L'unione di testo e immagine farà sì che il testo venga diffuso enormemente in Germania. Ma il capolavoro di Lutero nei confronti della stampa è un'iniziativa che non poteva che sollevare scandalo nella chiesa cattolica apostolica romana,

html del nuovo testamento in lingua tedesca.

Tedesco integrale di tutta la bibbia. Sappiamo che da questi fatti, dal 1517, inizia il movimento della controriforma, e di fronte ai primi germi di questo movimento la chiesa cattolica apostolica romana non sembra prendere coscienza della gravità della situazione. Per molto tempo le azioni del papato si limitano all'invio di messi che tentino di riportare nell'alveo dell'ortodossia Martin Lutero, ma niente di più, fino al 1521 in cui il papa decide di scomunicare Lutero e le sue idee. Il problema è che grazie anche al supporto della stampa e della diffusione a stampa delle idee luterane, ormai in Germania l'impero è diviso, molti principi si dichiarano luterani, abbracciano la nuova religione, e si contrappone ai principi che restano fedeli all'ortodossia romana. Questo crea un problema per l'imperatore Carlo V e un dissidio anche con il papa, tanto che nel 1527 assistiamo a un fatto che non ha precedenti nella storia europea se

utilizzo delle immagini per diffondere le sue idee. Lutero infatti utilizzava la stampa per diffondere i suoi scritti e le sue traduzioni della Bibbia, raggiungendo così un vasto pubblico. Questo contribuì notevolmente alla diffusione delle idee protestanti e alla nascita di una nuova cultura del libro. Durante il concilio di Trento, invece, si discusse anche della censura dei libri. Vennero stabilite delle regole rigide per la pubblicazione e la diffusione dei testi, al fine di controllare e limitare la diffusione delle idee protestanti. Vennero istituite delle liste di libri proibiti, che includevano opere di autori protestanti e testi considerati eretici. Inoltre, durante il concilio venne stabilito che la Bibbia poteva essere letta solo in latino o nelle traduzioni ufficiali approvate dalla Chiesa. Questo limitava l'accesso alla Bibbia per i fedeli comuni, che spesso non conoscevano il latino. Questa decisione contribuì a rafforzare il ruolo della Chiesa come unica interprete della Bibbia e a mantenere il controllo sulle interpretazioni delle Sacre Scritture. In conclusione, il concilio di Trento ebbe un impatto significativo sulla produzione libraria e sulla diffusione delle idee durante il periodo della Riforma. La Chiesa cattolica cercò di controllare e limitare la diffusione delle idee protestanti attraverso la censura dei libri e il controllo delle traduzioni della Bibbia. Tuttavia, l'utilizzo della stampa da parte di Lutero e la diffusione delle sue idee contribuirono alla nascita di una nuova cultura del libro e alla diffusione del protestantesimo.interesse per le biblioteche come centro di diffusione della nuova religione, depositaria della conoscenza. Quindi Lutero invita i principi tedeschi nelle loro azioni a favore del popolo anche nell'istituzione delle biblioteche. Questo è un tratto che segnala differenza anche nel campo della storia delle biblioteche, tra le biblioteche del nord Europa e le biblioteche del sud. Nel 1510 si ha un avvenimento che è la pubblicazione di un'opera di Paolo Cortesi, "De cardinalatu", pubblicazione avvenuta subito dopo la sua morte. Quest'opera segna un punto importante nella storia delle biblioteche. Un po' come lo era stato il "Cortigiano" di Castiglione per l'uomo di corte, il "De cardinalatu" è un manuale comportamentale per il cardinale. Il cardinale è un principe della chiesa, è un personaggio di rilievo all'interno della gerarchia cattolica, quindi deve avere una serie di requisiti culturali e non solo, che il Cortesi si.secondo i dettami cortesi, hanno una finalità pubblica. Il De cardinalatu avrà un notevole successo e darà il via a una serie di manuali dedicati al rango di cardinale, che recepiranno queste indicazioni del Cortesi. L'indicazione di Cortesi che un buon cardinale deve disporre di una biblioteca avrà un grande successo all'interno dei cardinali che successivamente ricopriranno la carica, tanto che si avranno in futuro tante biblioteche cardinalizie, quindi un fenomeno importante all'interno della storia delle biblioteche. Molte di queste biblioteche cardinalizie saranno poi il nucleo principale di molte biblioteche ancora oggi esistenti. La prima metà del '500 si connota con l'inizio del concilio di Trento, 1545. Nello stesso anno viene pubblicata a Zurigo un'opera di estrema importanza non solo per la storia Bibliotheca della cultura ma anche per la storia delle biblioteche, si tratta della Universalis di Gessner, che significa

“bibliografia universale”. Per molto tempo il termine biblioteca non indica solo il luogo di conservazione e fruizione dei libri, ma anche l’insieme dei libri, che oggi indichiamo come bibliografia. Gessner è uno scienziato svizzero noto per i suoi studi naturalistici. La sua opera nasce, per sua stessa ammissione, su suggestione di un fatto avvenuto poco tempo prima. C’è una lenta ma inesorabile avanzata dell’Islam da Costantinopoli verso l’Europa centrale, e a un certo punto giunge la notizia che la città di Budapest è stata conquistata. A Budapest era collocata la biblioteca di un re d’Ungheria, un umanista, Mattia Corvino. L’azienda di Vespasiano da Bisticci produceva libri manoscritti anche per la corte ungherese. La biblioteca corviniana venne dispersa, e questo fatto suscitò un enorme stupore in Europa. Gessner di fronte a questa dispersione di sapere così importante ebbe l’idea di mettere per

iscritto la notizia di tutte le opere di cui lui era a conoscenza. Una delle prime regole per la compilazione di una bibliografia è la selezione del materiale, nel senso che si deve decidere quali libri si indicano all'interno. Quindi il termine universale potrebbe far pensare che tutto quello che era noto a Gessner fosse inserito nella sua bibliografia, ma in realtà lui stabilisce a priori che la sua bibliografia, che comprende sia opere manoscritte che in stampa, avrà una limitazione quanto alle lingue del testo, nel senso che la bibliografia contempla solo opere composte nelle tre grandi lingue della cultura, cioè il latino, il greco e l'ebraico. Siamo nel 1545, tutta l'Europa ormai usa le lingue nazionali, e questa decisione da uomo di cultura che conosce perfettamente le lingue, penalizza tutta la produzione di autori in lingue nazionali. Ad esempio Dante era presente ma solo con le opere composte in latino. Il lavoro di Gessner è molto.

Capillare perché utilizza tutte le fonti a sua disposizione per rintracciare notizie bibliografiche, lo fa utilizzando le biblioteche, molte delle quali visita direttamente, e di altre chiede ai bibliotecari di fornire notizie in merito ai libri che sta cercando. In questi anni la stampa è ormai una realtà consolidata in tutta Europa, quindi Gessner dà notizia anche delle opere a stampa, e per fare questo utilizza i cataloghi dei librai, degli stampatori, per avere le notizie relative alle opere. Viene pubblicata a Zurigo, in Svizzera, ed è la più importante e celebre bibliografia pre-controriforma. Gessner non fa distinzioni tra gli autori che inserisce nella sua bibliografia, avendo scelto anche l'ebraico sono presenti opere di autori ebraici, e opere che non sono concettualmente e dottrinalmente in linea con l'ortodossia cattolica, ma questo non ha importanza per un bibliografo che vuole perpetuare la conoscenza dei libri di altra cultura.

Siamo prima della fine dei lavori dei concili di Trento, e in una realtà come la Svizzera che sarà
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A.A. 2019-2020
107 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher .Artemis. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di storia del libro e delle biblioteche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ruffini Graziano.