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INDICI DI TENDENZA
CENTRALE
Da dati grezzi,
attraverso un processo di
seriazione, metto un
ordine di
grandezza continua,
rendendoli più facilmente
analizzabili.
1) MEDIA ARITMETICA
-> è il baricentro dei
dati, cioè la
sommatoria degli x
che
va da 1 a n degli i.
Basta immaginare
un’asta infinitamente
lunga mettendo al
centro dei pesi. Il
baricentro è il
numero che ne
permette l’equilibrio.
Nelle variabili
qualitative ordinali e
nominali non si può
usare la media.
2) LA MEDIANA-> non
tiene conto di quello
che c’è ai lati, ma
mette in ordine una
serie di dati ordinati
in modo crescente. È
robusta, cioè non
tiene conto della
variabilità dei dati
esterni. In una
distribuzione
simmetrica media e
mediana coincidono.
Non si può usare per
le nominali.
3) LA MODA -> è il
valore che si
riscontra più
facilmente e con
maggior frequenza, è
usato soprattutto
nelle nominali.
INDICI DI
DISPERSIONE
1) INTERVALLO DI
VARIAZIONE
( range ) -> è detto
indice rozzo percè
non tiene
sufficientemente
conto dei dati nel
mezzo. È dato dalla
differenza tra il
valore MAX e il
valore MIN.
2) INDICE FASULLO
-> è la sommatoria
degli scarti della
media. Viene
sempre 0, quindi è
inutilizzabile.
3) SCOSTAMENTO
MEDIO ASSOLUTO
-> si usa il valore
assoluto per evitare
che venga un
numero negativo,
ma è comunque
impraticabile.
4) VARIANZA -> è la
somma degli scarti
della media al
quadrato.
5) DEVIAZIOEN
STANDARD -> è la
somma degli scarti
della media al
qadrato sotto
radice.
6) COEFFICIENTE DI
VARIAZIONE -> è
dato dal rapporta
tra deviazione
standard la la
media del
campione di
riferimento.
7) DISTANZA
INTERQUARTILE ->
è data dalla
differenza tra il
terzo quartile e il
primo quartile.
Permettono di
dividere la
distribuzione in 4
parti uguali.
Distribuzione di
probabilità
Una qualunque
legge che associa
ogni valore che la
variabile può
assumere la
probabilità che tale
evento si realizzi.
La somma delle
probabilità è
sempre 1.
Funzione di
probabilità
A ogni x
corrisponde la
probabilità che si
verifichi un’ evento.
Distribuzione
binomiale
Variabili binarie->
che hanno due
valori indipendenti
e con probabilità
costante
Serve a calcolare la
probabilità degli
eventi attesi
considerando n
ripetizione dove
ogni evento ha una
probabilità costante
di avvenire con
eventi indipendenti
-> p(X=X)=n!=n(n-
1)!
DISTRIBUZIONE
GAUSSIANA
Le nostre stime si
avvicinano sempre
di più a quella vera.
Gli errori si
distribuiscono
uniformemente. È
una parabola con il
punto più alto che
corrisponde alla
media del
campione di
riferimento e il
punto di flesso
centrale che
corrisponde alla
deviazione
standard. Tra la
media e la
deviazione
standard abbiamo
più del 68% dei
dati. Nel calcolo
statistico e nello
studio di un
campione è
importante passare
da una gaussiana
generica a una
standardizzata.
Calcolo il punto z
sottraendo al
campione TOT la
media e dividendo
il tutto per la
deviazione
standard. Il punto z
serve a calcolare la
probabilità che si
verifichi un
determinato
evento.
Il punto z ci da
anche l’indicazione
per trovare la
percentuale
attraverso cui
posso calcolare le
code della
gaussiana. Per la
percentuale di z
faccio riferimento
alle tavole
statistiche del libro
di statistica.
KARL POPPER
“Non ci sono
discipline del
sapere, ci sono
problemi e il
costante bisogno di
risolverli”
L’antecedenza
temporale è una
condizione
necessaria per
scoprire qual è la
causa attraverso
cui si manifesta
l’effetto del
fenomeno che sto
studiando
Sperimentazione
aristotelica
“è così, ve lo
dimostro”!->
l’ipotesi è
preconcetta, non
aperta alla
smentita.
Sperimentazione
baconiane
“Cosa accadrebbe
sé..?” ->nessuna
ipotesi è formulata
Sperimentazioni
kantiane
“modelliamo il
presente per
prevedere il futuro”
->esperimenti
teorici
Sperimentazione
galileiana
“Osserviamo la
realtà, facciamo
ipotesi,
verifichiamo in
modo critico la
fondatezza delle
ipotesi”
L’ipotesi non è
preconcetta, ma
aperta alla
smentita
L’esperimento è un
fiasco quando non
si ottiene alcuna
conclusione valida
rispetto alle ipotesi
di partenza.
FASI DELLA
RICERCA
1) Osservazione e
intuizione
2) Identificazione
del problema
3) Formulazione di
un ipotesi
4) Concezione di
un esperimento
per la verifica o
la negoziazione
di ipotesi
La differenza tra
Galileo e Popper è
che Popper non
crede che
l’esperimento
possa risultare
vero, ma massimo
può venire
falsificato
5)realizzazione
dell’esperimento
6)risultati
dell’esperimento
7)conclusione sulla
base dei risultati
PROTOCOLLO
DELLA RICERCA
Documento finale
in cui vengono
specificati a priori
tutte le modalità di
conduzione della
ricerca. Lo scopo è
di garantire la
riproducibilità della
ricerca
standardizzando le
procedure.
Come scegliere un
problema valido?
1)Fattibilità
( risorse , tempo,
dimensione
campionaria)
2) interesse
personale
3)valenza teoria
4) valenza pratica (
utilità sociale )
La sperimentazione
deve essere
randomizzata
( divisa in due
bracci sperimentali
casuali) e
controllate ( uno
dei due gruppi
deve essere di
controllo)
Importante è
definire un
obbiettivo
principali, e solo
alcuni più
secondari.
Ora ci occorre
trovare una
variabile attraverso
cui arruolare
campioni
QUALIS= qualità di
vita
TWIST=tempo
senza sistemi e
tossicità
ATTENZIONE!
Pericolose sono le
analisi post hoc
( cerco correlazione
di variabili che non
fanno parte del
protocollo iniziale)
e i data dredding
( errori
caratteristici dei
numeri elevati)
CRITERI DI
INCLUSIONE ED
ESCLUSIONE DEI
SOGGETTI ->
prendo tutti i
pazienti che hanno
certe
caratteristiche e li
divido in due bracci
con differenti
caratteristiche
PROTOCOLLO DI
LAVORO IN SENSO
STRETTO
Definire tutti i
dettali di
sperimentazione
del paziente
Cosa faremo del
soggetto? Per
quanto tempo?
Definire in modo
schematico il
trattamento e
definire le reazioni
in caso di
fallimento , vari
effetti collaterali e
modificazione del
protocollo in itinere
CRITERI SELEZIONE
PARTECIPANTI
MODALITA’ DI
REGISTRAZIONE
GESTIONE DELLE
SCHEDE E DEI DATI
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA
LOGICA DEI TEST
STATISTICI
L’ipotesi nulla è la
conservazione della
teoria vigente, che
fina a prova
contraria dovrei
mantenere.
L’ipotesi alternativa
è l’ipotesi che
verrebbe accettata
se l’ipotesi nulla
fosse smentita,
ovvero la mia
ipotesi
sperimentale. In
questo caso posso
commettere due
tipi di errore:
l’errore di prima
specie o falso
positivo quando
rifiuto l’ipotesi nulla
quando essa è
vera, e l’errore di
seconda specie o
falso negativo
quando accetto
l’ipotesi nulla
quando essa in
realtà è falsa.
Solitamente si
sceglie un livello di
significatività o
intervallo di
confidenza per
esaminare se i miei
dati cadono
all’interno della
soglia, in modo da
rifiutare l’ipotesi
nulla, o oppure
lontano dalla
soglia,
approssimativamen
te intorno alla linea
mediana dellla
normale gaussiana.
DISEGNO DELLA
RICERCA DI BACON
DOE-> design of
experiment
1) Longitudinale
prospettico ->
serve per vedere
il futuro, e come
la pellicola di un
film che deve
essere ancora
scritto. Ha il
problema di
essere un
procedimento
lungo e
l’improbabilità
che si verifichino
determinati
eventi.
Ha il vantaggio di
avere un
controllo molto
rigoroso
2) Longitudinale
retrospettivo->
prendiamo tutti i
casi a
disposizione e
andiamo indietro
nel tempo.
Attraverso il
matching
(appaiamento dei
dati) cerco di fare
una distribuzione
proporzionata tra
casi e controlli in
modo da non
cadere vittima di
baias.
Riavvolgendo il
nastro posso
creare però
problemi di
memoria e molti
dati sono
incontrollabili.
3) Studio
trasversale->è
semplice, ma ha
grossi limiti, dato
che la causa a
volte non è
l’evento
scatenante delle
patologie.
STUDIO
SPERIMENTALE
Dal punto di vista
sperimentale è il
più sicuro. Da
punto di etico è
un problema non
irrilevante e
dovrei chiedere
un consenso con
tanto di firma dei
partecipanti.
Importante è
controllare e
randomizzare i
partecipanti dei
due gruppi.
Posso fare un
disegno semplice
a bracci paralleli (
due controlli
trattati che si
confrontano alla
fine) o un
disegno change
over ( bracci
incrociati in cui
ogni gruppo si
confronta alla
fine anche con se
stesso).
Atenzione a non
cadere
nell’