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MCQUAIL: LE FUNZIONI SOCIALI DEI MEDIA:

• Informazione: attraverso i media possiamo cogliere notizie; mostrare i rapporti di potere; facilitare

innovazione; progresso e adattamento;

• Correlazione: spiegare il senso degli avvenimenti; legittimare l’autorità costituita e le norme;

socializzare; costruire il consenso; fissare priorità; i media ci danno dei frame: danno un senso agli

avvenimenti.

• Continuità: preservare e plasmare i valori; rinsaldare la cultura dominante e integrare le subculture; è

gratificante quando la nostra visione coincide con quella del mondo. Il sistema spinge a omologarti. I

media riconoscono le subculture, e cercano di integrarle alla cultura dominante-> il comportamento

deviante si trasforma in un comportamento accettato-> cfr Parsons .

• Intrattenimento: divertimento; svago; relax; stemperamento delle tensioni sociali; negli anni dopo gli

anni ’50 viene mossa una critica per questa funzione dei media, perché distrae lo spettatore dalla sua

coscienza politica, ti allontana dalla cose serie. E se studi i media studi cose inutili.

• Mobilitazione: battersi per obiettivi di interesse generale nella sfera politica e sociale; luogo in cui il

capitale sociale si mostra, dove si illustrano i temi. Attraverso il capitale di conoscenza per la

mobilitazione si costruisce il consenso.

Lasswell definisce il modello 5W per interpretazione della comunicazione che più tardi definirà i campi di

interesse della sociologia della comunicazione: “un modo appropriato per descrivere un atto di

comunicazione è rispondere alle seguenti domande”:

domande campi indagine

• Who -> ricerche su emittenti;

• Says What -> analisi del contenuto;

• In Which Channel? -> analisi tecnologica;

• To Whom -> ricerche sul pubblico;

• With What effect -> ricerche sugli effetti

Dare una risposta a queste 5 domande= dire cosa significa comunicazione.

Lasswell è stato un grande innovatore, per es. ha introdotto il metodo della content analysis, però la sua idea

di comunicazione soffre ancora di determinismo. Sarà superato solo dall’approccio “usi gratificazioni”.

L’attenzione si sposterà dai media alle persone.

I MEDIA E LA SOCIETÀ: Dalla mediatizzazione diffusa all’Era Digitale

Parola di origine latina-> medium/media.

Sono apparati sociali complessi che incorporano tecnologie di comunicazione a distanza.

È un apparato dove c’è una burocrazia, dove c’è una struttura.

Perché nasca un nuovo medium sono necessari i seguenti passaggi-McQuail:

• Scoperta di un principio scientifico le cui applicazioni rendono possibile nuove forme di

comunicazione a distanza;

• Costruzione e brevettazione di prototipi di macchine per la comunicazione che funzionino in

maniera adeguata e possano essere utilizzate senza troppe difficoltà dal pubblico;- fase sperimentale-

si deve capire se funziona, e quale può essere la sua funzione.

• Acquisto o concessione di licenze a qualche imprenditore con capitali adeguati interessato a

finanziare la produzione su scala industriale;- una volta che si ha il medium sorge la necessità dei

contenuti.

• Creazione di un apparato di distribuzione e vendita di questi contenuti editoriali al grande

pubblico in grado di produrre profitti.

I meccanismi dell’esperienza mediata

Un punto fondamentale è il grado in cui i differenti media si frappongono tra noi e l’esperienza del mondo al

di fuori della nostra osservazione diretta.

I rapporti mediati dai media di massa tendono ad essere più distanti e impersonali perché basati legami

sociali deboli. → Thompson lavora sul concetto di interazione che evolve, cambia e si trasforma a seconda

della mediatizzazione. I media influiscono sulle nostre interazioni.

Thompson, “Mezzi di comunicazione e modernità” 1933, indaga le conseguenze prodotte dalle tecnologie

della comunicazione che hanno provocato lo sganciamento dell’interazione sociale e dello scambio

simbolico da un luogo condiviso: concetto di mediazione.

L’interazione è qualcosa che si è sempre posto nello stesso posto e nella stessa ora, ma quando sgancio la

relazione tra qui e ora capisco qual è l’impatto dei media: mediano i rapporti interattivi, fanno sì che non

dobbiamo essere tutti allo stesso posto nello stesso momento.

La diffusione dei media elettronici (tv in primis), favorisce l’acquisizione di esperienza attraverso forme

mediate di interazione sociale. Esistono diversi tipi (non tipologie) di interazione.

La tipologia delle interazioni di Thompson cintempla due tipi di interazione mediata, oltre alla interazione

faccia a faccia non mediata:

• Interazione mediata: implica mezzi tecnici (carta, mezzi elettrici) che permettono la trasmissione di

informazioni o contenuti simbolici a individui lontani nello spazio/tempo. I partecipanti non

condividono gli stessi sistemi di riferimento spazio-temporali (meno indizi simbolici a disposizione).

Modello one-to- one. É dialogico.

Es. se chiamo qualcuno condivido uno dei parametri spazio/tempo: condivido il parametro tempo,

non quello spaziale. Si perdono aspetti simbolici, e questo può causare dei fraintendimenti, equivoci.

• Quasi interazione mediata: implica la presenza dei mass media. I partecipanti non sono orientati a

interlocutori specifici e le forme simboliche vengono prodotte per potenziali riceventi indefiniti. È

monologica, non dialogica (flusso comunicativo unidirezionale). Modello one-to-many. Colui il

quale fa comunicazione parla ad una platea indefinita. Per es. il presentatore tv. Siamo in presenza di

un flusso unidirezionale, non c’è possibilità di feedback. Il nostro rapporto con la TV, essendo

un’interazione, non è passivo, ma attivo. Questo è il tipo di interazione che prevale con l’avvento dei

media di massa e che si sta sganciando dalla dimensione spazio/tempo.

Thompson conclude che la mediazione è la base di un nuovo tipo di sfera pubblica de-spazializzata e non

dialogica, potenzialmente globale. “L'eroe politico come uomo comune”

Meyrowitz (Oltre il senso del luogo, 1985) ha studiato i mutamenti dell'autorità a seguito della

mediatizzazione.

Tesi: i media elettronici hanno eroso la distinzione tra ribalta/retroscena (Goffman). I politici perdono così la

capacità di controllo della propria immagine e questo ha implicazione sulla autorità dei ruoli:

− ritualità politica vs. ritualità mediatica

− privato – pubblico vs. pubblico – pubblico

− salute vs. modalità del leader

Goffman analizza molti aspetti della vita sociale e pubblica. In una società ad alta mediatizzazione si cerca di

mettere in luce molto più la dimensione privata. Meyrowitz dice che il retroscena tende a diventare ribalta.

L'obiettivo è quello di vedere come i media tendano a traslare la vita di un politico, facendolo diventare una

persona comune. In realtà l'eroe politico è una persona che sta al di sopra degli altri, è una figura molto

distante dalle persone comuni, fino a quando i media non rovesciano il suo retroscena e lo fanno diventare

ribalta. L'operare dei media, dice Meyrowitz, trasforma il leader in un uomo comune. I media hanno i loro

riti anche e tendono a trasformare le ritualità politiche in ritualità mediatiche. Esistono diversi modi per avere

a che fare con i media i quali sono inesorabili. I media hanno la tendenza a far diventare il privato una cosa

pubblica, tendono a prendere il privato delle persone ed esibirlo sempre di più. Meyrowitz dice che deve

essere pubblico tutto ciò che fa parte di una persona che riveste cariche pubbliche. Tutto questo processo non

vale solo per le star. I media, scendendo nel particolare, trasformano dunque il leader in una persona comune,

una persona che fa errori, che si ammala, che si corregge etc... I leader diventano così persone come tutte le

altre in quanto la sua umanità ci viene svelata. Questo è il ruolo che Meyrowitz dà all'autorità. Il ruolo è

molto importante.

Esempi:

1) Ritualità politica vs. ritualità mediatica.

Processo Cusani /Leader Dc: Forlani. → l'evento da giudiziario diventa mediatico/simbolico. Il rituale

politico diventa politico – mediatico.

2) Privato – pubblico vs. pubblico – pubblico

Clinton video testimony/Broadcast may be explicit. Il privato in America non esiste. Non eiste il retroscena,

tutto si trasforma in ribalta. Bisogna esibire tutto. Clinton ha avuto una relazione con una stagista. Il

problema era capire che tipo di relazione aveva avuto.

3) Salute vs. malattia del Leader

Foto di Berlusconi→ farsi ritrarre senza trucco: canoni che non sono del berlusconismo. Novità. Le foto

rappresentano e mettono in luce un uomo stanco, invecchiato, logorato. Le foto evidenziano palesemente

tutte le sue criticità.

Che cos'è la mediatizzazione?

Definizione: “un processo di lungo termine attraverso il quale si accresce l'importanza e l'impatto dei media e

dei loro effetti diffusi sui processi sociali, sulle istituzioni, sulle organizzazione e sugli attori sociali”.

L'impatto dei media sulla vita sociale si esercita attraverso il carattere < normativo > (quello che si impone)

della media logic (Altheide, Snow, 1979) sui processi comunicativi e sociali. Ciò significa “plasmare” la

rappresentazione della realtà e, attraverso questa, la realtà stessa.

Mediatizzazione → processo macro il cui fattore che spinge verso questo sono i media.

Poi venne la digitalizzazione…

Alla fase della mediatizzazione segue quella della digitalizzazione. Cosa accade ai processi di mediazione al

tempo del web?

• I processi di intermediazione sono caratteristici del modello many-to-many (il network).

Cambia il medium comunicativo, cambia il modello di riferimento. Inter-relazione: messa in

relazione di diverse persone fuori dalla dimensione del tempo/spazio.

• Il web 2.0 favorisce potenzialmente processi di dis-intermediazione che la società tende a re-

intermediare sulla base della differenziazione delle funzioni legate al mondo della comunicazione. Il

web non è un medium, ma un eco-sistema, un ambiente. Il digitale ha stravolto l'ambiente. Social

Network: intermediazione → interazioni deboli e fredde. Mediazione per costruire una interazione

tra le persone. Abbiamo intermediazione tutto dove c'è un network. Si parla di re-intermediazione

perché non si può dis-intermediare tutto.

Si confonde comunicazione e informazione e si crea un vuoto che deve essere colmato con la re-

informazione.

Quali sono i meccanismi per cui il

Dettagli
A.A. 2014-2015
47 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandro.lora-1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cepernich Cristopher.