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GOFFMAN
Il primo medium della comunicazione è l’interazione faccia a faccia, nonostante i numerosi
canali. Continua ad essere però importante la compresenza fisica dei corpi.
-> lo studioso più rilevante nella storia delle scienze sociali è Erving Goffman, che nonostante la
sua prematura morte, ha prodotto tantissimo materiale.
Conferenza dei sociologi americani -> saggio dell’ordine dell’interazione
Pochi saggi in cui Goffman fa la somma del suo approccio
Sostiene che la nostra co-presenza fisica facendoci entrare in relazione e riconoscendoci
come attori sociali è ciò che possiamo chiamare inter-azione, a cui diamo delle regole che
rendono possibile che i nostri corpi non si scontrino.
Per descrivere l’interazione sociale G utilizza una metafora drammaturgica. (teatro)
come se dovessimo condurre una
funziona come su un palcoscenico:
rappresentazione→momento in cui ci incontriamo e dobbiamo interagire.
I soggetti si collocano in una cornice di interazione costituita dalla ribalta in cui recitano
determinati ruoli.
Si inseriscono nella cornice che ci fa capire fino a che punto ci vedono gli altri e come li
incontriamo in quel momento preciso e sotto quale ruolo. (reciprocità)
Palco in cui gli attori si mostrano reciprocamente e cercano di capire l’uno il ruolo
dell’altro per poter far partire il gioco delle aspettative.
Gioco di rappre drammaturgica che si divide in:
ribalta: faccia pubblica che mostriamo agli altri, la faccia che facciamo vedere a tutti e
- che ci si aspetta socialmente copra questa persona
retroscena: backstage, non siamo sempre sulla ribalta, gli attori sociali possono
- prendere le distanze e ritirarsi nel retroscena e aspettarsi che l’altro capisca che quello è il
retroscena. Es: mi sono allontanato perché il mio corpo sta emettendo un rumore non
adatto alla scena e si capisca che mi sto allontanando perchè si capisca che questo non è
una cosa quotidiana.
Chi sta nel retroscena si aspetta un momento di sfogo rispetto a ciò che è stato
rappresentato.
Gli attori definiscono insieme, e ciascuno di noi è in grado di farlo, le situazioni comunicative
in cui ci troviamo individuando la cornice (frame) di interazione.
Cosa più importante-> definizione della situazione fatta attraverso la cornice.
per entrare in relazione la domanda che ci poniamo è cosa succede qui? Quindi la
definizione della situazione è la risposta.
Quando me la pongo il più delle volte rispondo in modo automatico -> entro in un frame che
organizza/ detta le regole dell’interazione e rende possibile comunicare.
Non è un obbligo/costruzione sociale, gli attori sono liberi, entrano in una situazione per
poter esercitare quel margine di libertà nell’interagire; entrano in una struttura di interazione,
definendo insieme agli altri la struttura d’interazione.
Siamo fatti di corporeità fisiche, quando entriamo in contatto con altri corpi abbiamo a
disposizione una cornice dentro la quale ci inseriamo per poterci far riconoscere e farci
conoscere dall’altro.
Definire la situazione significa riconoscere il frame, si entra in questa cornice e si aderisce nelle
regole dell’interazione che dal punto di vista della faccia positiva vuol dire che sta dentro il frame.
tanti strumenti per poter passare da un frame all’altro.
18.10
Malattia mentale: pericolo del coinvolgimento occulto nella cornice d’interazione
→ Non sappiamo se l’altro condivide lo stesso impegno nel riconoscimento delle
regole adeguate alla situazione.
Il problema morale riguarda una questione di “tatto” - contendo nel presentare la faccia “pubblica”.
(“aspettative reciproche)
esigenza di controllare e trattare con riserbo la “ faccia negativa”
-
→ ruolo che ha a che fare con quella situazione e rispettando queste regoli morali di
tatto rispetto a tanti indizi.
FRONTIERA TRA RIBALTA E RETROSCENA:
La faccia negativa può riguardare il retroscena.
→ va controllata e trattata con riserbo nella ribalta
Contegno nel presentare la faccia nella ribalta condivisa → esercizio di disattenzione
civile
→tutelare la vulnerabilità dei nostri corpi.
Sanzionare o riparare il pericolo del “ coinvolgimento occulto",non capiamo se l’altro
definisce la situazione come facciamo noi.
G. dice: la goffaggine come pericoloso distruttore del mondo sociale. Il mondo sociale è
reso possibile nella misura nella quale gli attori si coinvolgono, rispettano le facce che
sono indicate dalle maschere, ruoli che sono appropriati alle situazione se no qualcosa si
rompe (coinvolgimento occulto).
Essere goffi, non sapere come muoversi nella società distrugge il comune legame sociale
che è fragile.
→ segnala la fragilità dell’impalcatura sociale
COMPRESENZA FISICA:
Nelle interazioni faccia a faccia ci sono numerosi indizi simbolici attraverso i quali si presenta e si
conosce la “faccia” o self sociali.
→ per trattare con riserbo l’identità dell’individuo facendo in modo che si esprima
attraverso il self appropriato per agire insieme agli altri.
Indirizzi simbolici>: smorfie, atteggiamento del volto, postura, odori, il modo in cui stiamo
vicini.
→ raffigurazione dei ruoli di genere nelle posture delle pubblicità
Indirizzi simbolici: in base alla situazione noi inseriamo i nostri corpi.
Ci definiamo con gli altri il frame attraverso gli indizi simbolici
In situazioni di compresenza fisica un individuo non può impedirsi di comunicare col linguaggio
del corpo. Modi in cui ci si mostra agli altri.
Si può parlare a proposito o no, ma non può non dire niente (porta qualcosa della nostra
soggettività perché sia condivisibile con gli altri attraverso una maschera)
es. segni e segnali linguistici, gesti, postura, sguardo, distanza fisica e posizionamento,
abbigliamento.
Il linguaggio è incorporato nell’interazione
→ le unità- anche quelle linguistiche- sono mosse che gli individui compiono
L’azione sociale incorpora il discorso linguistico
Gli indizi simbolici dell’interazione riguardano i diversi modi sensoriali e percettivi
si organizzano secondo regole
Gli indizi simbolici non sono soltanto “codici” isolabili→
condivise nel frame dell’interazione.
L’ordine dell’interazione alla base della vita sociale.
Rituale di celebrazione del legame sociale tra individui
→ teatro con ribalta e retroscena
Per poter comunicare dobbiamo fare delle mosse precise- una guerra fredda con mosse
strategiche.
In sintesi… →
nel momento in cui sono compresenti gli individui sono sottoposti a regole interazionali
regolano il loro coinvolgimento nella cornice. Gli individui non possono più agire come se
fossero soli.
Regole rituali:
regole di accesso
- precedenza
- rituali di riparazione
- molteplici piccole cerimonie che celebrano l’individuo sociale
-
Framework primario: la corporeità. Non le strutture sociali.
Regole rituali:
legittimazione sociologica di temi psicologici secondari come:
tatto
- deferenza
- contegno
- coinvolgimento
- imbarazzo
-
Interazione:
individuo come self o sé sociale: incastro di maschere, con capacità di passare
- dall’una all’altra, a seconda dei frame (cornici) internazionali.
Unità interazionali (deambulatorie, unità di interazione differenti )
contatti
- incontri conversazionali
- riunioni dal podio
- esibizioni dal podio
- occasioni sociali celebrative
- 19.10
Fra gli studi che analizzano i mutamenti introdotti dalle innovazioni tecnologiche in ambito
comunicativo possiamo individuare due filoni:
filone deterministico: si sottolinea l’importanza della tecnologia, le modifiche che
- ogni nuovo medium opera nell’equilibrio sensoriale-percettivo, spingendo a
privilegiare un canale sensoriale; gli aspetti tecnologici come agenti d'influenza
sociale diretta; ogni nuovo medium tende a sostituire i precedenti
filone storico-sociale: considera le tecnologie a partire dalle pratiche sociali a cui
- danno luogo e dalle pratiche sociali in cui sono rese disponibili, le combinazioni con
altri fattori rilevanti nei contesti concreti; ritiene importanti le nuove tecnologie di
comunicazione ma le considera fattori che contribuiscono a disegnare scenari
economici, sociali e culturali; mentre sono gli attori sociali concreti a realizzare
cambiamenti; ribadisce il legame con le pratiche e le interazioni sociali; sono le
pratiche sociali a rendere possibili i nuovi media con opportunità
diverse d’interazione; le caratteristiche storico-sociali organizzano gli effetti delle
tecnologie; il nostro comportamento non è determinato dalla tecnologia ma
rimaniamo noi come attori sociali a usare strumenti tecnologici e le loro pratiche
d’uso.
THOMPSON
Un autore che elabora la nozione di interazione di Goffman per considerare da un un pov
storico-sociale cosa accade quando le innovazioni tecnologiche permettono di comunicare
a distanza.
VISIBILITA’ E MEZZI DI COMUNICAZIONE
Uno degli effetti importanti delle tecnologie di comunicazione è di intervenire sulla visibilità
pubblica della conoscenza, degli eventi.
Il potere è un potere di regolare la visibilità e di controllare coloro su cui esercita il potere, e via
via che le tecnologie di sorveglianza aumentano l’utilizzo di questi strumenti, dando al
potere delle modalità più forti, e rendono più globale la possibilità di controllo.
Mezzi comunicazione servono anche a sorvegliare: telecamere, schedature, burocrazia,
apparati di controllo panopticon oggi agli algoritmi.
Flusso di dati messi a disposizione alle autorità per sorvegliare oppure per garantire maggiore
sicurezza in contesti urbani dove le persone non si conoscono.
I pochi (detentori del potere) raccolgono informazioni sui molti.
Tuttavia i mezzi di comunicazione di massa rendono visibili i pochi agli occhi dei molti.
→anche chi esercita il potere oggi è soggetto ad una visibilità “pubblica” che tende a
generalizzare.
C’è un effetto di trasformazione della visibilità legato ai mezzi di comunicazione in via di
sviluppo e che si intrecciano con le differenze e le disuguaglianze
Prima dei media a stampa ed elettrici o elettronici la “visibilità” richiedeva la compresenza
fisica.
Con l’avvento dei media nasce la pubblicità mediata (forma di visibilità nuova mediata), la
notorietà non è più vincolata alla compresenza.
Si può rendere pubblica un&